Un governo coi coglioni avrebbe sbattuto in Romania tutti quegli zingari che con lo sciagurato ingresso della Romania nella cosiddetta Unione europea hanno formalmente il diritto di circolare in essa. Ma ogni Stato (come fa la Francia) può porre dei limiti all'ingresso. E il limite consiste nel richiedere che il cittadino di un altro Stato dimostri di poter avere tanto danaro quanto è necessario per mantenesi A SUE SPESE. Questa pattumiera umana (che i buonisti chiamano rom) pretende di avere la casa gratis, di essere mantenuta dallo Stato, altrimenti ruba e uccide non avendo alternative. Chi è pronto a criticarmi per avere impiegato il termine "pattumiera" domandi in giro a qualcuno se sarebbe disposto a prendere uno zingaro alle sue dipendenze, pur sapendo della loro vocazione per il furto, anche del rame delle linee ferrovarie che poi vendono di contrabbando. Non si è mai detto sulla stampa dell'abitidine che hanno gli zingari di avere rapporti sessuali anche con le figlie, persino minori, lasciandole incinte con il consenso delle madri. Per essi è normale. Questo mi fu detto da un magistrato di Cassazione che ebbe a trattare episodi simili. E lo Stato dovrebbe mantenere questa pattumiera rifiutata anche dalla Romania? E questo nonostante vi siano milioni di italiani che vivono con pensioni da fame e che, se hanno perso il lavoro, sono costretti a vivere andando a mangiare alla Caritas, quando non diventano dei"barboni" costretti a vivere senza casa. Che lo Stato italiano pensi ai suoi cittadini in stato di miseria invece di buttare soldi mantenendo gente che deve essere rispedita a calci in culo nel suo Paese. Pensi a risparmiare sulle spese militari ritirando i militari da tutti quei Paesi dove l'Italia non ha alcun dovere di intervenire. Le guerre civili sono fatti interni ad uno Stato. E gli altri Stati non debbono intromettersi. Questo è oggi soprattutto il caso della Libia. E' una follia avere prestato le basi agli americani e ai francesi per andare a bombardare la Libia. Perché non vanno allora a bombardare anche la Siria? Forse perché lì non vi è il petrolio.
PASQUA
Piazza San Pietro, 150mila alla messa
«Accogliamo i profughi dall'Africa»
Piazza gremita per la messa di Pasqua. Gli auguri in 65 lingue. Pensiero rivolto agli immigrati e alla guerra
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ROMA - «Buona Pasqua a voi, uomini e donne di Roma e d'Italia! Il Signore Risorto risvegli nei singoli, nelle famiglie e nelle comunità un desiderio ancor più grande di unità e di concordia». Così il Papa a conclusione del messaggio «urbi et orbi» pronunciato dal loggione centrale di San Pietro. «Ponete la vostra fiducia nella forza della croce e della risurrezione di Cristo», ha detto Benedetto XVI iniziando dall'italiano i saluti in 65 lingue. «Una forza che sostiene quanti si impegnano generosamente per il bene comune».
AGLI IMMIGRATI - Bendetto XVI nel messaggio «Urbi et Orbi» ha rivolto un pensiero agli immigrati: «Ai tanti profughi e ai rifugiati, che provengono da vari Paesi africani e sono stati costretti a lasciare gli affetti più cari arrivi la solidarietà di tutti; gli uomini di buona volontà siano illuminati ad aprire il cuore all'accoglienza, affinchè in modo solidale e concertato si possa venire incontro alle necessità impellenti di tanti fratelli; a quanti si prodigano in generosi sforzi e offrono esemplari testimonianze in questa direzione giunga il nostro conforto e apprezzamento». «In Libia - ha proseguito il pontefice - la diplomazia e il dialogo prendano il posto delle armi e si favorisca l'accesso di soccorsi umanitari nella situazione conflittuale. Nei Paesi dell'Africa settentrionale e in Medio Oriente tutti i cittadini e soprattutto i giovani si adoperino per il bene comune e per costruire una società dove la povertà sia sconfitta e ci sia rispetto per la persona umana». (Leggi il testo integrale) (Foto Ansa)
CENTOCINQUANTAMILA IN PIAZZA - Sono centocinquantamila i fedeli giunti in Piazza San Pietro per il rito della messa di Pasqua celebrata dal Papa. Benedetto XVI ha fatto il suo ingresso in piazza sulla Papamobile e la celebrazione della messa avviene sul sagrato della piazza disegnata dal Bernini. Già dalle prime ore del mattino i fedeli sono giunti per partecipare alla celebrazione e per ricevere, alla fine, la benedizione papale «Urbi et Orbi», cioè «alla città e al mondo». Per Benedetto XVI questo è la sesta celebrazione della Pasqua.
FIORI DALL'OLANDA - Come è tradizione dal 1985, la piazza più nota della cristianità è adornata dagli addobbi dei fioristi olandesi. Tantissime le varietà floreali e arboree scelte per le decorazioni: azalee, rododendri, viburno, gigli, betulle aster, fiori di ciliegio. E naturalmente i tulipani. Dominano il giallo e del bianco, i colori del Vaticano. Il balcone da cui il Papa darà la benedizione è adornato con 1.700 rose Vandela di colore crema. La decorazioni sono affidate al mastro compositore Charles van der Voort.
Redazione online24 aprile 2011
Al dr. Iglesia
RispondiEliminami riporti la notizia dal sito citato. Notizia che, se non ho capito male, dovrebbe far capire chi siano veramenti questi ribelli che dicono di volere la libertà