sabato 28 agosto 2010

INCENERIAMO I SUBANIMALI COME BARDANZELLU (CACCIATORE) E COLORO CHE ABBANDONANO I CANI

"INCENERIRE I CANI RANDAGI":
PROPOSTA CHOC, È POLEMICA

Il consigliere Bardanzellu (da geapress.org)

Suscita scalpore e orrore tra i cinofili la proposta di un consigliere regionale sardo del Pdl, Gianfranco Bardanzellu, che per risolvere il problema del randagismo nell'isola ha proposto di «incenerire i cani». La notizia - pubblicata dal quotidiano L'Unione Sarda - ha già scatenato polemiche, ma secondo il politico ex di An, che è anche consigliere comunale di Olbia, «davanti ad un' emergenza bisogna avere il coraggio di misure forti e anche impopolari. Per affrontare il randagismo - spiega - in attesa di migliorare le strutture di accoglienza, educare alla sterilizzazione e punire chi abbandona gli animali, sarebbe opportuno incenerire i cani abbandonati». A Olbia i cani randagi sono circa 700. Nell'unico canile della città, situato vicino all'aeroporto, negli ultimi mesi sono stati portati 104 cani. In tutta la Sardegna i randagi (secondo stime del settembre 2009) sarebbero oltre 65 mila. Il sottosegretario alla salute Francesca Martini, con delega alla medicina veterinaria, è intervenuta oggi sulla vicenda: «Sono profondamente indignata per una proposta così incivile e ricordo al consigliere Bardanzellu che nel nostro paese l' uccisione degli animali d'affezione è un reato sanzionato penalmente. Le leggi dello Stato di tutela dei cani puniscono chi li abbandona, maltratta e uccide». E ancora, bacchetta la Martini, «ritengo indispensabile ribadire che il dovere dei rappresentanti delle Istituzioni, come dello stesso Bardanzellu, è quello di far rispettare le norme vigenti e non istigare a commettere reati, dimostrando una totale ignoranza delle leggi di cui dovrebbe essere garante». «Il grave problema del randagismo - conclude il sottosegretario - non si può risolvere attraverso incivili mattanze di cani». Il presidente dell'Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) Lorenzo Croce, ha annunciato che già lunedì presenterà alle autorità competenti denuncia penale contro Bardanzellu per «istigazione al maltrattamento di animali». L'Aidaa, nei giorni scorsi si è fatta promotrice di un'iniziativa tesa a boicottare la Spagna come meta turistica, per il trattamento lì riservato ai randagi. «Migliaia di mail e cartoline inviate all'ambasciata di Roma e ai consolati di Spagna, con le quali 18 mila famiglie italiane da giugno a oggi hanno detto di non volersi più recare in vacanza in Spagna - dice Croce - fino a quando non si smetterà di uccidere i cani randagi e catturati in maniera crudele e solo dopo pochi giorni di permanenza nelle 'perreras', i canili pubblici». «Questo - spiega il presidente dell'Aidaa - è il risultato della campagna contro i massacri indiscriminati dei cani che avvengono quotidianamente nelle perreras spagnole dove vengono uccisi in maniera assolutamente crudele oltre 30.000 cani l'anno». L'Aidaa stima che in Italia i cani randagi siano circa 725 mila. Un fenomeno che sta diventando emergenza, soprattutto nel meridione e nelle isole.

PAMELA PRATI: "SDEGNATA" «Sono veramente sdegnata», la proposta del consigliere regionale sardo Gianfranco Bardanzellu di incenerire i cani per risolvere l'emergenza randagismo «è vergognosa. Come è possibile dire o solo pensare una cosa del genere?». La denuncia all'ADNKRONOS arriva da Pamela Prati la soubrette sarda divenuta famosa sul palcoscenico del Bagaglino. «Sono d'accordo - sottolinea - con quanto affermato dal sottosegretario alla Salute, con delega alla medicina veterinaria, Francesca Martini. Prima cosa è contro la legge. C'è la galera per chi abbandona gli animali e per chi li ammazza. Io sono sarda e so che per fortuna la maggior parte dei sardi ama gli animali. Ma se fosse successo in qualche altra parte del mondo sarebbe stato lo stesso. Mi sarei mobilitata». «I Comuni si dovrebbero prendere cura degli animali - aggiunge - andrebbero sterilizzati, vaccinati, curati. Gli animali sono indifesi, chi siamo noi per ucciderli. Il cane è il miglior amico dell'uomo ma a questo punto c'è da dire che l'uomo è il peggior amico del cane».

MARTINI: "INDIGNATA"
«Sono profondamente indignata per una proposta così incivile e ricordo al consigliere Bardanzellu che nel nostro Paese l'uccisione degli animali d'affezione è un reato sanzionato penalmente». Ad affermarlo è il sottosegretario alla Salute, con delega alla medicina veterinaria, Francesca Martini, a seguito della notizia apparsa sul quotidiano l'Unione Sarda di ieri, relativa alla proposta del consigliere regionale Gianfranco Bardanzellu «di incenerire i cani per risolvere l'emergenza randagismo nel Comune di Olbia e nell'intero territorio della Regione Sardegna». «Le leggi dello Stato di tutela dei cani - sottolinea in una nota la Martini - puniscono chi li abbandona, maltratta e uccide. Ritengo indispensabile ribadire che il dovere dei rappresentanti delle istituzioni, come dello stesso consigliere Bardanzellu, è quello di far rispettare le norme vigenti e non istigare a commettere reati, dimostrando una totale ignoranza delle leggi di cui dovrebbe essere garante». Per il sottosegretario, il problema del randagismo «non si può risolvere attraverso incivili mattanze di cani. Il randagismo è invece frutto delle inadempienze, della mancanza di controlli, dell'assenza di un'anagrafe canina efficiente e di seri interventi di sterilizzazioni. Invito il Consigliere Bardanzellu a farsi invece promotore in Sardegna, in collaborazione con l'assessorato regionale alla Salute, di un concreto programma. Tutti coloro che hanno a cuore gli animali, e in Sardegna sono moltissimi, contino sul mio personale impegno contro proposte di legge che possono solo far sprofondare il nostro Paese nel terzo mondo», conclude la Martini.

I DATI REGIONE PER REGIONE Questi i dati sul randagismo canino in Italia secondo i dati stimati dall'Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa) esclusi i cani entrati in canile sanitario e riconsegnati ai legittimi proprietari:
REGIONE RANDAGI
Valle d'Aosta 1000
Piemonte 15.000
Lombardia 6.000
Veneto 6.000
Friuli VG 2.000
Trento e Bolzano 2.000
Liguria 7.000
Emilia Romagna 12.000
Toscana 41.000
Lazio 65.000
Umbria 26.000
Marche 7.000
Abruzzo 35.000
Puglia 120.000
Basilicata 35.000
Campania 110.000
Calabria 55.000
Sicilia 115.000
Sardegna 65.000.
Totale 725.000.

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