martedì 13 agosto 2019

IL SOVRANISMO E' NELL'ART. 1 DELLA COSTITUZIONE. CONTRO TUTTI GLI EUROSCHIAVI

 “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”
L'UE è la negazione dell'art. 1 della Costituzione italiana. Se il potere appartiene al popolo lo stesso popolo non può essere vincolato dalla Costituzione. E'ciò che non hanno capito nemmeno i costituenti. Infatti la Costituzione prevede all'art. 138 la modifica della Costituzione, o con i 2/3 del parlamento o con la maggioranza assoluta seguita da referendum confermativo senza quorum. I costituenti con l'art. 139 hanno espropriato il popolo della facoltà di revisione costituzionale circa la forma repubblicana ad impedire un ritorno della monarchia. Intendiamoci. Chi oggi vorrebbe in Italia il ritorno della monarchia che poi sarebbe quella sciagurata dei Savoia? Ma l'art. 139 è in contrasto con la sovranità del popolo, che teoricamente non può essere espropriato del diritto di scegliere  tra forma repubblicana e forma monarchica. Perciò l'art. 139 deve essere cancellato. Bisogna ricordarsi che la forma repubblicana vinse fortunatamente solo con il sospetto di gravi brogli nel referendum istituzionale del 2 giugno 1946 che fece vincere la repubblica con i voti prevalenti del nord mentre nel sud erano prevalsi i voti per la monarchia. 
Gli imbecilli dei 5Stalle invece di richiedere la riduzione dei parlamentari con un irrisorio risparmio di mezzo miliardo l'anno avrebbero dovuto richiedere la modifica di alcuni articoli della Costituzione introducendo il referendum propositivo in modo da aggiungere alla democrazia rappresentativa la democrazia diretta, che era stata sempre nel loro programma. Non casuale il loro riferimento a Rousseau (Contratto sociale). Ora richiedono la modifica della Costituzione per la riduzione dei parlamentari solo per evitare le elezioni. Infatti la modifica comporta una doppia lettura e la successiva modifica dei collegi elettorali, che, essendo più ampi e meno radicati nel territorio, andrebbe proprio a loro svantaggio. Non potevano essere più idioti di così. Adesso sarebbero pronti a mettersi d'accordo con il BOMBA RENZI che dopo tante batoste ha la faccia da culo di riproporsi in politica per cercare un accordo con 5Stalle. Era andato da euroschiavo a contrattare lo sforamento del 3% con la scellerata promessa che in cambio l'Italia si sarebbe presa tutti gli invasori dall'Africa senza richiedere il mutamento del trattato di Dublino che implica tuttora follemente che degli invasori si faccia carico lo Stato di prima accoglienza. Così ha riempito in tre anni l'Italia di circa 600.000 africani. FOLIA! FOLLIA! E ora con quale faccia, dopo questo disastro, ha il coraggio di riprendere a parlare dettando le sue ricette politiche? Aveva presentato un disegno di legge che stravolgeva completamente la Costituzione a suo uso e consumo abolendo praticamente il Senato con un testo di legge così complicato da risultare persino illegibile e di fatto non applicabile. E' vero che aveva introdotto il referendum propositivo, ma si trattava di uno sporco inganno perché poi sarebbe stata la Camera (sparito il Senato) a dover discutere e approvare  la richiesta contenuta nel referendum propositivo, con la possibilità di respingerne il contenuto . Insomma, una bella presa per il culo per la sovranità del popolo italiano. Ma gli italiani il 4 dicembre 2016 hanno dato a lui un bel calcio in culo decretandone la fine politica nonostante gli attuali tentativi di riemergere dalla fogna in cui era stato buttato. 
La Costituzione deve essere cambiata, ma in rispetto della sovranità del popolo che non è rispettata con la democrazia soltanto rappresentativa. Bisogna renderla complementare a quella diretta, che deve poter essere in contrasto con quella rappresentativa dei partiti, saltandone tutte la pastoie. 
La modifica di pochi articoli della Costituzione sarebbe rivoluzionaria, a cominciare dal famigerato art. 75 che prevede il referendum solo abrogativo e vieta il referendum abrogativo per il trattati internazionali. In questo modo la Costituzione contraddittoriamente ha violato essa stessa l'art. 1 della Costituzione privando il popolo della sua sovranità e in questo modo ci è stata imposta l'adesione all'UE e alla maggiore disgrazia che è l'euro, moneta straniera perché è il marco traestito da euro. In base all'art. 75 della Costituzione siamo diventati EUROSCHIAVI. Non è stata permessa al popolo falsamente sovrano di decidere sull'adesione all'UE e all'euro.  
L'art. 75 fu concepito in clima di guerra fredda ad impedire che l'Italia uscisse dalla Nato contrasta allora dai socialcomunisti, avendo l'Italia aderito ad una alleanza con gli USA. Questo articolo è ormai supertato. 
Il Renzi nominò come commissario europeo una figura scialba, una nullità assoluta, come la Mogherini. Inoltre propose come canditato alla presidenza il grigio Mattarella, privo di benemerenze, se non quella (si fa per dire) di essere fratello di Sante ucciso dalla mafia. Fu l'occasione per la rottura dello scellerato patto del Nazareno con Berlusconi. Ed ora ci dobbiamo tenere Mattarella per altri tre anni pur essendo stato eletto da una maggioranza parlamentare che non esiste più.  
Piuttosto che richiedere una diminuzione del numero dei parlamentari Salvini avrebbe dovuto proporre una modifica della Costituzione riducendo a 5 anni il mandato del presidente della Repubblica in modo da farne coincidere la durata con quello della legislatura e renderne decaduto il mandato in caso di elezioni anticipate. Mattarella è oggi un abusivo del Quirinale perché eletto da una maggioranza che non esiste più. E' l'ultmo "regalo" dell'esagitato e urlatore Renzi. Con nuove elezioni che vedessero la vittoria del centro destra Mattaella dovrebbe dimettersi riducendo costituzionalmente il suo mandato facendolo coincidere con quello della legislatura. Ciò avrebbe dovuto richiedere Salvini prima delle elezioni anticipate invece che richiedere la diminuzione dei parlamentari, cadendo nella trappola dei 5 S.  Ma ci avrebbe dovuto pensare non più tardi del mese di giugno perché una modifica costituzionale in base all'art.138 comporta una doppia lettura delle due Camere con un intervalo di almeno tre mesi tra la prima e la seconda lettura. Salvini ha detto: "Affare fatto, anticipiamo le votazione (sulla riduzione del numero dei parlamentari) e poi subito alle urne". Impossibile. Il Senato ha già votato con una seconda deliberazione ma manca ancora la seconda deliberazione della Camera che potrebbe avvenire nello stesso mese di agosto. Ma non basta per rendere operativa la riforma perché poi sarebbe necessario un referendum  confermativo. Salvini ritiene che il referendum confermativo potrebbe avvenire dopo le nuove elezioni che avverrebbero continuando a non tenere conto della modifica del numero dei parlamentari. Il che è impossibile perché il referendum confermativo fa parte integrante della modifica approvata nel parlamento attuale e non può essere rinviata ad una nuova legislatura che verrebbe eletta ancora, illogicamente, senza la modifica approvata. Le elezioni anticipate non potrebbero avvenire prima del referendum confermativo, e ciò significherebbe rinviare le nuove elezioni di almeno sei mesi con un parlamento che verrebbe eletto con la modifica del numero dei parlamentari. E non nel mese di ottobre come aveva in progetto Salvini. Accettando la riduzione dei parlamentari Salvini ha fatto il gioco dei 5S prolungando di molti mesi la data delle elezioni anticipate. 

