Blog del prof. Pietro Melis

Questo è il blog del prof. Pietro Melis, autore del testo intitolato "Scontro tra culture e metacultura scientifica: l'occidente e il diritto naturale. Nelle sue radici greco-romano-cristiane. Non giudaiche e antislamiche".

lunedì 15 dicembre 2025

E' STATO PUBBLICATO IL MIO LIBRO IL MONDO AL OICSEVOR (ROVESCIO)

 PRO E CONTRO VANNACCI  

IL MONDO AL OICSEVOR  

Se ne può leggere l'estratto, in cui è presente la Prefazione, che espone temi che non sono ripresi nei vari capitoli. Non volevo che il libro fosse soltanto una diatriba nei confronti di Vannacci, che è caduto in un cretinata nel suo volere far discendere la anormalità da una minoranza invece che da spiegazioni scientifiche.  Il libro di Vannacci ha come titolo IL MONDO AL OIRARTNOC (CONTRARIO). Vannacci ha ignorato completamente la maggiore disgrazia della storia che rimane l'Islam, perché non può esistere un Islam moderato non esistendo un Corano moderato, di cui nella Prefazione riporto tutte le frasi che predicano la violenza armata contro gli infedeli, essendo lo stesso Corano  la radice del terrorismo islamico. 

Solo nella Prefazione faccio riferimento all'ormai noto libro di Vannacci, che è rimasto per ignoranza entro una concezione antropocentrica, e perciò antiscientifica, della Natura. Spero che la Prefazione sia motivo di un attacco da parte della dittatura del pensiero unico. Più forte di quello subito da Vannacci.  

Il libro può essere richiesto in una qualunque libreria. Amazon è l'unico editore che, lasciando l'autore proprietario del libro nella misura del 60% (il resto è dovuto alle spese di stampa), consente all'autore di pubblicare il libro con altro editore.    

Ho preferito per ora rivolgermi ad Amazon come editore perché ha una piattaforma mondiale, in attesa che un altro editore riprenda il mio testo, come ha fatto lo stesso Vannacci, che da Amazon è passato poi all'editore IL CERCHIO, che mi rispose positivamente.     

Prefazione. 7

1. Origine dell’attuale stato dell’Universo - Che non significa origine dell’Universo che è eterno  19

2. Origine della vita ed evoluzione biologica. 25

3. Le verità scientifiche e le aporie del cristianesimo - Benedetto XVI e il destino dell’Europa  51

4. Le penose contraddizioni di famosi giuristi e filosofi 73

5. I guasti ambientali causati dalle industrie di morte. 99

6. Il pensiero di filosofi antichi sugli animali 109

7. La Lectio Magistralis di Benedetto XVI e il suo excursus storico. 121

8. Il diritto naturale contro il relativismo delle identità culturali - Le contraddizioni economiche dell’Unione Europea. 133

9. La quarta invasione dell’Europa da parte dell’Islam... 145

10. Il cristianesimo laico di Marcello Pera. 149

11. Scontro tra culture e metacultura scientifica. 163

12. Due ebrei a confronto scontro: Levi-Strauss e Einstein. 169

13. Morale e diritto riguardo alla questione dei migranti 173

14. Economia e diritto naturale. 185

15. Contro il relativismo: Husserl e la ragione Europea. 191

Conclusioni 197

 

 

    



Pietro Melis alle 15:55 Nessun commento:

