lunedì 25 aprile 2016

SANDRO PERTINI: UN FANATICO MANDANTE DELL' ATTENTATO DI VIA RASELLA E DEI SICARI ASSASSINI DI MUSSOLINI

Ci si ricordi anche di questo il 25 aprile. Mussolini fu ucciso il 28 e Hitler  si suicidò il 30.
Divenne presidente della Repubblica uno che insieme a Riccardo Bauer e Giorgio Amendola costituì a Roma una sedicente giunta militare, così autonominatasi senza alcun riconoscimento giuridico. Costui si chiamava Sandro Pertini. Insieme progettarono il vigliacco attentato terroristico di via Rasella, con la conseguente rappresaglia delle Fosse Ardeatine. Rappresaglia prevista dalle norme internazioni di guerra. E fu Pertini a volere che Mussolini venisse ucciso prima che arrivassero a Milano gli americani. E ciò, SI BADI BENE, contro la volontà del CLN per l'Alta Italia che aveva solo dato ordine di arrestare Mussolini per consegnarlo agli americani, secondo l'accordo con il governo Badoglio. Certamente gli americani avrebbero risparmiato la vita a Mussolini, non potendolo accusare delle stesse colpe attribuite a Hitler. E' da escludere che sarebbe finito di fronte al Tribunale (giuridicamente un obbrobrio) di Norimberga. Infatti Mussolini non fece mai eliminare fisicamente i suoi nemici politici. E non è da escludere che gli americani l'avrebbero riciclato politicamente in una Italia repubblicana (Mussolini fu sempre repubblicano e mal sopportò sempre la monarchia) in un clima ormai di guerra fredda contro l'Unione Sovietica. Questo temevano i comunisti e i loro alleati come Pertini. Per questo il Pertini inviò a Dongo i sicari. Ma non si saprà mai chi siano stati i sicari. E' ormai accertato che non poteva essere l'oscuro ragioniere Walter Audisio, autonominatosi colonnello Valerio (secondo il film di Carlo Lizzani Mussolini ultimo atto) perché l'Audisio arrivò a Dongo la sera mentre Mussolini e la Petacci furono uccisi la mattina. Il Pertini lodò il film di Lizzani ma gli disse che non era stato l'Audisio ad uccidere Mussolini. E allora chi fu? gli domando Lizzani. Questo non posso dirtelo, gli rispose questo lurido individuo. Che volle portarsi nella tomba (meglio: nelle sue luride ceneri dopo la cremazione) il segreto della morte di Mussolini per non scaricare le colpe su esponenti del futuro P.C.I. Infatti tra i possibili esecutori figura anche Luigi Longo, segretario del P.C.I. dopo Togliatti. Cinque sono le versioni delle morte di Mussolini. Come le ho riportate nel mio libro Io non volevo nascere. E' certo che Mussolini fu ucciso nudo perché i fori dei proiettili trovatigli sugli abiti erano di numero inferiore rispetto a quelli riscontrati sul corpo. Il prof. Cattabeni, medico legale che fece l'esame necroscopico sui corpi di Mussolini e della Petacci, riscontrò profonde ferite vaginali e anali sulla Petacci. Ne consegue che il cadavere della Petacci fu sottoposto ad una barbara violenza  ficcandole un bastone nella vagina e nell'ano. Ma di questo i cosiddetti eroi partigiani non vogliono parlare. Liberatori di che? Di nulla. Le sollevazioni avvennero a Genova, a Torino e a Milano quando i tedeschi erano ormai in fuga, continuando a sparare loro alle spalle. Volevano appropriarsi del merito della cosiddetta liberazione quando ormai gli americani erano alle porte. Furono soltando dei vomitevoli maramaldi. Moralmente ripugnanti.  E fu Pertini a graziare un criminale, Mario Toffanin, detto Giacca, che uccise i componenti della brigata cattolica Osoppo che indagava sulla scomparsa dell'oro di Dongo, di cui si erano appropriati i comunisti. Condannato in contumacia all'ergastolo solo nel 1952 per l'eccidio di Porzus fu graziato dal Pertini nel 1978 dopo che questo criminale, ricercato, era fuggito prima in Jugoslavia e poi in Cecoslovacchia.  L'infamia storica ricada su questo squallido individuo poi innalzato alla carica di presidente della Repubblica.       

4 commenti:

Anonimo ha detto...

professore,
le sevizie sul corpo della Petacci facevano parte della battaglia per la libertà ! ...se no come potevano quei baldi giovani liberare l'italia ?
e poi su, dai, sicuramente una donna ammanicata col fascismo sarà stata abituata a certe cose...!
saluti,
marco

Anonimo ha detto...

Un vero bivacco di manipoli...come disse il Duce! Chissà ancora per quanti anni potremo attingere alla verità di questa lurida pagina della storia d'Italia. La polvere delle nefandezze e delle falsità, che ha saturato negli anni ogni angolo della società, coprirà quello scempio. Ma alla fine il dazio verrà pagato, perche la ruota del destino prima o poi passa!
Antonio

francesco ha detto...

Intanto il PD ha presentato una proposta di legge per mettere al bando la vendita di gadget fascisti. Pene aumentate per il commercio online e chiusura dei negozi di Predappio. Queste sono le priorità del suddetto partito. Dinnanzi a tali iniziative legislative saluto romanamente!

Gyp ha detto...

Si dice che i partiti non vedano bene la pacificazione. E come potrebbe essere diversamente? Essi rinacquero in funzione antifascista, che vogliono difendere a oltranza, quindi, quel loro blasone. Hanno interesse che il fascismo esista: tanto è vero che compiono, con l'aiuto compiacente della polizia (e magistratura), sforzi acrobatici per inventarlo. Wssi, inoltre, si arrogano il diritto di essere la Nazione; per qui tutto quanto si svolge al di fuori della loro iniziativa, del loro controllo della loro disciplina, resta fuori legge. staremo a vedere però se i 40 milioni di italiani (ora più di 60) che non si sono schedati nei partiti rinunceranno a qualunque capacità di espressione e di manifestazione per il fatto che non ricevano ordini dall'alto.
Non è rifiutandosi di leggere il termometro che si può scongiurare la febbre.
Franco De Agazio (n2 12 gen 1947 Meridiano d'Italia)