E' nauseante l'accordo tra berlusconiani e apparato del PD per
salvare questa ministra. Prima di tutto vi è da osservare il ricatto a
cui si sono sottomessi Renzi e Cuperlo, pur essendo favorevoli alla
mozione di sfiducia. Non hanno avuto il coraggio di opporsi al vecchio
apparato del PD (Partito della Disgrazia) che ha imposto loro di non
votare contro la ministra per salvare il miserabile governo Letta, che
ha imposto il ricatto: chi è contro la Cancellieri è contro di me e la
conseguenza sarà la caduta del governo. Che futuro migliore possono
garantire individui che prepongono interessi di poltrone al salvataggio
di una ministra amica di una famiglia di delinquenti? Che dire poi dei
berlusconiani ed ex berlusconiani (Alfano e compagnia brutta) che hanno
difeso la ministra solo per fare una equazione impropria tra la
telefonata di Berlusconi alla Questura per far rilasciare la puttanella
Ruby e la telefonata della Cancellieri alla compagna di Salvatore
Ligresti? I berlusconiani ed ex berlusconiani hanno fatto il seguente
"ragionamento". Se si salva la Cancellieri per la sua telefonata si deve
salvare anche Berlusconi nel processo ancora in corso per il caso Ruby
in relazione alla telefonata fatta da Berlusconi in Questura. Imbecilli.
I casi sono assai diversi. Berlusconi (lasciamo perdere la domanda se
fosse in buonafede o in malafede nel dire che Ruby fosse la nipote di
Mubarack) non è intervenuto per liberare una carcerata, ma una che era
finita in Questura senza che vi fosse alcun procedimento giudiziario nei
suoi confronti e che era destinata ad essere affidata, in quanto
minorenne, alle assistenti sociali (considerando il fatto che la Ruby
aveva già un passato da volontaria prostituta, se pur minorenne).
Diverso è il caso di una Cancellieri che telefona lei stessa alla
famiglia Ligresti e senza avere ricevuto precedentemente una telefonata da
questa famiglia di truffatori. Ma anche se l'avesse ricevuta avrebbe dovuto chiudere il telefono rifiutando di parlare. Nella sua veste di ministra (e per di
più della giustizia) avrebbe dovuto rompere totalmente i rapporti con
questa famiglia delinquenziale per non far nascere il fondato sospetto,
che è più di un sospetto, che fosse collusa con essa. Ammesso che dal
punto di vista del Codice Penale non abbia commesso alcun reato rimane
il fatto che un ministro della giustizia non si sarebbe dovuto
permettere di agire in favore della carcerata Giulia Ligresti per non essere
compromessa con questa. La Cancellieri è colpevole di avere mantenuto dei
rapporti con i Ligresti. Chi riveste una carica governativa non può
avere avuto, e tanto meno conservare, rapporti con malavitosi. Ed è ridicolo il tentativo di
discolparsi dicendo che già in altri casi, più di cento ha detto, aveva
agito nello stesso modo telefonando all'autorità giudiziaria. In questo
caso si sarebbe dovuta assolutamente astenere dati i rapporti di
familiarità con i Ligresti. Non si deve dimenticare che il Peluso,
figlio della Cancellieri, fu per 14 mesi amministratore delegato della
FONSAI (controllata dai Ligresti) e ne uscì con una liquidazione di 3,5
milioni di euro. Dati questi gravi precedenti la Cancellieri è colpevole
di qualcosa che non è meno grave di un reato: di avere un passato
sporco che non è stato ripulito, e, anzi, ancor più reso sporco, dalla
sua telefonata alla compagna di Savatore Ligresti partecipando - cosa
assurda - al dolore della famiglia Ligresti per il fatto che Giulia
Ligresti si trovasse in carcere. E così con la scusa che Giulia Ligresti
fosse diventata anoressica (ma poi ha riacquistato in pochi giorni tutti i chili andando a
fare acquisti appena uscita dal carcere) si è proceduto alla sua
liberazione. Allora conviene a tutti i carcerati fare furbescamente
(come Giulia Ligresti) lo sciopero della fame sino ad apparire
anoressici per avere almeno gli arresti domiciliari. Se la conseguenza è
assurda vuol dire che è assurda la premessa. La Cancellieri avrebbe
dovuto evitare di occuparsi di Giulia Ligresti telefonando alla
famiglia, i cui componenti erano già stati tutti condannati ed erano finiti in carcere, tranne il figlio maschio riuscito a scappare in Svizzera.
I partiti che ne hanno impedito la revoca da ministro
dovranno subirne le consegenze in fatto di onestà. Parafrasando il vecchio detto "la moglie di Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto" si deve concludere che la Cancellieri rimarrà per sempre in modo sporco al di sotto di ogni sospetto. Si goda pure il suo salvataggio, ma sappia che, evitando di dimettersi, ha sporcato ancora di più la sua immagine. E per sempre. Attaccata anch'essa senza alcuna dignità alla poltrona con colla da falegname, sapendo che certamente (vi è da augurarsi) sarà anche l'ultima. Rimarrà nel ricordo l'amica di una famiglia delinquenziale.
.
Nessun commento:
Posta un commento