È
quasi divertente vedervi fare i deficienti sui balconi o cercare di
fare i rivoluzionari con gli aperitivi clandestini in terrazza, ma se ci
pensiamo bene, alla fin fine, siete una miserevole, lurida massa di
coglioni. Meritate di essere trattati così. Anzi, vi è andata pure bene. Forse meritereste pure di peggio.
Chiariamo la situazione, che forse non è chiara a degli analfabeti (funzionali o meno) come voi.
Sappiamo
benissimo, come chiunque non si sia semplicemente fermato ad ascoltare i
camion con altoparlante che girano per le città – con tanto di
altoparlanti – a spargere il terrore, che il virus, di per se, non è particolarmente aggressivo. Non
più di tante altre influenze stagionali, assai meno di tante altre
malattie. Lo avete capito che il coronavirus, di per se, non è
eccessivamente pericoloso? Oppure pensate che sia come il colera? Il problema è un altro. Probabilmente, presi come siete dallo scrivere minchiate su Facebook, non lo avete ancora capito. Serve che qualcuno ve lo spieghi, e lo faccia con termini che siano per voi facilmente comprensibili. Ci provo io.
Il problema sapete qual è? Che questo virus non è mortale, ma ha
un’alta facilità di contagio. E noi, i virus con una alta probabilità di
contagio, non ce li possiamo più permettere. Perché? Perché, in dieci
anni, sono stati sottratti alla sanità pubblica quasi 40 miliardi:
sono, più o meno, 4 finanziarie dello Stato Italiano, una cifra
spaventosa. La sinistra, negli ultimi 10 anni, ha attinto alla spesa
sanitaria per esigenze di finanza pubblica, per rispettare i diktat
della UE, per non far salire lo spread, per rispettare i parametri di
bilancio.
È questo il risultato finale di politiche a dir poco criminali,
chiaramente ed esaustivamente riassunte nel rapporto dell’Istituto
GIMBE – Evidence For Health (uno degli Istituti più autorevoli in
materia sanitaria della Nostra Nazione), che potete trovare a questo
collegamento: http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato6678589.pdf. Studiando questo documento, infatti, notiamo
come gli ultimi Governi abbiano attinto alla spesa sanitaria per
finanziare le loro fallimentari politiche economiche: solo nel
quinquennio 2010-2015 sono stati sottratti agli ospedali 25 miliardi. E chi ha governato l’Italia nel quinquennio 2010/2015? È presto detto:
- 16
novembre 2011 – 27 aprile 2013: Governo Monti (quello della Riforma
Fornero, dei tagli alla Sanità, della testa chinata in Europa);
- 28 aprile 2013 – 21 febbraio 2014: Governo Letta;
- 22 febbraio 2014 – 12 dicembre 2016: Governo Renzi;
- 12 dicembre 2016 – 1 giugno 2018: Governo Gentiloni.
Quattro
Governi, è bene ricordarlo, nati tutti da inciuci di palazzo, senza uno
straccio di legittimazione popolare. Praticamente possiamo dire che,
salvo l’anno 2011 di Silvio Berlusconi, e salvo un anno e mezzo del
primo Governo Conte, la sinistra, in Italia, ha governato quasi
ininterrottamente negli ultimi 10 anni, riuscendo a disintegrare – né
più né meno – la sanità pubblica, quel fiore all’occhiello della Nostra
Nazione iniziato da Giolitti, perfezionato nel Ventennio Fascista da
Benito Mussolini e che per decenni le altre nazioni europee (e non solo) ci hanno invidiato e copiato. E
cos’è che, parallelamente, cresceva a dismisura, senza conoscere crisi,
tagli, concorrenza? L’affare dei clandestini: a conti fatti, in Italia,
dal 2010 al 2018, per permettere a centinaia di migliaia di parassiti
di venire a svernare in Italia, sono stati spesi 20 miliardi. Una
cifra folle, da capogiro, pari a più della metà di quanto è stato
sottratto alla sanità pubblica. Non sappiamo quanti soldi questo Governo
abbia ripreso a spendere per gli invasori: accedere a qualche straccio
di documento diventa sempre più difficile, almeno per gli ultimi dei
coglioni, quali noi (e soprattutto voi) siamo.
È
un’esagerazione dire che hanno tolto soldi alla Sanità per darli ai
clandestini ed alle ONG che li parcheggiavano sulle nostre coste? Forse,
ma così è.
Quando
vi dicevamo “Prima gli italiani” – e lo facciamo dal 1991, mentre le parole d’ordine
di quell’altro che tanti di voi cretini idolatrate erano “Napoli colera”
e “Secessione del Nord” – e voi ci avete denunciati, insultati,
ostracizzati, boicottati, picchiati, presi in giro, volevamo dire
esattamente questo. Volevamo dire che mentre questa
Nazione colava a picco, con indicatori economici e macro-economici a dir
poco disastrosi, voi, mentre vi arrabbattavate per un contratto a
scadenza sei mesi, gridavate di aprire i porti, gridavate
all’accoglienza, e ci portavate in Tribunale per ogni manifesto che
osavamo mettere sui muri delle vostre città (sempre legalmente e pagando
quello che dalle amministrazioni comunali ci veniva chiesto,
ovviamente, mica come i vostri amichetti dei centri sociali, abituati a
distruggere e ad imbrattare le città senza mai pagare il conto, grazie
agli amici in Magistratura Democratica), sempre più sporche, sempre più
preda della delinquenza straniera, sempre più marce, sempre più senza
controllo.