Perché il taglio del numero dei parlamentari fa slittare le elezioni


Qualora venisse chiesto il referendum, la Corte di Cassazione dovrebbe esaminare la domanda e dichiarare ammissibile la consultazione: passerebbe un altro mese. Poi bisogna indire il referendum in una data che va dai 50 ai 70 giorni successivi: ancora due mesi.
Non è tutto, anche se il referendum confermasse la legge, devono passare altri 60 giorni prima delle eventuali elezioni. Infatti la norma prevede «che si applichi a decorrere dalla data del primo scioglimento o della prima cessazione delle Camere successiva alla data di entrata in vigore e comunque non prima che siano decorsi sessanta giorni dalla predetta data di entrata in vigore».
Qualora nei tre mesi dall’approvazione nessuno chiedesse il referendum, ci vorrebbero comunque ulteriori mesi per ridisegnare i collegi. Fatto sta che approvare la legge sul taglio dei parlamentari significa far slittare le elezioni di almeno sei mesi così da votare nella primavera 2020, contando su una rinascita del Movimento 5 Stelle. Inaccettabile per la Lega.


E con l'aria che tira si concederebbe tempo per un governo di transizione con il pericolo di un governo PD 5 S. E si finirebbe con l'andare come minimo al 2020 perdendo tempo prezioso a lui sfavorevole perché rischierebbe di perdere l'attuale momento a lui favorevole. A parte la brutta figura di essersi assoggettato ad una non necessaria, se non dannosa, diminuzione dei parlamentari voluta dai 5S.         

1 commento:

  1. E' ciò che non hanno capito nemmeno i costituenti. NO quei parakuli l'hanno fatto apposta ad annulare nell'ultimo comma dei vari articoli, quanto di giusto espresso nel primo comma. L'art 1 NON è il solo. Leggiamoli bene tutti. Stessa fava per l'art. 11...
    C'è arrivata pure fanpage...! un gossipparo per casalinghe di Voghera !
    Quel secondo comma di quel primo articolo della Costituzione recita: “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.” Se io ti faccio esercitare le tue scelte nelle forme e nei limiti che io ti do, non sei tu il sovrano: sono io.
    Ovviamente lo ammette ma non è d'accordo...li vivacci sua !

    RispondiElimina