mercoledì 11 gennaio 2012

ANDREA RICCARDI: IL PAZZO DI TURNO AL GOVERNO

Non si riesce ad uscire dalla pazzia della politica dell'accoglienza. Non si pensa mai alle conseguenze di ciò che si dice. Se si concedesse la cittadinanza agli stranieri nati Italia vi sarebbe un aumento della clandestinità con una corsa di donne incinte o future incinte per cagare figli in Italia (dove vi è già un sovraffollamento di 60 milioni in una superficie di 301 mila kmq. E poiché naturalmente non sarebbe possibile separare il neonato dai genitori bisognerebbe estendere la cittadinanza anche ai genitori clandestini. Ma èpossibile che siamo governati da pazzi? Le future generazioni se ne accorgeranno nel mingere e dovranno maledire i pazzi come Andrea Riccardi.

Riccardi: "È necessario parlare di cittadinanza ai figli degli stranieri"

La proposta del ministro: prolungare a un anno il periodo per la ricerca di lavoro per chi ha il permesso di soggiorno in scadenza e ridiscutere sulla cittadinanza

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Andrea Riccardi, ministro per la Cooperazione internazionale e per l'Integrazione ci prova. Il periodo per la ricerca di una nuova occupazione per gli immigrati con il permesso di soggiorno scaduto per lui è troppo breve e non può non essere rivisto. Gli attuali sei mesi non sono sufficienti, il periodo deve essere "prolungato ad almeno un anno".

Secondo il ministro il rischio, se non si pensasse a una correzione della norma è che molti stranieri diventino irregolari, non avendo abbastanza tempo per trovare un nuovo posto di lavoro. "La Caritas conta in circa 600.000 i permessi di soggiorno rilasciati per motivi di lavoro subordinato, lavoro autonomo, motivi di famiglia e attesa occupazione che, in un anno, tra il 2009 e il 2010, risultano scaduti e non rinnovati", sottolinea davanti alla Commissione Affari Costituzionali della Camera, quantificando in 250-350 mila le persone che rischiano di "finire nel preoccupante circuito dell’irregolarità".

Riccardi ha poi parlato del problema della cittadinanza per i "minorenni figli di cittadini stranieri che, in base ai dati, sono il 7,5% della popolazione scolastica", commentando, "ritengo che si debbano cominciare a riprendere i lavori in materia di cittadinanza almeno per affrontare il problema dei bambini nati in Italia figli di stranieri che sono qui da un certo periodo".

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