mercoledì 27 febbraio 2019

IL PD NORDAFRICANO IN SARDEGNA

Il PD (Partito della Disgrazia) non riesce a capire di essere una disgrazia anche per se stesso. Non imparerà mai .Meglio così. Si suicidi. Ecco alcuni candidati del PD in Sardegna. Ma i sardi non li hanno eletti. 
Contro la Deriva Antropologica
Il PD nordafricano, no, quello italiano!
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martedì 26 febbraio 2019

ELEZIONI IN SARDEGNA: COSTRETTO A NON VOTARE RIFIUTANDO DI VOTARE

Intendo dire che mi sono presentato al seggio elettorale per rifiutare la scheda elettorale. Così sto facendo da alcuni anni dopo avere scoperto che si può risultare presenti e registrati al seggio elettorale come quelli che poi votano. Ma questa volta ho incontrato un presidente del seggio ignorante che non conosce il Testo unico delle leggi elettorali. I base a tale testo, confermato da una circolare ministeriale n.19 del 29 gennaio 2013 avevo il diritto di essere registrato nel registro elettorale. La legge prevede che l'elettore che si presenti al seggio deve essere immediatamente iscritto nel registro, ancor prima che egli entri in cabina per votare. Ma un presidente del seggio, ignorante come tanti altri che non conoscono la legge, mi ha impedito di risultare registrato nel registro elettorale. Infatti al mio rifiuto di ritirare la scheda elettorale mi ha impedito di risultare registrato. Così sono stato ingiustamente equiparato al 47% dei non votanti, cioè di tutti coloro che non si sono presentati al seggio elettorale. Date le mie insistenze ha chiamato un poliziotto di guardia al seggio che, non conoscendo nemmeno lui la legge elettorale, ha dato ragione al presidente del seggio. Al poliziotto, da prima duro nei miei confronti, a tal punto da richiedermi un documento di identità (forse perché secondo lui avrei intralciato le operazioni di voto) ho chiesto il suo indirizzo email per potergli inviare la legge in questione con relativa circolare ministeriale. Inaspettatamente la sua durezza si è trasformata in cortesia per il motivo, immagino, che abbia letto nella carta d'identità che ero professore universitario (sebbene fossi ormai in pensione). Gli ho inviato per via email la documentazione a mio favore e la mattina dopo, durante lo spoglio gli consegnai a mano la documentazione perché la consegnasse al presidente del seggio. Il poliziotto, che nella sua cortese risposta via email risultava essere un maresciallo maggiore, mi diede ragione. Ma in parte, dicendo che effettivamente, dopo aver letto la documentazione inviatagli, il presidente del seggio non poteva impedirmi di risultare registrato ancor prima della consegna della scheda elettorale. Aggiunse che aveva letto la circolare ministeriale inviatagli, ma non poteva tener conto dei tanti commenti inviatigli (sebbene fossero commenti qualificati, come quello di uno studio legale e quello di un giornalista  del Corriere della sera). Questi commenti sono unanimi nel dire che in caso di rifiuto della scheda elettorale si prevedono due alternative. 
1) Se l'elettore tocca la scheda elettorale ma la rifiuta non votando (cioè senza entrare nella cabina) il presidente del seggio è OBBLIGATO a chiudere la scheda elettorale rifiutata in una busta e a scrivere nel registro NON VOTANTE. 
2) Se l'elettore non tocca la scheda il presidente del seggio non dovrà chiudere la scheda elettorale in una busta ma deve mettere a verbale il motivo del rifiuto della scheda, anche aggiungendo i motivi del rifiuto della scheda scritti dall'elettore non votante. 
Orbene, il cortese maresciallo mi disse che la circolare n.19 del 29 genaio 2013 (che aveva letto dopo avergli inviato il link della circolare) non prevede l'obbligo da parte del presidente del seggio di mettere a verbale il motivo  del rifiuto della scheda e la possibilità ulteriore di allegare al verbale un foglio in cui specificare meglio il motivo di rifiuto della scheda. La cosa appare del tutto illogica perché allora il presidente del seggio potrebbe a suo piacimento permettere ad uno la verbalizzazione del motivo del rifiuto della scheda e negarla invece ad altri, magari secondo le sue simpatie o antipatie. ASSURDO.  A parte ciò il presidente del seggio ha sbagliato gravemente impedendomi di risultare presente e registrato nel registro elettorale facendomi apparire come assente, cioè equiparandomi a tutti coloro che non si erano scomodati  per andare a votare. Alle prossime elezioni per eleggere un dispotico parlamento eurepeo di parassiti ruba stipendi e usurpatore delle sovranità nazionali mi porterò dietro la documentazione e non uscirò dal seggio se non verrano messi a verbale i motivi del mio rifiuto di votare. Costi quel che costi. Il presidente del seggio non potrà avere argomenti per opporsi.   
Putroppo la gente non sa che esiste una alternativa per l'elettore che rifiuti di andare a votare: quella di andare al seggio e manifestare la sua contrarietà se non si sente rappresentato da alcun partito. Ed io mi ero preparato un foglio (metà di un A4) in cui a mano avevo scritto (conservandone copia nel computer):        .                      
1) Sono animalista vegetariano/vegano
2) Sono contro l'Unione Europea e contro l'euro che è una moneta straniera in quanto è il marco tedesco trasformato artificialmente in euro nel 1999. L'euro è una disgrazia perché ha aumentato tutti i costi producendo povertà.
3) Sono contro l'ideologia della società multiculturale e multirazziale che espropria l'identità culturale di una Nazione.
4) Appartengo idealmente ad un partito che sia nazionalista e socialista.
5) Sono contro la politica dei partiti sardi che non sono mai stati capaci di sviluppare le grandi potenzialità economiche della Sardegna, tutte le imprese esistenti in Sardegna, a iniziare da quelle turistiche, sono in mano a capitali non sardi. Anche il Consorzio della Costa Smeralda, in mano agli arabi del Qatar. Così si favorisce l'assistenzialismo, che perpetua la povertà.
6) Sono contro la rivolta dei pastori in una terra di ben 5 milioni di ovini con una conseguente sovrapproduzione di latte. Pastori colpevoli della loro condizione, incapaci di sostituire la pecora e la capra sarda con ovini che forniscono lana pregiata (merino e cachimire). La lana dei maschi è anche più pregiata e non vi è bisogno di uccidere gli agnelli maschi, sottratti crudelmente alle madri che ancora li stanno allattando. 
PER TUTTI QUESTI MOTIVI NON MI SENTO RAPPRESENTATO DA ALCUN PARTITO E RIFIUTO DI VOTARE.
ALLEGO COPIA DEL MIO LIBRO ROBA DA SARDI. VE LA DO IO LA SARDEGNA. 

