Certamente non sono io il vero cristiano, essendo un ateo-agnostico dall'età di vent'anni. Otto anni di salesiani (di cui quattro da interno) mi hanno aiutato a diventare ateo. Dura disciplina negli studi (lo riconosco) ma accompagnato da un'educazione religiosa fatta di scorpacciate di messe (ogni giorno per interni ed esterni e due la domenica per gli interni). Cristianesimo vissuto come pura ritualità nelle solite formule catechistiche prive di approfondimento storico critico. L'attuale papa ama proprio questo. Ha bisogno dei bagni di folla per nascondere la povertà di una Chiesa cattolica ridotta a fare da stampella all'islam. Povertà di un'Europa che non ha voluto riconoscere nel suo Trattato le sue radici greco-romano-cristiane. Non ha armi contro l'islam. Le avrebbe ma con questo papa non le vuole usare. Ma vi è da rimpiangere la famosa lectio magistralis di Benedetto XVI a Ratisbona, che suscitò le dure e forsennate reazioni di un mondo musulmano votato a non avere cervello a causa del Corano, la più grande disgrazia della storia. L'Europa sta raccogliendo ciò che ha seminato con il suo relativismo. Un papa folkloristico baciabambini che nasconde la sua povertà di pensiero con le grandi adunate volendo dare ad intendere di avere un grande seguito, mentre le chiese si stanno svuotando e le moschee si riempiono con la sua benedizione.
Sua santità l'imam Jorge Bergoglio
Fonte: Bare Naked Islam
Questo Papa marxista
dice: "l'Islam non è una religione violenta, il Corano è un
libro di pace, e il terrorismo non è l'Islam".
Ehi Papa, parli sul
serio? Lo sai che sei un bersaglio principale dei fondamentalisti
islamici? Si dovrebbe davvero leggere una copia del Corano prima di
ingannare il pubblico. Ti sei dimenticato che un musulmano è
arrivato vicinissimo ad uccidere uno dei suoi predecessori?
professore,
RispondiEliminail papa domani è a milano....
forza islam, dimostragli il tuo amore !
saluti,
marco
Che sia proprio Bergoglio il famigerato papa nero?
RispondiEliminaProfessore,
RispondiEliminaPapa Francesco è lo specchio di questi anni, dove un progressismo acquoso e deviante avanza presso vari settori socio-politici della società.
Egli è chiaramente favorevole alle frontiere aperte a tutti, negri e musulmani; importare culture così diverse in Europa avrà naturalmente un vasto impatto di instabilità; aumenteranno i conflitti sociali e religiosi; vi sarà sempre più delinquenza.
A differenza di ciò che sostengono i politicanti europeisti e la intellighenzia benpensante, le conseguenze di tali migrazioni forzate saranno decisamente più infauste delle aspettative.
Professore, secondo lei il pericolo maggiore proviene dall'Africa negra o dal Medio Oriente islamico?
Nel presente il pericolo maggiore proviene dall'Africa a causa di un'invasione che soltanto a causa della follia del buonismo dello sgoverno italiano unita alla corruzione di chi (come le ONG) ha interesse a trarre profitto dal promuovere l'invasione non può essere contrastata, mentre basterebbe un accordo economico con il governo di Tobruk e con il gen. Haftar per impedire che continui l'invasione, essendo il governo fantasma di Tripoli (con a capo Al Serraj,riconosciuto sconsideratamente dall'ONU), del tutto incapace di controllare le stesse coste di Tripoli. Occorrerebbe riconoscere come governo quello laico di Tobruk riconosciuto dalla Russia e dal confinante Egitto. Purtroppo una politica sconsiderata dell'Occidente ha posto l'embargo delle armi al governo di Tobruk, e la Russia, impegnata in Siria, sembra non voler impegnarsi direttamente in Libia fornendo armi al gen. Haftar. Così si ha una situazione di stagno di cui approfittano i trafficanti per spedire in Italia altri invasori, peggiori di quelli armati. Trafficanti che guadagnano da ogni invasore spedito in Italia su barconi. Sul pericolo proveniente dal Medio Oriente nessuno può pronunciarsi perché bisogna aspettare l'evoluzione della guerra in Siria e in Iraq. Se l'ISIs in questi due Stati verrà sconfitta rimarranno attentati terroristici isolati come ultimi colpi di coda di della follia dell'Isis.
RispondiEliminaLa ringrazio per la risposta.
EliminaÈ lodevole che Lei, nonostante la Sua condizione socio-economica fortunata, si batta così appassionatamente su una questione tanto preoccupante quanto avvolta da taluni misteri come quella della immigrazione africana.
Siccome alcuni barconi vengono rimorchiati anche sino a Cagliari, la città in cui Lei risiede, vorrei chiederLe come si rapporta la cittadinanza locale con la presenza negra, e in che modo suddetti negri trascorrono le proprie giornate.
In ogni caso, questo anno il numero di arrivi è destinato ad aumentare — si prevedono 200.000-250.000 individui.
Avendo ricevuto una educazione alto-borghese, tendo a prevenire un mio possibile linguaggio colorito. Tuttavia, non Le nascondo il timore relativo al processo della futura integrazione afro-italiana che ci viene proiettata.
Diversi mesi fa, un apprezzato sottufficiale dell'Esercito italiano mi confessò un episodio che mi rattristì profondamente. Nella sua abitazione provvisoria - se non sbaglio sita in Umbria - s'introdussero un paio di profughi, ovviamente per un tentativo di rapina. Dovettero però fare i conti con la cagna, la quale istintivamente abbagliò per comunicare l'intrusione dei malviventi. Per farla tacere, quegli infami negri non le risparmiarono percosse fisiche; infine, la chiusero nel forno (spento, grazie alla Provvidenza). Riuscirono a rubare non poco materiale. Mi auguro che nel mentre siano finiti in carcere, preferibilmente con qualche meritata ferita.
Professore, è possibile secondo lei che l'Arabia Saudita e la Turchia non volendo la fine definitiva dell'Isis decidano di incentivarla e di finanziarla ancora di più di quanto probabilmente non facciano già? Forse è anche a causa loro che l'Isis continua ad esistere nonostante si cerchi di arginarla, giusto?
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