Vedevo nella Russia di Putin una difesa della migliore tradizione europea, contro la corruzione dei costumi dell'Europa Occidentale portata dal relativismo contrabbandato dal liberalismo. Vedevo nella Russia di Putin l'erede della difesa dall'invasione musulmana, come è capitato recentemente con l'intervento russo in Siria perché non prendesse il potere la jiad islamica estromettendo il legale governo di Assad. Ricordo che la Russia, quando cadde disgraziatamente l'Impero romano d'Oriente (bizantino) abbandonato a se stesso dall'Europa dei papi solo per divergenze dottrinali, si dichiarò terza Roma volendo raccogliere l'eredità della cultura greco-romana. Tutto ciò è stato tradito dal criminale Putin. Lo dovrebbe attendere un tribunale internazionale che lo giudichi per crimini contro l'umanità, anche se la condanna non avrebbe alcun pratico effetto. Ma servirebbe a presentarlo al resto del mondo, fuori dell'area di influenza russa, come un criminale, e non potrebbe più uscire fuori dei confini russi e degli Stati alleati solo per ragioni economiche. Se si dovessero rivedere i confini dell'Europa bisognerebbe tornare indietro almeno sino all'impero Romano.
Questo è il blog del prof. Pietro Melis, autore del testo intitolato "Scontro tra culture e metacultura scientifica: l'occidente e il diritto naturale. Nelle sue radici greco-romano-cristiane. Non giudaiche e antislamiche".
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