sabato 23 febbraio 2019

LE RAZZE ESISTONO. NON SONO UN'INVENZIONE

Adesso ci mancava anche un genetista per affermare che le razze non esistono. Lo ha scritto nel 2018 (con Andrea Brunelli) Guido Barbujani in L'invenzione delle razze, riprendendo lo stesso titolo del libro scritto da solo nel 2008. Ma che razza di biologo è costui? Per cercare di rendersi noto ha dovuto scrivere anche quattro romanzi. Ecco come la pseudo scienza viene piegata all'ideologia. Il Barbujani ha scoperto l'acqua calda dicendo che l'origine dell'uomo risale a 6 milioni di anni fa in Africa. E chi l'ha mai negato? Ma le date sono errate. Prima di tutto la cifra di 6 milioni fa è errata perché a 6 milioni di anni fa poteva corrispondere l'australopithecus africanus e non l'homo, partendo dall'homo abilis per andare verso l'homo erectus (3 milioni di anni fa) sino all'homo sapiens di Neanderthal e al sapiens sapiens. Ma poi per piegare questa scoperta dell'acqua calda alla sua ideologia ha aggiunto che l'uomo sin dall'orgine è stato un migrante. Ma si può essere più faziosi di così? Paragonare l'homo sapiens di 100.000 anni fa (per non andare indietro di milioni di anni) all'uomo di oggi non ha senso. Dire che il sapiens sapiens si è diffuso per tutti i continenti per giustificare oggi l'immigrazione è da scellerati.  Costui non ha considerato che 100.000 anni fa non esistevano gli Stati, ma soltanto uomini selvatici che, come tutti gli animali selvatici, andavano colonizzando i continenti. Ma questo fazioso (perché chi piega la pseudo scienza alla politica è un fazioso) ha evitato di spiegare come mai tra le specie di animali esistono sempre, e NATURALMENTE, varie razze, a parte quelle degli animali che sono stati resi schiavi dall'uomo, cioè addomesticati per usare un eufemismo, come i cani e i gatti, le cui razze sono state create unicamente dall'uomo.  Perché esiste l'orso bianco solo nell'artico mentre le altre razze di orso, tutte di diverso colore, non vivono nell'artico? Solo un fazioso poteva evitare di aggiungere che non esiste solo il sistema genetico, che accomuna le razze di una specie, ma esiste anche il sistema epigenetico, influenzato dall'ambiente, che può mutare i geni  nei limiti della compatibilità con il sistema genetico e rendere ereditari i mutamenti CASUALI determinati dal sistema epigenetico. Son sicuro che il Barbujani non ha mai sentito parlare del famoso embriologo Conrad Hal Waddington, neodarwiniano, che studiò le relazioni tra sistema genetico e sistema epigenetico, riformando in parte la teoria di Darwin secondo cui l'ambiente non poteva mutare le caratteristiche di una specie essendo le stesse specie, secondo Darwin, dovute a mutazioni casuali chiuse all'influenze dell'ambiente, su cui interveniva la selezione naturale. All'epoca di Darwin non erano stati ancora scoperti i geni, cioè i costituenti del DNA, ma Darwin aveva intuito che all'origine dei mutamenti doveva esserci una struttura dell'organismo sottoposta a mutamenti casuali, pur ritenendo che questi fossero indipendenti dall'ambiente. Di Waddington studiai i libro L'evoluzione di un evoluzionista, citato tra tutti gli autori esaminati nel mio libro di 518 pagine Biologia e filosofia. Origine della vita ed evoluzione biologica. Casualità e necessità, che in circa 100 pagine ha esposto la teoria dell'origine della vita del grande biofisico Mario Ageno, che ebbe la prima cattedra di biofisica e con cui fui in corrispondenza dopo avere studiato tutti i suoi più importanti testi. Tra questi consiglio, per il loro carattere, ma solo relativamente, divulgativo, soprattutto Le radici della biologia e Dal non vivente al vivente. Nuova ipotesi sull'origine della vita.  Nella prefazione del mio libro ho riportato una lettera di Ageno che rispondeva ad alcune mie richieste di chiarimento. 
Tutto ciò premesso è evidente che le razze esistono a causa dell'interferenza del sistema epigenetico nel sistema genetico. E' stato recentemente dimostrato scientificamente che l'homo sapiens di Neanderthal (regione della Germania occidentale) non fu sterminato dall'homo sapiens sapiens, come prima si era creduto, ma si fuse con l'homo sapiens sapiens. Tale conclusione è stata raggiunta sulla base del confronto del DNA del sapiens sapiens con quello del sapiens di Neanderthal. Si è infatti accertato che il 10% del DNA del sapiens sapiens è comune al DNA del sapiens di Neanderthal. Ebbene, scoperta ulteriore - contro tutti i disonesti che negano l'esistenza delle razze - si è scoperto che soltanto la razza negroide è priva del 10%  del DNA dell'uomo di Neanderthal. Il Barbujani non ha fatto altro che ripetere la vecchia tesi di Luigi Luca Cavalli Sforza, da me criticato quando venne a Cagliari per ricevere una laurea honoris causa.  Ma la stessa deriva genetica di cui si è occupato Cavalli Sforza (non essendo però una teoria introdotta da lui ma dal famoso genetista Sewall Wrigt) non è in contrasto con la differenziazione NATURALE di una specie in diverse razze. Inoltre lo stesso ammettere che l'ambiente può modificare in parte i geni significa fare entrare dalla finestra le razze che si volevano far uscire dalla porta. Significa, cioè, che l'epigenetica è una delle cause della formazione delle razze.        
Vi è da domandarsi: come mai tutte le altre popolazioni sparse negli altri continenti hanno dato luogo a diverse civiltà con la costruzione di città mentre i negri, prima della colonizzazione  da parte di Stati europei, sono vissuti sempre in capanne di paglia e di fango non essendo mai stati capaci di andare oltre lo stato semiselvatico?  Rispondano a questa domanda i disonesti.                     
James Watson, uno dei due scopritori della doppia elica del DNA   insieme con Francus Crick, è stato escluso dall'ambiente universitario e ridotto in miseria, a tal punto da essere stato costretto a vendere la medaglia d'oro del premio Nobel, per aver detto che i negri non sono intelligenti come i bianchi. Di Watson ho esposto nelmio citato libro la sua Teoria molecolare del gene. Di Crick ho esposto la sua teoria sull'origine della vita (L'origine della vita) secondo cui la vita sulla Terra sarebbe dovuta a microrganismi rilasciati su di essa da asteroidi. Teoria aspramente criticata da Ageno in Radici della biologia dove ritiene assurda la possibilità di forme primitive di vita che abbiano potuto superare spazi a bassissime temperature  per ricadere sulla Terra. La vita secondo Ageno poteva nascere sulla Terra non su grandi mari ma solo su acque riparate e di estensione limitata non sottoposte alla forza delle onde, che avrebbero rotto i deboli legami delle primitive cellule che avrebbero dato origine all'RNA (con una sola elica), precursore del DNA (con doppia elica). Apro una breve riflessione teologica: l'origine UNICA di tutte le forme di vita demolisce tutte le religioni nella loro pretesa di dare una diversa origine dell'uomo. Quando sarebbe apparsa l'anima immortale dell'uomo nell'evoluzione dall'australopithecus all'homo? L'impossibilità di rispondere a questa domanda chiude ogni discorso religioso sull'origine dell'uomo.      
Mi dicano i faziosi se siano capaci di farmi il nome di un negro che abbia vinto il premio Nobel per la fisica, o per la medicina o biologia. Vi sarà pur un motivo. Me lo dicano questi faziosi come il Barbujani. Leggere le critiche faziose (ideologiche) di Barbujani a Watson in

