sabato 7 gennaio 2012

LA DEMOPLUTOCRAZIA HA FALLITO. STA VINCENDO LA CRIMINALITA'. LE DUE FACCE DEL NAZISMO


Scrivo quanto segue a costo di essere accusato di essere filonazista (mentre non lo sono mai stato, anche se riconosco al nazismo alcuni meriti in campo economico che salvarono la Germania dal baratro economico in cui si trovava dopo la prima guerra mondiale). Rimprovero a Hitler molte cose. Prima di tuttio il suo antisemitismo. All'inizio gli ebrei erano favorevoli al nazismo. Hitler non capì che doveva farseli alleati invece di combatterli. Ma fu in parte giustificato dal fatto che nel mese di settembre del 1939, dopo l'invasione della Polonia (giustificata con il voler recuperare territori polacchi che erano stati sempre tedeschi dal Medievo, a incominciare dalla città tedesca di Danzica), il rappresentante mondiale delle comunità ebraiche, l'imbecille Chaim Weizman, come se rappresentasse uno Stato, dichiarò guerra alla Germania trasformando anche gli ebrei che vivevano in Germania in nemici dello Stato tedesco. Ci si ricordi che nello stesso modo si comportarono gli Stati Uniti e il Canada quando, scoppiata la guerra tra Stati Uniti e Giappone, tutti i giapponesi che vivevano negli Stati Uniti e nel Canada furono rinchiusi in campi di concentramento. Questo nessuno l'ha mai detto pubblicamente. Rimprovero ad Hitler anche di avere proseguito inutilmente la guerra nel 1944 quando le sorti della guerra erano ormai segnate. Avrebbe dovuto suicidarsi prima per evitare la distruzione di tante città sotto l'avanzare dei sovietici e sotto i bombardamenti vigliacchi degli alleati (come sulla città di Dresda, rasa al suolo nel febbraio del 1945 quando la guerra era ormai già vinta dagli alleati). Vedendo un film che ricostruisce fedelmente l'attentato ad Hitler organizzato da un gruppo di ufficiali (appoggiato da Rommel, che, costretto al suicidio, ebbe poi un funerale di Stato) che incaricarono l'insospettabile colonnello von Stauffenberg di porre sotto il tavolo, accanto ad Hitler, una bomba e poi di allontanarsi con una scusa , mi sono sempre rammaricato del fatto che l'attentato non sia riuscito. Sfortunatamente von Stauffenberg, che stava in un bagno per innescare due bombe, richiamato in fretta alla seduta perché Hitler aspettava i suoi documenti, non fece in tempo a preparare l'innesco della seconda bomba. Se fossero scoppiate tutte e due Hitler non si sarebbe salvato. Per di più la borsa, posta sotto il tavolo, fu con un calcio leggermente allontanata da un altro ufficiale seduto vicino a Hitler perché gli ostacolava i piedi. Serie sfortunata di coincidenze che salvò Hitler nel 1944 rendendo più pesante la sconfitta tedesca. Non rimprovero a Hitler di avere scatenato la seconda guerra mondiale invadendo l'Europa. Non fece la stessa cosa Napoleone? Eppure la storia non l'ha demonizzato per questo. Se non fosse stato accusato di altre cose (tra cui l'antisemitismo) oggi Hitler non subirebbe la condanna che accompagna la sua memoria. Ma si sa che la storia viene scritta sempre dai vincitori.

