La frase che più dimostra la decerebrazione di questo individuo è la sua convinzione che le donne non debbano studiare altrimenti non fanno figli. Ma come può costui, da clinica psichiatrica, avere il permesso di fare il giornalista dandogli a credere di esserlo?
Gentile signor Camillo
Langone,
non sono una lettrice de “Il Foglio” ma ho letto il Suo articolo su invito altrui http://www.ilfoglio.it/cultura/2016/03/12/gi-le-mani-dal-mio-piatto-manifesto-della-libert-di-alimentazione___1-v-139360-rubriche_c292.htm . La reazione di sdegno di buona parte del pubblico che lo ha letto è comprensibile perché l’articolo pare così intriso di negatività da non potere suscitare altra reazione ma io voglio vedere il bicchiere mezzo pieno pensando che Lei lo abbia scritto proprio perché si sente circondato da persone che finalmente fanno emergere a gran voce l’orrore dell’olocausto animale che Lei si sforza invano di coprire.
A prescindere dalla motivazione etica, che per me resta la sola a non farmi mangiare animali, dopo la dichiarazione di cancerogenicità della carne da parte dell’OMS, si moltiplicano gli articoli e i servizi in difesa della carne e del cibo animale in genere. Non è difficile capire il perché: l’industria zootecnica trema davanti a questa presa di coscienza di che cosa ruoti attorno al pianeta carne quindi va al contrattacco con ogni sorta di espediente, compreso il Suo articolo.
La Sua vanità di giornalista La porta a ostentare la Sua conoscenza di letterati e opere letterarie ma la cultura è un’altra cosa. La Sua superficialità nell’affrontare il nocciolo della faccenda è dovuta a una profonda disinformazione e a una comprensibile insicurezza; d’altra parte è sempre valida la regola dell’ “attacca per non essere attaccato”. Disinformazione e insicurezza sono giustificabili ma, se su un argomento ci si accinge a scrivere, per lo meno se ne faccia un’analisi accurata.
Sono d’accordo su una sola cosa con Lei: “Ogni persona mangiando esprime quello che è e ciò a cui appartiene.”: Lei ha espresso benissimo ciò che è e il mondo a cui appartiene da cui me ne sto ben lontana perché mi inorridisce.
Lei teme per la Sua libertà: “Dobbiamo difenderci dallo stato dietista che vieta cibi per compiacere vegani, animalisti e burocrati di Bruxelles: c’è in gioco la nostra libertà” ma di che libertà sta parlando? Lo “stato dietista” non esiste. Casomai esiste il divieto per legge di mangiare certi animali in certi Paesi: per esempio quello che in Cina è un cibo, in Italia è il miglior amico dell’uomo (si fa per dire…).
Lei può mangiare tutto ciò che è legale: è chiaro che non tutto ciò che è legale è moralmente accettabile ma Lei sa meglio di me che la morale è soggettiva quindi mangi tranquillo l’agnello come dichiara “Io mangiando l’agnello pasquale esprimo il mio essere cristiano” . Purtroppo sull’agnello “pasquale” (chissà perché si chiama così?) Lei non è particolarmente preparato; ne sa più un meteorologo di Lei http://tg.la7.it/ambiente/meteo/le-previsioni-meteo-del-21-marzo-2016-21-03-2016-102254 A fare previsioni del tempo, forse si impara anche e prevedere il futuro nel quale probabilmente finirà questa inutile strage degli agnelli a Pasqua.
Quando Lei scrive “la lista dei cibi ufficialmente o ufficiosamente vietati si allunga di continuo” e “i continui attentati alla libertà di alimentazione sono perfino più gravi di quelli alla libertà di espressione comunemente intesa” lascia intendere di sentirsi minacciato. Si chieda il perché. Il mondo attorno a Lei si evolve e Lei si involve: i concetti che Lei esprime sono granitici.