16 gen 2019 - Dopo la storica figuraccia del 2007, il premio Nobel James Watson torna a dire che i neri sono geneticamente meno intelligenti dei “bianchi”.
14 gen 2019 - Disse che "i neri sono meno intelligenti dei bianchi": revocati i titoli a Il biologo James Watson, Nobel per la Medicina nel 1962 (via Wikimedia ...

21 gen 2019 - James Watson, dna e doppia elica. Revocati i titoli onorari a causa di ennesime frasi contro neri, ma il razzismo è un passo coerente con il suo ...

giovedì 21 febbraio 2019

ROUSSEAU PEDAGOGISTA ANIMALISTA


JEAN JACQUES ROUSSEAU. EMILIO


Una delle prove che il gusto della carne non è naturale per l’uomo è l’indifferenza che i fanciulli hanno per questa vivanda, mentre tutti preferiscono alimenti vegetali, come i latticini, i farinacei, la frutta e così via. E’ soprattutto importante non snaturare questa primitiva inclinazione ed evitare in ogni modo di rendere i fanciulli carnivori, almeno per il loro carattere, se non per la loro salute, poiché comunque si spieghi il fenomeno, è certo che i grandi mangiatori di carne sono in genere più crudeli e feroci degli altri uomini: è un fatto che viene osservato in tutti i luoghi e in tutti i tempi. La barbarie inglese è ben nota; i Gauri al contrario, sono gli uomini più mansueti. Tutti i selvaggi sono crudeli e ciò non è effetto dei loro costumi: questa crudeltà deriva dai loro alimenti. Vanno alla guerra come a una caccia e trattano gli animali alla stregua degli orsi. Nella stessa Inghilterra i macellai non sono ammessi a testimoniare e neppure i chirurghi. I grandi criminali si incalliscono nel delitto abbeverandosi di sangue. Omero rappresenta i Ciclopi, mangiatori di carne, come uomini mostruosi, e i Lotofagi come un popolo così amabile che, chiunque aveva cominciato a conoscerli, dimenticava persino il proprio paese per vivere con loro.

