I beati e i santi diventano poltroni dopo aver fatto dei "miracoli". Un beato dovrebbe fare più miracoli prima di diventare santo. Troppo comodo fare un "miracolo", magari un miracoluccio, per diventare beati e poi farne anche soltanto un altro per diventare santi. Eh no! La beatitudine e soprattutto la santità bisogna guadagnarsela. Io propongo che vi siano almeno cinque miracoli per diventare beato e poi almeno un centinaio di miracoli per diventare santi. Superata l'ultima prova di un centinaio di miracoli propongo di introdurrre un grado superiore alla santità, diciamo un supersanto, come per i 6 gradi di onorificenza (cavaliere, ufficiale, commendatore, grande ufficiale, cavaliere di Gran Croce, cavaliere di Gran Cordone). Perciò proporrei per similitudine: beato, beato superiore, santo, grande santo, santo di Gran Croce e santo di Gran Cordone (da non confondersi con altro termine: infatti pare che nessuno voglia aspirare in Italia al supremo grado di onorificenza). Inoltre proporrei anche dei limiti di tempo perché un beato o un santo possa rimanere nel grado che occupa. E' vero che in Italia chi raggiunge un determinato grado di onorificenza lo può conservare per tutta la vita senza dover aspirare ad un grado superiore. Ma per i beati e i santi non dovrebbe essere così. Se essi possono fare dei miracoli bisogna non agevolare la loro pigrizia. Un beato potrebbe anche non aspirare alla santità e accontentarsi di rimanere beato. Tanto può vedere egualmente Dio anche se da una distanza inferiore. Magari in ultima fila. E invece il beato deve farsi valere presso Dio per avvicinarsi maggiormente a lui. Perciò bisogna renderlo anche interessato ad avvicinarsi di più a Dio almeno per non sentirsi inferiore rispetto ad altri beati o ai santi. Lo stesso ragionamento deve valere per i santi. Bisogna che il papa costringa Dio ad instaurare una meritocrazia in Paradiso. Altrimenti sono tutti eguali, in contraddizione con il fatto che esistono le gerarchie angeliche. A proposito delle quali si può proporre al papa di instaurare 9 gradi di onorificenza, invece di 6, perché 9 sono le gerarchie angeliche, divise in tre gruppi contenenti ciascuno una gerarchia. Bisogna che i santi e i beati vengano sottoposti continuamente a concorso perché siano quasi costretti ad avanzare di grado sapendo che, passato un certo numero di anni senza che abbiano più fatto miracoli, essi meritano di essere degradati. E chi li degraderà? Il papa naturalmente, visto che è lui che nomina i beati e i santi e Dio obbedisce. Così vi sarà un reciproco vantaggio. I beati e i santi avanzeranno di grado e gli uomini avranno finalmente più miracoli. Vi sono troppi santi che stanno vivendo di rendita da secoli senza più fare miracoli. Infatti molti non li invocano più. Il santo più quotato oggi sembra essere padre Pio da Pietralcina. Ma anch'egli pare che si sia fermato. Bisogna che si dia da fare pena la degradazione. Per questo bisognerebbbe rivedere tutto l'elenco dei santi e cancellare quelli che ormai non fanno più miracoli. La stessa madonna di Lourdes pare che non faccia più miracoli da decenni. Ma purtroppo la madonna, godendo della sua veste di madre di Dio, non può essere degradata. Dopo la cancellazione i beati e i santi sarebbero obbligati a fare dei miracoli per riguadagnarsi il titolo e riprendersi un posto in una fila più vicina a Dio. Avremmo in questo modo una riserva maggiore di miracoli. I concorsi debbono svolgersi valutando sia la qualità che la quantità dei miracoli. Perché mi sembra giusto che il miracolo di guarigione di un ammalato terminale di cancro abbia un punteggio assai superiore rispetto a tre miracoli di guarigione per malattie non mortali. Il massimo punteggio dovrebbe riservarsi al santo che fosse capace di fare ricrescere un arto a chi ne fosse privo, anche se non si tratta di guarigione da grave malattia. Ma pare che un miracolo simile non sia mai stato fatto, forse perché mai richiesto. Che qualcuno finalmente lo richieda.
Propongo questa mia idea ad un regista per farne un film, che certamente risulterebbe il film più comico della storia del cinema. Non chiedo diritti d'autore. Glieli cedo gratuitamente.
Proposta divertente ma molto irriverente: dubito che i credenti l'accettino. È strano: la teologia si vuole scienza e usa in effetti la ragione e i criteri scientifici per argomentare (se non lo facesse sarebbe un semplice sbrodolamento di parole senza senso). Ma usa la ragione solo e fino a un certo punto. Basta pensare al ridicolo dei santi intercessori presso l'Altissimo, messo ben in rilievo in questo post, per rendersi conto che a questa cosiddetta scienza mancano i fondamenti. Alla base c'è sempre una cosiddetta rivelazione, l'irruzione del soprannaturale: non puoi che accettarlo o rifiutarlo. Lo accetti soprattutto per paura (oggi più delle pene terrestri che ultraterrestri) o per far parte del branco che ti offre una certa tranquillità.
RispondiEliminaSorrido.
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