sabato 30 giugno 2018

LA VITA NON E' UN BENE

Io per coerenza sono stato sempre favorevole all'aborto. Io non volevo nascere. Un mondo senza certezze e senza giustizia. Filosofi odierni alla berlina  è il titolo di un mio libro. Non volevo nascere per essere condannato a morte. Alla morte ci si sottrae solo non nascendo. Io non ho paura della morte, ne ho terrore. Perciò maledico quei due che per farsi una scopata in più mi hanno fatto nascere, per di più in un mondo che odio per come è fatto male. "Se un Dio ha creato il mondo non vorrei essere io quel Dio: le miserie (e le crudeltà, aggiungo io) del mondo mi strazierebbero l'animo" (Schopenhauer). Avrei preferito che mia madre mi avesse abortito. Nessuno ha chiesto di nascere. Non ho voluto figli per non far nascere un condannato a morte. Non si nasce dall'amore ma dall'egoismo di chi crede di sopravvivere nei geni dei figli, a cui lasciare inoltre l'eredità per non lasciarla ad estranei. Si dice spesso la stronzata "il dono della vita", mentre si dovrebbe dire "il dono della morte". Inoltre la gente fa figli per darsi uno scopo nella vita e rimuoverne psicanaliticamente il non senso. E così continua la staffetta della morte da genitori in figli. Chi fa figli rimane al livello del puro animalismo. Solo per gli animali non umani la vita ha un senso perché non si pongono la domanda "che senso ha la vita?". 
Molto profondo quello che scrivi, prof. Purtroppo, venire al mondo, indipendentemente dalle motivazioni dei nostri genitori, è una delle eredità che abbiamo ricevuto dal mondo animale, al quale appartenevamo. Parlo al passato perché, dopo le manipolazioni genetiche che abbiamo subito (anche queste non le avevamo chieste), non siamo più parte integrante della natura, ma esuli nel mondo del Bene e del Male.
Nietzsche ha scritto un libro su questo, se non sbaglio (Al di là del Bene e del Male).Che vuoi farci?! E' così. Bisogna rassegnarsi
@Pietro MELIS,

credimi leggere quanto scrivi sulla Tua VITA mi lascia molto turbato & perplesso e Ti dirò anche il Mio PERCHE', rispetto alle molte PERSONE che per delle POLITICHE cieche ed egoiste SONO state poste ai margini della SOCIETA' quale ricchezze possiedi!?; quella molto importante che è la CONOSCENZA & la CULTURA(= MENTE) poi avrai un tetto sopra la TESTA e NON dovrai certo rovistare tra le immondizie per cibarti (=MATERIA), inoltre hai uno STRUMENTO importante per diffondere il Tuo VERBO che è un BLOG = PAROLA scritta un' arma molto potente; pertanto rispetto a miliardi di altre CREATURE UMANE sei "considerato" un privilegiato e/o fortunato e allora PERCHE' Ti lamenti!? Forse Ti manca la TERZA PARTE dell' UNO/TRINO che è la SPIRITUALITA' e quindi la RISPOSTA all' eterna domanda del PERCHE'IO SONO nel QUI & ORA; per quel che ne so IO/NOI/VOI siamo nel QUI & ORA per CONOSCERE=EVOLVERE. Faccio un SOLO esempio: se NON si conosce & sperimenta il MALE sapremmo apprezzare & augurarsi il BENE!?; con questa SEMPLICE forse anche BANALE considerazione Ti AUGURO veramente di CUORE di GODERE delle INFINITE cose BELLE & BUONE che la VITA TERRESTRE offre a TUTTI !!!
MANDI
Allo sconosciuto anonimo SDEI (che oltre tutto scrive in modo sgrammaticato e asintattico):
Tutte stronzate che non meritano replica. 
Notare il non senso linguistico del dire "la vita è un bene". Il filosofo Harry G. Frankfurt direbbe che questa è una stronzata nel suo libro Stronzate (Rizzoli 2005). Siamo frutti di una tremenda lotteria al confronto della quale si hanno più possibilità di fare 6 al superenalotto. Vi sono milioni di spermatozoi in una sola eiaculazione e se ne fosse arrivato un altro per congiungersi con l'ovulo sarebbe nato un altro individuo. Inoltre la vita non è un bene perché il bene deve poter essere donato. Ma in questo caso manca il ricevente, se non si dica assurdamente che sia uno dei milioni di spermatozoi. Io vivo solo a causa del primo principio della dinamica: ogni corpo tende a mantenere il suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme. Io stavo in quiete nel nulla (anche se ciò è un ossimoro perché non si può stare nel nulla) e invece (come direbbe Heidegger in Essere e tempo) sono stato gettato nell'essere per diventare ESSERCI (come essere per il nulla, nell'anticipazione della morte durante l'esistenza). In effetti, poi, il nulla esiste secondo Heidegger perché per chi muore è come se il mondo si annientasse. E così Heidegger replicò dopo circa 2500 anni a Parmenide che escludeva il nulla in quanto solo l'essere eterno e non creato poteva essere pensato. Il nulla esiste nella coscienza della morte. Heidegger distingue tra morire e perire. Gli uomini muoiono (e in morior vi è il suo contrario orior) mentre gli animali (non umani) periscono perché la loro vita è un per-ire, un andare per, senza meta, non avendo la capacità di pro-gettare, cioè di porre di fronte a sé (pro) il mondo trascendendolo con la coscienza del nulla. Da qui la distinzione tra esistenza autentica (propria di coloro che pro-gettando l'esistenza vivono con la coscienza del nulla ) ed esistenza inautentica (propria di coloro che vivono dando troppa importanza alle cose di questo mondo e vivono nell'anonimato del "si dice" e "si fa" delle banalità dell'uomo comune, che non sa liberarsi di tutti i modi di pensare e di sentire che lo lasciano dentro il mondo e gli impediscono di trascenderlo con la coscienza del nulla.
Se sparisse dalla Terra tutta l'umanità sparirebbe soltanto il non senso della vita.



  1. Troppo difficile per le mie capacità intellettive. 

I macellai, innocenti verginelle, chiedono di essere difesi da quei bruti di animalisti

Fonte: Il Giornale

1 commento:

  1. Buongiorno,
    ho scoperto il suo blog quasi a caso. La ammiro per il coraggio di esprimere opinioni "forti" e "nette". Nel merito della via come "bene" mi trova in gran parte d'accordo. E' il triste retaggio della vita stessa!
    La seguirò con attenzione. Grazie.

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