Si può dire che il nazismo sia stato la rovina del fascismo perché trascinò l'Italia in guerra pur non essendo essa preparata. E questo dimostra come il fascismo non avesse più altre aspirazioni di guerra nel 1939. A sua volta proprio l'impreparazione dell'Italia fu la rovina del nazismo in guerra perché lo costrinse ad intervenire ogni volta per salvare gli impreparati eserciti italiani che, mandati allo sbaraglio da Mussolini, causarono l'intervento tedesco prima in Grecia (dove la Germania dovette intervenire per salvare l'impantanato esercito italiano pur non avendo in Grecia alcun interesse strategico di guerra) e poi in Africa, dove scriteriatamente il governo fascista mosse guerra all'Inghilterra invadendo l'Egitto pur non avendo colà alcun interesse, con la conseguenza di una distrazione in Africa di un esercito di salvataggio tedesco, sottratto alle operazioni di guerra in Europa e con la sconfitta evitabile di El Alamein (3 novembre 1942). E la stessa partecipazione italiana alla spedizione in Russia, non richiesta dalla Germania, si trasformò in un inutile peso per l'esercito tedesco, costretto perfino a fornire cibo ai soldati italiani e ad equipaggiarli anche nelle scarpe. Consideriamo le date, che sono molto importanti. Le divisioni tedesche comandate da Rommel, figura piena di dignità e di rispetto, come riconosciuto dallo stesso maresciallo inglese Montgomery, furono impegnate in Africa (per salvare l'esercito italiano) sino al maggio del 1943. Nello stesso periodo vi fu la decisiva sconfitta tedesca a Stalingrado (estate 1942-febbraio 1943) dove il comandante von Paulus richiedeva il soccorso di altre divisioni per resistere alla controffensiva sovietica. Ma inutilmente giacché Hitler si trovò per sua colpa nell'impossibilità di inviargli altre divisioni e comandò a von Paulus di resistere sino alla fine a Stalingrado, mentre intelligentemente von Paulus aveva deciso di arretrarre il fronte di guerra sino all'Ucraina. Ma stupidamente von Paulus non ebbe il coraggio di trasgredire l'ordine di Hitler. Con il soccorso di altre divisioni avrebbe avuto successo la controffensiva tedesca a Stalingrado. Infatti dopo una prima sconfitta von Paulus era riuscito a bloccare l'offensiva sovietica , che ebbe poi il rinforzo di un altro esercito. Se i tedeschi avessero avuto a disposizione sul fronte russo le divisioni impegnate inutilmente in Africa per colpa del fascismo quasi certamente non vi sarebbe stata la sconfitta di Stalingrado, che fu determinante nelle sorti della guerra a favore dei sovietici. A questo punto intervenne un altro grave errore di Hitler, che , invece di abbandonare il fascismo al suo destino, volle dimostrare la sua fedeltà a Mussolini dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 (conseguente alla caduta del fascismo il 25 luglio nella seduta del Gran Consiglio) facendo prelevare Mussolini dal Gran Sasso per imporgli una resistenza con la costituzione della R.S.I. e con il conseguente impegno di molte divisioni tedesche al comando del maresciallo Kesserling. La Germania così aprì un nuovo ed inutile fronte di guerra mentre avrebbe avuto bisogno delle divisioni impegnate in Italia per contrastare l'avanzata dei sovietici. Senza l'occupazione tedesca dell'Italia non vi sarebbe stato motivo perché gli Stati Uniti intervenissero in guerra contro i tedeschi in Italia ad iniziare dallo sbarco in Sicilia (9 luglio 1943). Non basta. Se l'altro alleato, il Giappone, non avesse bombardato la flotta statunitense a Pearl Habor (7 dicembra 1941) Roosvelt non avrebbe potuto contrastare l'opinione pubblica americana, favorevole alla Germania, e avrebbe continuato a rifiutare le pressanti richieste di aiuto di Churchill. Ma dopo Pearl Habor gli Stati Uniti incominciarono a fornire armamenti all'Inghilterra e incominciarono a preparare il loro diretto intervento con lo sbarco in Normandia (6 giugno 1944). La Germania si trovò costretta a rinforzare il fronte occidentale (in Francia) prevedendo lo sbarco degli americani. E anche per questo motivo rimase debole sul fronte russo, che risultò determinante per l'esito della guerra. Bisogna riconoscere che la Germania non si sottrasse mai ai doveri di alleanza con l'Italia, pur ricavando da essa soltanto conseguenze negative. Se l'Italia fosse rimasta neutrale la Germania dopo l'8 settembre non avrebbe avuto bisogno di aprire un nuovo ed inutile fronte di guerra in Italia, e soltanto per salvare il fascismo, pessimo alleato. La Germania, paradossalmente, perse la guerra soprattutto a causa della sua fedeltà al fascismo. Se il nazismo fu la rovina del fascismo suo pessimo ed inutile alleato, tanto più il fascismo fu la rovina del nazismo, che accettò il fascismo come alleato e lo volle salvare dopo l'8 settembre. Di tutto ciò le colpe sono da addebitare a Hitler. Certamente il nazismo e il fascismo non sarebbero sopravvissuti a Hitler e a Mussolini, mentre era prevedibile che la dittatura comunista sarebbe sopravvissuta a Stalin.

