Ho ricevuto da CHANGE.ORG la seguente petizione. Ho firmato con il seguente commento.
I maggiori colpevoli sono i papi, che non hanno mai condannato
l'identificazione del natale e della pasqua con una strage di
agnelli. Maledetti tutti gli ipocriti che mangiano agnello ma non
avrebbero mai il coraggio di ucciderlo. Essi sono i mandanti che
credono di avere le mani monde di sangue, mentre le hanno più sporche
di quelle dei macellatori. L'agnello ha una affettività non minore
rispetto a quella di un cane.
Aggiungo qui quanto segue. La Sardegna esporta da sola la metà di tutti i cadaveri di agnelli che vengono mangiati in Italia per "santificare" quelle maledette feste di sangue che sono il natale e la pasqua. Ho inviato all'editore le prime bozze corrette del mio libro sulla storia dei sardi, dove ho usato l'espressione PASTORI SARDI BASTARDI. Per metà del libro ho riassunto e commentato la Storia di Sardegna e Storia della Sardegna moderna dal 1773 al 1779 del sardo Giuseppe Manno (1786-1868), che lasciò la Sardegna e divenne presidente del Senato del Regno piemontese. Storia che mette in luce tutte le lotte tribali di una popolazione vissuta negli odi reciproci, e che perciò non fu mai nemmeno un popolo. Subcultura pastorale con invidie distruttive di cui mai si sono spente le conseguenze. Popolazione di miserabili vittimisti che, invece, sono stati sempre carnefici di se stessi. Tuttora usano le bombe e le fucilate contro gli amministratori. Pastori anche deficienti che non hanno mai pensato, almeno, di migliorare le razze ovine, per utilizzarne la lana pregiata, come la lana merino o il cachemire. La lana sarda prima veniva utilizzata anche per fare tappeti, ora serve solo come isolante termico. Si aggiungano le periodiche epidemie della lingua blu, per cui migliaia di capi debbono essere ogni anno uccisi. E questi subanimali che sono i pastori ricevono poi dei risarcimenti dalla Regione per ogni capo ucciso. La seconda parte del libro espone un mio programma politico che sorprenderà tutti, con un attacco feroce contro quel covo di superparassiti incompetenti del Consiglio regionale, che, specchio delle lotte perduranti tra i sardi, hanno venduto ai capitali stranieri la maggiore risorsa economica che è quella turistica. Basti pensare che è divenuto proprietario della famosa Costa Smeralda l'emiro del Qatar, finanziatore occulto dei tagliagole dell'ISIS. Ho trovato un editore coraggioso perché la grande editoria, di regime, mai avrebbe accettato di pubblicare il mio libro. Non esiste libertà di pensiero. Mi attirerò l'odio di QUASI tutti i sardi. Me ne frego. Più nemici più onore. Oderint, dum metuant.
Aggiungo qui quanto segue. La Sardegna esporta da sola la metà di tutti i cadaveri di agnelli che vengono mangiati in Italia per "santificare" quelle maledette feste di sangue che sono il natale e la pasqua. Ho inviato all'editore le prime bozze corrette del mio libro sulla storia dei sardi, dove ho usato l'espressione PASTORI SARDI BASTARDI. Per metà del libro ho riassunto e commentato la Storia di Sardegna e Storia della Sardegna moderna dal 1773 al 1779 del sardo Giuseppe Manno (1786-1868), che lasciò la Sardegna e divenne presidente del Senato del Regno piemontese. Storia che mette in luce tutte le lotte tribali di una popolazione vissuta negli odi reciproci, e che perciò non fu mai nemmeno un popolo. Subcultura pastorale con invidie distruttive di cui mai si sono spente le conseguenze. Popolazione di miserabili vittimisti che, invece, sono stati sempre carnefici di se stessi. Tuttora usano le bombe e le fucilate contro gli amministratori. Pastori anche deficienti che non hanno mai pensato, almeno, di migliorare le razze ovine, per utilizzarne la lana pregiata, come la lana merino o il cachemire. La lana sarda prima veniva utilizzata anche per fare tappeti, ora serve solo come isolante termico. Si aggiungano le periodiche epidemie della lingua blu, per cui migliaia di capi debbono essere ogni anno uccisi. E questi subanimali che sono i pastori ricevono poi dei risarcimenti dalla Regione per ogni capo ucciso. La seconda parte del libro espone un mio programma politico che sorprenderà tutti, con un attacco feroce contro quel covo di superparassiti incompetenti del Consiglio regionale, che, specchio delle lotte perduranti tra i sardi, hanno venduto ai capitali stranieri la maggiore risorsa economica che è quella turistica. Basti pensare che è divenuto proprietario della famosa Costa Smeralda l'emiro del Qatar, finanziatore occulto dei tagliagole dell'ISIS. Ho trovato un editore coraggioso perché la grande editoria, di regime, mai avrebbe accettato di pubblicare il mio libro. Non esiste libertà di pensiero. Mi attirerò l'odio di QUASI tutti i sardi. Me ne frego. Più nemici più onore. Oderint, dum metuant.
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Che vergogna.
RispondiEliminaEppure ne vedo molti che nel carrello mettono l'agnello (così come altre carni).
Eh no, la chiesa (minuscolo) preferisce tutelare i culattoni.
Cecilia
Ho appena firmato la petizione. Contro il vergognoso sterminio e con disprezzo per queste "ricorrenze" religiose caratterizzate da riti tribali e penose abbuffate.
RispondiEliminaLa chiesa dovrebbe professare che l'agnello di Dio è il simbolo della rinascita e non della crocefissione e del sacrificio. Ma se il sacrificio viene riproposto simbolicamente uccidendo un innocente come simbolo di rinascita non è forse eresia questa? Io sono cristiana ma non cattolica, quindi ragiono con la mia testa pur mantenendo la fede. Questo orrore pasquale è una cosa che mi fa stare male ogni anno, e odio la chiesa perché non fa nulla. Probabile che il papa stesso mangi agnello...
RispondiEliminaAnch'io l'ho firmata come tutti gli anni, consapevole che anche quest'anno non cambierà nulla per i poveri innocenti assassinati in nome di cosa? Le nostre firme a che servono? Angela.
RispondiEliminaLa scelta delle vittime dei sacrifici, fatta da sempre dagli Dèi per conto degli umani, ha sempre ritratto gli umani come essi stessi non possono fare, a differenza delle loro proiezioni psicologiche.
RispondiEliminaGli dèi venerati sono sempre stati animali esprimenti il trionfo della potenza (e della violenza). I sacrificati sono stati sempre gli innocenti, e, nel caso di animali di specie umana, le menti libere e i sinceri. Tutto quello che gli umani odiano, per timore o disprezzo.