Quando i morti siano gli stessi cacciatori o coloro che li accompagnano è bene gioire. Si dirà che in questo caso si trattava di un bambino di 12 anni. Fa nulla. Vuol dire che già a quell'età non aveva alcuna sensibilità. E serva di lezione ai subanimali che l'hanno portato con loro. Chi uccide per il gusto di uccidere è un subanimale perché se fosse un animale sarebbe migliore.
Tragica battuta di caccia grossa a Irgoli
Dodicenne ferito da una fucilata: è gravissimo
Il bambino al suo arrivo al San Francesco di Nuoro - foto Locci
Lotta
fra la vita e la morte un ragazzino di dodici anni che stamattina ha
partecipato a una battuta di caccia grossa al cinghiale nelle campagne
di Irgoli. Intorno alle 10 si è accasciato al suolo dopo che un
pallettone, esploso dal fucile di un carabiniere in pensione, l'ha
colpito al volto. Ora è ricoverato all'ospedale San Francesco di Nuoro.
Tragica
battuta di caccia grossa. Un bambino nuorese di 12 anni, iscritto alla
prima Media, è in gravissime condizioni dopo essere stato raggiunto al
volto da una fucilata esplosa accidentalmente da un maresciallo dei
carabinieri in pensione, Franco Paletta, 64 anni, originario della
Penisola ma da tempo residente a Irgoli.
I SOCCORSI E
LA SPERANZA - Il piccolo, subito soccorso, è stato caricato a bordo di
un elicottero dei vigili del fuoco che lo ha trasportato al San
Francesco di Nuoro. Il ragazzino è stato sottoposto a un intervento
chirurgico poco dopo le 11. E' uscito dalla sala operatoria alle 14 e
15. Le sue condizioni sono molto critiche.
LE
INDAGINI - Mentre la famiglia si aggrappa al filo di speranza, sono
stati avviati gli accertamenti per ricostruire l'accaduto e dare
risposte a inquietanti interrogativi. Uno su tutti: perché un bambino di
12 anni partecipava a una battuta di caccia grossa? I compagni di
battuta sono stati già sentiti, così come i familiari del ragazzino.
Anche l'ex maresciallo che ha esploso il colpo, in stato di choc dopo
l'incidente, è stato interrogato dai carabinieri della compagnia di
Siniscola, guidati dal capitano Andrea Senes. Gli è stato subito
sequestrato il fucile.
LA DINAMICA DELL'INCIDENTE -
Secondo una prima ricostruzione il ragazzino si è immerso tra i cespugli
aspettando l'ambita preda. Davanti a lui, in un'altra posta, gli adulti
pronti a sparare. Quando finalmente qualcosa si è mosso, tutti hanno
pensato al cinghiale ed è partita la fucilata: purtroppo tra la macchia
non c'era nessun animale e il colpo, micidiale, non ha lasciato scampo
al ragazzino, raggiunto al volto.
Irgoli, la rabbia di Michela Brambilla:
"Questo è troppo, aboliamo la caccia"
Michela Brambilla
"Massima
vicinanza e solidarietà" alla famiglia del bambino gravemente ferito,
"rabbia e indignazione" per i numeri della "vera e propria strage"
dovuta alla pratica venatoria che "non risparmia nemmeno i più piccoli".
Commenta
così l'ex ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, la notizia
del grave incidente accaduto questa mattina nelle campagne di Irgoli
(Nu). "Ora é veramente troppo. L'ennesimo ferimento, a carico di un
bambino innocente e che certamente non avrebbe dovuto essere in battuta,
mostra che la caccia non è solo un attentato al nostro patrimonio
faunistico, un bene di tutti di cui si appropriano pochi, ma anche e
soprattutto un continuo attentato alla vita umana. Prima aboliremo la
caccia, meglio sarà". "Fino a quando - conclude - il governo e le altre
istituzioni competenti lasceranno correre?".
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