venerdì 21 novembre 2014

ZICHICHI AVVOCATO DI DIO: UNA CAUSA IMPOSSIBILE. NON ESISTE IL DIFESO

Si sa che il fisico cattolico Antonino Zichichi ha sempre sostenuto che l'evoluzione biologica non può spiegare l'origine della vita. Ma si dovrebbe rispondergli proprio citando una famosa frase di Gesù: "Guardatevi dai falsi profeti...li riconoscerete dai loro frutti" (Matteo, 7, 16). Ebbene, Zichichi ha sempre furbescamente evitato di esaminare i frutti di quella creazione in cui egli, da cattolico impenitente e impertinente, ha sempre fideisticamente, cioè antiscientificamente, sostenuto. Se dai frutti bisogna giudicare l'autore della creazione, allora è meglio pensare che l'autore non esista. Notare le frasi senza senso di Zichichi nella sua replica a Veronesi. Egli ha detto:
"Se c'è una logica deve esserci un Autore. L'ateismo, partendo dall'esistenza di tutti i drammi che affliggono l'umanità, sostiene che se Dio esistesse queste tragedie non potrebbero esistere. Cristo è il simbolo della difesa dei valori della vita e della dignità umana. Che sia figlio di Dio è un problema che riguarda la sfera trascendentale della nostra esistenza. Negare l'esistenza di Dio però equivale a dire che non esiste l'autore della logica rigorosa che regge il mondo. Tutto dovrebbe esaurirsi nella sfera dell'immanente la cui più grande conquista è la scienza". 
Persino i filosofi cristiani (da Agostino a Grozio e a Leibniz, per esempio) hanno affermato, quasi riprendendo la tradizione platonica, che le verità matematiche sono indipendenti dalla mente divina. Se Dio non può fare che 7+5 sia diverso da 12 è evidente che niente può esistere senza il rispetto della logica matematica. E, poiché le leggi fisiche non possono esistere senza il linguaggio matematico, è evidente che non vi è bisogno di ricorrere a Dio per giustificare le leggi fisico-matematiche che reggono il mondo. Senza queste leggi il mondo non potrebbe esistere. Che va dunque cianciando Zichichi facendo appello ad una "sfera trascendentale" (Dio) per giustificare le leggi fisico-matematiche che reggono il mondo? 
Cito alcune pagine dal mio libro Scontro tra culture e metacultura scientifica (2005).  

