giovedì 14 marzo 2019

LA RIDICOLA E IGNORANTE PULZELLA DELL'AMBIENTE

A cui vorrebbero dare il premio Nobel per la pace. Nessuna analisi delle varie cause del degrado ambientale le è stata fornita non potendo, data la sua giovane età, avere conoscenze adeguate. Da furba è riuscita ad avere una risonanza internazionale propagandando uno sciopero della scuola ogni venerdì. Che razza di impresa! Il premio Nobel dovrebbe essere assegnato, se mai, per alti meriti a Greenpeace.


La realtà non è ciò che sembra: il Vero Prezzo della Carne, non è esposto al Supermercato. Non lasciamo la Produzione del Cibo in mano agli interessi di pochi: Difediamo il Pianeta! Difendi la nostra Salute. No Allevamenti Intensivi. Scrivi all'Unione Europea.

Ma oggi basta farsi pubblicità cercando di apparire sui giornali o su internet per avere ascolto e successo. Ma un successo che non produrrà risultati perché non accompagnato da scientifiche e filosofiche analisi delle cause che hanno portato al degrado ambientale. La malattia mortale della Terra è l'antropocentrismo. Se non si tiene conto di ciò si possono dire solo sciocchezze. Ecco altre pagine tratte del mio libro Roba da sardi. Ve la do io la Sardegna.  

Per alcuni secoli l'umanità ha sfruttato il carbone come fonte maggiore di energia e nel XX secolo si è aggiunto il petrolio. Ma né il carbone né il petrolio sono stati causa dell'inquinamento atmosferico sino alla metà del XX secolo, al cui inizio la popolazione umana era di circa un miliardo e mezzo. Nell'arco di mezzo secolo è passata a circa sette miliardi. E' dunque l'antropizzazione della Terra la causa principale dei mutamenti climatici, giacché le piante, con la pazzesca deforestazione dell'Amazzonia, polmone verde della Terra - e sacrificata negli ultimi decenni a vantaggio degli allevamenti di morte delle industrie dell'hamburger degli USA - non riescono più ad assorbire l'eccesso di anidride carbonica in rispetto dei normali tempi biologici. Tra il 1996 e il 2009 cento mila kmq della foresta amazzonica, pari a tre volte la superficie della Francia, con una popolazione di bovini passata tra il 1990 e il 2003 da circa 27 milioni a 64 milioni. Secondo la FAO il 70% delle terre deforestate dell’Amazzonia è stato trasformato in terra da pascolo e il 30% è stato destinato a produzione di mangime, cosicché il Brasile è divenuto il maggiore esportatore di carne con il maggiore numero di bovini. Ma poiché la terra ricavata dalla foresta non è adatta al pascolo, dopo pochi anni di pascolo il suolo diventa sterile e gli allevatori di morte debbono abbattere altri kmq di foresta provocando la degradazione del suolo. Si aggiunga la perdita di una superficie del 30% della foresta indonesiana, cioè di una superficie pari a quella della Germania, a causa della  coltivazione di palme da cui ricavare l’olio saturo non idrogenato,  dunque nocivo, e tuttavia utilizzato per molti prodotti alimentari, soprattutto dolciari. Il suolo agricolo, a causa di un suo sfruttamento intensivo, innaturale e non biologico, viene inquinato da pesticidi quali gli organochlorini e gli organofosfati, che poi si ritrovano nei cibi.     

Né si deve trascurare l’inquinamento dei mari a causa dell’aumento della popolazione. Il consumo globale di pesce è cresciuto dal 1960 al 2009 passando da 10 kg annui pro capite a 18,4 kg. E a seguito dell’impoverimento dei mari si è pensato di ricorrere all’acquacoltura. Ma con la conseguenza che normalmente occorrono da 2,5 a 5 kg di pesce pescato da trasformare in mangime per produrre un solo kg di pesce di acqua coltura, che si stima fornisca il 43% del pesce per uso alimentare. E per ingrassare di un kg un tonno sono necessari almeno 20 kg di pesce pescato. L’allevamento del tonno rosso ha portato ad una riduzione dell’80% del tonno rosso catturato. Inoltre l’acquacoltura ha causato la dispersione nei mari di sostanze nocive a causa dell’impiego di additivi chimici quali antibiotici, disinfettanti, deiezioni e scarti di mangime insieme a parassiti che si depositano sui fondi e si disperdono nel mare contaminando le acque e decimando la popolazione ittica e distruggendo le foreste marine, necessarie per la sopravvivenza di numerose specie.     

