Questo individuo non è capace nemmeno di versare lacrime da coccodrillo. Servo di Togliatti aveva come modello l'Unione Sovietica e nel 1956 giustificò le repressione della rivolta ungherese dicendo letteralmente: "I carri armati sovietici hanno riportato la pace in Ungheria". Sì, con 20.000 morti. Per anni mantenne un complice silenzio sulle foibe perché non se ne poteva parlare dovendo prevalere le relazioni di buon vicinato con la Jugoslavia retta dal governo comunista di Tito e dei massacratori delle foibe. Ed ora ha la faccia tosta di proporsi come paladino della democrazia e portavoce della retorica dell'industria dell'olocausto non facendo minimamente accenno ai milioni di morti nei gulag sovietici. E' colui che convinse il pusillanime Berlusconi a bombardare la Libia e impose la sciagura del governo della finanza delle banche che è Monti.
Meno male che questo individuo finalmente se ne andrà tra pochi mesi e non lo sentiremo più sfruttare la sua carica per farsi ogni giorno predicatore senza alcun barlume di resipiscienza.
GIORNO DELLA MEMORIA
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Fascismo, ebrei e Togliatti
Tre domande a Napolitano
Il
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collaboratore di Togliatti al ministero di Grazia e Giustizia. Poi guidò
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Napolitano? Dopo Monti
gli italiani non si fidano
Gli
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Gli Italiani hanno un problema (non so se sia spiegabile con la loro storia): hanno bisogno di una "guida". Chiunque abbia una carica istituzionale è ipso facto "autorevole". Era per es. autorevole anche Irene Pivetti, per il semplice fatto di essere presidente della Camera. È diventato addirittura il padre della patria un grigio uomo d'apparato come l'ex comunista e ammiratore dell'Unione sovietica, oggi atlantista, europeista e mondialista (parla del "nuovo ordine mondiale"): ogni sua parola è riportata, praticamente tutti i partiti lo additano come il salvatore della patria e ascoltano deferenti tutto quello che dice. In quel casino che è l'Italia per fortuna c'è lui: che fortuna che abbiamo.
RispondiEliminaVivo in un paese, la Svizzera, che non ha un presidente dello Stato, e i cui sette ministri che formano il governo (il cosiddetto "Consiglio federale") sono normalissime persone senza privilegi di sorta (a parte il rispettabile trattamento salariale, 400'000 franchi) e le cui esternazioni non sono ascoltate in religioso silenzio. Nessuno di loro è considerato autorevole perché riveste un'alta carica, anzi sono tutti oggetto di critiche sferzanti quando se lo meritano.
In Italia invece il telegiornale sottolinea sempre chi ha detto una certa cosa: l'ha detto il papa, l'ha detto il presidente della camera, il presidente della repubblica! Pensa tu, dev'essere quindi vangelo. Sveglia Italiani! Fatti non foste ad essere pecore bisognose di un pastore.