lunedì 2 luglio 2012

SIAMO IN UNA DITTATURA MASCHERATA DA DEMOCRAZIA

Un sistema liberale deve poter lasciare spazio anche agli antiliberali. Il discorso è difficile da capire ma è strettamente logico. Premesso che sono contrario ad ogni forma di dittatura, noto tuttavia che l'articolo della Costituzione che vieta la ricostituzione del partito fascista è anticostituzionale alla luce dei suoi principi, che vorrebbero garantire la libertà di pensiero. Bisogna distinguere tra Legittimità e legalità (Carl Schmitt). La seconda è fondata sulle leggi dello Stato (indipendentemente dal fatto che esse siano ritenute giuste o ingiuste), la prima su principi fondamentali (come i cosiddetti diritti dell'uomo, ma io aggiungerei anche i diritti degli animali non umani) che non possono essere soggetti al voto perché non è la maggioranza che possa stabilire se io, per esempio, abbia diritto alla libertà di pensiero. Si tratta di un principio fondamentale che per coerenza non può nemmeno far parte di una Costituzione se questa deve essere approvata dalla maggioranza del popolo o (come è avvenuto in malo modo in Italia) da parte dei costituenti, anche se eletti dal popolo, che una volta eletti hanno scritto la Costituzione senza poi sottoporla la voto popolare. Ma in nessun caso la Costituzione può comprendere in sé i principi fondamentali, i quali debbono essere scritti e ritenuti tali indipendentemente dal voto. Tutto ciò premesso è evidente che i principi fondamentali riguardano il fondamento, e perciò la  legittimità della legalità, cioè delle leggi di uno Stato. Ora, la legittimità, che dovrebbe garantire la libertà di pensiero come argine della legalità, si oppone a coloro che vorrebbero impedire legalmente che uno esprima idee contrarie alla legalità vigente che nella Costituzione dice che è vietata la ricostituzione del partito fascista perché la libertà di pensiero deve garantire anche coloro che, preferendo una dittatura, sono contro la libertà di pensiero. 
Venendo all'episodio raccontato sulla stampa, era legale l'arresto di un ragazzo che sventolava la bandiera nazista e faceva propaganda per essa, ma non era legittimo il suo arresto se non è avvenuto solo per resistenza fisica. La legittimità vuole che sia fatta salva la libertà di propagandare idee che siano contrarie alla legalità vigente.E' vero che poi un sistema dittatoriale come quello fascista, e ancor più come quello nazista, arriva alla negazione, non soltanto della precedente legalità, ma anche alla negazione della legittimità. Ma un sistema liberale, che è fondato sulla legittimità, deve per coerenza, per non negare se stesso, correre il rischio di essere negato da coloro che sono contrari alla legittimità e favorevoli ad una dittatura. Il fascismo e il nazismo, solo i faziosi lo possono negare, ebbero un consenso di massa (ma il fascismo sino all'inizio della guerra perchè poi quasi tutti saltarono sul carro del vincitore). Si poteva sulla base della legittimità impedire ad un popolo di aderire al fascismo e al nazismo? Io dico di no. Infatti soltanto un sistema illiberale avrebbe potuto legalmente impedirlo. Il liberalismo, per essere tale, deve garantire per coerenza, dentro di sé il suo contrario. 
Ma purtroppo non viviamo in un sistema liberale. Viviamo in un sistema democratico illiberale, perché se è la volontà della maggioranza che stabilisce tutte le leggi la democrazia è una forma mascherata di dittatura, sia pure della maggioranza (Tocqueville, Democrazia in America). E allora che differenza vi è tra una dittatura mascherata come quella della falsa democrazia illiberale e una dittatura fondata sul consenso di massa, più ampio di quello di una asserita democrazia? La differenza è che la prima è una dittatura non dichiarata mentre la seconda è una dittatura dichiarata. Chi sventolava la bandiera è stato arrestato (se è stato arrestato solo per questo e non per violenza fisica contro la polizia) in base ad un sistema dittatoriale non dichiarato. Lo Stato, se veramente liberale, ha solo il compito di reprimere la violenza fisica, ma non quello di reprimere la libertà di pensiero di coloro che sono contrari a questa libertà. Se poi si arriva alla violenza fisica, allora si tratta solo di considerare l'estensione di questa violenza. Perché, se si tratta di violenza da parte di alcuni gruppi, questa violenza trova ostacolo nella legalità vigente, se, invece, è estesa, allora può trattarsi anche di rivoluzione. E ogni rivoluzione nasce per la volontà di sostituire una nuova legalità a quella precedente.     
     

CALCIO & FASCISMO

Italia-Spagna, sventolava bandiera con la svastica e inneggiava al Duce: arrestato

Enrico Zaccardi ripreso dalle telecamere al Circo Massimo. È accusato di apologia di reato. In manette anche un amico che lanciava oggetti verso il pubblico. Altri due denunciati


ROMA - È stato identificato e arrestato dalla Digos il giovane che ieri, al Circo Massimo a Roma, ha sventolato una bandiera con una svastica davanti a uno dei maxischermi per la finale degli Europei. Enrico Zaccardi, 23 anni, già noto alla polizia per i suoi legami con l'estrema destra romana, è accusato di resistenza e apologia di reato. «VIVA IL DUCE» - Durante la partita Italia-Spagna Zaccardi è stato ripreso dalle telecamere mentre inneggiava al «Duce» sventolando il vessillo hitleriano. Inoltre, nel corso della perquisizione a casa, la Digos gli ha sequestrato un'altra bandiera simile a quella utilizzata domenica sera, volantini, altro materiale che inneggia al fascismo e «oggetti atti ad offendere».
L'AMICO IN MANETTE - In manette, sempre per resistenza, anche Ivan Simoncini, 19 anni, che era in compagnia di Zaccardi, ed è stato ripreso mentre lanciava oggetti verso il maxischermo e il pubblico. Gli altri due componenti del gruppetto, un ragazzo e una ragazza, sono stati denunciati perchè trovati in possesso di materiale pirotecnico.
Redazione Roma online2 luglio 2012 | 10:45© RIPRODUZIONE RISERVATA
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