domenica 2 settembre 2018

CAVALLI SFORZA: SCOPRI' L'ACQUA CALDA E CONCLUSE CON UNA FALSITA'

Il titolo può sembrare dissacratorio perché non riconosce i meriti che ebbe come genetista. Ma piegò i suoi studi di genetica delle popolazioni ad una conclusione ideologica, non scientifica, riguardante l'evoluzione della specie umana. E' evidente che vi fu un'unica origine dall'Africa della specie umana. Ormai questa era già prima di Cavalli Sforza una verità acquisita. Perciò in questo senso scoprì l'acqua calda. Ma ciò non giustifica la negazione dell'esistenza delle razze. E qui sta la falsità scientifica dettata dall'ideologia. In base ai miei studi di evoluzione biologica posso dire che esistono geni strutturali e geni regolatori. La specie umana ha in comune con i geni della banana il 50% dei geni e in comune con lo scimpanzé più del 98% dei geni. Perché allora la specie umana è così differente dalle scimmie antropomorfe? La causa deve essere trovata nella diversità dei geni regolatori che danno un diverso comando ai geni strutturali. Basta anche un diverso gene regolatore per dare luogo ad una diversa specie. La conclusione errata della inesistenza delle razze dipende dal fatto che certamente Cavalli Sforza ha ignorato che i geni non rappresentano un sistema chiuso, come aveva creduto da rigoroso darwiniano Jacques Monod (Nobel 1965) nel famoso Caso e necessità, dove ha inteso dire che il caso guida i mutamenti e la selezione naturale la necessità. L'embriologo Conrad Hal Waddington (L'evoluzione di un evoluzionista) da neodarwiniano aggiornò la teoria di Darwin negando che l'evoluzione fosse avvenuta solo in base alla selezione naturale sui mutamenti puramente CASUALI di quelli che Darwin poteva solo immaginare come geni giacché alla sua epoca non era ancora avvenuta la scoperta dei geni. Comuque Darwin era convinto che l'ambiente esterno non potesse avere alcuna influenza sulla mutabilità di quelle strutture dell'organismo che successivamente furono chiamate geni giacché egli pensava che tali strutture fossero chiuse e non aperte all'influenza dell'ambiente esterno, come ancora pensava Monod dopo la scoperta dei geni, con in più la scoperta nel 1953 della doppia elica del DNA ad opera di Francis Crick e James Watson (entrambi Nobel 1962). Waddington studiando come embriologo, non solo come genetista, l'evoluzione delle specie, arrivò alla distinzione tra sistema genetico e sistema epigenetico, quest'utilmo soggetto alle influenze dell'ambiente e dunque causa delle diverse morfologie all'interno di una stessa specie. Il sistema epigenetico tuttavia può apportare delle variazioni o mutamenti solo nei limiti in cui tali mutamenti siano in accordo con il sistema genetico, che altrimenti li rifiuta impedendo che i mutamenti morfologici degli individui possano essere ereditati geneticamente. E' dunque dall'interazione tra sistema genetico e sistema epigenetico che nascono le diversità all'interno di una specie, e tali diversità possono essere chiamate razze. Esistono infatti diversità NATURALI che sono le razze anche all'interno di specie vegetali, quando tali diversità non siano state causate dall'uomo come all'interno di varie diversità di pere, di mele, di uva, e via dicendo, operando degli innesti. .          
Negare dunque l'esistenza delle razze (chiamate con un eufemismo etnie) significa voler ignorare che oltre alla genetica (che accomuna le diverse razze) esiste l'epigenetica, che è all'origine delle diversità all'interno di una unica specie. 

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