domenica 29 aprile 2012

GIUDICI DELINQUENTI NEMICI DEL DIRITTO NATURALE. ECCO LE CONSEGUENZE DEL GIUSPOSITIVISMO E DEL FORMALISMO GIURIDICO DI QUESTI IGNORANTI MANOVALI DELLA "GIUSTIZIA"

Esiste un diritto non scritto che è superiore a quello di qualsiasi legge dello Stato. A tal punto che un grande filosofo come S. Tomaso scrisse che nessuna legge dello Stato si giustifica se essa è in contrasto con il diritto naturale. S. Tomaso giustificava per questo il tirannicidio e la pena di morte. 
Noi ci troviamo purtroppo di fronte ad una concezione ancora malata del diritto perché contagiata dalla radicevelenosa dell'antropocentrismo. In base a questa sciagurata concezione la vita di un criminale vale comunque più di quella di un animale non umano. Ho già scritto su questo argomento dicendo che al posto degli innocenti beagle dovrebbero essere usati i criminali, per esempio gli assassini affiliati alle cosche mafiose. Essi infatti no sono nemmeno animali, sono dei subanimali. E invece troviamo giudici teste di cazzo malati di antropocentrismo che, privi della capacità di ragionare oltre l'applicazione meccanica del formalismo giuridico, si permettono di arrestare sotto l'accusa di furto e rapina coloro che, al contrario, hanno agito in favore della liberazione di esseri innocenti rivendicando un diritto superiore a quello scritto, che è in contrasto con il diritto naturale, che, essendo naturale, non può essere diritto della sola natura umana. Il diritto naturale è diritto alla vita eala libertà. Sono questi pezzenti di giudici che meriterebbero di essere usati come cavie perché, essendo il loro cervello inferiore a quello dei cani, ed essendo anche privi di quella capacità affettiva di cui è invece capace un cane,la loro vita vale meno di quella di un cane. Non se ne rendono conto. Sono anche dei vigliacchi perché, se queste azioni giustamente violente in difesa del diritto naturale si estendessero in tutto il territorio nazionale, allora si porrebbe il problema di come contenere nelle carceri i difensori del diritto naturale. Ma la colpa maggioreè di quei magnaccia di politici complici delle industrie farmaceutiche che continuano a ritenere valide le sperimentzioni sugli animali non umani, mentre Umberto Veronesi, uno che se ne intende, ha dimostrato, al contrario, la loro pericolosità nel passaggio dagli animali non umani all'uomo, dovendo gli esperimenti basarsi si colture di cellule umane. ANIMALISTI NON DEMORDETE CONTRO QUESTI IGNORANTI BECERI E ARROGANTI PADRONI DI UNA PSEUDOGIUSTIZIA. Appartengono al museo antropologico della giustizia antropocentrica. Abbiatene schifo. 

UN MIGLIAIO A MONTICHIARI PER LA MANIFESTAZIONE

Blitz a Green Hill, gli animalisti liberano i beagle

Irruzione nell'allevamento, liberati decine di cani destinati alla vivisezione. La Digos ferma 12 attivisti: accusati di furto e rapina


