Premesso che non voto dal 1994 e non voterò per il resto della vita
perché ormai i partiti mi fanno tutti schifo non capisco questo ennesimo
attacco a Grillo. Il quale è stato molto chiaro. Nessuna presenza alle
trasmissioni TV e rispetto delle regole che egli ha dato al suo
movimento. Che cavolo significa democrazia in questo caso? Significa che
vi è sempre qualcuno che vuole fare di testa sua con la smania di
mettersi in vista rompendo l’unità del movimento. Chi non è d’accordo
con ciò che dice e vuole Grillo può fare solo una cosa: non entrare nel
suo movimento. Grillo è molto evangelico: chi non è con me è contro di
me e non entri nel movimento per rompere i coglioni. Vada
affanculo.Giusto.
Io non voterò nemmeno per Grillo perché ormai mi fido di nessuno. Voglio vedere che cosa saprà fare. Gli auguro comunque un grande successo, tale da rendere impossibile la formazione di una maggioranza. E non perché sia d’accordo su tutto ciò che dice. Per costruire qualcosa di nuovo bisogna prima demolire. E vi è una cosa importante tra le cose che ha detto Grillo e per cui ho anche scritto prima di lui. La Costituzione è stata blindata da quei fetenti cosiddetti padri della Costituzione con l’art. 138. Che prevede che la Costituzione possa essere mutata solo con il voto di 2/3 del parlamento dei professionisti a vita della politica oppure con la maggioranza semplice e successivo referendum. Dunque non si può scavalcare la palude del parlamento, di individui che soprattutto oggi (lo dimostra il bisticcio sulla legge elettorale) stanno dimostrando di mirare solo a precostituirsi una maggioranza fasulla con un premio di maggioranza della coalizione o in subordine con un premio di maggioranza al partito di maggioranza relativa. Ogni partito o coalizione cerca di mettere ostacoli agli altri, chi con una soglia alta per il premio di maggioranza temendo di perdere, chi vuole una soglia minore sperando di vincere, e in tutti e due i casi nel timore che il partito di maggioranza sia quello di Grillo. Tutti contro di lui come se fosse il diavolo da esorcizzare. E come? Con un metodo antidemocratico che dia il potere ad una minoranza. Perché questa fasulla democrazia è una farsa soprattutto perché quasi certamente ci sarà un forte astensione, tale da far risultare, come in Sicilia, i non votanti come “partito” di maggioranza almeno relativa, a cui appartengo. In Sicilia è risultato “partito” di maggioranza assoluta. Una minoranza calcolata sulla base dei votanti sarebbe ancor più una minoranza tenendo conto dell’astensione. E tuttavia questa minoranza avrebbe la pretesa di governare. E la chiamano democrazia. Il premio di maggioranza (che negli anni ‘50 fu chiamato “legge truffa”, che non passò e portò alla fine del governo di De Gasperi) è quanto di più antidemocratico si possa concepire. Auguro a Grillo almeno una maggioranza relativa perché egli è un vero democratico nonostante lo si accusi di essere il contrario. Infatti è l’unico che voglia la riforma della Costituzione con l’introduzione del referendum propositivo, e non più soltanto abrogativo, di una legge. In modo che il popolo possa scavalcare la palude mefitica del parlamento e legiferare direttamente. Anche sulla questione dell’euro, che è la principale causa dell’odierna recessione e che ci è stato imposto dall’alto in modo dittatoriale, senza referendum, dagli interessi del capitale finanziario. Ricordo che Rousseau ci ha insegnato che non esiste democrazia in un sistema rappresentativo in cui si dà carta bianca ai cosiddetti rappresentanti del popolo, che rappresentano solo i loro interessi di bottega. Può esservi una via di mezzo tra il sistema rappresentativo e quello della democrazia diretta. Il referendum propositivo con leggi di iniziativa popolare. Così sarà lo stesso popolo ad essere responsabile delle sue decisioni, e non l’apparato burocratico e bottegario dei partiti. In Svizzera si vota spesso con i referendum propositivi.
Io non voterò nemmeno per Grillo perché ormai mi fido di nessuno. Voglio vedere che cosa saprà fare. Gli auguro comunque un grande successo, tale da rendere impossibile la formazione di una maggioranza. E non perché sia d’accordo su tutto ciò che dice. Per costruire qualcosa di nuovo bisogna prima demolire. E vi è una cosa importante tra le cose che ha detto Grillo e per cui ho anche scritto prima di lui. La Costituzione è stata blindata da quei fetenti cosiddetti padri della Costituzione con l’art. 138. Che prevede che la Costituzione possa essere mutata solo con il voto di 2/3 del parlamento dei professionisti a vita della politica oppure con la maggioranza semplice e successivo referendum. Dunque non si può scavalcare la palude del parlamento, di individui che soprattutto oggi (lo dimostra il bisticcio sulla legge elettorale) stanno dimostrando di mirare solo a precostituirsi una maggioranza fasulla con un premio di maggioranza della coalizione o in subordine con un premio di maggioranza al partito di maggioranza relativa. Ogni partito o coalizione cerca di mettere ostacoli agli altri, chi con una soglia alta per il premio di maggioranza temendo di perdere, chi vuole una soglia minore sperando di vincere, e in tutti e due i casi nel timore che il partito di maggioranza sia quello di Grillo. Tutti contro di lui come se fosse il diavolo da esorcizzare. E come? Con un metodo antidemocratico che dia il potere ad una minoranza. Perché questa fasulla democrazia è una farsa soprattutto perché quasi certamente ci sarà un forte astensione, tale da far risultare, come in Sicilia, i non votanti come “partito” di maggioranza almeno relativa, a cui appartengo. In Sicilia è risultato “partito” di maggioranza assoluta. Una minoranza calcolata sulla base dei votanti sarebbe ancor più una minoranza tenendo conto dell’astensione. E tuttavia questa minoranza avrebbe la pretesa di governare. E la chiamano democrazia. Il premio di maggioranza (che negli anni ‘50 fu chiamato “legge truffa”, che non passò e portò alla fine del governo di De Gasperi) è quanto di più antidemocratico si possa concepire. Auguro a Grillo almeno una maggioranza relativa perché egli è un vero democratico nonostante lo si accusi di essere il contrario. Infatti è l’unico che voglia la riforma della Costituzione con l’introduzione del referendum propositivo, e non più soltanto abrogativo, di una legge. In modo che il popolo possa scavalcare la palude mefitica del parlamento e legiferare direttamente. Anche sulla questione dell’euro, che è la principale causa dell’odierna recessione e che ci è stato imposto dall’alto in modo dittatoriale, senza referendum, dagli interessi del capitale finanziario. Ricordo che Rousseau ci ha insegnato che non esiste democrazia in un sistema rappresentativo in cui si dà carta bianca ai cosiddetti rappresentanti del popolo, che rappresentano solo i loro interessi di bottega. Può esservi una via di mezzo tra il sistema rappresentativo e quello della democrazia diretta. Il referendum propositivo con leggi di iniziativa popolare. Così sarà lo stesso popolo ad essere responsabile delle sue decisioni, e non l’apparato burocratico e bottegario dei partiti. In Svizzera si vota spesso con i referendum propositivi.
Nessun commento:
Posta un commento