A chicco@chiccotesta.it
Lei è laureato inutilmente in filosofia. Il famoso Norberto Bobbio scrisse Giusnaturalismo e positivismo giuridico (1965) per dimostrare che il diritto naturale è contraddittorio perché, secondo lui, servirebbe a giustificare sia l'assolutismo (quando vi era il diritto divino dei monarchi) che il liberalismo. Bobbio (e come lui Hans Kelsen e Benedetto Croce) non si accorse che in base al suo giuspositivismo non poteva
giustificare il suo passaggio dal suo giovanile fascismo (con lettere
lacrimose a Mussolini) al suo antifascismo salendo sul carro dei
vincitori. Come tanti ex fascisti. Lei ha portato come esempio il leone
che uccide i suoi cuccioli per dimostrare che il diritto naturale è il
diritto del più forte, anche se nella sua confusione mentale si è
lasciato sfuggire la verità che il diritto naturale è il diritto alla
sopravvivenza. Il leone non uccide i SUOI cuccioli. Lei ha detto una
FALSITA' che non doveva permettersi di dire, soprattutto in TV. Il
leone uccide i cuccioli che una leonessa ha avuto da un altro leone,
perché in questo modo la rende disponibile ad accoppiarsi con lei (e non
è detto che la leonesa accetti) per trasmettere i propri geni. Ma il
leone deve fare anche i conti con la leonessa che difende i suoi
cuccioli. Ho visto in un documentario una cerva che per distrarre il
predatore ha prima nascosto il figlio per poi farsi rincorrere dal
predatore pur di salvare il figlio: altruismo? No. Egoismo materno nel
voler salvare e tramandare i propri geni. Senza il diritto naturale
inteso come diritto alla propria auto-conservazione si cade nel
relativismo per cui vale solo il diritto della forza. Vada a leggersi
Hobbes (almeno il De Cive) e Spinoza (Tractatus theologico-politicus,
cap. XVI) che, pure, intendevano il diritto naturale come diritto
della forza. Ma si tratta solo apparentemente di un diritto della forza
perché Hobbes e Spinoza finalizzavano tale diritto al diritto alla sopravvivenza. Hobbes e Spinoza caddero nell'errore di considerare il
rapporto tra gli uomini (intra specifico) come se si trattasse di un
rapporto extra specifico. Gli animali nel loro rapporto INTRA specifico
non si ammazzano tra loro. Pertanto erroneamente Hobbes e Spinoza
estrapolarono il rapporto extra specifico (rapporto preda-predatore)
riferendolo ai rapporti umani. Infatti le guerre tra gli uomini stanno
fuori del rapporto naturale, essendo tutte le guerre dovute a fattori
culturali. La cultura ha posto l'uomo fuori della natura. Ma, fatta
questa precisazione a correzione delle affermazioni di Hobbes e Spinoza, rimane vero che essi definirono il diritto naturale come diritto alla
sopravvivenza. Errarono nell'interpretare questo diritto come diritto
della forza senza i limiti che invece si riconoscono in natura, dove il
diritto della forza è finalizzato al diritto alla sopravvivenza.
Contrariamente a quanto scrissero Hobbes e Spinoza, i giusnaturalisti come Grozio, Pufendorf, Locke, Leibniz, in parte Rousseau, Voltaire, Kant (per citare i maggiori) intesero il diritto naturale come diritto della ragione, così arrivando ad una concezione antropocentrica e antropomorfica, e perciò antiscientifica, del diritto naturale.
Il predatore per sopravvivere ha il diritto naturale di uccidere la preda, e la preda ha il diritto naturale di sfuggire al predatore. Si tratta di diritti opposti alla sopravvivenza. Solo l'uomo agisce innaturalmente (culturalmente) con spirito di sopraffazione usando la forza andando oltre i limiti del diritto alla sopravvivenza.
Mi ha risposto Chicco Testa inviandomi in allegato alcune pagine del suo libro Contro(la)natura. Perché la natura non è né buona né giusta né bella.
Così gli ho risposto. Ho letto: un cumulo di sciocchezze o di banalità. Si vede che dopo la laurea in filosofia si è dedicato ad altro. Non si è saputo confrontare con ciò che ho scritto. Si occupi pure di elettricità facendo quattrini. Ma non si occupi di diritto naturale. Lasci perdere. Non fa parte del suo mestiere.
Il predatore per sopravvivere ha il diritto naturale di uccidere la preda, e la preda ha il diritto naturale di sfuggire al predatore. Si tratta di diritti opposti alla sopravvivenza. Solo l'uomo agisce innaturalmente (culturalmente) con spirito di sopraffazione usando la forza andando oltre i limiti del diritto alla sopravvivenza.
Mi ha risposto Chicco Testa inviandomi in allegato alcune pagine del suo libro Contro(la)natura. Perché la natura non è né buona né giusta né bella.
Così gli ho risposto. Ho letto: un cumulo di sciocchezze o di banalità. Si vede che dopo la laurea in filosofia si è dedicato ad altro. Non si è saputo confrontare con ciò che ho scritto. Si occupi pure di elettricità facendo quattrini. Ma non si occupi di diritto naturale. Lasci perdere. Non fa parte del suo mestiere.
Bene professore, meno male che c'è lei a puntualizzare anche in modo duro contro questi pseudo-intellettuali che appunto pontificano giocando sulla facile fiducia della gente e sono egocentrici, vogliono con il potere delle parole far passare come vero ciò che vero non è o almeno è discutibile.
RispondiEliminaEssi sono come i sofisti dell'antica Grecia, che i veri filosofi ritenevano maestri di inganni e manipolatori della verità. Parafrasando Hume, le loro parole non sono altro che "sofisticherie ed inganni".