sabato 17 maggio 2014

GIORNATA MONDIALE CONTRO L'OMOFOBIA. E QUELLA CONTRO L'ETEROFOBIA?

Ho sentito il noto pederasta Franco Grillini dire che manca ancora in Italia una legge che garantisca le pari opportunità per gli omosessuali, i quali verrebberro ancora discriminati nella loro richiesta di parità di diritti. 
Ci risiamo. Io mi domando sempre in che cosa consistano le discriminazioni e in che cosa consista la parità dei diritti. Abbiamo parlamentari pederasti come Scalfarotto o lesbiche come Paola Concia. Non manca un candidato alle europee di Forza Italia come il noto Alessandro Cecchi Paone, che, prima sposato, si accorse in ritardo di preferire il culo maschile alla vagina e di avere la vocazione del rottinculo. Questi anormali hanno un'idea fissa, quella del matrimonio (usano proprio questo termine, anche quando manca la MATER). E proprio quando in Italia diminuiscono i matrimoni e aumentano i divorzi questi individui si vogliono complicare l'esistenza con il "matrimonio". Proprio non capisco che cosa ci guadagnino con l'aggiunta del "matrimonio". Infatti ho scritto più di una volta che basta per essi il Codice Civile. Ognuno, quando non vi siano coniuge e figli, può fare testamento a favore di chi vuole. Il coniuge e i figli hanno diritto all'eredità per un massimo dei 3/5, mentre gli altri 2/5 possono essere lasciati a favore di chi si voglia. Non esistendo né coniuge né figli il testamento può escludere qualsiasi grado di parentela, compresi i fratelli. Dunque che problemi hanno questi anormali? Che siano anormali è scientificamene dimostrato. Ma dove sta l'asserita discriminazione? Nei concorsi pubblici non mi consta che esistano discriminazioni. Il noto rottinculo Gianni Vattimo è stato professore ordinario di filosofia nonché parlamentare europeo. Per quanto riguarda le aziende private il problema non si pone perché il proprietario dell'azienda è padrone di assumere chi vuole perché l'assunzone viene fatta senza concorso. O si vuole introdurre una quota di "genere" per pederasti e lesbiche? Non riconoscendo in tal modo che si riconoscerebbe per essi un genere diverso, che non è né maschio né femmina. Per quanto riguarda l'accusa di violenza nei riguardi degli omosessuali, sembra che questi richiedano una aggravante quando si tratti di aggressione nei loro confronti. Incredibile. La violenza deve essere perseguita in quanto tale senza aggravanti. Un pugno in faccia non fa più male se inferto contro un omosessuale. Io dico che i normali stanno ormai subendo una aggressione peggiore da parte di questi anormali nel loro propagandare sfacciatamente, con volgari e oscene pagliacciate pubbliche (i cosiddeti gay pride),  la loro pretesa normalità, che si risolve nella pretesa di equiparare il culo alla vagina. Ma non hanno il coraggio di dire la verità perché si nascondono come al solito dietro disonesti eufemismi: diritto all'affettività, parità di diritti, etc. Ma chi impedisce loro di incularsi come vogliono in privato? Ciò che dà più fastidio non è tanto la loro pretesa di voler imporre pubblicamente la mancanza di distinzione tra il culo e la vagina (per le lesbiche il discorso è diverso, ma è evidente che esse debbono ricorrere a cazzi artificiali scambiandosi i ruoli, preferendoli a quelli normali di carne). Ciò che dà più fastidio è la loro disonestà nel non avere il coraggio di dire: parità di diritti tra il culo e la vagina. Nella loro incredibile arroganza pretendono addirittura che sia reato dire che essi sono anormali. Gli psichiatri Alessandro Meluzzi e Francesco Bruno hanno affermato che l'omosessualità è una deviazione. Francesco Bruno è stato denunciato da questi disonesti arroganti per aver detto ciò che ha detto su basi scientifiche. 
I gay? Sono disturbati patologici, mi denuncino pure. Il ...

Il Prof. Francesco Bruno: “Omofobia” significa paura di ...

www.agerecontra.it/public/press/?p=6044
30/set/2010 - Francesco Bruno: “Omofobia” significa paura di essere gay, non ogni condotta “anti-omosex”. di Matteo Castagna. In una chiara intervista a ...
Che la loro omosessualità dipende da disfunzioni genetiche (del DNA) e ormonali, per cui nascono tali incolpevolmente. No. Essi rifiutano ciò e pretendono che sia reato anche solo il dire che sono anormali. Ma sono evidenti i  motivi per cui questi anormali accampano il riconoscimento legale della parità tra il culo e la vagina. Il primo motivo è di ordine psicologico. Essi riconoscono dentro di sé di essere anormali, e pertanto cercano di rimuovere dalla loro coscienza questo disturbo mentale pretendendo di avere da altri un riconoscimento di normalità che da se stessi non possono darsi. Vi è poi un secondo motivo, materiale, ma anch'esso inconfessato. Perché su questa loro pretesa parità pretendono anche la pensione di reversibilità. Con fallimento dell'INPS. E' questa la richiesta nascosta che essi non hanno mai il coraggio di esprimere pubblicamente. Vi è un giornalista omosessuale del quotidiano Il Giornale, Nino Spirlì, che autore di un libro intitolato Diario di una vecchia checca, con irrisione sino al disprezzo ha sempre preso le distanze dalle pagliacciate pubbliche di quelli che pretendono parità di diritti. Spirlì giunge a scrivere che ormai sono gli eterosessuali a dover essere protetti.
Nino Spirlì

Una checca come Spirlì può fisicamente disturbarmi, ma tuttavia bisogna riconoscergli l'onestà, che a quelli che pretendono di essere normali nella loro anormalità non può essere riconosciuta perché la loro disonestà merita solo disprezzo. Purtroppo l'Occidente manifesta la sua decandenza anche in questo, perché ammettere contraddittoriamente il matrimonio per due dello stesso sesso è indice di quel relativismo culturale che è la malattia mortale dell'Occidente, per cui sarà più facilmente preda dell'islamismo.          

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