Vi è anche qualche scienziato cattolico, come il famoso A. Zichichi – quasi personaggio-oracolo della TV italiana, ma di cui non si sa quale grande scoperta abbia mai fatto - che, accecato anch’egli da una fede che ha bisogno di visibilità (cattolica), crede, pur essendo un fisico, e non un biologo, di poter neutralizzare il darwinismo con il creazionismo affermando che il darwinismo può spiegare l’evoluzione delle specie ma non l’origine della vita, che sarebbe opera divina. Orbene, per quanto riguarda Zichichi, gli consigliamo di riflettere sugli argomenti dei maggiori studiosi mondiali di biologia evoluzionistica, che abbiamo ampiamente esposto in un capitolo del nostro libro, che potrebbe essere un breve libro a parte,1 e che, pertanto, qui non ripetiamo. Integriamo tali argomenti facendo riferimento alle ultime ricerche riguardanti le leggi del caos e della complessità esposte dal maggiore teorico della complessità e dell’auto-organizzazione in campo biologico che è Stuart Kauffman, 2 il quale ha spiegato che in un regime ordinato al confine del caos, cioè in una condizione di non equilibrio di un sistema termodinamico aperto, dove vi è dissipazione di energia del sistema e acquisizione di energia dall’esterno, è assai probabile che si formi un ordine gratuito, secondo gli studi condotti da Ilya Prigogine (Nobel 1977 per la chimica).3 Allo stesso modo, presupponendo un numero di “miscele sufficientemente complesse di sostanze chimiche” è assai probabile che si formino “dei sistemi dotati della capacità di catalizzare l’intricata rete di reazioni chimiche da cui sono formate le molecole stesse”, cosicché le protocellule sarebbero “il risultato non di una selezione naturale, ma piuttosto dell’ordine spontaneo di sistemi autoorganizzati”.4 Se si ammette che in origine, data un’enorme rete di reazioni chimiche, queste stesse reazioni fossero capaci di produrre anche una sola molecola, ogni milione di molecole, capace di fungere da catalizzatore per permettere una reazione chimica veloce, come fa l’enzima nella cellula, si sarebbe formato nell’enorme rete di reazioni chimiche un gruppo di molecole autocatalittico, cioè “capace di autogenerarsi mediante reazioni catalizzate” sì da rendere concepibile “l’origine della vita come proprietà prevista del mondo fisico”, 5 ancor prima della formazione degli acidi nucleici dell’RNA che sono stati ritenuti sino ad oggi l’origine della capacità riproduttiva della cellulla. Facendo riferimento alla capacità della materia non vivente di costituire casualmente dei composti organici con la capacità di riprodursi ancor prima della formazione dell’RNA non è più necessario postulare una sorta di miracolo per spiegare il passaggio dalla materia non vivente a quella vivente, mentre è possibile fare riferimento a leggi generali della fisica che siano comuni alla fisica e alla biologia. Poiché i sistemi viventi stanno tra l’ordine e il caos, in un equilibrio instabile, si spiega la loro capacità di evolversi anche per una piccola perturbazione del sistema di riproduzione. A questo punto sulla casuale evoluzione dei sistemi viventi ha agito sin dall’origine la selezione naturale darwiniana, che non serve a spiegare come abbia avuto origine la vita, ma come essa sia stata modellata nella coevoluzione dei sistemi viventi. “Spero di persuadervi del fatto che la vita è una proprietà naturale dei sistemi chimici complessi, del fatto che quando il numero di specie molecolari differenti in un brodo chimico supera una certa soglia, deve apparire improvvisamente una rete di reazioni che si autoalimentano – un metabolismo autocatalittico…Gli impressionanti sviluppi della biologia molecolare rendono ora possibile immaginare la creazione di sistemi molecolari in grado di auto-riprodursi – vita sintetizzata. Credo che questo traguardo verrà raggiunto entro uno o due decenni.”6 “La vita può essere una proprietà emergente prevedibile della materia e dell’energia…L’ordine spontaneo è stato altrettanto potente della selezione naturale nella creazione di un mondo vivente”.7 E’ questione di tempo: la biotecnologia riuscirà a riprodurre in laboratorio la vita producendo protocellule formantisi da una rete complessa di reazioni chimiche casuali. 8

Inoltre, suggeriamo a Zichichi – se non si mette d’accordo con la nota astrofisica Margherita Hack, atea - una lettura di S. Tomaso, che scrisse chiaramente che la creazione del mondo da parte di Dio è razionalmente da respingere, riguardando unicamente la fede. O Zichichi vuole essere più cattolico di S. Tomaso? In secondo luogo rispondiamo a Zichichi che egli non può furbescamente utilizzare Dio come deus ex machina per spiegare cose che la scienza non ha ancora del tutto spiegato, utilizzando la fede come rifugio-pattumiera dell’ignoranza. In terzo luogo basti a Zichichi, o a chi come lui, considerare l’incidenza determinante della casualità, non soltanto nell’evoluzione biologica, ma anche nella fase di formazione della vita oltre il batterio. Sono stati necessari più di 3 miliardi di anni perché si passasse casualmente dalla cellula monocariotica (priva di nucleo) dei batteri e delle alghe azzurre alla cellula eucariotica di tutte le altre forme di vita, la cui origine, pertanto è unica, essendo anche l’uomo disceso dalla simbiosi casuale di due batteri. Senza la lontanissima simbiosi di due batteri la Terra sarebbe ancor oggi abitata soltanto da batteri e da alghe azzurre, perché senza la cellula eucariotica sarebbe stata impossibile tutta l’evoluzione successiva dai primi organismi monocellulari eucariotici. Dio avrebbe impiegato 3 miliardi di anni per operare questa simbiosi? Simbiosi che non è più una teoria, ma una verità scientifica, provata anche dal fatto che anche l’uomo, nel suo DNA mitocondriale, distinto dal DNA principale, chiuso nel nucleo, contiene un residuo del DNA del batterio. Nel complesso, poi, l’evoluzione biologica, con tutti i suoi fallimenti, che vengono ignorati ad arte da chi ricorre a Dio, esclude completamente l’immagine di un disegno divino. Si prendono gli aspetti che denotano l’organizzazione “sapiente” della natura, e si vogliono ignorare tutti gli aspetti fallimentari, non “sapienti”, che stanno dietro tale organizzazione. Questa è un’operazione truffaldina da teologi. “Il 99% delle specie che si sono formate nel corso dell’evoluzione si è estinto...Valutazioni prudenti dicono che 440 milioni di anni fa, e poi 80 milioni di anni fa, le forme di vita marine furono ridotte del 70%. E 240 milioni di anni fa una percentuale tra il 75% e il 90% si estinse”.9 Già prima, dunque, dell’estinzione dei grandi rettili (65 milioni di anni fa).

