venerdì 20 aprile 2012

DIEGO CICLAMINO: CHI E' COSTUI CHE MI ROMPE LE SCATOLE?

Vi è un tale che mi sta perseguitando perché ridicolizzo Severino e disprezzo un pretaccio che è don Mazzi. Vedere in particolare i commenti diarroici lasciati da costui al mio post sul mentecatto filosofo Emanuele Severino il 17 agosto 2011. Dice di chiamarsi Diego Ciclamino e rispondo solo perché questa volta mi ha lasciato la sua email. Dice di essere prof. Ma in che cosa? Non lo dice. Nel web non figura affatto. Non risulta alcun suo libro tra i distributori nazionali (come IBS). Prof in che cosa? Ma perché insiste da paranoico? Ho voluto evitare di rispondergli personalmente perché ho preferito usarlo come esempio di chi pretende di giudicare senza essere informato su chi accusa. Dice di avere conoscenza di Severino. Come se io, dopo avere insegnato storia della filosofia all'Università per 40 anni, non lo conoscessi meglio di lui. Ma si scomodi per leggere almeno gli ultimi miei tre libri ordinandoli in una libreria. Se non è disposto a ciò è meglio che non rompa più le scatole a me e giri al largo.

Che Severino scriva cose insensate anche dal punto di vista logico quando scrive che tutti gli enti sono eterni e  che passano dalla loro visibilità all'invisibilità (e viceversa) si deduce da una semplice considerazione. La popolazione umana all'inizio del XX secolo era di un miliardo e mezzo ed oggi è di 7 miliardi. Domanda: dove erano i 5 miliardi e mezzo di individui prima di apparire con la nascita? E hanno aspettato quanti miliardi di anni per passare alla visibilità? L'evoluzione della Terra è calcolata in 4 miliardi e mezzo di anni. Erano già esistenti nell'invisibile tutti gli enti che poi sono apparsi sulla Terra? E dove esistevano prima della formazione del sistema solare? Si vede che Severino è uno scrittore di romanzi fantascientifici contrabbandati come pensiero raziocinante. Simili mistificatori che pretendono di presentare le loro escrescenze pseudofilosofiche come verità meritano solo ridicolo e disprezzo. Ma ancor più coloro che lo prendono sul serio.Come i pazzoidi che mi hanno lasciato dei commenti.

12 commenti:

  1. se lei è prof all università è un sintomolla decadenza culturale italiana.io la metterei a lavare i piatti in qualche osteria dove sarebbe maggiormente apprezzato il suo scurrile linguaggio la sua volgarità e la sua saccenteria facilona priva di seri argomenti

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  2. cmq a mai più risentirci non perdo ulteriore tempo con chi non vuole discutere di seri argomenti ma solo insultare persone piu celebri di lui- ci vuole poco- per invidia

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  3. E già, come possiamo prendercela coi ragazzi quando chi insegna dà l'esempio di un ubriacone di quart'ordine? Sono molto dispiaciuto che un appartenente al corpo insegnante dia un così brutto esempio

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  4. O anonimo (è il ciclamino che chiamerei crisantemo?)che cosa fa lei nella vita per credere di dare insegnamenti a me? Evidentemente quando superai un concorso universitario (senza accozzi) la commissione non ritenne che fossi un ubriacone. La scuola è rovinata dagli ubriaconi di buonismo e di perdonismo che uccidono la giustizia nella confusione tra morale e diritto.Lei appartiene alla categoria dei subanimali, che sono vittime della malattia mortale dell'antropocentrismo e la vorrebbero contagiare agli altri.