Adesso
non potete più ammalarvi, nemmeno di un’influenza del cazzo, perché i
posti letto, per voi (ed anche per noi, purtroppo), non ci sono più:
sono stati convertiti in centri di prima accoglienza, in corsi di
inserimento al lavoro per clandestini, in redditi di cittadinanza
regalati a fancazzisti (che continueranno a prendere i loro immeritati
soldi mentre le partite IVA – il vero motore economico di questa Nazione
– vengono umiliate con 600 euro al mese che non valgono nemmeno tutta
la carta che bisogna produrre per ottenerli). E siccome non vi potete
ammalare dovete restare chiusi in casa, perché altrimenti rischiate di
schiattare in un anonimo lettino di ospedale, ché nemmeno i vostri
parenti possono venire a stringervi la mano prima che tiriate le cuoia.
Siete passati da “abbraccia un cinese” e “il vero virus è il razzismo”
al denunciare poveri cristi che portano a passeggio il cane o si fanno
la corsetta mattutina, e l’avete fatto con una tale naturalezza, con una
faccia da culo così grande, che forse, dico forse, viene da pensare che
questo merdoso virus, forse forse, ve lo meritiate. Non noi,
beninteso. Abbiamo solo la sfortuna di avervi come nostri connazionali,
ma noi abbiamo fatto di tutto per avvisarvi. Di più: perfino i nostri
genitori e le nostre mogli si stupiscono di come molti resistano ancora, urlino, strepitino, seppur inascoltati, ma
nonostante tutto non abbiano ancora mollato – e qualcuno, tra noi, se lo
potrebbe pure permettere di mandarvi sacrosantemente a fanculo.
Siete
stati voi a legittimare questa classe dirigente di criminali, che
mentre cominciavamo a morire come coglioni, buttati nell’angolino di
qualche camera di ospedale, ci dicevano che non dovevamo preoccuparci,
che se lo facevamo eravamo razzisti, xenofobi e fascisti, salvo poi
costringerci a stare a casa, a smettere di lavorare senza sapere come
portare i soldi in famiglia. È qualcosa che si avvicina di molto
alla legge marziale, se non ve ne siete accorti. E adesso che dobbiamo,
perfino noi, adattarci a questa situazione – essere costretti a stare a
casa e a non lavorare perché non possiamo rischiare di ammalarci, ché
posti letto, per noi, non ce ne sono più (1 ogni 250 abitanti, meno
della Romania) – ci trattate come degli imbecilli se cerchiamo di
invitarvi alla calma, di rispettare le disposizioni governative, di
cercare di non ammalarvi per non morire soli, perché i vostri parenti
non potranno nemmeno avvicinarsi a stringervi la mano negli ultimi
momenti? Pensate di essere rivoluzionari andando in giro a fare
l'aperitivo in strade deserte? A violare le disposizioni sanitarie? A
falsificare le autocertificazioni? No. Siete solo dei coglioni. Dei
coglioni che rischiano di ammalarsi e di far ammalare gli altri. Se
fossimo in una Nazione “normale” al minimo sareste stati fucilati in
mezzo alla strada – come propone De Luca, il governatore della Campania
che tutti idolatrano perché dice cose da fascisti (“Siamo in guerra”,
“Se fate la festa per la laurea bisogna venirvi a cercare col
lanciafiamme”, “Purtroppo in Italia non possiamo utilizzare i metodi
terapeutici della Cina”) pur non essendo un Fascista, e quindi lui se le
può permettere, mentre noi veniamo denunciati in un battito di ciglia.
Al massimo meritereste di non venire curati e lasciati a morire dentro
una stanza senza cibo né acqua. Ma tanto siamo in Italia, Nazione
incivile per definizione dal ’45 in poi, e quindi verrete trattati come
persone normali. Non preoccupatevi: potrete continuare a dire le vostre
cazzate su Facebook as usual– come sempre – per usare un termine
inglese, la lingua che vi illudete di saper parlare, quando non sapete
nemmeno l’italiano. Potrete farlo ancora per poco, però: quando
diventeranno operative le nuove delibere AGCOM che, sotto le mentite
spoglie della lotta alle bufale, mirano a mettervi il bavaglio anche
sulla vostra paginetta Facebook (dove al 90% pubblicate solo minchiate e
stupidaggini), non potrete nemmeno più farlo. Vi rimarranno le foto
degli spritz coi soldi della pensione di nonna (se non sarà schiattata
per il coronavirus) e le foto di cuccioli (quelli che avete
bastardamente abbandonato in massa in queste ultime settimane – perché non siete in grado di prendervi cura di voi, in tempi di crisi, figuriamoci di un altro essere vivente indifeso).
Vi
pisceranno in testa dicendovi che piove, e voi dovrete pure applaudire
contenti. Anzi: lo state già facendo. Avete eletto a grandi statisti
questi governanti da strapazzo, che hanno sottovalutato la crisi e vi
hanno mentito fino alla fine, salvo poi mettervi in quarantena. In una
Nazione civile questa gente sarebbe dovuta finire dentro un vagone
piombato, ma voi non siete civili, quindi ve li meritate tutti.
Forse,
quando e se tutto questo sarà finito, bisognerà fare i conti con un bel
po’ di gente e preparare qualche colpo in canna: l’Unione Europa, la
Von der Leyden che programma l’assalto ai nostri titoli più importanti,
la Germania che ci ha guardati affondare col sorriso sulle labbra, i
francesi che ci hanno perculato, una classe di governanti inetti,
cialtroni, massoni e mafiosi. Ma, prima di tutto, bisognerebbe
cominciare da voi: dagli italiani.