E gli studiosi definiscono l’estinzione di una specie un “fallimento” della natura. Si consideri che, se non fosse caduto sulla Terra il meteorite che, con il pulviscolo da esso sollevato, avrebbe oscurato il sole – teoria prevalente per spiegare la scomparsa dei grandi rettili, e, pare, accettata da Zichichi – non vi sarebbe stata l’esplosione dell’evoluzione dei mammiferi e la conseguente comparsa dell’uomo. E il meteorite chi l’ha inviato, secondo Zichichi? Dio? Non faccia ridere. Ma ammettiamo che l’abbia inviato Dio. Se ne deduce che Dio aveva in mente un certo progetto dell’evoluzione biologica, ma poi si accorse che tale progetto in fase esecutiva era sbagliato, e dunque ogni tanto portava all’estinzione un gran numero di specie. Ma il progetto, sempre riveduto e corretto, si mostrava sempre sbagliato (!), perché con esso aveva riempito la Terra di rettili, impedendo l’evoluzione dei piccoli e pochi mammiferi, condannati a vivere nascosti e infrattati di giorno per non essere preda dei rettili carnivori, essendoci anche quelli erbivori. E non si trattava di semplici varianti in corso d’opera. Si trattava di una continua modificazione del progetto originario in fase esecutiva. Allora Dio, 65 milioni di anni fa, rimediò con il meteorite, scagliandolo arrabbiato sulla Terra. E la cosa questa volta gli riuscì. Infatti, finalmente, spazzò via i grandi rettili, che, avendo sangue freddo, non resistettero alla glaciazione, e diedero spazio ai mammiferi, e con essi all’uomo. Le piace questa spiegazione, Zichichi? Non basta. Visto che, dopo l’eliminazione dei grandi i rettili, i primati non si decidevano ad evolversi verso l’uomo, Dio, 10 milioni di anni fa, sollevò la terra in Africa lungo una verticale subsahariana che lasciò la foresta ad ovest e inaridì la terra ad est, provocando la savana, di modo che favorì a ovest l’evoluzuione verso le scimmie (scimpanzé, gorilla, etc.), a est l’evoluzione di un ramo delle protoscimmie che, rimaste senza foresta, e cessando di avere una vita arboricola, svilupparono un portamento eretto, essendo, all’inizio, preda di animali carnivori, con cui si misero in competizione, incominciando, per necessità di sopravvivenza, e non per costituzione naturale, a cibarsi anche dei resti di animali morti. Così nacque l’australopithecus, originariamente vegetariano, da cui si evolse l’homo. Che storia tribolata! Ma, si sa, Dio ama le tribolazioni. Un Dio che sbaglia continuamente il progetto della natura! Fa ancora più ridere.

E tutti i parassiti – zecche, pidocchi, pulci, etc., di cui gli animali viventi in libertà soffrono senza potersene liberare con la mano dell’uomo, – tutti gli insetti “nocivi”, come le zanzare, fanno parte anch’essi del progetto divino? Ma questi, si dirà, fanno parte di una catena alimentare. Ma non poteva Dio, sapiente, crearne una migliore senza aggiungere crudeltà? E tutte le malattie mortali - causate da virus e da batteri che, senza far parte della catena alimentare, “stupidamente” si suicidano con la morte dell’organismo in cui penetrano - e sfuggite alla selezione naturale, ancor prima della comparsa dell’uomo, chi le ha create? Dio? Ma allora sarebbe il dio di Jago, che nell’Otello musicato da Verdi canta l’aria: “Credo in un dio crudele”. Uno serio scienziato della zoologia, il francese Pierre Grassé (L’evoluzione del vivente), il cui pensiero abbiamo esaminato nel nostro testo, ebbe, se pur semiaccecato dalla fede cattolica, il coraggio di scrivere che è meglio non cercare Dio nella natura. Ne uscirebbe un semidio, un ectoplasma di divinità. Impari da un altro cattolico, esperto nelle discipline biologiche, il fisico Zichichi, prima di discettare su materie che non sono di sua competenza. Infine, Zichichi dovrebbe mettersi d’accordo con se stesso, giacché egli ha ammesso la plausibilità del modello cosmologico dell’universo oscillante, cioè di un universo che, arrivato al massimo della fase attuale di espansione, si contragga per dar luogo ad una nuova espansione. Egli ha scritto: “Tra 50 miliardi di anni (forse), raggiunto il massimo di espansione, avrà inizio la compressione, che si concluderà con il collasso gravitazionale. E poi? Niente. Nessuno può fare previsioni”. Ma poi Zichichi cita l’astrofisico Efim S. Fradkin, secondo cui la carica gravitazionale nella fase della contrazione si spegnerebbe evitando il collasso gravitazionale. Allora si giustificherebbe una serie illimitata di espansioni cosmiche.10 Il che manderebbe Dio in soffitta. Questo modello – aggiungiamo noi - è oggi prevalente in considerazione della recente scoperta dell’esistenza della materia oscura, di cui quella visibile delle stelle sarebbe soltanto il 2%. Essa giustificherebbe la fase successiva di contrazione dell’universo per il prevalere della forza di gravitazione, una volta esauritasi quella di espansione dopo il Big Bang.

