martedì 12 dicembre 2017

PALESTINA EBRAICA.ARABI INVASORI

Che cosa pretendono gli arabi della Palestina, che essi hanno abitato sempre da occupatori? Adesso vogliono un'altra intifada contro Trump che ha riconosciuto che Gerusalemme è ebraica e non araba. Io direi che gli arabi dovrebbero essere cacciati tutti dalla Palestina, oltre il fiume Giordano. Non vi è dubbio che Gerusalemme fu la capitale del regno giudaico già 3000 anni fa. Gli arabi pretendono che Gerusalemme sia la loro terza città sacra dopo La Mecca e Medina. E sapete perché? Sulla base di un racconto che fa pisciare dal ridere. Maometto volò da La Mecca a Gerusalemme stando sul dorso di un cavallo alato e mostruoso perché avente la testa d'uomo. Arrivato a Gerusalemme fu chiamato da Allah in paradiso stando sempre seduto sul cavallo mostruoso perché sapesse come era fatto il paradiso e lo descrivesse poi in quella cagata pazzesca che è il Corano, dove si dice che le anime beate saranno accolte da delle vergini (dagli occhi di perla e con il seno ricolmo) e giaceranno su giacigli con due alla volta, una a destra e l'altra a sinistra, tra fiumi di miele e vino purissimo (che in vita non avevano mai potuto bere). Data questa descrizione del paradiso, dove si mangia, si beve e si chiava, si spiega anche quale sia l'origine principale degli atti terroristici da parte di pazzi che sono convinti di conquistarsi in questo modo il paradiso. Dopo avere visitato il paradiso Maometto ridiscese su una piazza di Gerusalemme per tornare a La Mecca sempre seduto sul cavallo mostruoso. Delle anime beate delle donne che arrivino non vergini in paradiso nel Corano si tace completamente. Non si accenna alle anime degli uomini che vadano ad accogliere le anime delle donne. E ciò si spiega facilmente: nel Corano le donne sono inferiori e obbedienti agli uomini perché, se si ribellano, debbono essere picchiate, e nei casi più gravi murate in casa finché le colga la morte. Si badi poi che, se vi sono due vergini ad accogliere ogni anima beata maschile, il numero delle vergini dovrebbe essere il doppio rispetto al numero delle anime maschili. Se il racconto mostruoso della salita in paradiso di Maometto partendo da una piazza di Gerusalemme è la giustificazione della pretesa degli arabi della Palestina di considerare Gerusalemme come loro capitale bisogna dedurne che essi continuano ad essere dei pazzi, avendo ereditato la pazzia (o l'impostura?) da Maometto, la più grande disgrazia della storia.  
Ed ora lascio la parola a Indro Montanelli che sul Corriere della sera il 16 settembre 1972 analizzò le false pretese degli arabi, facendo capire che essi sono solo degli invasori che vorrebbero diventare padroni di ciò che gli ebrei hanno costruito rendendo fertile persino il deserto, mentre gli arabi furono sempre capaci di nulla. 

Chi vende, poi, non è più suo









"Che i profughi palestinesi siano delle povere vittime, non c'è dubbio. Ma lo sono degli Stati Arabi, non d'Israele. Quanto ai loro diritti sulla casa dei padri, non ne hanno nessuno perché i loro padri erano dei senzatetto. Il tetto apparteneva solo a una piccola categoria di sceicchi, che se lo vendettero allegramente e di loro propria scelta.  Oggi, ubriacato da una propaganda di stampo razzista e nazionalsocialista, lo sciagurato fedain scarica su Israele l'odio che dovrebbe rivolgere contro coloro che lo mandarono allo sbaraglio. E il suo pietoso caso, in un modo o nell'altro, bisognerà pure risolverlo. Ma non ci si venga a dire che i responsabili di questa sua miseranda condizione sono gli «usurpatori» ebrei. Questo è storicamente, politicamente e giuridicamente falso." La terra di Israele è sempre stata la terra degli ebrei. Se leggiamo le descrizioni di Gerusalemme fatta nel 1800 da Marx e Mark Twain, leggiamo di "una città povera e miserabile abitata nella parte Est, interamente, da ebrei poveri e miserabili che erano sempre vissuti lì, da tremila anni". Gli arabi erano sì in leggera maggioranza numerica ma in gran parte erano nomadi senza terra, l'unica vera comunità stanziale era quella ebraica che abitava le stesse case da migliaia di anni.
Gli ebrei sionisti emigrati nel '900 si sono massacrati a dissodare, irrigare, fabbricare desalinizzatori, sono morti a migliaia di stenti e di malaria, parassitosi, colera, ameba, tifo, setticemia e tetano. Sono morti a decine di migliaia, ma poi hanno vinto, il deserto è fiorito, dove c'erano lande desolate è nato un paese di filari di vite e di limoni. Per poter di nuovo odiare gli ebrei si è violato il diritto civile, che per dirla con un toscanismo si riassume in "chi vende, poi, non è più suo". Gli arabi la loro terra se la sono venduta, prima ai sionisti facendola pagare carissima, poi alla comunità internazionale intascando 66 anni di fiumi di denaro per risarcirgli il "dolore" di aver perso 20.000 chilometri quadrati di terra che non è mai stata loro, meno del Piemonte, che quando c'erano loro era un terra di sassi, paludi e scorpioni.
    

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