Intervistati sempre autori di romanzi. Quand'ero bambino leggevo classici di libri di avventure, Verne, Stevenson, Kipling, etc., etc. Ora tutti chiusi in scatoloni sopra grandi armadi. Nella mia libreria non vi sono romanzi. Riconosco che possono esservi stati dei limiti in me. Ma che cosa ho perso? Secondo me nulla. Crescendo mi sono reso conto che perdevo tempo perché non mi davano conoscenze. E il tempo dedicato a un romanzo era tempo rubato a saggi scientifici, filosofici e storici. A dire il vero nemmeno i testi filosofici danno conoscenze se non affrontano tematiche scientifiche perché ogni filosofo inizia sempre criticando altri filosofi. La storia della filosofia è paragonabile a un ristorante con un vastissimo menù. Ognuno sceglie il piatto che più aggrada al suo palato. Ma non avrà nuove conoscenze. In tutta la vita, tolti i romanzi di avventure, non ho più letto romanzi. E Kafka e Dostoevskij, per esempio, sono da trascurare? Hanno un fondo filosofico con riflessioni sulla vita, sul bene e sul male. Ma nemmeno essi danno conoscenze. Anche i grandi romanzieri sono degli ignoranti. Mi ricordo di un Giorgio Bocca che spiegò in che cosa consistesse la differenza tra uno scienziato e un romanziere. Il primo ha il tavolo da studio ricoperto di libri a cui deve fare riferimento nello studio. Il secondo ha il tavolo senza presenza di libri perché non gli servono. Rimane ignorante. Conoscono i romanzieri la relatività ristretta e generale di Einstein? Hanno conoscenze riguardanti la comune origine di tutte le forme di vita che demolisce ogni spiegazione teologica? Allora vi sarebbe da concludere con la pagina con cui si concludono le Ricerche sull'intelletto e sui principi della morale di David Hume.
"Quando scorriamo i libri di una biblioteca, persuasi di questi principi, che cosa dobbiamo distruggere? Se ci viene alle mani qualche volume, per esempio di teologia o di metafisica scolastica, domandiamoci: Contiene qualche ragionamento astratto sulla quantità o sui numeri? No. Contiene qualche ragionamento sperimentale su questioni di fatto e di esistenza? No. E allora gettiamolo nel fuoco perché non contiene che sofisticherie e inganni".
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