Due mali si allearono fra loro. Ma la cura contro questi due mali fu la vittoria di un altro male, quello maggiore di un'altra dittatura, dell'Unione Sovietica di Stalin. Mali che nascono da governi sorretti da ideologie ispirantisi a certezze che generano opposti fanatismi.

Detto tutto il male che potevo dire di Hitler, non si può tuttavia dimenticare che la sua ascesa al potere fu favorita dallo sfacelo economico e dal disordine sociale della "democratica" (!) Repubblica di Weimar, con un economia disastrata a tal punto che occorreva (letteralmente) una carriola di marchi per comprare un chilo di pane. La prima cosa che fece Hitler fu di stracciare il trattato di pace di Parigi assai oneroso che i vincitori della prima guerra mondiale avevano imposto alla Germania, che si liberò subito dei debiti imposti dai vincitori. In secondo luogo pose un severo controllo politico sul capitalismo promuovendo una estesa politica economica di opere pubbliche che assorbissero tutta la disoccupazione. E questo è socialismo. Tutte le autostrade che ancor oggi possiede la Germania furono costruite ( e non con asfalto, ma con cemento) in soli tre anni dal 1933. L'economia tedesca divenne in pochi anni, con l'aiuto pubblico delle industrie private controllate dallo Stato, la più forte d'Europa. Questo è un esempio di cosa possa fare un governo che non dipenda dalle lobbies degli interessi privati e che assoggetti all'interesse pubblico l'economia. Viviamo invece oggi nello sfacelo economico della farsa dell'Unione Europea perché in mano agli speculatori finanziari di cui sono servi gli Stati che alimentano il mito del liberismo e delle liberalizzazioni, che portano ad un maggiore costo dei servizi pubblici, con la manifesta incapacità dello Stato, in mano alla mafia dei partiti, di gestire esso i servizi pubblici perché questi sono stati sempre al servizio di una gestione non pubblica, ma privata dei partiti, che li hanno impiegati come uffici di collocamento delle loro clientele. Ma è chiaro che un servizio pubblico dovrebbe costare meno di un servizio affidato ai privati perché quello pubblico non ha bisogno, come, invece, quello privato, di ricavare da esso un profitto. La liberalizzazione è dunque la maschera di una democrazia corrotta dai partiti che è incapace di gestire la cosa pubblica. E' la resa dello Stato agli speculatori.


