Questo è il blog del prof. Pietro Melis, autore del testo intitolato "Scontro tra culture e metacultura scientifica: l'occidente e il diritto naturale. Nelle sue radici greco-romano-cristiane. Non giudaiche e antislamiche".
10 mag 2017 - Dopo la Brexit ora è forse tempo di caccia alla volpe. La premier britannica Theresa May ha fatto una dichiarazione piuttosto impopolare,
Vedo troppi commentatori politici che rimproverano Theresa May per aver convocato nuove elezioni. Ad aprile, secondo i sondaggi, il Partito Conservatore godeva un vantaggio di quasi venti punti e dunque la scelta della May era comprensibile. Da questo voto, possiamo comprendere che in UK vi è una certa richiesta sociale e civile di un ritorno ad una economia più keynesiana. Vi è anche un ricollocamento del Partito Laburista a sinistra, dopo gli anni sbiaditi del 'fusionista' Tony Blair (l'idolo del Bomba di Firenze). Il vegetariano Jeremy Corbyn ricorda lo statista del dopoguerra Clement Attle, e le sue istanze socio-economiche rimandano a quelle di George McGovern (sfidante democratico di Nixon nel '72). Corbyn tende all'isolazionismo in politica estera. Ha duramente criticato l'intervento militare in Iraq nel 2003, mentre la May appoggia l'intervento saudita in Yemen. La classe operaia è tornata a votare compatta per il Labour. I pennivendoli italiani radical chic — soprattutto quello che scrivono per quel cesso di giornale chiamato 'L'Espresso' — si debbono mettere l'anima in pace e capire che il social-keynesiano Corbyn è una persona sobria e preparata, non un malato di protagonismo come i leader dei partiti politici italiani. Adesso, non so cosa accadrà ma penso che i Conservatori dovranno dialogare e cercare un compromesso. Comunque vada, il Regno Unito uscirà lo stesso dall'Unione Europea — magari in modo più 'soft' — ma comunque abbandonerà la Babele europea. Hanno vinto le volpi? Probabilmente sì. I voti contrari dei conservatori "dissidenti", aggiunti ai voti dei laburisti, dei liberali, dei nazionalisti scozzesi dovrebbero allontanare il rischio di abrogazione dell'Hunting Act.
Vedo troppi commentatori politici che rimproverano Theresa May per aver convocato nuove elezioni. Ad aprile, secondo i sondaggi, il Partito Conservatore godeva un vantaggio di quasi venti punti e dunque la scelta della May era comprensibile.
RispondiEliminaDa questo voto, possiamo comprendere che in UK vi è una certa richiesta sociale e civile di un ritorno ad una economia più keynesiana.
Vi è anche un ricollocamento del Partito Laburista a sinistra, dopo gli anni sbiaditi del 'fusionista' Tony Blair (l'idolo del Bomba di Firenze).
Il vegetariano Jeremy Corbyn ricorda lo statista del dopoguerra Clement Attle, e le sue istanze socio-economiche rimandano a quelle di George McGovern (sfidante democratico di Nixon nel '72).
Corbyn tende all'isolazionismo in politica estera. Ha duramente criticato l'intervento militare in Iraq nel 2003, mentre la May appoggia l'intervento saudita in Yemen.
La classe operaia è tornata a votare compatta per il Labour.
I pennivendoli italiani radical chic — soprattutto quello che scrivono per quel cesso di giornale chiamato 'L'Espresso' — si debbono mettere l'anima in pace e capire che il social-keynesiano Corbyn è una persona sobria e preparata, non un malato di protagonismo come i leader dei partiti politici italiani.
Adesso, non so cosa accadrà ma penso che i Conservatori dovranno dialogare e cercare un compromesso. Comunque vada, il Regno Unito uscirà lo stesso dall'Unione Europea — magari in modo più 'soft' — ma comunque abbandonerà la Babele europea.
Hanno vinto le volpi? Probabilmente sì.
I voti contrari dei conservatori "dissidenti", aggiunti ai voti dei laburisti, dei liberali, dei nazionalisti scozzesi dovrebbero allontanare il rischio di abrogazione dell'Hunting Act.
Bufera sulla nazionale dell'Arabia Saudita, che ha snobbato il minuto di silenzio in ricordo delle vittime dell'attentato di Londra.
RispondiEliminahttp://www.ilgiornale.it/news/2017/06/08/schiaffo-dellarabia-saudita-alle-vittime-di-londra-non-rispetta-minuto/1407118/