venerdì 15 aprile 2011

VITTORIO ARRIGONI: E' ANDATO A CERCARSI UNA CAUSA SBAGLIATA. ERA DALLA PARTE DEI PEGGIORI: NON PROVO PIETA' PER LUI

Costui difendeva il partito Hamas che sappiamo essere, non un'ala moderata dei palestinesi, ma l'ala oltranzista che a priori, al contrario del governo di ABU MAZEN nella Cisgiordania, non vuole riconoscere l'esistenza di Israele. Si dichiarava antisionista e stava dalla parte di un Hamas che, scisso dal governo di Abu Mazen (con sede in Ramallah) vuole o permette che nella striscia di Gaza le donne vengano oppresse sino a tal punto che viene impedita l'istruzione, non possono guidare l'auto, etc. etc. Ecco per che cosa si batteva questo individuo, che ora la stampa vorrebbe presentare come un martire che combatteva per la pace. GUARDARSI DAI PACIFISTI. SONO LUPI TRAVESTITI DA AGNELLI. Incapaci di vedere le ragioni della storia e privi di qualsiasi capacità di analisi politica.
Clicca su antimafiamilitante per sentire il discorso fazioso di questo falso pacifista predicatore di odio contro Israele accusato di tutto mentre Hamas sembra solo vittima di Israele.


Gaza risponde a Roberto Saviano

47 video Icona di avvisoIscritto




2 commenti:

  1. Forse Arrigoni non conosceva il detto: DAGLI AMICI MI GUARDI DIO, CHE DAI NEMICI MI GUARDO IO

    Credeva che i guerriglieri-terroristi arabi-palestinesi fossero suoi amici, ma in una guerra tra gruppi criminali senza scrupoli(che combattono tra loro per il controllo di Gaza), non esistono amici, e forse Arrigoni non sapeva che un vero musulmano fondamentalista, non potrà mai essere vero amico di un infedele!

    RispondiElimina
  2. L'assassinio del volontario italiano da parte di islamisti, non è che l'ennesimo episodio della "guerra santa" dei musulmani contro l'Occidente.
    Guerra dove -guarda caso- gli attivisti di sinistra (stavolta è toccato a un italiano) hanno sempre e soltanto avuto la peggio.
    Se i "sinistrorsi" nostrani fossero meno mascalzoni e meno ignoranti, prenderebbero le debite distanze dai musulmani invece di amarli più di quanto amino sé stessi.
    Ma è proprio vero che i "rossi" odiano sé stessi e amano chi li distrugge.
    Nel caso di Arrigoni, colui era :
    Occidentale = pertanto nemico;
    comunista ateo = pertanto blasfemo;
    omosessuale = pertanto portatore di corruzione.
    Per dirla "manzonianamente" = era "tisico in terzo grado", cioè destinato a morte certa.
    Le circostanze del suo assassinio confermano la presunzione che si sia trattato di un "omicidio rituale". In particolare, il fatto che sia stato "pietosamente" strangolato (dopo una bella scarica di botte) e non sgozzato o colpito con armi da fuoco. La sorte riservata ai pervertiti: niente spargimento di sangue che contaminerebbe la "sacra terra musulmana". Chissà se i "rossi" italiani capiranno..... .

    RispondiElimina