giovedì 17 dicembre 2020

IL SOLITO MALEDETTO NATALE DI SANGUE. NON SI PUO' ESSERE CRISTIANI

Ecce agnus dei qui tollit peccata mundi. E così i maledetti cristiani festeggiano quella respingente e odiosa figura di Gesù che volle presentarsi come agnello sacrificale secondo l'orrida tradizione EBRAICA. Non esiste animale più mite e più mansueto di un agnello. Bisogna essere barbari e vigliacchi per infilargli un coltello in gola dopo averlo sottratto alla madre che ancora lo cerca. Se avessi abitato in una casa con giardino non mi sarei preso un cane ma un agnello e lo avrei portato a spasso al guinzaglio per la città con il gusto di provocare la stupidità della gente che fa differenza tra un cane e una pecora. Nella Sardegna l'odiosa categoria dei pastori si è lamentata del fatto che è diminuita a causa del Covid la vendita di carne di agnello precisando che normalmente per il Natale veniva macellata la metà degli agnelli macellati durante tutto l'anno. Ecco l'immagine più cruda di questo nauseabondo Natale di sangue ex festa pagana. Quante figure storiche furono migliori già nell'antichità di questa triste e fanatica figura che è il Gesù dei vangeli (giacché storicamente è certo che egli non fu affatto quello raccontato dai vangeli, parendo che appartenesse alla setta degli zeloti che combattevano contro i Romani per l'indipendenza della Palestina). Lo si confronti con pensatori quali Pitagora, Plutarco, Porfirio, Apollonio di Tiana (che rifiutò di farsi convertire da s. Paolo). Plutarco definiva i cuochi "pasticceri di cadaveri" (De esu carnium). Come sarebbe stata migliore la storia se avesse prevalso il loro pensiero. Non prevalse perché era un pensiero disarmato di fronte al cristianesimo che vinse solo con le armi della persecuzione a cominciare dagli ultimi imperatori dopo Costantino. Con Teodosio il cristianesimo divenne con la forza delle armi religione di Stato, ma così finì anche l'impero romano.      

Ha scritto Hegel (Scritti sul cristianesimo) che uno Stato che mettesse in pratica la morale dei vangeli si autodistruggerebbe. E in effetti si pensi al detto "fai agli altri quel che vorresti fosse fatto a te". Precetto morale pericoloso perché induce al fanatismo di chi crede di dover anche odiare ed uccidere colui che non la pensa come te convinto di dover meritare lo stesso odio se non lo esercitassi nei confronti di chi non crede le stesse cose. Da qui il fanatismo religioso espresso ancor di più dagli islamici. La morale del bene è pericolosa perché comporta l'avvicinamento anche nella predicazione. Ma 500 anni prima Confucio espresse un diverso precetto, che è  giuridico e non morale: non fare agli altri quel che non vorresti fosse fatto a te. Tale precetto implica la distanza, e chi rispetta la distanza non uccide (distanza che può essere annullata solo dalle armi da fuoco). Se gli altri sono anche gli animali la norma di Confucio diventa rivoluzionaria e demolisce l'impostura di tutti quelli che festeggiano il maledetto Natale con carne di agnello ma non avrebbero il coraggio di ucciderlo, dissanguarlo, spellandolo e squartandolo. Esiste un virus peggiore del Covid ed è l'impostura umana. Se dovessi prendere ad esempio di maggiore contrapposizione all'odioso  Gesù dei vangeli prenderei la figura di Albert Schweitzer: «Ti sentirai solidale con ogni forma di vita e la rispetterai in ogni condizione: ecco il più grande comandamento nella sua formula più semplice». Ma ingenuamente non capì mai da cristiano chi fosse realmente il Gesù dei vangeli. In effetti la sua etica fondata sul "rispetto per la vita" presuppone una norma giuridica fondata sul diritto naturale, che, in quanto naturale, non può essere diritto della sola natura umana come è concepita da ogni concezione antropocentrica che non può che essere antiscientifica.

3 apr 2017 — APOLLONIO DI TIANA, PLUTARCO, PORFIRIO: MIEI IDEALI DI UMANITA'. Apollonio di Tiana (I secolo d. C.), educato a Tarso, ...

 

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