domenica 7 dicembre 2025

LA CAUSA DELLA GUERRA IN UCRAINA

 Non ha importanza che gli ucraini abbiano una presenza storica prima dei russi. Nel 2016 vi fu una sorta di guerra civile con la repressione della regione del Donbass dove maggiore era la presenza dei russi. L'invasione da parte della Russia del criminale Putin ne fu una conseguenza. Criminale perché continua a bombardare edifici civili con lo solo scopo di demoralizzare gli ucraini e di costringerli a rinunciare il Donbass. La Crimea è stata sempre russa e fu invata da una coalizione di cui fece parte anche il Piemonte con al governo il Cavour che in questo modo costringeva soprattutto la Francia a sostenere l'intervento a favore del Piemonte (Regno sardo-piemontese). La Crimea venne a far parte dell'Unione Sovietica per volere di Krusciov solo perché l'Ucraina era uno degli Stati facenti parte dell'Unione Sovietica. Il grande errore del governo ucraino fu quello di non riconoscere un'ampia autonomia al Donbass popolata da russi. Oggi l'unica ragionevole soluzione può consistere nel riconoscere un'ampia autonomia al Donbass. Sia di esempio l'Italia che concesse ampia autonomia all'Alto Adige che in realtà dovrebbe chiamarsi Sudtirolo, che fece sempre parte dell'Austria, il cui torto fu quello di avere perso nella prima guerra mondiale. Il criminale Putin sta imitando Hitler che volle ed ottenne a Monaco l'annessione della regione dei Sudeti della Cecoslovacchia al Reich. Ma non bastò questo a Hitler, che dopo invase tutta la Cecoslovacchia. E non è da escludere che Putin aspiri poi a portare tutta l'Ucraina entro la Russia. La Germania a causa della sconfitta anche nella seconda guerra mondiale perse l'ampio territorio che era la Prussia orientale, che dalle origini fu la culla della Germania. La Prussia orientale fu incamerata nella Polonia e nella Russia dopo la seconda guerra mondiale. Della Prussia orientale rimane nella Russia il territorio che circonda la città Konisberg, dove nacque e trascorse tutta la vita il filosofo Immanuel Kant. Oggi Konisberg è un piccolo territorio russo (una enclave) che non ha un confine con la Russia. Non ha importanza che gli ucraini abbiano una presenza storica prima dei russi. Nel 2016 vi fu una sorta di guerra civile con la repressione della regione del Donbass dove maggiore era la presenza dei russi. L'invasione da parte della Russia del criminale Putin ne fu una conseguenza. Criminale perché continua a bombardare edifici civili con lo solo scopo di demoralizzare gli ucraini e di costringerli a rinunciare il Donbass. La Crimea è stata sempre russa e fu invasa da una coalizione di cui fece parte anche il Piemonte avente al governo il Cavour, che in questo modo costringeva soprattutto la Francia a sostenere l'intervento a favore del Piemonte (Regno sardo-piemontese). La Crimea venne a far parte dell'Unione Sovietica per volere di Krisciov solo perché l'Ucraina era una degli Stati facenti parte dell'Unione Sovietica. Il grande errore del governo ucraino fu quello di non riconoscere un'ampia autonomia al Donbass popolata da russi. Oggi l'unica ragionevole soluzione può consistere nel riconoscere un'ampia autonnomia al Donbass. Sia di esempio l'Italia che concesse almpia autonomia all'Alto Adige che in realtà dovrebbe chiamarsi Sudtirolo, che fece sempre parte dell'Austria, il cui torto fu quello di avere perso nella prima guerra mondiale. Il criminale Putin sta imitando Hitler che volle ed ottenne a Monaco l'annessione della regione dei Sudeti della Cecoslovacchia al Reich. Ma non bastò questo a Hitler, che dopo invase tutta la Cecoslovacchia. E non è da escludere che Putin aspiri poi a portare tutta l'Ucraina entro la Russia. La Germania a causa della sconfitta anche nella seconda guerra mondiale perse l'ampio territorio che era la Prussia orientale, che dalle origini fu la culla della Germania. La Prussia orientale fu incamerata nella Polonia e nella Russia doppo la seconda guerra mondiale. Della Prussia orientale rimane nella Russia il territorio che circonda la città Konisberg, dove nacque e trascorse tutta la vita il filosofo Immanuel Kant. Oggi Konisnerg è un piccolo territorio (una enclave) che non ha nemmeno un confine con la Russia.

Pietro Melis alle 04:30 Nessun commento:

mercoledì 3 dicembre 2025

GIUDICI COMPLICI DEI RAPINATORI

 Erano due e debbono pagare i danni a quello che non è morto e ai familiari di quello morto. Dice il filosofo Locke che chi assale un altro si pone in uno stato di natura dove ognuno ha il diritto di farsi giustizia da sé. Dicono che si debbono rivolgere alle forze dell'prdine. Incredibile. Bisogna essere imbecilli patentati per non capire che non vi può essere un carabiniere o un poliziotto in ogni casa o in ogni nergozio. E' questo che non capiscono i giudici, che dovrebbero fare un altro mestiere essendo degli ignoranti che sono anche privi della capacità di applicare la logica.    