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  5. Mi viene da pensare che questo suo stato d'animo derivi da una profonda insoddisfazione e da un grande senso di inferiorità nei confronti di suoi colleghi, quale l'esimio Prof. Severino. Dal momento che lei non è conosciuto da nessuno e i suoi libri non riescono ad approdare a case editrici pari a quelle dei suoi colleghi....L'invidia è una brutta bestia che logora

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  6. O Crisantemo
    ma chi cazzo è lei che rifiuta ancora di dire chi sia? Se il merito è proporzionale alla notorietà allora la Litizzetto vale più di Severino. Ho fatto una mia piccola indagine su dieci persone fermate in strada o a dei camerieri in pizzeria. Nessuno conosce Severino, tutti sanno chi sia la Litizzetto. Ma io per motivi diversi mi ritengo migliore di tutti e due. Uno da paranoico scrive stronzate da tutta la vita, l'altra è una cretina volgare che crede di far ridere. Il giudizio negativo su Severino, ho già detto, proviene da filosofi seri come Remo Bodei (che conosco personalmente da ragazzo essendo concittadini) e come due che io ebbi come professori, Pietro Rossi e Carlo Augusto Viano, che non godono della notorietà di Severino anche perché non l'hanno cercata fuori della filosofia, mentre Severino ha goduto di una limitata notorietà solo per avere scritto sul Corriere della sera, essersi messo in mostra nel web (cosa che io sinora non ho fatto) ed essere stato un caso giornalistico per essere stato sbattuto fuori dalla Cattolica di Milano. Altro caso quello di Massimo Cacciari, che nessuno conoscerebbe se non apparisse spesso alla TV ma non per il suo pensiero filosofico bensì come uomo politico. Legga di Cacciari "Delle cosa ultima" (Adelphi), libro terribile su cui mi sono rotto la testa e che ho ridicolizzato per le stronzate forse anche peggiori di quelle di Severino. Cacciari (ex marxista nel libro Krisis) è divenuto un teologo con discorsi onirici che non stanno né in cielo né in terra. Questi individui si inventano tutto senza avere alcuna conoscenza scientifica. Se a lei non entra in testa che fuori della scienza non vi sono conoscenze peggio per lei. Stia con Severino e le ho già detto di non rompermi più le scatole. La prossima volta la cancello. Non sono disposto a rispondere ulteriormente a gente che non capisce che la filosofia scissa dalla scienza è solo spazzatura. Mentre Severino ha la presunzione di mettersi contro scienziati come Jacob e Monod negando persino l'evoluzione biologica. Roba da matti. Si nutra di spazzatura che pretende di dare boriosamente certezze mentre già ai limiti della conoscenza (cosmologia) le certezze vengono a mancare, come riconoscono gli scienziati(come Hawking), che umilmente si limitano a costruire ipotesi. La morte fa paura a tutti ma non la si esorcizza scrivendo stronzate alla Severino.

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  7. Invece di scrivere tutte queste stronzate, perchè non si occupa di cambiare la situazione politica della terra proponendo un programma concreto? Prenda esempio da movimenti nuovi che si prefiggono questo obiettivo costruttivo

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  8. Intendevo della sua terra