Eterno ritono! Anassimandro ed Eraclito. Secondo Anassimandro, ogni mondo organizzato proviene dalla materia indefinita e infinita, e ogni mondo, disfacendosi, tornerà ad essa. Ogni elemento proviene da questa materia indefinita e in essa tornerà. E così da capo. Secondo Eraclito tutti i mondi nascono dal Fuoco –paragonabile all’energia della fisica d’oggi – e nel Fuoco torneranno. Gli elementi sono trasmutazioni del Fuoco, come noi oggi diciamo che ogni elemento chimico, nella sua massa, è equivalente ad energia (E=mc2, secondo la nota formula di Einstein). Ed ogni elemento ad essa tornerà. E così da capo.

E poi…quale Dio Zichichi proporrebbe? Quello della Bibbia? No, per carità! Non sia ridicolo. Un Dio che avrebbe creato miliardi di galassie per poi accentrare tutta la sua attenzione su questo pianetino, che è la Terra, in funzione dell’uomo. Un Dio veramente sprecone. Ma si capisce, se l’universo è stato creato da Dio allo stesso modo in cui ha creato la vita sulla Terra. In realtà gli sarebbe bastato un universo abbastanza piccolo, dimensionato a misura d’uomo. Ma, non riuscendo a mettere in fase esecutiva il progetto di un sistema solare in cui un particolare pianeta, come la Terra, si trovasse alla giusta distanza dal sole, in modo che non fosse troppo caldo come Venere, o troppo freddo come Marte, e poi né troppo grande né troppo piccolo, perché l’atmosfera non venisse, rispettivamente, schiacciata, per troppa gravità, sulla superficie del pianeta o dissipata, per troppo poca gravità, nello spazio, sì da consentire la formazione della vita,11 mise in atto il motto che sarebbe stato poi copiato dall’ Accademia del Cimento - “provando e riprovando” – e così, avendo a disposizione l’eternità, alla fine vi riuscì. Ma per riuscirvi dovette mettere in atto tanti tentativi quanti sono le centinaia di migliaia di sistemi solari compresi in ognuna dei miliardi di galassie. Ecco spiegato perché l’universo, pur così grande, sia stato creato in funzione dell’uomo! Soddisfatto Zichichi? Se non è soddisfatto gli offro un’altra possibile spiegazione: Dio, per fare più in fretta, avendo in mente sempre, come unico fine, la creazione dell’uomo, creò l’universo con un fiat, calcolando una certa quantità di energia iniziale perché poi da essa si formassero le galassie in espansione, e, giocando sulla legge dei grandi numeri, messosi a braccia conserte, si mise ad aspettare che in qualche parte dell’universo si formasse un sistema solare come il nostro. E pare che abbia aspettato 15 miliardi di anni (13.500.000 secondo le ultime stime) dal Big Bang. Non aveva fretta. Si sa che Dio è eterno. Che cosa sono per lui 15 miliardi di anni? Ma perché avrebbe creato l’universo? Si era stancato di rimanere solo? Zichichi non rida. Possono ridere altri, ma non individui come lui. Solo così si può mettere d’accordo la Bibbia con un universo in funzione dell’uomo. Ma anche in questo caso non si scapperebbe dalla casualità. Sembra infatti che la formazione dei continenti sulla Terra sia un po’ scappata dal progetto divino, come dimostra l’esistenza dei terremoti, per cui si può pensare che Dio non abbia saputo consolidare bene i vari strati geologici della Terra, a iniziare dalla sua fase di raffreddamento, nella casuale deriva dei continenti dalla Pangea, che iniziò nel Mesozoico (250 milioni di anni fa).12 Nel 1755 il terremoto di Lisbona, che provocò 50.000 morti – cifra enorme tenendo conto della popolazione d’allora – indusse molte coscienze cristiane a riflettere sull’asserita perfezione divina della natura. E Voltaire scrisse nell’occasione il Poema sul disastro di Lisbona (“Muta è la natura e la si interroga invano, si ha bisogno di un Dio che parli al genere umano, a lui soltanto appartiene l’opera sua spiegare, racconsolare il debole, il saggio illuminare…). Il recente terremoto del Kashmir ha provocato soltanto 50.000 vittime (tenendo conto dell’alta densità della popolazione). E, al contrario dei cristiani europei del ‘700 molti islamici hanno cantato “Allah è grande”. Quelli che così cantavano o la pensavano nello stesso modo avrebbero meritato un terremoto ben maggiore, che li spazzasse via dalla faccia della Terra, così Allah sarebbe divenuto grandissimo, insuperabile. Anche qui sta la differenza tra cristianesimo e islamismo. Il primo è capace di nutrire dubbi sull’operato divino, l’altro, espressione della malattia psichica più diffusa sulla Terra, rimane impenetrabile dalla ragione. E ci asteniamo dall’addebitare completamente a Dio gli uragani nelle proporzioni che stanno assumendo negli ultimi tempi a causa dell’antropizzazione della Terra che ha portato a un aumento della sua temperatura, causata dell’emissione di calore nell’atmosfera da parte delle industrie. Essi rientrano in maggior misura nei guasti ambientali prodotti dall’antropocentrismo, che è all’origine del capitalismo selvaggio e senza regole, che è conseguenza della mancanza di rispetto del diritto naturale e che in Occidente ha tuttavia radici bibliche, per cui il dio biblico, che nel Genesi diede la Terra in proprietà all’uomo come suo dominio, sarebbe, indirettamente, responsabile anche degli uragani. Il recente disastroso uragano di New Orleans appare come la giusta nemesi del rifiuto arrogante degli Stati Uniti di aderire al Trattato di Kyoto per la diminuzione dell’emissione di gas nell’atmosfera. Pertanto diamo a Cesare, cioè agli uomini, le colpe degli uomini, e a Dio le “colpe” di Dio, cioè della natura.

