venerdì 1 febbraio 2019

LA MINORANZA BUONISTA URLANTE VITTORIA E LA MAGGIORANZA CODARDA E SILENZIOSA

Una minoranza di deficienti che va ad applaudire gli invasori che sbarcano dalla nave dei trafficanti della Sea Watch mentre la maggioranza non li vuole ma non va a protestare contro questi altri invasori che creeranno un ulteriore grave precedente e dovranno essere mantenuti con le tasse. Conviene essere invasori piuttosto che poveri in Italia anche senza tetto.  
     

2 commenti:

  1. Il giornalista Gabriele Del Grande, autore del poderoso volume "Dawla" in cui racconta l'Isis, fa un interessante paragone fra i cosiddetti migranti e gli antichi invasori arabi di Gibilterra:

    "Nell’Africa francofona li chiamano adventuriers, gli avventurieri. In arabo si usa una parola ancora più carica di significato: harraga. È un termine in uso in tutto il Maghreb e vuol dire “quelli che bruciano”. Noi diremmo bruciare un semaforo per uno che è passato col rosso. A Tunisi, Algeri o Tangeri dicono bruciare la frontiera per chi prende la scorciatoia del mare spesso dopo aver ricevuto un diniego alla richiesta di visto in qualche ambasciata europea. L’idea dunque è quella di violare consapevolmente una norma, di buttare il proprio corpo oltre il confine per riprendersi un diritto elementare, quello alla mobilità. I bruciatori, harraga, sono gli inarrestabili, i corsari di questo Mediterraneo trasformato in cimitero dalle norme sui visti scritte a Bruxelles in questi decenni. Norme che mentre aprivano alla libera circolazione con l’est Europa e i Balcani, chiudevano tutte le vie legali per viaggiare tra l’Africa e l’Europa, consegnando indirettamente alle mafie del contrabbando libiche il monopolio della mobilità sud nord in questo piccolo mare. Harraga non ha di per sé un’accezione positiva, può riferirsi a un giovane disoccupato come a un delinquente evaso di prigione, ma contiene l’idea di una ribellione al sistema dei confini e la sfida quasi romantica di un nuovo inizio in un luogo mitico dell’altrove, l’Europa, la terra delle occasioni, dove giocare la partita per il proprio riscatto sociale. Perché non è dalla guerra che si fugge, ma dalla miseria. Dai quartieri popolari di Gabes, Wahran o Khouribga partono i figli dei ceti più poveri, siano essi contadini o operai, con in testa un unico obiettivo: cercare un salario e cambiare il proprio destino. Una volta attraversato il mare, vincere sarà un imperativo sociale. Bruciare è anche questo: per chi arriva in Europa non è ammessa la sconfitta. Torna alla mente la storia leggendaria di un altro bruciare estremamente popolare nell’immaginario collettivo del Maghreb: la traversata dello stretto di Gibilterra, fra il Marocco e la Spagna, compiuta nell’ottavo secolo dall’armata islamica del neonato califfato omayyade agli ordini del comandante berbero Tareq ibn Ziyyad. Una popolarissima leggenda narra che una volta sbarcato in Andalusia, il comandante ordinò ai suoi cinquemila soldati di dare alle fiamme le navi che li avevano appena traghettati. “Nantasiru aw namutu”. Ovvero: “Vinceremo o moriremo”. Vale lo stesso anche oggi per gli harraga e le loro personalissime lotte contro la miseria. Chi non riesce non tornerà a casa da sconfitto. Meglio perdere se stessi nella terra straniera, l’Europa, che ritornare a mani vuote."
    http://www.pangea.news/potere-e-cessare-di-temere-la-morte-gabriele-del-grande-ha-scritto-il-guerra-e-pace-dello-stato-islamico-gli-ho-chiesto-di-redigere-il-vocabolario-della-gloria-e/

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  2. P. S. Una nota stonata nella dichiarazione di Del Grande è che egli dà la colpa di queste invasioni alla difficoltà di ottenere dei visti regolari dalle ambasciate.
    Ma se uno dei nostri giovani meridionali senza lavoro volesse andare negli in America del Nord o Australia imponendosi da clandestino prenderebbe soltanto un calcione nel sedere. Non vedo perché invece a questi debba essere concesso tutto perché "poveretti sono africani". I sinistronzi non colgono l'autentico razzismo insito nel volerli trattare a tutti i costi come cuccioli feriti. Si rimboccassero le maniche e cominciassero a fare meno figli.

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