lunedì 7 gennaio 2013

DIO ESISTE? DIO NON ESISTE? CHE BARBA, CHE NOIA!

Ho lasciato il seguente commento nel blog di Odifreddi (La Repubblica).

Dio esiste? Dio non esiste? Che barba, che noia! E' possibile che ancora si discuta su ciò? Non è valsa la lezione del cattolico Wittgenstein? "Di ciò di cui non si può parlare bisogna tacere" (chiusura del Tractatus). Finitela con le discussioni sulla veridicità o non dei testi sacri. Più si conoscono e meno ci si può credere. Al massimo si possono notare le contraddizioni e le falsità documentate. Per esempio, si dice che Gesù parlò con le anime di Mosè e del "profeta" Elia.  Cioè con due individui mai esistiti, come risulta dalla più accreditata esegesi (cito per tutti l'italiano cristiano valdese J. Alberto Soggin, autore di un voluminoso Introduzione all'Antico Testamento, da me citato, tra altri, in un mio libro). Inveisce contro gli ebrei uccisori del "profeta" Zaccaria confondendo lo Zaccaria "profeta" con un altro Zaccaria (un re rimasto ucciso).  
@Aldograno. Come fa a definirsi cristiano (cattolico) se crede nella reincarnazione? Lei fa un bel minestrone. E a parte cio, ha qualche prova della reincarnazione? Come fa a porre d'accordo l'evoluzione biologica con la favola di Adamo ed  Eva? Anche un cervellone come Leibniz affrontò questo argomento. Scrisse che l'anima fu introdotta per "folgorazione" ad un certo punto dell'evoluzione. Anche un genio può scrivere corbellerie. Un secondo prima della "folgorazione" gli uomini morirono senza anima immortale. Anche i genitori (già morti) di quelli che ebbero la folgorazione. Che sfortunati! Quanto alla reincarnazione, Plotino scriveva (copiando da Platone) che le anime sono increate. Dunque sono eterne. E allora come si spiega l'aumento della popolazione sulla Terra? Vi sarebbero anime increate che attendono ancora di incarnarsi per la prima volta. Per Platone e il neoplatonismo (eredi del pitagorismo) esiste anche la metempsicosi, che postula che un'anima possa passare dopo la morte da una forma di vita superiore ad un'altra inferiore e viceversa. Fantasia che galoppa. Per piacere finitela di ripetere cose tanto vecchie che non portano ad alcuna conclusione certa. Di una cosa siamo certi, che non vi è alcuna certezza né scientifica (nella cosmologia) né religiosa. Viviamo tutti nella tragica condizione di ignoranza circa le verità sull'universo. Esiste un universo o esiste un pluriverso? Non lo sapremo mai. A chi cita S. Paolo dico che questi nella Lettera ai Romani (2,14) scrisse che anche i Gentili (i pagani o non credenti) si sarebbero salvati se avessero rispettato la legge naturale iscritta nei loro cuori. E allora a che serve il proselitismo? A nulla. Da ciò un'altra contraddizione del cristianesimo. Ne ho ricavato in Addio a Dio che è meglio non credere (rovesciando la scommessa di Pascal) perché i credenti sono degli opportunisti (per salvarsi l'anima) o dei disperati di fronte al pensero della morte. Ma se credono per opportunismo hanno meno meriti di fronte a Dio (se esiste). Se sono dei disperati manifestano una fede non sincera, e dunque sono anch'essi, per altro verso, degli opportunisti. Io mi tengo la disperazione da non credente per avere maggiori meriti rispetto al credente.  E adesso attenzione. Credo che l'unica via d'accesso sia lo studio della fisicità di fenomeni verificabili e inconfutabili e tuttavia non spiegabili sulla base delle leggi fisiche. Non mi riferisco ai cosiddetti miracoli. Mi riferisco per esempio agli stati di ipnosi in cui i soggetti pare (secondo le mie letture) siano capaci di regredire nel tempo e raccontare episodi mai vissuti e descrivere esattamente luoghi mai conosciuti, come anche di parlare lingue mai imparate. Una volta ebbi occasione di parlare per un'ora con uno psichiatra che aveva seguito corsi di terapia basata sull'ipnosi e mi assicurò che tali fenomeni accadono realmente. Gli domandai se credesse allora in un'altra dimensione di vita ma non seppe o non volle darmi una risposta certa. Mi parlò di una energia cosmica che funzionerebbe come "serbatoio" di memoria dell'universo a cui si attingerebbe in stato di ipnosi. Gli dissi che la spiegazione mi sembrava di pura fantasia. Quando una risposta non è adeguata al fenomeno che si deve spiegare la spiegazione non ha alcun fondamento. Se ognuno riconoscesse i limiti di quella che viene chiamata scienza e non la si sostituisse per questo con pseudo certezze religiose non vi sarebbero inutili fanatismi. Anche l'ateismo è una sorta di dogmatismo. Che si oppone al dogmatismo religioso. Un serio scienziato dovrebbe definirsi agnostico, come si definì Darwin. Ma il termine "agnosticismo" gli fu suggerito dal suo amico e propagatore Thomas Huxley. Potrebbe esistere un aldilà anche senza Dio. IGNORABIMUS.           

1 commento:

  1. D'accordissimo: che lagna chiedersi ancora se Dio esista o non esista. L'unica verità incontrovertibile e certa è l'esistenza dell'universo: tutto il resto è ipotesi o elucubrazione. Non possiamo andare al di là delle parole di Faust nel famoso monologo:

    "Und sehe, dass wir nichts wissen können.
    Das will mir schier das Herz verbrennen.

    Faust si dispera per questo, ma poi incontrerà Margherita e tornerà a sorridere. Su passato e futuro possiamo solo fare delle ipotesi più o meno attendibili, ma il presente urge e ci spinge ad agire per soddisfare le nostre esigenze, innanzi tutto di vivere.
    Non considero però l'ateismo una fede come amano fare i credenti ("anche loro credono in qualcosa, credono che Dio non esista"). L'ateo nega semplicemente i contenuti ridicoli della fede - per es. un Dio immensa bontà che manda all'inferno chi fa uso della libertà di cui lui gli ha fatto dono. Che libertà è se sono punito per essermene servito?
    Non sappiamo e probabilmente non sapremo mai "was die Welt im Innersten zusammenhält" (Faust), ma facciamo tante belle scoperte che per un attimo ci rallegrano e ci fanno amare la vita. È pur sempre qualcosa.

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