Pietro Melis alle 23:54 Nessun commento:

domenica 30 novembre 2025

OGGI E' IL COMPLEANNO DI UN GRANDE EBREO CHE HA COMPIUTO 90 ANNI

Ho ammirato sempre l'intelligenza ebraica che ha dato sempre alti contributi sia nella scienza che nella letteratura. Ma questi ebrei erano tutti non credenti. Come Einstein. Di cui voglio riportare alcune frasi tratte da un libro intitolato Idee e opinioni ."Io non posso concepire un Dio che ricompensa e punisce le sue creature e che esercita una volontà simile a quella che noi sperimentiamo su noi stessi. Né so immaginarmi e desiderare un individuo che sopravviva alla propria morte fisica: lasciate che di tali idee si nutrano, per paura o per egoismo, le anime fiacche. Il carattere antropomorfico dell'idea di Dio nelle religioni è dimostrato dal fatto che gli uomini si rivolgono all'Essere divino nelle loro preghiere e lo supplicano perché i loro desideri siano esauditi. E' possibile appartenere alla civiltà europea ed essere un buon cittadino e al tempo stesso un fedele ebreo che ama la sua razza e onora i suoi padri. Se ce ne ricordiamo, e se agiremo in conseguenza, per noi il problema dell'antisemitismo, per quanto esso è di natura sociale, sarà risolto. La lumaca può liberarsi del proprio guscio senza perciò perdere la qualità di lumaca. L'ebreo che abbandona la priopria fede si trova si trova nell'identica situazuione: egli rimane ebreo".

Ho dedicato ad Einstein il mio libro intitolato Scontro tra culture e metacultura scientifica. Alla memoria di Albert Einstein, Ideale di una umanità metaculturale. A tutti gli animali vittime della violenza dell'antropocentrismo  

Pietro Melis alle 23:38 Nessun commento:

venerdì 28 novembre 2025

I BAMBINI E LA LORO VITA NEL BOSCO

Tutti dalla parte dei genitori, lui inglese e lei australiana. Grande elogio di una vita lontana da una società corrutrice e da tutti i mezzi di comunicazione e di trattenimento, come i telefonini e la TV. Ritorno ad uno stato di natura, quasi quella descritta da Rousseau contro la corruzione della società. Niente acqua dai rubinetti e niente luce elettrica. E' un progresso? NO. Viene elogiata una vita impossibile. I genitori hanno dichiarato che sono stati essi gli insegnanti dei tre figli. Impossibile. I genitori non possono sostituirsi da tuttologi agli insegnanti di mestiere relativi alle diverse discipline. Chi crede che sia stato fatto un torto ai bambini o è in malafede oppure stragiona. La società non può essere rifiutata perché prima o dopo questi bambini saranno costretti a non poterne fare a meno e dovranno capire che i genitori erano stupidi utopisti che stavano danneggiando i figli rendendoli incapaci di affrontare una vita sociale.    

Pietro Melis alle 06:55 Nessun commento:

venerdì 21 novembre 2025

NON SI MUORE MAI. SI SCOMPARE

 Così si dovrebbe dire secondo il famoso filosofo Emanuele Severino, il quale ha esteso l'eternità dell'Essere di Parmenide a tutti gli enti. Come può aver detto una simile CRETINATA? Siamo tutti eterni secondo Severino. La nascita è un apparire nel mondo visibile essendo già presente nel mondo invisibile. La morte è un ritorno nel mondo invisibile, non essendo escluso un ritorno nel mondo visibile. In che cosa consisterebbe la vita nel mondo invisibile se si è di puro spirito? Che cosa si fa nel mondo invisibile? Un mondo in cui è assente ogni progettualità sarebbe una eterna noia. Terribile. Riporto una frase del fisico Ludwig Büchner nel suo libro Forza e materia: E' più tremendo il pensiero che dopo la morte vi è il nulla o non è più tremendo il pensiero che, divenendo eterni, non possiamo più morire? Spesso in occasione di morti famosi si suole dire è scomparso invece di è morto. Così si suole esorcizzare la morte.  

Severino esclude l'evoluzione biologica che è soltanto apparente. Dunque era necessario che nascesse Severino? Pertanto era eterno quello spermatozoo che arrivò prima all'utero mentre dovevano sparire per sempre tutti gli altri spermatozoi essendo previsto dall'eternità che vincesse lo spermatozoo da cui nacque Severino? Possibile che Severino abbia riscosso successo arrivando a scrivere articoli sul Corriere della sera?      

Forza e materia studj popolari di filosofia e storia naturale ...


Internet Archive
https://archive.org › details
30 ago 2014 — Forza e materia studj popolari di filosofia e storia naturale Luigi Büchner ; Publication date: 1867 ; Usage: Public Domain Mark 1.0 Creative ..

   

Pietro Melis alle 11:02 Nessun commento:

lunedì 17 novembre 2025

IMPEDIRE QUESTE IMMAGINI REPELLENTI FUORI DELLA REALTA'

Qualcuno mi spieghi come vengono costruite queste schifose e repellenti immagini che certamente non sono tratte dalla realtà. 


