martedì 26 luglio 2011

PIU' PAZZI NEI PALAZZI DI GIUSTIZIA CHE FUORI. GIUDICI PEGGIO DELLE PROSTITUTE, CHE POSSONO ESSERE CONSIDERATE ASSISTENTI SOCIALI

Vi è da domandarsi in che cosa consista il reato di una donna che usi il proprio sesso per fare danaro. Ognuno del proprio corpo è padrone di farne ciò che vuole. Si obietterà che ciò deve avvenire senza intermediazione altrimenti vi è sfruttamento della prostituzione. Ma dove sta il reato della intermediazione se la stessa donna che offre il proprio corpo a pagamento si rivolge ad altri per conoscere uomini che siano disposti a pagare molto per lei? E' forse l'intermediazione una causa illecita? Lo sfruttamento della prostituzione può esistere solo se la donna è costretta fisicamente a prostituirsi da chi da essa trae un guadagno. Ma non è il caso di chi, senza esercitare alcuna costrizione, funge da intermediario. Esistono tante agenzie che con l'apparente scopo di fornire un servizio di hostess in occasione di convegni, conferenze, manifestazioni pubbliche, ricevimenti, feste, non nascondono la possibilità che queste hostess siano in realtà un contorno a disposizione di chi le paghi per avere relazioni sessuali. Dove sta allora la differenza? Le agenzie sfruttano la prostituzione? Lo si dica chiaramente. E che differenza vi è tra chi si ripara dietro la facciata di un'agenzia per hostess facendosi pagare e chi agisce invece senza infingimenti ipocriti fungendo da intemediario nel pieno assenso della donna che si rivolge all'intemediario? NESSUNA.
Il fatto è che questi giudici non sanno nemmeno ragionare, oppure vogliono essere dei fustigatori intromettendosi nei comportamenti altrui anche quando questi non possano costituire alcun reato. Essi sono vittime e persecutori. Vittime della confusione tra morale e diritto e persecutori di quelli che non accettano tale confusione. Vi sono più pazzi nei palazzi di giustizia che fuori.
Io considero le cosiddetta prostituta comune un'assistente sociale. Essa infatti non fa discriminazioni tra uomini belli e brutti, tra uomini ricchi e non ricchi (se non addirittura poveri). Un uomo brutto o anziano che non riuscisse ad avere un rapporto sessuale con una donna giovane "onesta" (che normalmente costa più di una prostituta comune) ha come unica compensazione psicologica alla bruttezza e all'età avanzata un incontro a pagamento con una bella donna. Sì, perché certi desideri rimangono anche ad una certa età, ma la società con il suo moralismo bieco condanna il vecchio che esprima il desiderio di stare con una giovane. Non gli deve essere permesso nemmeno di esprimere tale desiderio pena la condanna al ridicolo, se non peggio. Per fare la prostituta normalmente bisogna essere belle e giovani. Solo una minoranza può permettersi di guadagnare con il proprio sesso. E questa minoranza offre un servizio sociale molto importante da un punto di vista psicologico aiutando uomini anziani (o anche brutti) a realizzare nascostamente il desiderio che la società conformista proibisce loro anche di esternare costringendoli a sentirsi ormai più vecchi di quanto non sentano di esserlo. Grazie, assistenti sociali del sesso.

L'inchiesta - la donna Agiva in complicità con portieri d'albergo

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arrestata aspirante «Grande Fratello»

Giovanna Cervigni, 41 anni, aveva appena vinto le selezioni per la nuova edizione del reality show

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Giovanna Cervigni, 41 anni
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MILANO - L'euforia di venerdì per aver superato a pieni voti la selezione del «Grande Fratello», nella splendida cornice romana, si spegne di botto sabato pomeriggio quando riceve la visita dei carabinieri nella sua elegante casa milanese di via Novara. Giovanna Cervigni, 41 anni portati alla grande, sta dormendo. Apre ai detective della prima sezione del nucleo investigativo, pensando ad un errore. Invece scattano le manette e le accuse sono pesanti: favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Per aver gestito un giro di escort di alto bordo, messe a disposizione di ricchi imprenditori, manager, personaggi dello spettacolo e dello sport.

Da maitresse a aspirante Gf
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Con lei, con le stesse accuse, finisce agli arresti domiciliari anche Enzo F., 37 anni, ex addetto alla sicurezza dell'hotel a cinque stelle Principe di Savoia, perché avrebbe fatto da intermediario, oltre che a muoversi in proprio, con l'agenzia di modelle e ragazze immagine «Mgc sas», con sede in corso Vercelli, della quale Giovanna Cervigni, maceratese di origini ma milanese di adozione, è contitolare. Mentre è ricercato per favoreggiamento della prostituzione, il napoletano Crescenzo M., 32 anni, addetto alla reception dello stesso hotel, trasferitosi all'estero per lavoro. Il giro d'affari è a tanti zeri, con le ragazze che si concedono a partire da 500 euro.

«Cerco una modella per fare delle foto». E la risposta al telefono di Giovanna Cervigni è: «Ma una modella o una modella sbagliata?». Nel gergo, «sbagliata» era una giovane disponibile non ai soliti incarichi da hostess o ragazza immagine, ma ad andare oltre e prostituirsi. E, secondo l'accusa, a gestire l'ampio giro di queste «modelle sbagliate», meglio note come escort, c'è Giovanna Cervigni. Il blitz dei carabinieri arriva al termine di un'indagine scattata lo scorso ottobre, quando furono chiusi per sfruttamento della prostituzione i night club «Dolce Vita» di via Turati e «Pussycat» di via Gonzaga. Un'indagine conclusa che aveva lasciato aperto un nuovo filone riconducibile all'agenzia di corso Vercelli e ai due che lavoravano al Principe di Savoia, estraneo però ai fatti. A coordinare l'inchiesta il pm Antonio Sangermano, lo stesso del caso Ruby. Mentre il gip che ha emesso le ordinanze cautelari è Laura Anna Marchiondelli.

Da maitresse a aspirante Gf

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