Considerato
ingiustamente un grande filosofo da quelli che non si distanziano dal
considerare l'uomo scisso dalla natura. Fu un impastatore di idee altrui
connesse confusamente senza essere stato capace di superare l'idealismo
gentiliano e crociano che impastò con la psicanalisi in una sua teoria
dell'uomo inteso come "intersoggettività", scoprendo in questo modo
l'acqua calda. Si appassionò alla fenomenologia di Husserl e
all'idealismo di Fichte distinguendo tra conoscenza e coscienza, per confermare
una vecchia concezione idealistica che pone la coscienza come vissuto non
oggettivabile nella conoscenza. Tipica ed estrema concezione idealistica che fa
del pensiero una sostanza che si sottrae ad ogni fondamento biologico che viene
superato nell'esistenza di un Sé che si pone oltre ogni conoscenza. Simili
filosofi, con la loro deleteria concezione antropocentrica, che fa scomparire
le origini naturali della specie homo e la sua evoluzione biologica, meritano solo
vituperio in quanto pessimi maestri di vita. Come lo fu Masullo, al di là di
tutte le frasi che lo incensano purtroppo sui giornali.
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