Di chi è la colpa? Alberoni venne molti anni fa nella Facoltà dove insegnavo per tenere una conferenza per illustrare il suo ultimo libro intitolato Innamoramento e amore. Gli domandai come fosse possibile che una donna si innamorasse di uomo violento e comunque un poco di buono caratterialmente. Risposta: le donne, con il loro istinto materno, credono di poter cambiare il carattere dell'uomo. Terribile errore.Non si può cambiare il carattere di un individuo, uomo o donna non importa. Il carattere è connaturato all'indole con cui si nasce. Si dice che le donne siano sacrificate socialmente perché pagate di meno. Ma che castroneria è questa? Forse nell'impiego pubblico ricevono uno stipendio inferiore? Le donne hanno invaso tutti i settori dell'impiego pubblico. Anche nei tribunali. E certamente non hanno dato prova di essere migliori degli uomini. Le donne il cosiddetto femminicidio vanno a cercarselo. Hanno il cervello oscurato dall'innamoramento e perciò incapaci di ragionare. Nelle prime fasi dell'innamoramento si privano della ragione quando basterebbero anche pochi giorni per capire di che stoffa sono quegli individui con cui accettano di fare coppia. Basterebbe qualche espediente per togliere quella scorza che ricopre il vero carattere. Mi ricordo di quanto Schopenhauer ha scritto su questo argomento nel libro Il fondamento della morale. Credere che si possa cambiare il carattere di una persona equivale a credere che si possa cambiare la natura di un serpente velenoso estraendone il veleno. Tutto inutile. Il veleno si riforma. Si dice che il carattere dipende anche dalle condizioni sociali in cui si è trovato a nascere e a crescere. Qui mi può aiutare un altro grande filosofo che è Kant, che nella sua più importante opera che è la Critica della ragion pura (su cui feci più di un corso) immagina di doversi fare giudice. Il difensore di un individuo accusato di un certo reato crede di poter fondare la sua difesa facendo riferimento al contesto sociale in cui il difeso è sempre vissuto. Tutto il pensiero di Kant è fondato sulla fondamentale distinzione kantiana tra fenomeno e noumeno. Fenomeno è la realtà come ci appare ed è da distinguere dal noumeno, che invece è la realtà in sé che sfugge alla conoscenza umana. Questo però vale per quanto riguarda la conoscenza scientifica. Diversamente stanno le cose dal punto di vista morale. L'uomo, scrive Kant, non può essere ridotto a puro fenomeno perché è portatore di una legge morale che trascende il mondo della fisicità, cioè del mondo inteso come fenomeno. La morale comporta che l'uomo trascenda il mondo come fenomeno perché nel mondo della realtà fisica vigono le leggi della fisica matematica fondate sul determinismo. Ma la morale ha come postulato la libertà, che, in contrasto con il determinismo, rende l'uomo responsabile delle sue azioni. Orbene, se il difensore dell'accusato può avere ragione considerando solo il contesto sociale da cui l'accusato ha subito un determinismo, dal punto di vista della morale, che trascende il determinismo, l'accusato deve essere ritenuto colpevole perché gli si deve comunque attribuire la capacità di distinguere il bene dal male, il giusto dall'ingiusto, perché diversamente gli si dovrebbe negare la capacità di essere libero nelle sue decisioni, cioè di essere libero nonostante subisca forze contrarie derivanti da una mancanza di libertà. In sostanza: anche un assassino è capace di percepire il male, ma è colpevole perché, pur essendo libero, ha preferito farsi trascinare da moventi che appartengono al mondo del fenomeno e non del noumeno, a cui appartiene la libertà, anche se questa non deve ritenersi conoscibile alla stregua di una legge fisica. .
Questo è il blog del prof. Pietro Melis, autore del testo intitolato "Scontro tra culture e metacultura scientifica: l'occidente e il diritto naturale. Nelle sue radici greco-romano-cristiane. Non giudaiche e antislamiche".