Royal ASMR
911.208 visualizzazioni • 5 mesi fa
8:03

Bees COVER a Helpless Cat—Rescuers Rush Into the Danger Zone

Protect Wildlife
2569 visualizzazioni • 7 ore fa
Nuovo
11:37

rescue animal: Puppy Flags Down a Stranger to Save Mom Fused to a GIANT SHELL

rescueanimalsc e altri 5
686.395 visualizzazioni • 1 mese fa

5:58
11:41

rescue animal : Man Uses Demolition Tools for Incredible Bald Eagle Rescue

carry time
226.984 visualizzazioni • 1 mese fa
1 puntata

The 14-Year-Old Boy's Struggle of Turning Into Stone: Born Different

Demon Quaid
6786 visualizzazioni • 22 ore fa
Nuovo
15:20

A Lion and Leopard Find an Unconscious Woman — You Won’t Believe What They Do Next!

Wildlife Heroes
74.273 visualizzazioni • 4 mesi fa
YouTube · WanderSoul Vlog
Oltre 592.290 visualizzazioni · 5 mesi f
 
 
YouTube · Paws Rescue
Oltre 6140 visualizzazioni · 6 mesi fa

8:09
... Video: 8 Powerful Animal Rescue Stories That Will Leave You in ... https://youtu.be/QbQoHFVGJaA Best Playlist: https://www.youtube.com ...

12:16Animal Rescue: Poor Cat Rescued From Thousands of Bugs Attack Welcome to WanderSoul Vlog - Animal Rescues, where we capture heartwarming ...
Mancanti: 57.800 ‎iscritti ‎594.484 ‎mesi ‎fa

Animal Rescue: Poor Cat Rescued From Thousands of Bugs ...

YouTube · Wild Haven 01
Oltre 1440 visualizzazioni · 5 mesi fa
4:35Animal Rescue: Poor Cat Rescued From Thousands of Bugs Attack | Emotional. 1.4K views · 4 months ago #AnimalsInNeed #AnimalProtection # ...

 

 

Pietro Melis alle 22:32 3 commenti:

domenica 16 novembre 2025

FUORI DONNARUMMA E DENTRO CAPRILE

 La batosta per 4 a 1 è dovuto per almeno la metà a Donnarumma 

Il portiere del Cagliari avrebbe impedito almeno due reti della Norvegia. Un tiro partente da fuori dell'area grande è sempre parabile. 

Pietro Melis alle 23:19 Nessun commento:

domenica 2 novembre 2025

LA SPORCA FINE CHE ANDO' A CERCARSI

 Dalla trasmissione di Aldo Cazzullo (Una giornata particolare) si può trarrre preferibilmente la conclusione che il Pelosi non fu l'assassino del Pasolini. Nell'auto del Pasolini vennero trovati un indumento e un plantare n.41 che non potevano appartenere al Pelosi. Sul corpo del Pasolini furono trovate molte tracce lasciate dalle ruote dell'auto, che dunque è pensabile siano passate più volte sul cadavere di Pasolini. Ma vi è da pensare che gli assassini abbiano poi abbandonato nello stesso luogo l'auto del Pasolini, che fu presa poi dal Pelosi, fermato infatti dalla polizia a causa della eccessiva veloctà. Il Pelosi si attribuì la colpa perché gli assassini avevano minacciato il Pelosi se avesse detto la verità. Rimane non comprensibile il fatto che nell'idroscalo di Ostia si trovassero gli assassini. Chi li aveva informati della destinazione dell'auto del Pasolini? Il Pelosi può essere accusato di essere stato complice degli assassini, che mai furono identificati. Non è stata una grande perdita. Per non dire di peggio.      

Pietro Melis alle 23:37 2 commenti:

