venerdì 29 dicembre 2023

CONSIDERAZIONI SUL FALSO DEBITO PUBBLICO

Mi si spieghi in che cosa consiste il debito pubblico se esso consiste negli interessi che lo Stato deve pagare agli investitori in titoli di Stato. Chi ci gudagna è lo Stato e non l'investitore. I miei risparmi hanno subito una perdita di valore, anche se non paragonabile alle perdite che può subire chi investa in azioni nella borsa. Alla scadenza, che può essere di vari anni secondo la scelta dell'investitore, lo Stato restituisce interamente l'importo investito in BTP. Ma solo nominalmente perché nel frattempo l'euro si è svalutato a causa dell'inflazione. La cedola, cioè il tasso dell'interesse che lo Stato deve restituire ogni anno all'investitore, non riesce a coprire nemmeno la svalutazione.dalla maggiore svalutazione che si ha nel tempo. Più è lontana la scadenza e maggiore è l'interesse che l'investitore può spuntare. Ma a questo maggiore interesse pagato all'investitore corrisponde ad un minore valore della moneta alla scadenza perché maggiore è il tempo passato sino alla scadenza che vede sempre una maggiore svalutazione a causa dell'inflazione. Pertanto chi ci guadagna è sempre lo Stato, mai l'investitore. Ma allora perché l'investitore acquista titoli di Stato? Perché non vuole investire nell'acquisto, per esempio, di beni immobili per paura che gli affitti non vengano pagati. Tanto meno è portato ad investire in titoli delle imprese quotate in borsa perché maggiore è il pericolo della perdita di valore degli importi investiti. Che anch'essi, comunque, anche se positivi, sono soggetti alla svalutazione a causa dell'inflazione. Perché dunque ricorrere a prestiti della Banca Comune Europea (BCE), come il MES, che debbono essere restituiti? Per di più la restituzione avviene a vantaggio di una Banca straniera. Al contrario, gli interessi pagati dallo Stato italiano, anche se falsamente positivi per ciò che ho detto, vengono impiegati nel consumo, che ha una ricaduta positiva sulla produzione e perciò sui profitti delle aziende italiane, che a loro volta sua volta hanno una ricaduta positiva sull'occupazione. Basta usare la logica per capirlo. Il Giappone ha un debito pubblico che è il doppio di quello italiano e tuttavia non costituisce alcun problema per l'economia giapponese. Se si riguarda il debito pubblico come totale della ricchezza di uno Stato, in cui deve essere compresa la ricchezza degli investitori italiani si vede che anche per questo motivo la ricchezza complessiva di uno Stato non è diminuita dall'esistenza del debito pubblico giacché allo Stato debitore corrisponde la ricchezza degli investitori creditori. Ma perché la ricchezza degli investitori rimanga in Italia è necessario che gli investitori non siano stranieri. Il debito pubblico giapponese è tenuto solo da investitori stranieri. Ecco perché in tal caso il debito pubblico è solo apparente. L'euro è una moneta straniera dietro cui si è nascosto il marco tedesco. Ogni appartenente allUE deve versare una certa quantità di miliardi nei fondi comuni europei. In questo caso ci guadagnano solo gli Stati (come Ungheria, Polonia e Slovacchia) versano nei fondi comuni europei meno di quanto poi ricevano. Perché dare questi miliardi a Stati stranieri per rivere poi meno di quanto si sia versato come nel caso dell'Italia. Me lo si spieghi. E mi si spieghi perché non soltanto l'Ungheria, la Repubblica ceca e la Polonia, ma anche la Danimarca e la Svezia hanno conservato la moneta nazionale pu facendo parte dellUE e la Svizzera (fuori dell'UE) abbia preferito conservare il franco. L'euro è stato una disgrazia, e mi fa piacere che abbia usato questa espressione, da me usata sin dall'inizio della sua introduzione, da un certo Mauro Corona, alla faccia degli economisti che vogliono continuare a dire che l'euro ha salvato l'economia italiana, mentre è vero palesemente il contrario, perché i costi si sono portati tutti verso l'alto. Lo stesso fenomeno avvenne quando nel 1861, con la cosiddetta unità d'Italia, con l'introduzione della lira nell'ex Stato borbonico i prezzi salirono tutti verso l'alto producendo un maggiore impoverimento nell'economia agricola con l'aumento anche del costo del grano causando varie rivolte soppresse tutte nel sangue. Se l'Italia tornasse alla lira, ma ad una lira pesante trasformando l'euro italiano in una nuova lira (come fece in Francia De Gaulle creando un franco pesante) vi sarebbe una contenuta svalutazione rispetto al valore dell'euro italiano, ma con grande beneficio dell'economia perché nel mercato internazionale i prodotti italiani costerebbero meno e potrebbero mettere in ginocchio perfino la Germania. Ecco perché gli Stati forti dell'UE hanno voluto ad ogni costo l'ingresso dell'Italia nell'euro. E hanno accettato per questo i bilanci falsi presentati da Prodi per dimostrare che l'inflazione non superava il 3% come richiesto dal trattato di Maastrict. Nell'economia interna nulla cambierebbe perché le industrie italiane dovrebbero adeguarsi al minore valore della nuova lira perché altrimenti dovrebbero chiudere per fallimento. Elementare Watson!     

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