E’ vero che “La libertà di alimentazione è un pezzo della libertà di cultura” ma Lei si scorda di sottolineare che nessuna libertà è infinita: ogni libertà termina dove inizia quella degli altri. Gli “altri” sono anche gli animali e pure loro hanno una libertà che deve essere rispettata: si è capito che Lei non arriva a un tale nobile concetto ma la legge, con tutti i suoi limiti, ci arriva e proibisce certi cibi o certi mezzi per ottenerli. Dove non arriva la legge, arriva la gente che, con le proprie scelte, condiziona il mercato.
Le Sue affermazioni relative al rapporto tra cibo ed essere cristiano rasentano il grottesco: “Impuri sono dunque i moralismi vegani a cui nessun cristiano deve piegarsi perché Cristo, modello perfetto, era onnivoro: a Pasqua mangiò agnello e dopo la resurrezione, a Emmaus, ebbe voglia di pesce arrosto. Impuri e impostori, come scrive san Paolo nella prima lettera a Timoteo: “Impostori imporranno di astenersi da alcuni cibi che Dio ha creato per essere mangiati. Tutto ciò che è stato creato da Dio è buono e nulla è da scartarsi”. Se Lei ritiene che la legge di Cristo debba sovrastare il diritto positivo, forse dovrebbe vivere in un Paese teocratico.
Ho letto la Sua biografia https://it.wikipedia.org/wiki/Camillo_Langone occupata per gran parte dalla voce “Controversie”, un modo elegante per dire che Lei è piuttosto avvezzo a fare rumore… della serie “nel bene o nel male, purché se ne parli”.
Tra le sue performances: “In un articolo intitolato “Togliete i libri alle donne: torneranno a far figli” pubblicato su Libero… Langone individua una presunta correlazione causa-effetto tra l'aumento della scolarizzazione femminile e il calo di natalità in Italia. L'articolo ha suscitato reazioni critiche da parte di forze politiche, associazioni femministe e cittadini” Da donna non trovo proprio le parole per commentare.
“In seguito all'incendio della Città della Scienza, in un articolo intitolato “Dovevano bruciarla prima” pubblicato su Il Foglio, Langone ha dichiarato: «vi si propagandava l’evoluzionismo, una superstizione ottocentesca ancora presente negli ambienti parascientifici (evidentemente anche nei residui ambienti cantautorali). Il darwinismo è una forma di nichilismo». E in un baleno abbiamo condannato Darwin al rogo…
Dulcis in fundo, leggo
che qualche giorno fa Lei è stato querelato da un noto calciatore per avere
criticato pesantemente i nomi dati al figlio e alle figlie http://www.nextquotidiano.it/francesco-totti-querela-il-foglio-per-larticolo-di-camillo-langone/
Non ha proprio niente di meglio che occuparsi dei nomi di una famiglia VIP? non sono una lettrice de “Il Foglio” ma ho letto il Suo articolo su invito altrui http://www.ilfoglio.it/cultura/2016/03/12/gi-le-mani-dal-mio-piatto-manifesto-della-libert-di-alimentazione___1-v-139360-rubriche_c292.htm . La reazione di sdegno di buona parte del pubblico che lo ha letto è comprensibile perché l’articolo pare così intriso di negatività da non potere suscitare altra reazione ma io voglio vedere il bicchiere mezzo pieno pensando che Lei lo abbia scritto proprio perché si sente circondato da persone che finalmente fanno emergere a gran voce l’orrore dell’olocausto animale che Lei si sforza invano di coprire.
A prescindere dalla motivazione etica, che per me resta la sola a non farmi mangiare animali, dopo la dichiarazione di cancerogenicità della carne da parte dell’OMS, si moltiplicano gli articoli e i servizi in difesa della carne e del cibo animale in genere. Non è difficile capire il perché: l’industria zootecnica trema davanti a questa presa di coscienza di che cosa ruoti attorno al pianeta carne quindi va al contrattacco con ogni sorta di espediente, compreso il Suo articolo.
