domenica 29 marzo 2015

NIETZSCHE: PERCHE' FU INVENTATA DA PAOLO LA RESURREZIONE DI GESU'

Certamente il mondo sarebbe stato migliore o, per lo meno, non peggiore, senza l’influenza nefasta della concezione antropocentrica, melefico residuo ebraico del Genesi, sul cristianesimo, e perciò sull’Occidente. Ma purtroppo il cristianesimo nacque dalla predicazione di un ebreo cittadino romano, S. Paolo, che si inventò la resurrezione di Gesù, accolta poi nei Vangeli, cronologicamente successivi alle epistole di S. Paolo. Scrive Nietzsche: “Prendere per sincero un Paolo, che ebbe per patria la sede principale dell’illuminismo stoico, allorché con un’allucinazione si fabbrica la prova del vivere-ancora del redentore, o prestar fede a quanto ci racconta sul fatto che egli stesso ha avuto quella allucinazione, sarebbe una vera niaiserie da parte di uno psicologo: Paolo voleva il fine, quindi volle anche i mezzi…Ciò che egli stesso non credeva, credettero gli idioti, tra i quali aveva diffuso la sua dottrina. La potenza era il suo bisogno: con Paolo ancora una volta il prete mirò alla potenza – egli poteva utilizzare soltanto idee, teorie, simboli, con cui si tiranneggiano masse, si formano greggi. Quale cosa Maometto si limitò a prendere tardi a prestito dal cristianesimo? L’invenzione di Paolo, il suo espediente per la tirannide dei preti, per accozzare greggi: la credenza dell’immortalità- vale a dire la dottrina del giudizio…Si legga Lucrezio per capire che cosa ha combattuto Epicuro: non il paganesimo, ma il cristianesimo, intendo dire la corruzione delle anime per mezzo dei concetti di colpa, pena e immortalità. Egli combatteva i culti sotterranei, l’intero cristianesimo latente, negare l’immortalità allora era già una redenzione. Ed Epicuro avrebbe vinto, ogni spirito ragguardevole nell’impero romano era epicureo;: in quella apparve Paolo…Paolo, l’odio dei Ciandàla (miserabili) contro Roma, incarnato, fatto genio; il giudeo, L’eterno giudeo per eccellenza…Ciò che egli intuì fu come, con l’aiuto del piccolo movimento settario dei cristiani, si poteva, al margine dell’ebraismo, appiccare un "incendio mondiale", come col simbolo di "Dio in croce", si poteva raggruppare …l’intero retaggio di macchinazioni anarchiche nell’impero…"La salvezza viene dagli ebrei"…In questa intuizione sta il genio di Paolo. Il suo istinto era in questo così sicuro che, con una brutale violazione della verità, mise in bocca al "salvatore" di sua invenzione le immagini con cui quelle religioni di Ciandàla affascinavano…Questo fu il suo momento di Damasco: egli capì di avere bisogno della credenza nell’immortalità per svalutare il "mondo", che con il concetto di "inferno" avrebbe ancora avuto il sopravvento su Roma – che con l’"al di là" si uccide la vita…Nichilista e cristiano: si corrispondono tra loro”.1

In sostanza, secondo Nietzsche, il cristianesimo fu una vendetta di quegli ebrei, discepoli di Gesù, che vollero vendicare la sua morte, voluta dai Romani che l’avevano accusato di fomentare disordini promuovendo una sedizione anarchica nei confronti della classe dei sacerdoti ebraici, per cui gli stessi discepoli eressero Gesù trasformandolo in Dio, con cui dominare sul mondo.2
1 L’anticristo, 42 e 58


2 In realtà si sa storicamente che Gesù fu accusato dai Romani di essere una dei capi della rivolta degli zeloti contro il governo di Roma.

Scrive Voltaire: “Solo un fanatico insensato o un furfante molto maldestro può dire che San Paolo cadde da cavallo per aver visto della luce in pieno mezzogiorno; che Gesù Cristo gli gridò da una nube: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?, e che Saulo cambiò subito il suo nome in Paolo e da ebreo persecutore e omicida com’era ebbe la gioia di diventare cristiano perseguitato ed ucciso. Solo un imbecille può credere a un racconto del genere” (Storia dell'affermazione del cristianesimo, cap. 8). Aggiungiamo noi: solo un ebreo poteva inventarsi tale racconto. Su quale soggetto da galera il dio cristiano avrebbe fondato il cristianesimo! S. Paolo trasferì nel cristianesimo lo stesso fanatismo con cui precedentemente aveva perseguitato i cristiani. Se fosse vissuto dopo Costantino avrebbe promosso la caccia ai pagani e il loro sterminio in caso di mancata conversione. Nietzsche nell’Anticristo vedrà in S. Paolo, e non in Cristo - che si sarebbe limitato, secondo lui, a predicare una morale fondata sulla non resistenza al male (§30) – la fonte del “risentimento” ebraico contro il resto del mondo, l’odio contro la “sapienza mondana”, cioè la scienza, a cui opporre la menzogna (§47) per avere il sopravvento su Roma (§58). Ma Nietzsche ha mancato di dire che questa operazione ebraica fu bloccata dal neoplatonismo, su cui unicamente si costruì la vittoria del cristianesimo contro il giudaismo, che già con i farisei si era fatto contaminare dall’ellenismo, accettando, contro la tradizione rigoristica dei sadducei, la credenza nell’immortalità, esclusa nel Pentateuco, cioè nella Torah (la legge ebraica). Voltaire non tralascia di spiegare come la tesi della coeternità e della consustanzialità del Verbo (o Logos), incarnato in Gesù, abbia vinto, in una concezione neoplatonica, contro la tesi di Ario, nel Concilio di Nicea (325), grazie ad un altro spregiudicato pluriassassino - anche di molti suoi familiari, compresi un figlio, la moglie Fausta e un nipote di 12 anni - quale fu l’imperatore Costantino, che, pur non convertendosi al cristianesimo, ma sfruttandolo politicamente, diresse il Concilio di Nicea. 
Nella Genealogia della morale scrive Nietzsche:
“Il buddismo è cento volte più realistico del cristianesimo –– esso non dice 'lotta contro il peccato', bensì, dando pienamente ragione alla realtà, 'lotta contro il dolore'. Esso si pone al di là del bene e del male…Per il buddismo la bontà, l’essere buoni apportano salute. La preghiera, come l’ascesi, sono bandite; nessun imperativo categorico, nessuna costrizione in genere…Per questo esso non esige nemmeno la lotta ai dissidenti… Cristiano è un certo gusto per la crudeltà verso di sé e verso gli altri; l’odio per i dissenzienti; la volontà di perseguitare”.1

1 Genealogia della morale, Secondo saggio, 6, 24.
 

4 commenti:

  1. Propendo per la teoria di Reuchlin secondo cui a scrivere i Vangeli e gli Atti sia stato Ario Calpurnio Pisone e i suoi familiari, aristocratici. Avendo tempo (l'ozio dei romani) ed essendo una famiglia di eruditi vissuti in Palestina, conoscevano tutti i dettagli della storia e della cultura locali.
    Poi, magari mi sbaglierò. Chissà!

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