“Tu mi domandi - diceva Plutarco - perché Pitagora si astenesse dal mangiar carne, ma io ti domando al contrario quale coraggio ebbe l’uomo che per primo avvicinò alla bocca un brano di carne martoriata, che frantumò con i denti le ossa di una bestia agonizzante, che si fece servire corpi senza vita, cadaveri, e si cacciò nello stomaco membra che un momento prima belavano, muggivano, camminavano, vedevano. Come poté la sua mano immergere un ferro nel cuore di un essere sensibile? Come potettero i suoi occhi sopportare un assassinio? Come poté vedere svenata, scorticata, smembrata una povera bestia senza difesa? Come poté tollerare la vista delle carni palpitanti? Come ne fiutò l’odore senza che la nausea lo assalisse? Come non si sentì disgustato, vinto da ripugnanza ed orrore, quando giunse a mettere le mani sulla lordura di quelle ferite, a nettare il nero sangue rappreso che le copriva?

Le pelli strisciavano a terra scorticate,

Le carni al fuoco muggivano infilzate;

Non poté l’uomo mangiarle senza fremere,

E nel suo seno le sentiva gemere.

Ecco che cosa dovette immaginare e sentire la prima volta che fece forza alla natura per cibarsi di questo orribile pasto, la prima volta che ebbe fame di una bestia vivente, che volle nutrirsi di un animale che pascolava ancora e disse in che modo bisognava sgozzare, squartare, cuocere la pecora che gli leccava le mani. E’ di chi dette inizio a questi crudeli festini, e non di chi oggi li abbandona, che v’è motivo di stupirsi: i primi potrebbero ancora giustificare la loro barbarie con scuse che fanno difetto alla nostra e la cui mancanza ci rende cento volte più barbari di loro.

Mortali prediletti dagli dei, ci direbbero questi primi uomini, paragonate i tempi, considerate quanto siete fortunati e quanto noi eravamo miseri! La terra formata da poco e l’aria carica di vapori erano ancora indocili all’ordine delle stagioni; l’incerto corso dei fiumi ingoiava da ogni parte le loro sponde; stagni, laghi, profonde paludi inondavano tre quarti della superficie terrestre; l’altro quarto era coperto di alberi, di sterili foreste. La terra non produceva alcun buon frutto, noi eravamo privi di strumenti per lavorarla, ignoravamo l’arte di servircene e il tempo della raccolta non giungeva mai per chi nulla aveva seminato. Così la fame non ci dava tregua. D’inverno, il muschio e la corteccia degli alberi erano i nostri cibi ordinari. Qualche radice verde di gramigna e di brughiera era per noi una grascia. E quando gli uomini erano riusciti a trovare un po’ di faggine, di noci o di ghiande, danzavano di gioia intorno a una quercia o a un faggio al suono di qualche rustica canzone, chiamando la terra loro nutrice e madre: ecco le loro sole feste, i loro unici giochi; tutto il resto della vita umana non era che dolore, pena, miseria.



O assassino contro natura! Se ti ostini a sostenere che essa ti ha fatto per divorare i suoi simili, esseri di carne e ossa, che vivono e sentono al pari di te, soffoca allora l’orrore che essa ti ispira per questi orrendi pasti; uccidili tu stesso questi animali, con le tue proprie mani, senza arnesi di ferro, senza coltelli; lacerali con le tue unghie, come fanno leoni e orsi; azzanna questo bove e fallo a brani; affonda i tuoi artigli nella sua pelle; divora quest’agnello tutto vivo, ingoia le sue carni ancora calde, bevine insieme il sangue e l’anima. Tu fremi! Non hai il coraggio di sentire sotto i denti la carne viva! Uomo pietoso! Prima uccidi l’animale e poi lo mangi, quasi per farlo morire due volte. E non basta: la carne morta ti ripugna ancora, le tue viscere non possono tollerarla; bisogna trasformarla con il fuoco, bollirla arrostirla, insaporirla con droghe che la dissimulino: ti occorrono salumieri, cuochi, rosticcerie che ti risparmino l’orrore di uccidere e acconcino per te le morte spoglie, affinché il senso del gusto, ingannato da questi travestimenti, non respinga ciò che gli è estraneo ed assapori con piacere cadaveri di cui l’occhio stesso avrebbe a stento sopportato la vista”.

