mercoledì 10 dicembre 2014

LETTERA A MAGDI ALLAM SUL CORANO. ALLAH NUN ME ROMPE ER CA'

Magdi Allam ha proposto che i musulmani, per essere accettati  come cittadini, rinuncino a tutte le terribili frasi che propagandano la violenza armata e le considerino limitate ad un preciso contesto storico. E ne fa un lungo elenco, coincidente in gran parte con quelle esposte nel mio florilegio del Corano in data 20 ottobre 2009. 
Ripeto qui quanto ho lasciato come commento nel blog di Magdi Allam
Giusto il richiedere che tutte le frasi del Corano che istigano alla violenza siano da considerare in un contesto storico che è quello della lotta tra tribù arabe nel tempo in cui la conversione all'Islam di tutti gli arabi dell'Arabia fu ottenuta dallo stesso Maometto con le armi. Ma ciò contrasta con il fatto che il Corano è ritenuto un libro eterno dettato direttamente da Allah. Questa è una contraddizione. Magdi Allam non ha rilevato che una contraddizione maggiore è presente in alcune frasi che nello stesso Corano sono in contrasto con la predicazione della violenza. Infatti si parte da una concezione che sembra concordare con la stessa contraddizione che si trova in S. Paolo, che da una parte fa del proselitismo mentre dall'altra scrive (Lettera ai Romani) che la fede è un dono di Dio perché altrimenti Dio sarebbe vincolato dalle opere umane e la salvezza si otterrebbe solo con le opere. Invece, scrive S. Paolo, Dio ha già stabilito chi si salverà, e perciò non basta nemmeno la fede. Un vero capolavoro di contraddizione. La stessa contraddizione si trova nel Corano. Ho citato alcune frasi del Corano nel mio libro Addio a Dio. Dialogo con Dio chiedente perdono. Da queste frasi si trae la conclusione opposta alla predicazione della violenza contro i non musulmani. Si legge infatti che, se uno non crede in ciò che Allah ha dettato nel Corano, significa che è lo stesso Allah che ha stabilito che essi non credano, e che per questo saranno condannati nell'aldilà. Il che esclude che debbano essere gli uomini ad usare violenza contro i non musulmani. Perché usare violenza per convertirli significherebbe andare contro la stessa volontà di Allah, che si riserva egli stesso di condannarli nell'aldilà. E' inutile cercare della logica nel cercare di capire come possa lo stesso Dio cristiano, come anche Allah, stabilire chi debba essere salvato e chi non. Ma questo va bene per tutti i non credenti. Perché prendersela con essi se è lo stesso Allah che ha stabilito che essi non credano? Questo è il punto fondamentale che dovrebbe essere utilizzato contro i musulmani. La punizione sulla Terra per i non credenti si limita a rendere vane le loro opere.

Ecco le frasi del mio testo che riporta le frasi ad hoc del Corano.

Di questo mi resi conto leggendo il Corano. Detta Allah a Maometto: “Chi Allah vuole perde, e chi Allah vuole pone sulla retta via” (VI, 39). “Chi Allah vuole confondere, tu non potrai nulla per lui presso Allah. Sono esseri i cuori dei quali Allah non ha voluto purificare:essi avranno in questo mondo ignominia ed in quell'altro tormento immenso” (V,41). “Chi è che vi preserverà da Allah, sia che Egli vi voglia fare del male o vi voglia fare atto di grazia?...Quelli non credono, e Allah renderà vane le opere loro, cosa, questa, facile ad Allah” (XXXIII,19). “O voi che credete! Obbedite ad Allah, al suo Messaggero ed a quelli di voi che detengono l'autorità. E se  vi accade di disputare su qualcosa, riferitela ad Allah ed al suo Messaggero, se voi credete in Allah e nell'ultimo giorno. Questo è preferibile, ed è l'interpretazione migliore” (IV,59). “Egli lascia lo spirito, per divino comando, a chi Egli vuole dei Suoi servi, perché ammonisca gli uomini annunciando il dì dell'incontro” (XL,15).”Se Allah volesse prendersi un figlio, certamente avrebbe scelto di fra le cose create quel che voleva” (XXXIX,4).

Commento mio. Che i musulmani lascino che sia lo stesso Allah a decidere chi debba essere perso e chi debba essere posto sulla retta via. Obbedire ad Allah significa lasciare a lui e non ai musulmani la decisione di punire o fare atto di grazia. La frase  "O voi che credete! Obbedite ad Allah..." significa che sono tenuti ad obbedire ad Allah coloro che gli credono. Perciò siano lasciati in pace quelli che non gli credono. 

Mi meraviglio che questo papa non abbia preso in contropiede i musulmani ritorcendo contro di essi le frasi ora citate di quel libro per pazzi che è il Corano. Mi domando se questo papa abbia mai letto questo libro per pazzi dettato da un pazzo analfabeta ad uno scriba nei momenti di allucinazione o di crisi epilettica. Se Allah mi ha dato un cuore che egli stesso non ha voluto purificare perché mi dovrebbe rompere i coglioni su questa Terra? Ecco che cosa si dovrebbe dire ai musulmani. Che non rompano i coglioni ai non credenti in Allah proprio  per rispetto della volontà di Allah. Se lo tengano tutto per essi. Chi si assomiglia si piglia.  ALLAH NUN ME ROMPE ER CA'

GIGI PROIETTI - NUN ME ROMPE ER CA' - YouTub

Nessun commento:

Posta un commento