Inoltre, a parte ciò, se nel gioco dei grandi numeri si fosse formato, in altro luogo dell’universo, qualche altro sistema solare con esseri intelligenti, e magari più intelligenti del famoso Zichichi, come la mettiamo con la Bibbia e con il peccato originale – dottrina a cui Zichichi, come cattolico, non può sottrarsi - che implicava, da quando fu formulata, che la Terra fosse al centro di un mondo assai piccolo, senza altre forme di vita in altre parti del mondo? E, anche se nell’intero universo la Terra fosse l’unico pianeta ad avere una forma di vita intelligente, quando sarebbe apparsa l’anima immortale nell’evoluzione dall’australopithecus all’homo sapiens sapiens? E, considerando che oggi nemmeno la Chiesa cattolica crede in Adamo ed Eva - anche se accenna all’evoluzione soltanto in documenti speciali, senza fare ad essi pubblicità per non turbare i credenti13 - in che cosa sarebbe consistito il peccato originale? Zichichi si aggiorni. Gli conviene, per coerenza scientifica, convertirsi al Dio dei non credenti. Non ha alcunché da perderci. Si può salvare l’anima – che, sotto sotto, è ciò che gli preme - anche con questo Dio, e si risparmia tante sciocchezze. Se esistesse un Dio quale autore della vita sulla Terra, bisognerebbe maledirlo per come l’ha organizzata. Una “crudele” catena alimentare: mangià tu, ché poi ti mangio io. A Leibniz che, con argomentazioni teologiche, aveva scritto (Saggio di teodicea, I, 25) che questo è il migliore dei mondi possibili (da qui la risposta ironica di Voltaire nel famoso romanzo Candido, o dell’ottimismo), Schopenhauer obiettò che questo è il peggiore dei mondi possibili, a tal punto che, se fosse un tantino peggiore, non potrebbe nemmeno esistere (Il mondo come volontà e come rappresentazione, II, cap. 46).