Anche lei dimostra di essere uno che non cambia il carattere, puttanate ha detto in passato, puttanate continua a dire.
RispondiEliminaSecondo me il carattere di una persona è data per buona parte dal corredo genetico di provenienza, non lo si vuole ammettere sino in fondo perché è scomodo (per i credenti nel libero arbitrio), ma i geni determinano ed influenzano il modo con cui i neuroni interagiscono, sono un codice importantissimo che di fatto programma l'individuo. A questo punto qualcuno mi dirà: "Ma dove finisce il libero arbitrio?", bella domanda. Io credo che ci sia spazio in parte anche per il libero arbitrio (qualsiasi scelta è imprevedibile), non sono un meccanicista totale, ma la componente genetica per me ha un peso molto più forte di quanto si vuol far credere.
RispondiEliminaChe il carattere sia connaturato all 'indole con cui si nasce può essere vero,ma solo in parte ..Sono le" esperienze di vita" che insegnano a superare le ardue prove della vita , che ci rendono combattive e forti..Le esperienze di vita cambiano eccome ..!!! Da piccola ero una bella bambina silenziosa ,riservata e molto insicura .Spesso me ne stavo per conto mio,lontano dalla massa di gente che mi circondava. .Oggi ,sono una donna sicura,determinata combattiva e molto empatica .Le esperienze di vita mi hanno plasmato,trasformato e resa ciò che sono oggi ,molto diversa da ciò che ero ieri. .Dovevo cambiare x sopravvivere in un mondo meschino , falso e corrotto e la vita e' riuscita in questo intento. Nella mia vita ho visto la morte in faccia per ben 5 volte ,ma il destino ha deciso che dovevo vivere e rinascere nuovamente ,e poi nuovamente.... e poi nuovamente ancora fino a divenire ciò che non ero mai stata. e che sono oggi,totalmente un altra persona . .. Oggi ho tutto ciò che ho sempre voluto ,ma continuo ad amare la mia innata solitudine e indipendenza L ho compreso tardi ,ma se nella vita si desidera essere veramente felici, bisogna fare sempre ciò che si vuole fare!!....Ecco perché credo che si il carattere e' connaturato all' indole ,ma solo in parte ...l
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RispondiEliminaL'ho eliminato solo perché l'ho allungato
EliminaPrima di tutto mi scuso con l'anonimato (ma perché anonimato?) per avere pubblicato il commento con il ritardo di alcuni giorni. Ma sono impegnato mentalmente nello scrivere il mio prossimo libro intitolato "il mondo all' oicsevor" (rovescio) ricavato da due miei libri. Imito Vannacci che nella copertina ha scritto la parola contrario al rovescio nel suo libro "il mondo al oirartnoc" (contrario). Mi è difficile inserire pagine di un mio libro entro le pagine di un altro mio libro. Ricalco il libro di Vannacci solo nella prefazione di due pagine ignorandolo poi del tutto spiegandogli il suo errore fondamentale nel ritenere che sia normale ciò che fa parte del pensiero o del comportamento della maggioranza. Altrimenti avevano torto Galileo condannato all'abiura stando vestito dentro un sacco e stando in ginocchio e il martire della libertà di pensiero Giordano Bruno. Si pensava allora anche dentro la maggioranza dell'ambiente scientifico che la Terra fosse al centro di un sistema astronomico finito.Notare che soltanto con l'esperimento di Foucault si dimostrò che la Terra ruotava intorno al suo asse. Ma da notare che già Keplero aveva introdotto le ellissi mentre Galileo, snobbando Keplero che gli aveva scritto senza avere risposta, era rimaso fermo al sistema copernicano che non era più semplice di quello tolemaico perché ne conservava i cerchi anche per spiegare l'apparente irregolarità del movimento di Marte, che diede a che fare a Keplero sino a quando sostituì alla elisse con un solo fuoco una ellisse con due fuochi, come oggi sappiamo anche leggendo un maniuale di fisica per la scuola.
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