PERCHE' L'UNIONE EUROPEA E' UNA DANNOSA UTOPIA

Per vari motivi. Essa è nata come disgraziata unione monetaria assumendo nel 1999 il valore che ilmarco aveva nel 1999. Tutte le monete nazionali hanno fissato il loro valore in base al valore che ogni moneta aveva nel 1999 rispetto al marco. Per esempio, il marco nel 1999 valeva 990 lire. Da qui il valore dell'euro italiano corrispondente a lire 1936, 27. Ma non vipotràessere mai una unità politica perché altrimenti gli Stati più ricchi, come capita in ogni Stato, dovrebbero contribuire al finanziamento degli Stati più deboli oltre i limiti della partecipazione ai fondi comuni europei. Già il fatto di dover partecipare a questi fondi comuni è stato un danno per l'Italia che ha in restituzione molto meno di quanto versa in tali fondi, con una conseguente perdita di circa 7 miliardi ogni anno, che vanno a vantaggio soprattutto degli Stati excomunisti come Ungheria e Polonia, che però furbescamente si sono tenuti la loro moneta nazionale. Inoltre nessuno è mai riuscito a spiegarmi perché mai le ricche Danimarca e Svezia, pur facenti parte dell'UE, si siano tenuti la corona. Perché mai l'Inghilterra si è tenuta la sterlina? A parte il fatto che uscirà tra breve anche dall'UE. Se l'Italia tornasse alla lira (immagino una lira pesante equivalente all'attuale euro) l'economia della Germania sarebbe la prima a risentirne perché non reggerebbe alla concorrenza di una lira svalutata rispetto all'euro-marco. Pochi potrebbero continuare a comprarsi, per esempio, una mercedes, che verrebbe a costare troppo pagandola in lire. Così pure tutti i prodotti italiani sarebbero avvantaggiati nelle esportazioni, le industrie produrrebbero di più e l'occupazione aumenterebbe. Nel mercato interno nulla varierebbe perché necessariamente i costi dei prodotti italiani si adeguerebbero al minore valore della nuova lira pena il fallimento delle industrie. Resterebbe solo lo svantaggio di dover pagare di più il petrolio. Ma esso costerebbe meno se si abbassero le accise, che sono le voci che rendono alto il costo della benzina e del gasolio. E diminuendo le accise costerebbero meno i trasporti e conseguentemente le merci trasportate. Non è necessario essere economisti per capire queste cose. Ma alla palese verità di queste considerazioni si è sostituita la mitologia dell'Unione Europea.       

martedì 19 febbraio 2019

SOVRANITA' TERRITORIALE CHE NON ENTRA IN TESTA AI GIUDICI

Ho già scritto in un precedente articolo che di fronte a sentenze o a provvedimenti aberranti dovrebbe esistere un tribunale speciale che giudichi i giudici togati, che sono l'unica categoria che non risponde mai dei danni causati ad innocenti senza mai pagare di tasca propria potendo rovinare l'esistenza di chi subisce sentenze palesemente aberranti. Esistono infatti giudici che sono incapaci di ragionare, e tale incapacità è peggiore dell'ignoranza. Anche i giudici di Cassazione dovrebbero essere sottoposti a questo tribunale speciale senza per questo dover ricorrere ad un tribunale straniero che è quello europeo di Strasburgo. Il tribunale speciale non può essere costituito da giudici di carriera ma da giuristi eletti a sorteggio tra professori universitari di materie giuridiche competenti per il caso specifico da trattare. E ciò dovrebbe valere sia nei procedimenti penali che in quelli civili.   
FONTE:
https://giannip.myblog.it
SALVINI E IL SEQUESTRO DI PERSONA
Pubblicato il 18 febbraio 2019   