La Sua vanità di giornalista La porta a ostentare la Sua conoscenza di letterati e opere letterarie ma la cultura è un’altra cosa. La Sua superficialità nell’affrontare il nocciolo della faccenda è dovuta a una profonda disinformazione e a una comprensibile insicurezza; d’altra parte è sempre valida la regola dell’ “attacca per non essere attaccato”. Disinformazione e insicurezza sono giustificabili ma, se su un argomento ci si accinge a scrivere, per lo meno se ne faccia un’analisi accurata.
Sono d’accordo su una sola cosa con Lei: “Ogni persona mangiando esprime quello che è e ciò a cui appartiene.”: Lei ha espresso benissimo ciò che è e il mondo a cui appartiene da cui me ne sto ben lontana perché mi inorridisce.
Lei teme per la Sua libertà: “Dobbiamo difenderci dallo stato dietista che vieta cibi per compiacere vegani, animalisti e burocrati di Bruxelles: c’è in gioco la nostra libertà” ma di che libertà sta parlando? Lo “stato dietista” non esiste. Casomai esiste il divieto per legge di mangiare certi animali in certi Paesi: per esempio quello che in Cina è un cibo, in Italia è il miglior amico dell’uomo (si fa per dire…).
Lei può mangiare tutto ciò che è legale: è chiaro che non tutto ciò che è legale è moralmente accettabile ma Lei sa meglio di me che la morale è soggettiva quindi mangi tranquillo l’agnello come dichiara “Io mangiando l’agnello pasquale esprimo il mio essere cristiano” . Purtroppo sull’agnello “pasquale” (chissà perché si chiama così?) Lei non è particolarmente preparato; ne sa più un meteorologo di Lei http://tg.la7.it/ambiente/meteo/le-previsioni-meteo-del-21-marzo-2016-21-03-2016-102254 A fare previsioni del tempo, forse si impara anche e prevedere il futuro nel quale probabilmente finirà questa inutile strage degli agnelli a Pasqua.
Quando Lei scrive “la lista dei cibi ufficialmente o ufficiosamente vietati si allunga di continuo” e “i continui attentati alla libertà di alimentazione sono perfino più gravi di quelli alla libertà di espressione comunemente intesa” lascia intendere di sentirsi minacciato. Si chieda il perché. Il mondo attorno a Lei si evolve e Lei si involve: i concetti che Lei esprime sono granitici.
E’ vero che “La libertà di alimentazione è un pezzo della libertà di cultura” ma Lei si scorda di sottolineare che nessuna libertà è infinita: ogni libertà termina dove inizia quella degli altri. Gli “altri” sono anche gli animali e pure loro hanno una libertà che deve essere rispettata: si è capito che Lei non arriva a un tale nobile concetto ma la legge, con tutti i suoi limiti, ci arriva e proibisce certi cibi o certi mezzi per ottenerli. Dove non arriva la legge, arriva la gente che, con le proprie scelte, condiziona il mercato.
Le Sue affermazioni relative al rapporto tra cibo ed essere cristiano rasentano il grottesco: “Impuri sono dunque i moralismi vegani a cui nessun cristiano deve piegarsi perché Cristo, modello perfetto, era onnivoro: a Pasqua mangiò agnello e dopo la resurrezione, a Emmaus, ebbe voglia di pesce arrosto. Impuri e impostori, come scrive san Paolo nella prima lettera a Timoteo: “Impostori imporranno di astenersi da alcuni cibi che Dio ha creato per essere mangiati. Tutto ciò che è stato creato da Dio è buono e nulla è da scartarsi”. Se Lei ritiene che la legge di Cristo debba sovrastare il diritto positivo, forse dovrebbe vivere in un Paese teocratico.
Ho letto la Sua biografia https://it.wikipedia.org/wiki/Camillo_Langone occupata per gran parte dalla voce “Controversie”, un modo elegante per dire che Lei è piuttosto avvezzo a fare rumore… della serie “nel bene o nel male, purché se ne parli”.