Chi ha bisogno di credere si aggrappa disperatamente alla corda che la tradizione culturale in cui è nato ed è vissuto gli offre, anche nella visibilità delle istituzioni e degli edifici religiosi, che nella loro plurisecolarità o plurimillenarietà, con i loro riti e con la loro predicazione, danno conforto al bisogno di credere con una parvenza di garanzia di verità, mentre alimentano un’illusione di verità. L’ebreo si aggrappa alla corda di Jahweh, il cristiano alla corda di Gesù, l’islamico alla corda di Allah, l’induista alla corda di Brahma &C. Ognuno si aggrappa alla corda che gli si offre. Ma per poter impiccarsi contento di fronte al nulla.


1 In esso riassumiamo parti del nostro testo intitolato Biologia e filosofia. Origine della vita ed evoluzione biologica. Casualità e necessità (518 pp.), Quaderno n. 43 degli Annali della Facoltà di Scienze della formazione di Cagliari, anno 1999.

2 A casa nell’universo. Le leggi del caos e della complessità (1995), Editori Riuniti 2001.

3 La Nuova Alleanza. Metamorfosi della scienza (con Isabella Stengers), 1979, Einaudi 1981.

4 A casa nell’universo, op. cit., pp. 41-.43.

5 Ibd., p. 92.

6 Ibid., p. 72.

7 Ibid., p. 101.

8 Ibid., p. 203.

9 Josef H. Reichholf, L’impulso creativo (1992), Garzanti 1995, pp. 134 sgg.

10 A. Zichichi, Il vero e il falso. Passeggiando tra le stelle e a casa nostra, IL Saggiatore 2003, pp. 290 sgg

11 Cfr. Mario Ageno, Le radici della biologia, Feltrinelli 1986, pp. 378 sgg.

12 A. Wegener, La formazione dei continenti e degli oceani (con introduzione di di G. Charrier),Boringhieri 1976. In particolare le pp. 50-54; 155-67.

2 commenti:

  1. Bellissimo articolo che però non schioderà Zichichi dalle sue convinzioni nemmeno di un millimetro. Zichichi è infatti un uomo di «grande fede» e la fede non la si può abbattere coi «ragionamenti» - se no il cattolicesimo sarebbe scomparso già da secoli. Zichichi, che avrà sicuramente dei meriti scientifici e sa anche ragionare applicando i principi della logica, deve essere stato marchiato in modo indelebile da bambino, o forse più tardi (come un Saulo o Claudel),
    e ... non c'è niente da fare con questi credenti o convertiti. Zichichi è arrivato a dire che l'uomo è solo nell'universo, non ci sarebbero altri mondi abitati da esseri intelligenti in un universo popolato da cento miliardi galassie (con miliardi di stelle in una sola galassia: 300-400 miliardi nella sola Via Lattea). Questa sua idea - l'uomo solo nell'universo - ha però una sua logica (ciò dimostra che Zichichi sa anche ragionare quando vuole): infatti se ci fossero tante civiltà nell'universo "il piano di salvezza di Dio, con l'uccisione del Figlio" sarebbe un po' strano, se non grottesco. Questo piano deve essere per forza "unico" perché se il Figlio deve riscattare altre civiltà con il quasi inevitabile peccato originale (possibile che solo i Terrestri abbiano fatto la pensata di ribellarsi a Dio?) saremmo alla commedia pura, perché l'opera di redenzione dovrebbe ripetersi chissà quante volte.
    Comunque direi che Zichichi è "innocuo": non fa del male a nessuno (oggi: ma ai tempi di Galileo che cosa avrebbe combinato? Avrebbe torturato anche lui Galileo?).

    Comunque ho trovato un po' fiacca l'uscita di Veronesi: "Il cancro è la prova che Dio non esiste."
    Ci sono ben altre prove che il Dio sanguinario della Bibbia non può esistere: "Per la contraddizion che nol consente", diceva già Dante.

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  2. Qualche teologo cattolico non esclude che esistano altri esseri intelligenti nell'universo. Essi sarebbero immuni dal peccato originale e dunque aventi un diverso futuro. Ne consegue però che il Dio cristiano si sarebbe incarnato solo per la salvezza dell'uomo sulla Terra, non riguardando la storia dell'uomo quella di altri esseri intelligenti. Fantasia che galoppa. Diceva Demostene che quando ci si intestardisce a difendere una causa sbagliata la causa si ingarbuglia sempre di più. E questo è solo un garbuglio di sciocchezze.
    Veronesi certamente ha fatto riferimento al cancro come esempio di malattia genetica indotta dalla imperfezione della cellula. Anche se il cancro (vedi Eternit) può essere causato da fattori esterni e non genetici.

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