Tutto ciò premesso, questa è solo l'espressione della mia rivolta contro un mondo ormai corrotto dalla delinquenza finanziaria che comanda sulla politica, che ha voluto cedere il potere agli speculatori che vivono avendo come unico fine della loro vita il profitto. Sono stato sempre di anima socialista. Ma il comunismo del cosiddetto socialismo reale è anch'esso fallito. Bisogna che la politica riprenda il comando sull'economia. E allora mi domando. Quale sistema di governo può concepirsi in modo che la politica torni a comandare sull'economia? Partendo dal presupposto che il capitalismo è un sistema di produzione contraddittorio perché soggetto a cicli di crisi di sovrapproduzione e di conseguente recessione (come ben aveva analizzato Marx) con aumento della disoccupazione, è necessario che l'economia non sia più indirizzata verso il profitto e l'uomo non venga più considerato una merce in funzione del profitto. Questo è il risultato della demoplutocrazia. Solo il socialismo consente una produzione finalizzata al lavoro e non il lavoro finalizzato al profitto. Viviamo in un'Europa che sta dimostrando tutto il suo fallimento a causa soprattutto di una moneta artificiale che è stata costruita a tavolino contro il principio che vuole che la moneta rispecchi il valore dell'economia reale. Viviamo in un Occidente corrotto dalla ricerca del profitto ad ogni costo che alimenta le organizzazioni criminali. In Italia la cosiddetta democrazia è lo specchio di un disordine sociale in cui comanda ormai la criminalità organizzata. La democrazia è il terreno di coltura della criminalità. Mi provocano disgusto i soliti discorsi moralistici e i soliti libri (come Gomorra di Roberto Saviano) che vorrebbero in questo modo combattere la criminalità. E' inutile arrestare dei capi della criminalità sperando che, sconfitti i vertici, venga sconfitta anche la base. I vertici saranno sostituiti da altri vertici. L'economia in Italia è comandata dalla criminalità che con il sistema cosiddetto democratico manda in parlamento i suoi rappresentanti. Ed è logico. Quale migliore sistema per favorire la collusione tra politica e criminalità se non quello cosiddetto democratico? Con la cosiddetta democrazia non si potrà mai estirpare la criminalità organizzata. Bisogna che vi sia un potere che sia indipendente dal voto cosiddetto democratico e attui una politica ispirata al socialismo. Ora, la storia ci ha dato un esempio di economia che è stata controllata dalla politica in funzione del lavoro e non del profitto. Si tratta di un socialismo che, pur non abolendo la proprietà privata dei mezzi di produzione (come avrebbe voluto Marx), ha tuttavia evitato le crisi di un capitalismo lasciato a se stesso. Occorre dunque un socialismo che faccia gli interessi dello Stato. Ed ogni Stato ha le sue peculiarità storiche che non possono essere cancellate con un abbandono della sua sovranità, a partire da quella della moneta, che ci è stata sottratta con la disgrazia dell'euro. Dunque un socialismo nazionale che può chiamarsi, anche se a qualcuno può fare venire i brividi, nazionalsocialismo.
Solo un nazionalsocialismo che butti a mare questa cloaca di democrazia dei partiti, che mostrano il loro fallimento nel loro dipendere dalle varie lobbies e corporazioni di interessi privati, può sanare una società malata. Non ho mai capito l'opposizione tra comunismo e fascismo (o nazionalsocialismo). Mussolini rimase sempre di anima socialista anche se impiegò il sostegno del capitalismo (pauroso delle rivolte operaie) per andare al potere. Ma poi fece una legislazione sociale che lo stesso Churchill definì la migliore del mondo. Ricordiamo IRI, BNL, INPS, INAIL, Istituto Case Popolari, Istituto maternità e infanzia, Agip, Cinecittà, la bonfica delle paludi pontine, la costruzione di nuove città (come Latina, Carbonia, etc.). Nicola Bombacci (pochi sanno chi sia perché la sua memoria ha subito l'ostracismo, la damnatio memoriae, da parte dei comunisti) fu confondatore insieme con Gramsci del Partito Comunista d'Italia e fu delegato del partito alle onoranze funebri di Lenin nel 1924. Ma poi fu cacciato dal partito per avere capito che vi era maggiore distanza tra il liberismo (in cui ora viviamo) e il comunismo di quanto ve ne fosse tra il fascismo e il comunismo. Dico questo pensando a tutti quegli imbecilli fanatici ignoranti che sono i falsi comunisti di oggi (promotori delle liberalizzazioni) che fanno ancora dell'antifascismo la loro bandiera senza capire che il loro nemico dovrebbe essere il liberismo e non il fascismo. Quando Mussolini, sembra controvoglia, fu prelevato dal Gran Sasso per essere portato in Germania imponendogli i nazisti di creare la Repubblica sociale, egli nominò come ministro dell'economia Nicola Bombacci, che introdusse la socializzazione delle imprese, in modo che gli operai fossero anche padroni e responsabili delle fabbriche. Egli entrava nelle fabbriche chiamando gli operai compagni ( e non camerati). Questo non viene mai detto dai disonesti cosiddetti antifascisti teste di legno (che fan sempre del chiasso). Ebbene, i vigliacchi partigiani e fanatici comunisti non capirono nemmeno questo. Che Bombacci era rimasto comunista e fucilarono senza processo anche lui a Dongo insieme ai gerarchi fascisti. Egli morì gridando in faccia ai loro spregevoli assassini: "Viva il socialismo!". Questa morte è un segno di ignominia della storia che ebbe il suo prosieguo nell'orrenda esposizione di cadaveri a testa in giù a piazzale Loreto. Con la gentaglia che applaudiva mentre qualche anno prima applaudiva alla infausta dichiarazione di guerra (che l'Italia si sarebbe dovuta risparmiare).
Ma nemmeno Mussolini fu capace di estirpare la mafia in Sicilia. Si limitò a venire a patti con essa addormentandola con l'invio del prefetto Mori. Ma si trattava di una Mafia che aveva ancora un suo cosiddetto codice d'onore (le donne e i bambin non dovevano essere toccati). Codice che poi è saltato dopo la guerra. Ci sarebbe voluto un governo ancora più forte di quello fascista, arrendevole sotto molti aspetti. Un Hitler avrebbe eliminato la mafia nel tempo di un mese, senza gli scrupoli che avrebbe avuto Mussolini.
Oggi solo un Hitler riveduto e corretto (senza antisemitismo) potrebbe estirpare per sempre questa feccia di subanimali che meritano solo di essere eliminati senza processo. Il mio scoramento deriva proprio da questo. Dall'assistere ad una buffonata di governi che dichiarano di avere messo in atto tutti i mezzi per combattere la criminalità organizzata mentre questa continuerà a proliferare in una società che è il suo terreno di coltura e di cultura.
Ciò che ho scritto mi è stato suggerito dalla notizia di 60 cani trovati morti. Non è ancora chiaro chi siano i subanimali che abbiano infierito contro esseri innocenti. Se questi criminali si ammazzassero tutti tra loro sarebbe un bene. Se è vera l'ipotesi che i cani siano stati uccisi come prova di affiliazione a questa fetida feccia di subanimali allora si è arrivati al fondo della non più tollerabile cloaca della falsa democrazia che permette la proliferazione dei subanimali, nei cui confronti dovrebbe essere usata la pena di morte perché lo Stato si liberi per sempre di questo terribile cancro che uccide ogni norma di vita.