Un beagle liberato (Fotogramma/Bs)Un beagle liberato (Fotogramma/Bs)
Alla fine ce l'hanno fatta. Decine di beagle rinchiusi a Green Hill sono stati liberati. Intorno alle 16.15 un gruppetto di manifestanti ha prima scagliato sassi contro il canile che alleva 2500 beagle destinati alla vivisezione e poi ha scavalcato la recinzione per raggiungere le gabbie dove sono rinchiusi gli animali. Polizia, Carabinieri e vigili sono subito intervenuti bloccando altri attivisti che tentavano di entrare nell'allevamento. Ma ormai altri loro compagni, dall'interno della struttura hanno aperto i cancelli e Blitz a Green Hill, liberati i cuccioli di beagle Blitz a Green Hill, liberati i cuccioli di beagle    Blitz a Green Hill, liberati i cuccioli di beagle    Blitz a Green Hill, liberati i cuccioli di beagle    Blitz a Green Hill, liberati i cuccioli di beagle    Blitz a Green Hill, liberati i cuccioli di beagle divelto il filo spinato. Quando gli animalisti sono apparsi al recinto con i cucciolotti stretti tra le braccia la gioia dei manifestanti è scoppiata in urla e applausi. Almeno una cinquantina i cuccioli liberati (ma anche qualche esemplare adulto) passati di mano in mano Irruzione nell'allevamento-lager Irruzione nell'allevamento-lager    Irruzione nell'allevamento-lager    Irruzione nell'allevamento-lager    Irruzione nell'allevamento-lager    Irruzione nell'allevamento-lager al di là della recinzione. Poi il fuggi fuggi generale, con gli attivisti che hanno raggiunto i loro pullman, nascondendo i cagnolini, chi nella borsa, chi sotto gli indumenti. Beagle liberi, la gioia de manifestanti Beagle liberi, la gioia de manifestanti    Beagle liberi, la gioia de manifestanti    Beagle liberi, la gioia de manifestanti    Beagle liberi, la gioia de manifestanti    Beagle liberi, la gioia de manifestanti La polizia ha fermato per accertamenti 12 persone, trattenute prima nel comando dei vigili di Montichiari e poi trasferite nella stazione dei carabinieri di Desenzano. Nei loro confronti si profilano accuse di furto, violazione di domicilio, danneggiamento e addirittura di rapina.
La marcia di un migliaio di animalisti
radunatisi a Montichiari per chiedere la definitiva chiusura di Green Hill è iniziata dopo le 15. Gli attivisti di «Fermare Green Hill» e Occupy Green Hill sono arrivati da mezza Italia in pullman. Sono partiti da Milano, Roma, Bologna, Genova, Torino, Bolzano, Rieti, Pisa. E con slogan inequivocabili e la fascia nera al braccio sono partiti dal piazzale del palazzetto dello Sport. Direzione: «l'allevamento-lager» che nutre 2500 beagle l'anno da destinare alla vivisezione. Il 28 aprile non è una data a caso, ma la «Giornata mondiale per gli animali nei laboratori». Per questo un migliaio di attivisti ha deciso di ritrovarsi per la quinta volta, in meno di un anno, nella cittadina della Bassa bresciana. Già nei comunicati e nel tamtam sui social network si intuiva che l'obiettivo della giornata era chiaro: liberare un gran numero di cani. L'inizio del corteo è tranquillo. Ma avvicinatisi al Municipio, intorno alle 15.30, partono gli slogan contro il sindaco Elena Zanola e il Comune («Montichiari vergogna d'Italia!»). Poi tutti verso il colle San Zeno, dove si trova la «fabbrica della morte», con le forze dell'ordine che tengono a debita distanza i manifestanti. Ma gli attivisti dribblano il cordone di venti poliziotti per arrivare all'allevamento attraverso i campi. Qui partono gli slogan diretti alla multinazionale controllata dalla Marshall: «Assassini», «Basta sperimentazione», «Liberate i beagle». Lanciano qualche sasso, poi una dozzina di manifestanti scavalca la recinzione, altri ragazzi si accalcano al cancello. Le forze dell'ordine non riescono a tenere sotto controllo la situazione. E dopo pochi minuti iniziano ad uscire dall'allevamento attivisti con i cuccioli in mano. Dodici di loro verranno però individuati e fermati dalle forze dell'ordine. L'appello al parlamento. L'azione dei manifestanti è un chiaro messaggio alla politica regionale e al Parlamento, affinché acceleri l'approvazione della legge che vieta l'allevamento in Italia di cani, gatti e primati destinati alla vivisezione. «Siamo in un momento particolarmente delicato della nostra battaglia - spiega Giancarlo Paderno, di Occupy Green Hill - perchè se siamo ad un passo dall'approvazione di una legge che vieti l'allevamento di animali domestici (cani, gatti) destinati alla vivisezione, dall'altra dobbiamo fare i conti con diverse resistenze».
Redazione Online28 aprile 2012 | 21:15© RIPRODUZIONE RISERVATA
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@indomito
28.04|20:57 supremalex
E' il mio mestiere, e qualcuno lo deve fare per permettere a gente come lei di dire ciò che vuole.
Per jeez 61
28.04|20:49 Lettore_2596974
Le sperimentazioni sugli animali servono a poco visto che i risultati non sono sovrapponibili al 100%, dopo gli animali i farmaci vengono testati su volontari sani e poi su pazienti con malattia. La differenza e'che gli animali non firmano un consenso informato, non hanno a disposizione la Dichiarazione di Helsinki a protezione dei loro diritti e della loro sicurezza. Hanno solo loro stessi, senza alcuna possibilita'di proteggersi, nelle mani di questa "gente"
cara redazione on line..
28.04|20:49 george80
"l'azione simbolica dei manifestanti"???????? per voi tirare sassi, irrompere in una proprietà privata, rubare, e non vi parlo dei danni economici che avrà creato l'irruzione.. sono un'azione simbolica? allora se non fossi d'accordo con cio' che pubblicate e irrompessi nei vostri uffici (magari prima tirando qualche sasso), e vi cancellassi definitivamente tutto il vostro materiale, copie d'archivio e qualsiasi altro scritto abbiate prodotto non ve la prendereste giusto? sarebbe un'azione simbolica..
@indomito
28.04|20:49 supremalex
Hathcock - Hathcock non Hitchcok....come sempre lei parla senza sapere, ma tant'è....contento lei.
per quasi tutti
28.04|20:49 george80
ma quanto siete faciloni.. siete proprio degli italiani, seguite l'onda rimanendo nel vostro stato di semignoranza, commentando di cose per cui servirebbe avere un certo background ma senza averlo.. ciononostante mettendoci una passione degna di un martire della patria.. mi fate pena.. non siete neanche degni di Peter Singer o Tom Regan


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