In questi giorni ho sentito molte persone discutere del caso Diciotti/Salvini partendo da una loro personale evidenza. I possibili immigranti sono stati privati della loro libertà personale (quella di sbarcare) e dunque il nostro Ministro dell’Interno ha evidentemente commesso il reato di sequestro di persona. Fra l’altro perché questa è l’imputazione formulata dal Tribunale dei Ministri costituito a Catania. Poiché queste teorie sono sostenute anche da professoroni (meglio non far nomi), ed avvocati, prendiamole sul serio.
Il Codice Penale, all’art.605 stabilisce: “Chiunque priva taluno della libertà personale è punito con la reclusione da sei mesi a otto anni. La pena è della reclusione da uno a dieci anni”, se il reato è aggravato dall’“abuso dei poteri inerenti alla propria funzione.
Privare qualcuno della libertà personale è espressione che può prestarsi ad equivoci. Se pretendo di entrare alla Scala di Milano senza il biglietto, e l’ingresso mi viene vietato, non sono certo vittima di un sequestro di persona. Io non ho la “libertà” di entrare a casa altrui. Non posso nemmeno entrare nell’Ufficio Anagrafe, che pure è “pubblico”, fuori dagli orari consentiti. E certo non posso salire su una nave militare. Dunque per libertà personale bisogna intendere la libertà di andare soltanto dovunque la legge non ci vieti di andare. E ovviamente nessuno ci deve impedire di allontanarci da qualunque luogo, salvo ciò avvenga su decisione dell’autorità, come nel caso del carcerato.
Inoltre, mentre io ho il diritto di andare dovunque, sul territorio nazionale (diritto che non avevano i sovietici, per i quali esisteva anche il “passaporto interno”), questo diritto non si estende al territorio degli altri Stati. Questi possono sottoporre il mio ingresso a condizioni (passaporto valido) e addirittura negarmelo, senza dover fornire spiegazioni (negazione del “visto” consolare). La sintesi è che, quando si parla di “sequestro”, si ha l’immagine di una persona cui si impedisce di uscire da una stanza, non di una persona cui sia impedito di entrare in uno spazio altrui. Dunque, tornando a Matteo Salvini: siamo dinanzi ad un caso di sequestro di persona?
In primo luogo nella fattispecie dobbiamo notare che non si è trattato di impedire a nessuno di “uscire” da un dato luogo, ma di “entrare” in un dato luogo, in particolare il territorio nazionale italiano. E già a questo punto potremmo dire che non è stato commesso nessun reato. Non più di quanto ne avrebbero commesso uno gli Stati Uniti se mi avessero negato il visto.
In secondo luogo, il fatto che, sbarcando, si sarebbe entrati in un porto, aggrava la posizione degli arrivanti. Infatti l’ingresso nel porto non è consentito nemmeno agli italiani, a meno che non dimostrino di avere una ragione precisa per farlo. Vivendo a Catania lo so per esperienza. La Guardia di Finanza presidia l’ingresso del porto e per passare bisogna dimostrare di avere un valido motivo, andare nella Capitaneria di Porto, avere una barca ormeggiata, o andare a prendere una nave in partenza. Chi dicesse: “Vado a passeggiare” si vedrebbe vietare l’ingresso. E figuratevi se dicesse: “Vengo dall’estero e non ho documenti”.
Ora facciamo l’ipotesi di una nave con a bordo duecento passeggeri che, minacciata dal mare grosso, chieda di riparare nel porto di Catania. Probabilmente la Capitaneria di Porto le permetterebbe di entrare, ma potrebbe benissimo vietare lo sbarco dei passeggeri e invitare la nave, cessata la tempesta, a riprendere il viaggio. E, durante il tempo del soggiorno nel porto, non si sarebbe attuato nessun sequestro di persona. Infatti nessuno avrebbe costretto i passeggeri a venire a Catania, e nessuno ha attribuito loro il diritto di rimanervi: è stato loro concesso un momentaneo riparo, e nessun ulteriore diritto.
Ma – qualcuno potrebbe dirmi – nel caso della Diciotti tutti questi ragionamenti non valgono nulla, perché quella è una nave militare, e chi mette piede a bordo di una nave militare italiana, quand’anche fosse a Hong Kong, è entrato in Italia. E questo è vero. Ma è vero fino ad un certo punto. Se l’Amerigo Vespucci (nave militare italiana) ormeggiata ad Hong Kong, permette la visita, con ciò stesso permette l’accesso momentaneo sul territorio italiano, ma nessun cinese, a fine visita, sarebbe autorizzato a dire: “Bella nave. Ho deciso di rimanere a bordo”. Dunque la Diciotti, ammesso che abbia salvato dei “”naufraghi” non aveva nessun dovere (e persino nessun potere) di sbarcarli in Italia. Ché anzi il rifiuto di ingresso di stranieri sul proprio territorio via mare è vecchia prassi. Il drammatico caso della “Exodus” è rimasto esemplare.
Dunque importa sapere a che titolo si sia su una nave militare. Se si accoglie uno straniero a bordo per salvarlo dal naufragio, si ha nei suoi confronti soltanto il dovere di depositarlo in un porto in cui non rischi la vita. Per esempio, nel caso della Diciotti, Tunisi, Alessandria d’Egitto o Marsiglia. Non necessariamente Catania, se l’Italia dice di no. Il Paese ha il diritto di vietare l’ingresso a stranieri privi di documenti e di mezzi di sostentamento.
E tuttavia, obietterà ancora qualcuno, quegli stranieri sulla Diciotti erano dei futuri “richiedenti asilo politico”. Vero anche questo. Ma innanzi tutto per la stragrande maggioranza sono immigranti economici. Poi non si può mettere il carro dinanzi ai buoi. Ha diritto di rimanere in Italia chi, essendo sul territorio italiano, “ha ottenuto” il diritto d’asilo, non chi “potrebbe ottenerlo”. Soprattutto visto che gli stranieri, una volta entrati, essendo senza documenti, non si riesce a rispedirli a casa.
Ma non abbiamo finito. La domanda fondamentale è: un Paese sovrano ha sì o no il diritto di limitare un flusso incontrollato d’immigrazione? Se sì, questa decisione è sì o no politica? E nell’applicarla un Ministro attua una direttiva politica o compie un’azione delittuosa nel suo interesse personale? Perché se ha agito in conformità alle direttive dell’attuale maggioranza di governo, la sua azione, quand’anche normalmente costituisse reato, è sottratta al giudizio della magistratura e il processo non può neanche cominciare. Si ricordi che grandi democrazie come gli Stati Uniti od Israele hanno soppresso con “omicidi mirati” (per esempio con droni) degli assassini che si erano rifugiati in Stati loro complici. E ciò senza che nessuno si sia sognato di processare qualche ministro.
Per concludere, una nota “di colore”. Salvini prima si è dichiarato dispostissimo a farsi processare, poi ha cambiato opinione. Che cosa è successo? È molto semplice. In un primo momento, sicuro della propria innocenza, è stato pronto ad affrontare i giudici. Poi ha parlato con degli avvocati competenti e questi hanno raffreddato i suoi entusiasmi. L’illustre Piero Calamandrei – gli avranno detto – affermava che, se, da innocente, fosse stato accusato di avere rubato la Madonnina del Duomo di Milano, si sarebbe dato alla latitanza. Il giurista esperto, accusato a torto di incauto acquisto, si informa sul costo dei biglietti per Rio de Janeiro.
Gianni Pardo, giannipardo1@gmail.com
18 febbraio 2019