Tra le sue performances: “In un articolo intitolato “Togliete i libri alle donne: torneranno a far figli” pubblicato su Libero… Langone individua una presunta correlazione causa-effetto tra l'aumento della scolarizzazione femminile e il calo di natalità in Italia. L'articolo ha suscitato reazioni critiche da parte di forze politiche, associazioni femministe e cittadini” Da donna non trovo proprio le parole per commentare.
“In seguito all'incendio della Città della Scienza, in un articolo intitolato “Dovevano bruciarla prima” pubblicato su Il Foglio, Langone ha dichiarato: «vi si propagandava l’evoluzionismo, una superstizione ottocentesca ancora presente negli ambienti parascientifici (evidentemente anche nei residui ambienti cantautorali). Il darwinismo è una forma di nichilismo». E in un baleno abbiamo condannato Darwin al rogo…
Tralascio i titoli dei suoi libri che non leggerei neppure se mi fossero regalati e se fossi pagata per leggerli.
La saluto augurandole buon lavoro: ne
ha bisogno.
Cordiali
saluti.
Paola
Re
Via Virginio Arzani n.47
15057 Tortona (AL)
15057 Tortona (AL)
Bellissima lettera che ovviamente il Langone ignorerà. Quello che mi colpisce sempre nelle risposte dei "carnivori" è la loro stizza e rabbia nonché i pesantissimi insulti che rivolgono a chi non mangia carne, per loro poveri dementi destinati a una fine precoce perché senza carne non si è longevi, ed è risaputo che il sapiens è diventato sapiens sapiens grazie al fostoro che ha contriubuito allo sviluppo del nostro cervello. E più sono cristiani, come il Langone, più sono incazzati e inviperiti, guai a chi gli tocca la fiorentina al sangue. Ama il prossimo tuo come te stesso: seeee, diglielo ai carnivori cristiani. Ma già, non ha dato Iddio tutte le sue creature in balia dell'uomo, non sta scritto che può farne ciò che vuole? E 'ndo sta scritto? In quel cesso del Vecchio Testamento, demenziale come il Corano? Mo' rischio di passare per antisemita e islamofobo, due processi a carico. Gli ex comunisti atei sono oggi papisti e islamofili.
RispondiEliminaP.S. Nel suo "Gesù" Ratzinger sostiene che Gesù non magiò l'agnello a Pasqua perché l'era del sacrificio era finita. Ratzinger e Langone si mettano d'accordo.
Non mi pare che ci sia una lobby vegana al potere che decide cosa devono mangiare le persone.A me pare il contrario, mi sembra che ci sia invece molta propaganda a favore della carne, in tv o sui giornali, basta vedere programmi come Elisir (ne cito uno a caso), dove di solito si attacca il non mangiare carne riducendolo a moda da ragazzine che si mettono a dieta per non ingrassare.
RispondiEliminaChe cazzata immane.
Vero è che invece l'industria carnacea corre ai ripari per cercare di spingere la gente a consumare carne, temendo di fare poco profitto (poiché all'industria non la salute della gente interessa, o l'empatia verso gli animali, ma il denaro).
Il fatto è che i vegetariani e vegani (VEG, per dirla in una sola parola) aumentano, tanto che nei supermercati italiani (Nel Regno Unito lo fanno da anni, lo so perché conosco bene la realtà anglosassone), stanno moltiplicandosi reparti per vegani.
L'unico appunto, è che sono cibi cari, per cui è bene farseli in casa da soli, ma che ci sia un incremento di reparti solo veg è una realtà, vuol dire che il numero di chi non mangia cadaveri è in aumento, specie fra i giovani, e non è una moda, come tanti imbecilli credono, ma una scelta etica, e ben venga.
Cecilia
L'unico articolo intelligente della "carriera" di Langone è quello in cui fanculizza quell'altro demente di Jafar Pietrangelo Buttafuoco, il sodale degli ayatollah iraniani.
RispondiEliminaLo riporto perché merita:
https://forum.termometropolitico.it/44510-langone-contro-buttafuoco.html