Questo è il blog del prof. Pietro Melis, autore del testo intitolato "Scontro tra culture e metacultura scientifica: l'occidente e il diritto naturale. Nelle sue radici greco-romano-cristiane. Non giudaiche e antislamiche".
giovedì 27 luglio 2023
REGOLAMENTO PAZZESCO: STRINGERE LA MANO AL PROPRIO NEMICO
Pena la squalifica. E' accaduto ai mondiali di scherma. L'ucraina, vincitrice, è stata squalificata per non avere accettato, come da regolamento, la stretta di mano della russa.
La Russia non è nemica di nessuno. Il vero nemico dell'Ucraina sono i soliti guerrafondai domiciliati in Londra, Parigi e Washington e questi sono veramente i loro peggiori nemici. La guerra l'hanno voluta loro, ed è stata imposta alla Russia. Senza le macchinazioni, gli intrighi, delle suddette potenze demoniache, Russia e Ucraina avrebbero sistemato i loro contenziosi in modo pacifico ed amichevole, nel reciproco interesse, con vantaggi per ambedue le parti. Però i diavoli d'oltreoceano non l'hanno permesso, loro vogliono tutto, sangue , vite e soldi di tutti i popoli della Terra.Questo in atto in Ucraina è veramente uno scontro armato insensato, assurdo, che non ha ragione di essere.
L'Ucraina nel 2014 è andata a cercarsela con la guerra civile voluta contro i russi del Donpass. Bastava concedere una autonomia politica in quella regione senza dover odiare i russi di quella regione. La maggiore responsabile è la stessa popolazione ucraina che sorregge l'ex comico Zelensky che ha sempre rifiutato,e continua a rifiutare, di aprire un colloquio con Putin pur sapendo che la Russia non potrà mai perdere questa scellerata guerra di logoramento. Putin si è ricordato del 2014 e ha creduto di dovere vendicare i russi del Donpass, che non avrebbe invaso senza la repressione del 2014. Se i russi del Donpass avessero avuto una certa autonomia politica come quella ottenuta dagli austriaci dell'Alto Adige (per essi Sudtirolo), godenti di finanziamenti tali da far loro preferire di figurare come cittadini italiani piuttosto che come cittadini austriaci si sarebbe tolta a Putin la scusa dell'invasione del Donpass. Penso che con Berlusconi al governo forse non ci sarebbe stata l'invasione del Donpass. Valgono anche i rapporti personali e Berlusconi, di cui Putin era molto amico, avrebbe trovato una mediazione, anche costringendo il governo ucraino a trattare con Putin senza dover perdere il Donpass, regione ricca di materiali rari. Bisogna ricordarsi che il russo è la lingua più parlata, e che lo stesso Zelensky ha il russo come madre lingua. .
Be piu' che altro nel 2014 in Ucraina c'e' stato il colpo di stato stile primavere arabe, che ha spodestato il presidente (eletto) filo russo. E da li il macello. Sono stato in ucraina 3 anni fa, la mia ex e' di li.La maggior parte della gente che ho conosciuto era ultra nazionalista , ma c'era qualcuno filo russo ( sono stato nell'ucraina occidentale).Mi ricordo che gli dicevo , vedrete come vi finisce .....rikkioni pride e lgbt . Be gli e' andata peggio.USA cangro del mondo.
Interessante ciò che ha vissuto. Scriva anche altro su questo argomento. La guerra continuerà sino a quando l'ex comico continuerà a rifiutare di parlare con Putin. La Russia non potrà ma perdere la guerra. Non se lo mette in testa l'ex comico.
La Russia non è nemica di nessuno. Il vero nemico dell'Ucraina sono i soliti guerrafondai domiciliati in Londra, Parigi e Washington e questi sono veramente i loro peggiori nemici. La guerra l'hanno voluta loro, ed è stata imposta alla Russia. Senza le macchinazioni, gli intrighi, delle suddette potenze demoniache, Russia e Ucraina avrebbero sistemato i loro contenziosi in modo pacifico ed amichevole, nel reciproco interesse, con vantaggi per ambedue le parti. Però i diavoli d'oltreoceano non l'hanno permesso, loro vogliono tutto, sangue , vite e soldi di tutti i popoli della Terra.Questo in atto in Ucraina è veramente uno scontro armato insensato, assurdo, che non ha ragione di essere.
RispondiEliminaIl commento di sopra e' il mio=Pippo. (Non Anonimo)
RispondiEliminaL'Ucraina nel 2014 è andata a cercarsela con la guerra civile voluta contro i russi del Donpass. Bastava concedere una autonomia politica in quella regione senza dover odiare i russi di quella regione. La maggiore responsabile è la stessa popolazione ucraina che sorregge l'ex comico Zelensky che ha sempre rifiutato,e continua a rifiutare, di aprire un colloquio con Putin pur sapendo che la Russia non potrà mai perdere questa scellerata guerra di logoramento. Putin si è ricordato del 2014 e ha creduto di dovere vendicare i russi del Donpass, che non avrebbe invaso senza la repressione del 2014. Se i russi del Donpass avessero avuto una certa autonomia politica come quella ottenuta dagli austriaci dell'Alto Adige (per essi Sudtirolo), godenti di finanziamenti tali da far loro preferire di figurare come cittadini italiani piuttosto che come cittadini austriaci si sarebbe tolta a Putin la scusa dell'invasione del Donpass. Penso che con Berlusconi al governo forse non ci sarebbe stata l'invasione del Donpass. Valgono anche i rapporti personali e Berlusconi, di cui Putin era molto amico, avrebbe trovato una mediazione, anche costringendo il governo ucraino a trattare con Putin senza dover perdere il Donpass, regione ricca di materiali rari. Bisogna ricordarsi che il russo è la lingua più parlata, e che lo stesso Zelensky ha il russo come madre lingua.
RispondiElimina.
Be piu' che altro nel 2014 in Ucraina c'e' stato il colpo di stato stile primavere arabe, che ha spodestato il presidente (eletto) filo russo. E da li il macello. Sono stato in ucraina 3 anni fa, la mia ex e' di li.La maggior parte della gente che ho conosciuto era ultra nazionalista , ma c'era qualcuno filo russo ( sono stato nell'ucraina occidentale).Mi ricordo che gli dicevo , vedrete come vi finisce .....rikkioni pride e lgbt . Be gli e' andata peggio.USA cangro del mondo.
RispondiEliminaInteressante ciò che ha vissuto. Scriva anche altro su questo argomento. La guerra continuerà sino a quando l'ex comico continuerà a rifiutare di parlare con Putin. La Russia non potrà ma perdere la guerra. Non se lo mette in testa l'ex comico.
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