mercoledì 7 febbraio 2018

IL SULTANO TURCO ERDOGAN A ROMA.TURCHIA NEMICA STORICA DELL'EUROPA



A quale titolo è stata accettata a Roma la visita di questo losco figuro che è tornato alla carica chiedendo l'ingresso della Turchia in Europa?  Chi sono i turchi? Non sono una popolazione europea. Provennero dalle steppe dell'Asia (Turkestan) ed invasero la penisola dell'Anatolia cristiana che era territorio dell’Impero bizantino (erede dell'Impero romano orientale con capitale Costantinopoli). Purtroppo la scissione tra la Chiesa di Roma e quella ortodossa di Costantinopoli, che non riconosceva il papa come capo unico del cristianesimo portò ad un isolamento dell'Impero bizantino contro l'invasione turca. Da qui conseguì una delle più grandi disgrazie della storia europea che fu la conquista turca di Costantinopoli nel 1453. Ci si ricordi che solo grazie al genio militare di Eugenio di Savoia-Carignano (ammirato da Napoleone) i turchi - dopo che nel 1683  furono respinti alle porte di Vienna da una coalizione asburgo-polacca, in una battaglia in cui Eugenio partecipò all'età di 20 anni sotto il comando del polacco Giovanni Sobieski - furono sconfitti irreversibilmente quando Eugenio assunse il comando della guerra contro i turchi  sconfiggendoli prima nella battaglia di Mohacs del 1687 e poi irrimediabilmente nella battaglia Zenta del 1697 in cui venne sconfitto l'esercito di 140.000 turchi con 30.000 turchi uccisi in battaglia e altri 10.000 turchi morti affogati, mentre le perdite asburgiche furono irrisorie. Iniziò da allora la lenta decadenza dell'Impero turco, che ancor prima della prima guerra mondiale fu ridotto alla attuale presenza in Europa. Purtroppo la Germania e l'Impero asburgico ebbero come alleati nella prima guerra mondiale l'Impero ottomano, la cui sconfitta insieme con la Germania e l'Impero asburgico avrebbe dovuto essere l'occasione unica e irripetibile per cacciare per sempre i turchi dall'estremo lembo dei Balcani, che essi avevano occupato per secoli.          

All'inizio del XX secolo i giovani turchi, liberali e modernizzatori, rifacentisi al liberalismo inglese, depongono il sultano Abdul Amit II e lo sostituiscono con il fratello Maometto V. Ma i giovani turchi diventano nazionalisti e acuiscono i conflitti interni indebolendo la Turchia. Ne aproffitta l’Italia per conquistare e sottrarre alla Turchia la Libia nel 1912, mentre la Serbia, il Montenegro, la Bulgaria e la Grecia, sempre nel 1912, si alleano e, con l’intervento successivo della Romania (ancora turca), ottenendo di ridurre la presenza turca in Europa ad un piccolo territorio attorno a Costantinopoli. La Grecia acquisisce insieme con la Serbia la Macedonia e ottiene tutte le isole egee e Creta. A questo punto gli Imperi centrali, tedesco ed austriaco, che non si erano mossi contro la Turchia, si alleano con la Turchia nella I guerra mondiale per contrastare a est la Russia, mentre gli Inglesi, appoggiati dagli Arabi dei territori siro-palestinesi (ancora turchi), sconfiggono la Turchia in Medioriente. Gli alleati, vincitori della I guerra mondiale nel 1918 occuparono Istanbul e il 15 maggio la Grecia, appoggiata dall’Inghilterra, occupa anch’essa Istanbul e una parte dell’Anatolia settentrionale con l’intenzione di ricostituire uno Stato bizantino. Tutto bene sin qui. Ma la conclusione fu vergognosa. La Grecia successivamente fu abbandonata a se stessa e non poté resistere alla reazione dell’esercito turco guidato da Kemal Ataturk, che tra il 1920 r il 1922 ruscì a ricacciare i Greci dall’Anatolia conservando Costantinopoli e l’attuale territorio turco sui Balcani. 

Ci si ricordi di tutta la storia che sta alle spalle della Turchia. Del tradimento che gli alleati (Inghilterra, Francia, Italia, Stati Uniti) operarono ai danni della Grecia che era erede spirituale dell'Impero bizantino e cercava di riconquistare all'Europa Costantinopoli.    


Il neo sultano Erdogan è per di più il traditore della concezione laica dello Stato turco voluta da Kemal Ataturk, che aveva posto nella costituzione la presenza dell'esercito  a garanzia della laicità dello Stato. Erdogan, democraticamente (ecco a che cosa serve purtroppo spesso la democrazia) è riuscito con un referendum, montando la presenza dell'islamismo in Europa, a modificare la Costituzione di Kemal riducendo la Turchia ad uno Stato islamico. Ed ora Erdogan vorrebbe che la Turchia facesse parte di quell'Europa di cui i turchi furono conquistatori anche a causa di quell'Occidente che con la Chiesa cattolica rimase inerte per secoli all'avanzare dei turchi in Anatolia, culla del cristianesimo. Kemal aveva imposto il divieto dell'uso del velo alle donne almeno negli edifici pubblici. Erdogan ha tolto il divieto, e ha imposto il velo alla moglie e alla figlia, che si sono presentate con il capo intabarrato tutto da quel velo simbolo della sottomissione coranica della donna. Dati i precedenti storici i governi europei avrebbero dovuto respingere la presenza di Erdogan in Italia. La Turchia oggi vorrebbe essere il cavallo di Troia dell'espansione islamica in Europa, non potendo più valere le armi di guerra ma le armi della predicazione del Corano, di cui l'Europa imbelle non vuole contrastare.
Ergogan è colui che ha armato i ribelli di Al Nusra collegati con Al Qaeda per combattere il regime laico di Assad, protettore dei cristiani, provocando il dissesto del territorio siriano. Ma di questo ha sempre taciuto lo sgoverno italiano come pure l'Anticristo in veste bianca filoisamico, nonostante abbia accusato la Turchia dell'eccidio degli Armeni (cristiani) all'inizio del XX secolo, eccidio che Erdogan non vuole riconoscere. 

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