giovedì 18 gennaio 2024

SONO FUORI DAL FUORI DAL CORO DI MARIO GIORDANO

A Mario Giordano  (fuoridalcoro@mediaset.it) 

Questa volta sono io fuori dal suo Fuoridalcuoro. Lei non tiene conto dei milioni, anche se pochi, vegetariani come me e degli ancor meno numerosi vegani che giustamente se ne fottono della sua battaglia a favore della carne vera, cioè di tutti coloro come lei che preferiscono che esistano i crudeli allevamenti di morte da cui ricavare la bistecca. Si è appreso in una trasmissione TV del 18 gennaio scorso (non ricordo quale) che sono il 62% i favorevoli alla carne cosiddetta sintentica, che a rigor di termine non è sintetica perché ottenuta con cellule staminali prelevate dall'animale, per di più priva di quegli ormoni che vengono usati dagli allevatori di morte per facilitare l'ingrasso in tempi più rapidi. Per di più negli animali destinati alla macellazione vengono usati antibiotici per uso veterinario. Aveva ben ragione Umberto Veronesi nel dire che la carne è cancerogena perché favorisce il cancro al colon. Faccia una trasmissione anche su tutte le conseguenze degli allevamenti di morte che sono anch'essi causa del mutamento climatico per emissione di metano e di altre sostanze nocive provenienti da essi. W la carne sintetica (che comunque io rifiuterei ma per ragioni diverse, odiando anche il sapore e l'odore della carne) se questa sostituisce l'uccisione dei poveri animali nei mattatoi e fuori dei mattatoi. Coloro che mangiano carne sono degli impostori (tra cui comprendo anche lei se mangia carne) perché quasi tutti i carnivori non avrebbero il coraggio di ricavarsi una volta nella vita la bistecca in un mattatoio uccidendo, dissanguando, spellando e squartantando il cadavere dell'animale. Ma gli impostori meritano soltanto disprezzo e, a parte i suoi benemeriti servizi su altre questioni, come l'occupazione delle case da parte dei ladri di case, sulla questione della carne sintetica merita anche lei un assoluto disprezzo. Dica pubblicamente che lei sarebbe disposto una volta nella vita a ricavarsi la bistecca in una tremenda industria della demolizione di un essere vivente sofferente già dal momento in cui viene caricato su un camion e ancor più dal momento in cui entra in un mattatoio sentendo subito l'odore del sangue dei suoi compagni di sventura, se addirittura non assistono a quella catena di smontaggio dell'animale per accontentare i carnivori. Dica della maggiore sofferenza a cui sono costretti gli animali nei mattatoi quando si rispetta la follia pseudo religiosa della macellazione ebraico-islamica (qui accomunati a danno degli animali) per il loro pretendere, a causa di una tradizione mosaica (cioè di un individuo mai esistito secondo la più accreditata esegesi biblica) che l'animale non sia prima privato della coscienza e che esso debba morire per dissanguamento. Ripeto: abbiano da parte mia l'assoluto disprezzo gli impostori, come anche lei se mangia carne.              

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