giovedì 24 ottobre 2013

LETTERA A MARCELLO VENEZIANI

Ho lasciato questo commento nel suo blog dentro Il Giornale. E lo ripeterò nel mio blog. Il commento non mi risulta pubblicato nel suo blog. Ma lo capisco, dato il contenuto. 
  
L'editore del mio ultimo libro E GIUSTIZIA INFINE FU FATTA mi aveva prenotato di suainiziativa la presentazione presso una libreria Feltrinelli di Cagliari. Si appoggia infatti soprattutto alla catena di librerie Feltrinelli. Quando arrivai in libreria qualche giorno prima per prendere accordi per il 18 ottobre, giorno già fissato dall'editore per la presentazione, mi sentii dire dalla direttrice che aveva avuto ordini di impedirmi la presentazione perché il mio libro non rientrava nella loro linea editoriale. Non basta. Ad un certo punto intervenne un invalido in carrozzina che sembrava dare ordini alla direttrice e che certamente (pur non essendo mai di servizio in quella libreria ma nell'altra delle due librerie Feltrinelli) mi aspettava al varco sapendo che la settimana prima mi era stato dato un appuntamento con la direttrice. Costui mi assalì dicendo: "la sua presenza qui non è gradita". Perché se non ha ancora avuto copie del libro dall'editore? domandai. Mi rispose: "Ho letto il suo blog e lei è un nazista, un razzista. E ringrazi che che sono in carrozzina altrimenti vedrebbe..." Non ebbi la prontezza di rispondergli: perché? Se non fosse in carrozzina che cosa avrebbe fatto? Mi avrebbe picchiato? E poi dice che sarei io il fascista.  Mentre sono proprio i comunisti quelli che picchiano. Invece preso da rabbia  gli dissi: "la natura si è vendicata giustamente con lei. Lei si merita la condanna in carrozzina per il resto della vita, miserabile individuo. Lei è uno schifoso stronzo cagato a forza". E me ne andai. Avrei dovuto ricordargli che Feltrinelli fu quel terrorista rosso che rimase ucciso da quella stessa bomba che gli scoppiò tra le mani mentre cercava di far saltare un traliccio della corrente elettrica. Uscito dalla libreria Feltrinelli feci circa 200 metri per entrare nella stessa libreria dove due anni prima avevo fatto la presentazione di un mio precedente libro. Ebbi calorosa accoglienza e così conservai la stessa  data prenotata del 18 ottobre per la presentazione del mio ultimo libro. Uno che, sospettato da me di essere stato inviato come infiltrato dalla Feltrinelli, si limitò ad alzarsi e ad andarsene pronunciando parole di riprovazione perché avevo detto che quelli che vengono definiti rifugiati li consideravo invasori. Presentazione videoregistrata (per circa due ore e mezzo con la libreria piena di ospiti). Verrà posta su youtube quando mi sarò rivolto ad un tecnico. Ho raccontato l'episodio all'editore, che è rimasto sconcertato e mi ha confermato tutta la sua stima.  

L'Italia si merita il 59° posto in quanto a libertà di pensiero.  

Il delirante comunicato delle Brigate rosse intellettuali è a firma di Paolo Flores d'Arcais e apre la sua rivista MicroMega
     

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