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  9. O anonimo
    eviti lei di scrivere stronzate se non è informato. Mi occupai politicamente della Sardegna negli anni 1989-94 fondando la Lega Sarda, coordinata con la Lega Nord in un progetto federalistico che era del costituzionalista Gianfranco Miglio teorico della Lega e poi dimessosi perché quell'ignorante di Bossi non aveva capito e apprezzato i progetto di Miglio. Ed ecco a che cosa è ridotta oggi la Lega Nord. In un progetto federalistico il mi programma prevedeva che la Sardegna cessasse di essere colonizzata dai capitali stranieri, tutti proprietari delle magiori risorse sarde che sono quelle turistiche. Ma fu un insucesso. I sardi sono dei parassiti che preferiscono essere mantenuti dal governo centrale non avendo capacità imprenditoriali. Ho un vecchio manoscritto (che prima o dopo pubblicherò) intitolato "Questa notte ho fatto un sogno...". Ho immaginato che un'epidemia avesse ridotto a 300.000 abitanti la popolazione residente in Sardegna con DNA sardo (io ho un DNA per metà non sardo ma di origine francese) e che un governo provvisorio avesse dichiarato l'indipendenza cancellando la cultura pastorale che è la disgrazia della Sardegna (con 7 milioni di pecore). Mi feci dare dall'assessorato al bilancio i dati che dimostravano che i sardi pagavano in tasse molto meno di quanto ricevevano in trasferimenti dal governo di Roma, senza il quale sarebbero morti di fame dopo un mese.Ho riassunto la Storia della sardegna del sardo Giuseppe Manno (divenuto ministro del governo piemontese nel regno sardo piemontese). Dalla storia di Manno si ricava una storia di odi intestini e tribali tra i sardi, vendutisi sempre allo straniero (come documenta la storia dei Giudicati: sardi del Giudicato d'Arborea, ultimo Giudicato, che combattevano contro altri sardi dopo che erano spariti gli altri Giudicati con l'invasione aragonese) e che coltivano ancor oggi un'invidia distruttiva (anche con le bombe) nei confronti di quelli che riescono a migliorare le loro condizioni dando lavoro ad altri. Che dunque vadano affanculo i sardi. Parafrasando Dante, dico di me: SARDUS NATIONE NON MORIBUS.

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  10. Finalmente un discorso degno di un professore. La posso invitare a visitare il seguente sito: www.cittadinanzasovrana.org

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  11. COLPITI DA UNA CATASTROFE? AFFARI VOSTRI E NON DELLO STATO!



    Il 17 maggio è entrato in vigore il decreto legge 15 maggio 2012, n.59 recante “disposizioni per il riordino della protezione civile” (pubblicato in Gazzetta Ufficiale 16 maggio 2012, n. 113): un modo elegante per dire “togliamo ogni aiuto al popolo bisognoso in caso di calamità naturale!”. Il decreto si prefigge come obiettivo quello di consentire l'avvio di un regime assicurativo per la copertura dei rischi derivanti da calamità naturali sui fabbricati, a qualunque uso destinati, ed al fine di garantire le adeguate riparazioni e ricostruzioni di beni immobili privati destinati ad uso abitativo, danneggiati o distrutti da calamità' naturali, pertanto possono essere estese ai rischi derivanti da calamità naturali le polizze assicurative contro qualsiasi tipo di danno a fabbricati di proprietà di privati: provateci! Nessuna compagnia fino ad oggi ha mai coperto il rischio “terremoto” con una polizza! Se da oggi lo faranno, state pur certi che il premio sarà esorbitante e sproporzionato; come al solito i tecnocrati ingrassano banche ed assicurazioni ai danni del popolo!
    In particolare, l'obiettivo andrà raggiunto senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica in base ai seguenti criteri:
    a) estensione della copertura assicurativa del rischio calamità naturali nelle polizze che garantiscono i fabbricati privati contro qualsiasi danno (vogliamo vedere come!);
    b) esclusione, anche parziale, dell'intervento statale per i danni subiti da fabbricati (ecco il vero scopo del decreto!);
    c) incentivazioni di natura fiscale, nel rispetto del principio dell'invarianza di gettito, tramite regimi agevolativi all'imposta sul premio di assicurazione ovvero la deducibilità, anche parziale, del premio dalla base imponibile ai fini IRPEF e IRES dell'assicurato (tradotto: siccome non c’è spazio, dati i problemi di bilancio, pagate e non deducete!);
    d) previsione di un regime transitorio, anche a fini sperimentali ovvero di prima applicazione (tradotto: vediamo che succede e poi al limite correggiamo il tiro. Questi continuano a giocare con le nostre vite!).

    Lasciamo a voi decidere come valutare questa ennesimo decreto: stanno stritolando lo stato sociale in ogni sua forma, se non interveniamo in fretta, finiremo come in Usa, dove conta solo il Dio denaro!


    www.cittadinanzasovrana.org

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  12. Come mai non risponde più? Mi ero sbagliato nel giudicarla interessato ad argomenti seri di politica italiana?

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