lunedì 18 febbraio 2019

IO STO CON IL CONTADINO CAINO. CONTRO IL PASTORE ABELE

Bisogna rovesciare il tradizionale commento sul racconto mitico di Caino e Abele in cui Caino appare come il fratello cattivo, assassino del fratello Abele, sempre considerato come il fratello buono. Non è così. Caino era contadino e offrì a Jahweh le primizie del suo raccolto. Jahweh lo guardò torvo invece di ringraziarlo e gli indicò Abele che, essendo pastore, aveva offerto a Jahweh, uccidendoli, gli agnelli primogeniti. Non ci si meravigli di questo. Nel libro di macelleria Levitico tra le tremende norme mosaiche si comanda di offrire a Jahweh tutti i primogeniti, bambini compresi. Anche se poi questa antica norma fu superata alla luce dei libri dei (falsi) profeti. Caino capì che Jahweh era un dio sanguinario a cui (come si racconterà nel Levitico) piaceva soprattutto l'odore di grasso animale bruciato. E allora coerentemente, a dispetto dell'aver preferito il pastore Abele, assassino di agnelli e di pecore, pensò di offrire al sanguinario  Jahweh un sangue più prezioso, quello umano del fratello Abele. E così diede una forte lezione a questo schifoso dio sanguinario la cui storia biblica è un continuo oltraggio alla ragione. Ho sempre ritenuto che una vera lettura dell'Antico Testamento, per chi veramente lo sappia intendere e valutare, è un invito all'ateismo. Nemmeno le divinità pagane sono scese a tanto livello di bassezza. Jahweh appare sempre come ispiratore di tutte le stragi operate dagli antichi ebrei nei riguardi, non soltanto delle popolazioni autoctone della Palestina, ma anche di tutte le guerre che appaiono dettate da Jahweh contro gli stessi ebrei che non seguivano alla lettera una religione monoteistica. Tremende le stragi operate da Mosè e soprattutto dal suo successore Giosuè (nel libro omonimo Giosuè). Il nome Jahweh appare per la prima volta quando viene introdotto il personaggio romanzesco di Mosè. La ragione è semplice. Lo dice lo stesso Jahweh a Mosè. Egli si era presentato ai tre patriarchi (Abramo, Isacco e Giacobbe) sotto altri nomi: Elohim, che, essendo un termine plurale, tradisce l'originario politeismo ebraico, Eloyn, El Saddai, etc.). Perché? Prima di Mosè gli ebrei non erano ancora abbastanza ebrei. Infatti Abramo (figura che, come Isacco e Giacobbe, venne tratta da distinti antichi racconti mesopotamici trasformando Abramo in padre di Isacco e Isacco in padre di Giacobbe) non era ancora ebreo. La vera discendenza ebraica deriva romanzescamente da quegli ebrei che si rifugiarono in Egitto con tutto il casato di Giacobbe, corrispondente a 70 persone. Dopo circa 400 anni questo casato sarebbe aumentato sino ad arrivare a 600.000. Cosa veramente ridicola se si pensa che secondo l'ultima parte del Genesi e l'inizio dell'Esodo, i 70 del casato di Giacobbe non si mischiò mai con la popolazione egizia. Pertanto bisogna ritenere che all'inizio vi siano stati rapporti incestuosi all'interno dello stesso casato. Tra genitori e figli, tra fratelli e così via. Purificati in tal modo attraverso una continua serie di incesti questi ebrei sembra che in 400 anni non abbiano fatto altro che copulare tra loro sino ad arrivare a 600.000. Dopo di che avvenne la fuga dall'Egitto, racconto anch'esso romanzesco secondo l'esegesi biblica di tutti i maggiori studiosi mondiali dell'Antico Testamento.  Io mi sono domandato sempre come ancora si possa pensare che la Bibbia sia un libro di ispirazione divina. E' piuttosto un libro che invita a ritenerlo puramente inventato dagli antichi ebrei con una unica finalità: quella di dimostrare il diritto divino degli ebrei al possesso della terra di Palestina. Agli antichi ebrei di tutte le altre popolazioni nulla è mai importato. Infatti non hanno mai fatto proselitismo. Sono sempre rimasti gelosi del loro dio sanguinario...di merda.                      