IL CASO IN PROVINCIA DI NAPOLI

Choc a Marigliano: mattanza di 60 cani

Alle carcasse sottratti microchip. L'ombra della camorra e dei canili-lager. Aidaa prepara un esposto alla Procura
«Forse usati come test di coraggio per i nuovi affiliati»

NAPOLI - Una vera mattanza di cani: 60 carcasse di cani sono state ritrovate lungo il canale del Regio Lagno di Frezza a Marigliano, in provincia di Napoli.

Sulla vicenda l'Aidaa, associazione italiana difesa animali ed ambiente, presenterà un esposto alla Procura della repubblica di Nola. Ai cani, secondo quanto riferisce l'Aidaa, sono stati tolti i microchip per non poter risalire ai proprietari degli animali uccisi. Diverse le ipotesi sul fatto. La vicenda era stata segnalata da alcuni cittadini a «Striscia la Notizia» che ha fatto le riprese sul posto allertando nel contempo i vigili urbani.

«TEST CORAGGIO PERI NUOVI AFFILIATI ALLA CAMORRA» - Per gli animalisti sono vari gli scenari che s'aprono dietro questo vero e proprio cimitero dei cani gettati in fondo al lagno di Frezza. «Potrebbe trattarsi semplicemente - si sostiene - di un caso di smaltimento illegale protratto nel tempo di cani soppressi 'legalmente' e poi gettati nel lago per intascarsi i soldi che i proprietari hanno versato per la loro cremazione. Ma visto che negli anni scorsi nel napoletano si era parlato di un vero e

La mattanza dei cani (ph. Marigliano.net)
La mattanza dei cani (ph. Marigliano.net)
proprio rito usato dalla camorra per testare il coraggio dei nuovi affiliati i quali venivano sottoposti ad una prova che prevedeva l'uccisione e lo sgozzamento dei cani, quello scoperto a Marigliano potrebbe anche essere il cimitero dove sono stati buttati i cani sgozzati dagli affiliati alla camorra».

IPOTESI TRAFFICO INTERNAZIONALE - Infine, per l'Aidaa, il fatto che sia stato asportato il microchip«potrebbe essere anche sinonimo di traffico internazionale di animali: cani mandati all'estero ai quali vengono applicati microchip di cani rapiti ed ammazzati proprio con lo scopo di recupare il microchip». Aidaa nel suo esposto chiederà alla Procura «di indirizzare le indagini in queste tre direzioni, in quanto sono molte le segnalazioni di cani che dal sud ed in particolare dalla Campania partono per l'estero e non è escluso che all'ombra dei viaggi regolari di cani da far adottare in Germania possano esservi traffici di animali destinati alla vivisezione o destinati al mercato delle razze di lusso che partono dall'Italia del sud verso il nord Italia o il nord Europa dotati di microchip falsi che in realtà appartengono ai cani ritrovati uccisi».

Redazione online
07 gennaio 2012

2 commenti:

  1. Non dica sciochezze, la guerra fu provocata dalle potenze sedicenti democratiche, e il loro obbiettivo era l'Italia, tuttora sotto l'influenza straniera. L'invasione dei sudeti fu solo un comodo espediente, come pearl harbour per gli americani, per tacitare l'opinione pubblica.

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  2. Commento fazioso privo di senso storico

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