mercoledì 24 luglio 2013

GIOVANNI ALLEVI: LA MEDIOCRITA' ELEVATA A GENIO. MONOCULUS REX IN TERRA COECORUM

Si sa che uno che abbia un solo occhio diventa re in una terra di ciechi. E' il caso di Allevi, questo pallone gonfiato di cui il grande violinista Uto Ughi disse la verità, scandalizzandosi del fatto che Allevi fosse stato invitato al Senato per un concerto. Ne aveva ben ragione. Nei mesi scorsi venne a Cagliari per un concerto straordinario, naturalmente con la sua orchestra personale, per proporre il suo concerto per violino. Dirigeva lui l'orchestra. Gli orchestrali erano tutti in abito scuro, come per prassi, mentre lui, con quel ridicolo cespuglio nero di capelli cadentigli sulle spalle, entrò correndo vestito in jeans, con una maglietta che gli lasciava le braccia scoperte e con delle scarpe da tennis. Il pubblico in delirio per lui. Un pubblico di analfabeti della musica. Quando alla fine del concerto questo pubblico chiese dei bis egli si pose al pianoforte eseguendo solo brani scritti da lui. Una serie di bis che non finiva mai.  Sembrava fosse lui stesso a richiederli. Allora in un intervallo tra un applauso e l'altro gli gridai con tutta voce: MA SAI SUONARE CHOPIN? Non l'avessi mai detto. Urla di proteste del pubblico analfabeta contro di me che mi impedirono di sentire l'inizio della risposta di Allevi, e subito dopo uscii dalla sala prima che riprendesse la serie di bis. Perché la popolarità di questo mediocre individuo che scrive brani con temini ripetitivi che accarezzano l'orecchio per la loro superficialità e privi di sviluppo melodico e di struttura armonica elaborata? Perché la musica seria (impropriamente detta classica) naviga ormai nell'assurdo della atonalità, dell'artificiosità che non ha alcunché di naturale. E' cacofonia. E' stato sperimentato che la dissonanza è respinta dal cervello come qualcosa che lo disturba. Prendiamo il caso di uno dei più accreditati compositori contemporanei (non affatto famoso presso il grande pubblico) che è stato Stockhausen. Chi lo conosce? Quasi nessuno. Raramente le sue musiche vengono eseguite. Perché invece Allevi nella sua geniale mediocrità è popolare? Perché nel complesso rimane nella musica tonale. Tutto qui. Ma che questo mediocre individuo dica che Beethoven non avesse il senso del ritmo è veramente incredibile. Certamente le ultime composizioni di Beethoven, specialmente gli ultimi due quartetti, o la sonata per pianoforte op. 111, annunciano il superamento della musica classica, intendendo per musica classica quella musica che inizia con la chiusura della musica barocca (con il sommo BACH) e termina con l'inizio del romanticismo. Ma valutare Beethoven in base all'evidenza o non del ritmo è cosa da puri deficienti. Certamente Allevi non passerà alla storia della musica. Alla faccia di tutti gli analfabeti musicali che lo applaudono.
PROVOCAZIONI

Allevi:«Beethoven non ha il senso del ritmo»
Ironie in Rete|Video

            

Nessun commento:

Posta un commento