Sulla Terra vi sono almeno cinque miliardi in più di individui che non dovrebbero esistere. Ma di ciò nessuno parla  nelle ricorrenti Conferenze dell'ONU con grande parata inutile di capi di Stato, che per opportunismo politico sanno guardare solo al presente e non al futuro. Nonostante la FAO, pur essendo un’organizzazione dell’ONU, abbia documentato ampiamente nel suo rapporto del 2006 intitolato La lunga ombra dell’allevamento intensivo, le cause complessive del degrado ambientale, dovute anche, e principalmente, all’aumentato consumo di carne. La FAO ha stimato che nella seconda metà del ‘900 il consumo di carne è aumentato di 5 volte, passando da 45 milioni di tonnellate all’anno nel 1950 a 233 milioni nel 2000 e che secondo le statistiche del 2007 ogni anno vengono macellati 56 miliardi di animali, esclusi gli animali marini. Secondo la FAO anche la produzione di un litro di latte comporta una emissione di 2,4 kg di CO2 . Sempre secondo la FAO la zootecnia utilizza il 30% dell’intera superficie terrestre non ricoperta da ghiacci e il 70% di tutte le terre agricole. Se è così bisogna concludere che quasi tutta l’umanità è demenziale nel voler continuare a proporre una tradizione alimentare basata sulla cane o su cibi di derivazione animale mentre poi si va predicando contro la fame nel mondo.     

Ma la stessa FAO non è stata mai capace di preoccuparsi del fatto che l’inquinamento ambientale dovuto agli allevamenti industriali si collega all'aumento della popolazione, non avendo essa mai promosso una campagna mondiale per la decrescita della popolazione umana. Complice degli allevamenti intensivi si è limitata a consigliare un minore consumo di carne. Pur essendo stata contraddetta nel suo affermare che il gas serra prodotti dagli allevamenti costituiscano solo il 18%, e non il   51% del totale dei gas serra emessi nell’atmosfera. E’ comunque certo che a causa degli allevamenti non vi sarà abbastanza acqua per una popolazione che nel 2050 si stima debba arrivare a 9 miliardi.    

Ha scritto Umberto Veronesi nel libro Verso la scelta vegetariana: “Ci troviamo nell’assurda situazione per cui buona parte delle risorse agricole va ad alimentare gli animali di allevamento destinati al consumo del miliardo di persone sovra alimentate del pianeta”, sottolineando che per ottenere un kg di carne ci vogliono circa 15.000 litri di acqua, contro meno di 1.000 per la stessa quantità di cereali.                                                                                   
 

4 commenti:

  1. Siamo troppi su questo pianeta, per questo ho deciso di non fare figli

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  2. Siamo troppi su questo pianeta, per questo ho deciso di non fare figli

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  3. In realtà, tuttavia, io ho il sospetto che sul riscaldamento globale alcune cose non tornino molto. Infatti negli anni ottanta vennero diffuse catastrofiche previsioni in cui si sosteneva che la calotta polare si sarebbe quasi completamente fusa con sommersione delle coste della Scandinavia e comunque si paventava un polo senza ghiacci durante il semestre caldo, cosa che non si è verificata, a parte qualche anno particolare in cui ci sono stati minimi estivi di estensione accentuati (2012), poi seguiti però da riprese. Inoltre da sei/sette anni gli inverni sono diventati freddissimi in nord America con gelo molto intenso e il sud Italia sta vivendo eventi nevosi più frequenti negli ultimi anni, mentre secondo le previsioni più catastrofiche avrebbe dovuto desertificarsi per innalzamento verso nord degli anticicloni nordafricani. Quindi se è forse vero che stiamo andando verso un riscaldamento, è altrettanto evidente secondo me che molte proiezioni climatiche sono catastrofiche e che ci siano anche interessi economici, ad esempio si vuole frenare lo sviluppo di paesi emergenti o anche i paesi in via di sviluppo non vogliono che quelli già ricchi usino tutte le loro risorse.

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  4. A chi non fa figli dovrebbero dare una medaglia al valore civile. A quelli che fanno piùdi due figli dovrebbero aumentare le tasse perché deve presupporsi che guadagnino tanto quanto è necessario per mantenerli. Due figli sostituiscono la coppia, il terzo è in più.
    Per quanto riguarda il riscaldamento sono recenti le immagini degli orsi bianchi che si trovano in difficoltà con rischio dell'estinzione perché si è ridotta la calotta articaa causa del vortice polare, che,mentre provoca una discesa di aria fredda alle medie latitudini, tuttavia porta nell'arco di decine di anni ad una riduzione dei ghiacci con conseguente aumento delle temperature e ad un innalzamento degli oceani che non sono più capaci di ridurre la quantità di CO2.
    Propongo la lettura di più facile comprensione del fenomeno quale è quella di

    Se c'è il riscaldamento globale, perché fa freddo? - Focus.it
    https://www.focus.it/ambiente/natura/riscaldamento-globale-e-gelo-sugli-usa

    31 gen 2019 - Come ogni inverno, l'arrivo del gelo in Europa e del vortice polare negli Stati Uniti spinge alcuni (che non conoscono la differenza tra meteo e ...

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