domenica 17 febbraio 2019

IL PASTICCIO DELLA DICIOTTI

All'origine di questo pasticcio vi è la domanda: chi ha permesso ad una nave costiera,la Diciotti, che ha compiti di controllo delle coste, di andare a raccogliere dei clandestini fuori delle acque territoriali? Le navi costiere dipendono dal ministro delle infrastrutture Toninelli e non dal minstro dell'interno Salvini. Domanda: il comandante della Diciotti ha deciso di testa sua al di là delle competenze del ministro Toninelli? Se sì allora dovrebbe essere accusato Toninelli di avere agito oltre le sue competenze. Come mai di questo comandante non si è mai parlato per avere preso decisioni senza consultarsi con Toninelli? Seconda cosa. Una volta entrata in un porto italiano la competenza sullo sbarco apparteneva al ministro dell'interno Salvini e non più a Toninelli. Come mai Salvini non ha mai accusato Toninelli di non avere mai preso provvedimenti contro il comandante della Diciotti? Evidentemente per non mettersi contro un collega di governo. Tutti e due colpevoli all'origine. Ma una volta entrata in un porto italiano la Diciotti, in quanto nave italiana, non poteva essere dirottata verso un porto straniero perché la Diciotti è territorio italiano. A questo punto non si poteva vietare lo sbarco dei 177 invasori dall'Africa. L'unica soluzione poteva consistere nel condannare sia il comandante che tutti i 177 in quanto clandestini. Dico clandestini, e dunque non aventi alcun diritto all'accoglienza. Avrebbero dovuto essere ricaricati su altra nave e consegnati ad una nave costiera della Libia. Giacché è capitato poi che alcuni barconi siano stati raccolti da navi costiere della Libia e riportati in Libia. Tutto ciò premesso il reato di sequestro di persone poteva essere inventato solo da giudici scellerati, pur contro il procuratore di Catania Zuccaro che aveva chiesto l'archiviazione del reato di sequestro di persone sollevato da altro procuratore, quello di Agrigento (non capisco con quale competenza territoriale su Catania).
I 5 Stelle hanno voluto scaricare sulle poche migliaia di icritti la decisione di votare pro o contro la richiesta di sottoporre a processo Salvini, ed ora anche Conte e Di Maio per essersi associati alla decisione di Salvini di avere impedito per  5 giorni lo sbarco dei 177 clandestini. Soluzione insensata quella dei 5Steele perché non possono poche migliaia di iscritti (e ammesso che votino tutti gli iscritti) sostituirsi ai milioni di elettori che hanno mandato in parlamento i loro deputati e senatori.
Terza cosa: la magistratura degli scellerati ha usurpato il potere del parlamento perché, nonostante tutti gli errori commessi sin dall'origine portando in un porto italiano dei clandesti con una nave italiana, si è trattato di una scelta politica su cui la magistratura non deve mettere becco, non trattandosi di reato di corruzione. Certi magistrati, evidentemente di sinistra, dovrebbero essere bastonati perché si sostituiscono alla politica. Come risposta un governo coi coglioni dovrebbe riformare la magistratura espellendo da essa coloro che prendano decisioni palesemente aberranti. Ma chi dovrebbe stabilire se certe decisioni siano aberranti? Non certamente gli stessi magistrati togati, che formano una casta che si sente al di sopra di ogni responsabilità. E' l'unica categoria che non paga mai di tasca propria quando faccia sentenze palesemente aberranti danneggiando degli innocenti, anche se confermate in Cassazione (infatti anche contro la Cassazione si può ricorrere ad un tribunale superiore che è quello di Strasburgo). Ma anche senza dover ricorrere ad un tribunale internazionale dovrebbe essere istituito un tribunale SPECIALE (senza per questo dover ricorrere ad un tribunale speciale di memoria fascista). Questo tribunale dovrebbe essere formato da giuristi nominati per sorteggio tra i professori universitari di materie giuridiche relative ai casi specifici da trattare. Cesserebbe per sempre l'arroganza dei giudici togati che, dopo avere superato, magari fortunosamente o per accozzi, un concorso di ingresso nella magistratura, possono poi sentirsi padroni irresponsabili della giustizia.                          

sabato 16 febbraio 2019

SFIDA A PAPA FRANCESCO


GENESIS A FRANCESCO FAI LA QUARESIMA VEGANA E TI MOLLIAMO UN MILIONE DI DOLLARI




LASCIALO VIVERE L’AGNELLO, SIMBOLO DI GESÙ, E MANDA I SOLDI ALLE ASSOCIAZIONI CHE PROTEGGONO GLI ANIMALI. A CHI SI BATTE PER SALVARE BALENE, TIGRI, RINOCERONTI, ELEFANTI, CANI, GATTI, FORESTE, OCEANI E NON DIMENTICARE CHE IL SOGNO DI BERGOGLIO BAMBINO ERA DI FARE IL MACELLAIO. 
Questo papa è fuori di testa. E' da TSO. Ha detto che "i migranti sono un dono divino". Allora arricchisca il Vaticano  di questo dono ma non rompa i coglioni agli altri questo Anticristo. Un dono è tale se è bene accolto. Altrimenti è un'imposizione. 

Il Papa, pubblicitario del NWO




Bergoglio andrebbe denudato, immobilizzato e sottoposto a prelievo forzato di sperma con una di quelle macchine elettriche che si usano in zootecnia per togliere lo sperma ai tori, ai fini dell’inseminazione artificiale. E, dopo il Papa, la stessa cosa andrebbe fatta per legge su tutto il clero, escluse le monache e i chierichetti, a meno che questi ultimi non si offrano volontari. Dopo di che, con il santo sperma raccolto, si potrebbero fecondare tutte le donne europee che ne facessero richiesta, magari con incentivi e premi di produzione, così da creare una generazione di europei che vada a rimpinguare il numero dei sopravvissuti, visto che gli altri invecchiano a e muoiono a un ritmo superiore alle nascite. Se questo, della depopolazione dell’Europa, è un problema per Bergoglio, eccogli offerta la soluzione. Potrà essere spiacevole e imbarazzante, ma a nessun uomo di Dio sarà fatto alcun male, l’operazione sarà indolore e chissà che non nascano altri nuovi santi.

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venerdì 15 febbraio 2019

PASTORI VIL RAZZA DANNATA

Parafrasando la celebre invettiva di Rigoletto nell'omonima opera di Verdi. 
Infilzerei il tuo culo con un forcone, lurido assassino.

Informazioni su questo sito web

ilgiornale.it
Un video mostra un pastore sardo che si accanisce e uccide una volpe…

Spero non vi sia nessun vegano o animalista che solidarizzi con questi psicopatici. I pastori si divertono a prendere per il culo un'esistenza che hanno schiavizzato, poi pretendono solidarietà?  Ma morite di fame, voi e le future generazioni di schiavisti.