giovedì 30 ottobre 2025

INSUFFICIENTE RIFORMA DELLA GIUSTIZIA

A donatella.aru@giustizia.it 

Si sa che le indagini vengono svolte dal PM e il giudice delle indagini preliminari si affida alle conclusioni del P.M. E' bene dunque che gli uffici siano separati ponendoli anche in edifici diversi. Solo nominalmente i provvedimenti vengono firmati dal giudice delle indagini preliminari. Per quanto riguarda la responsabilità civile dei giudici quando facciano sentenze aberranti la riforma di Nordio è del tutto deficiente. Si conserverebbe infatti la condizione di giudici che dovrebbero giudicare altri giudici trascurando che comunque prevarrebbe lo spirito di casta. I giudici non possono essere giudicati da altri giudici. Per superare una buona volta lo spirito di casta che arriva sino al Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) è necessario che i giudici vengano giudicati da una al Corte di Giustizia composta da giuristi (studiosi del diritto) e non più da altri giudici (manovali del diritto). Questa Corte sostituirebbe una Corte straniera quale è la Corte Europea dei diritti dell'uomo, a cui mi sono rivolto pur con totale scetticismo. Finalmente i giudici perderebbero lo spirito di casta sentendo sopra di essi una Corte italiana costituita da giuristi, che giudicherebbero con vero spirito di indipendenza. Solo questa alta Corte di giustizia potrebbe giudicare i giudici responsabili di sentenze aberranti senza che questa Corte debba avere il coraggio di condannare dei giudici riconoscendo una loro responsabilità civile. Oggi i giudici solo nominalmente possono essere condannati perché è lo Stato che si fa carico del risarcimento dei danni causati da sentenze che non rispettano nemmeno la logica. Si è conclusa due anni fa una causa civile durata 25 anni. Incredibile. Potrei chiedere l'intervento del CSM e del ministro della giustizia per punire tutti i giudici per cui sono passato in una vicenda che rende persino fondato il sospetto di una collusione dei giudici con il liquidatore, pur essendo evidente il cumulo di contraddizioni dietro il quale si sono dovuti riparare per salvare il liquidatore, che è un collaboratore dei giudici che dirigono la Sezione Fallimentare del Tribunale. Contraddizioni che sono derivate non da ignoranza o mancanza di filo logico ma dalla necessità di salvare il liquidatore. Sono incappato in un giudice, Mario Farina, che ha scritto che il liquidatore doveva essere pagato anche se era stato revocato dalla sua carica perché poteva essere considerato in buona fede nel suo credere di essere ancora liquidatore nonostante la sua revoca dalla sua carica. Pazzesco. La maggiore responsabile di questa vicenda è una donna, in Corte d'Appello, Donatella Aru, che ha scritto che la revoca della nomina del liquidatore non poteva avere alcuna conseguenza perché il presidente del Tribunale non aveva dichiarato che fosse nulla la nomina del liquidatore. Questa stessa donna ha scritto che mi sarei dovuto rivolgere alla Cassazione per chiedere la revoca della nomina del liquidatore, nonostante che la stessa Cassazione a Sezioni Unite avesse dato ragione a me scrivendo che mi sarei dovuto rivolgere al Tribunale, come io avevo fatto. Questa stessa donna ha riempito la sentenza di sentenze della Cassazione per darmi torto nonostante che tutte le sentenze della Cassazione da essa citate dessero ragione a me. Di fronte ad una situazione simile questa donna meriterebbe di essere licenziata anche prescindendo dal fondato sospetto, che è più di un sospetto, per avere voluto salvare ad ogni costo il liquidatore. All'inizio della sentenza ha scritto che per chiedere la revoca della nomina del liquidatore avevo agito aprendo un giudizio ordinario. Dopo qualche altra pagina è giunta a scrivere il contrario scrivendo che avrei dovuto aprire un giudizio ordinario. Questo giudizio ordinario si concluse con una ordinanza che rigettava la mia domanda di revoca della nomina del liquidatore. Ordinanza scritta da una sua collega, Tiziana Marogna, che scrisse che mi serei dovuto rivolgere alla Cassazione e non a lei in Tribunale. La M(C)arogna è crepata alcuni mesi fa a 67 anni. Andiamo avanti. La Aru, che aveva accolto l'ordinanza della M(C)arogna pur citando la sentenza della Cassazione a Sezioni Unite che dava ragione a me (pazzesco!) concluse dicendo che il successivo decreto del tribunale che revocava la nomina del liquidatore non poteva avere alcuna conseguenza, come ho già scritto, perché il presidente del tribunale non aveva dichiarato la nullità della nomina del liquidatore, avvenuta per colpa di un precedente presidente del tribunale che mi aveva ritenuto favorevole alla nomina del liquidatore pur risultando chiaramente contrario. Dunque era necessario ricorrere ad una grave falsità potendo per legge essere nominato il liquidatore solo con la volontà di tutti i soci. E io risultavo invece contrario perché non vi era alcuno dei motivi previsti dall'art. 2272 C.C. per nominare il liquidatore. Non basta. La Aru ha scritto un'altra aberrazione scrivendo che io non potevo agire chiedendo la nullità della nomina del liquidatore (con la cosiddetta actio nullitatis) perché bastava che io avessi chiesto la revoca della nomina del liquidatore anche in base all'art. 742 C.P.C. Un giudice che non sia ignorante sa che l'art. 742 C.P.C. rientra nei provvedimenti camerali che non danno mai luogo ad un giudicato perché possono essere rimossi in ogni tempo (senza scadenza dei termini di tempo) salvi i dirittii del terzo in buona fede. E giocando su questo articolo la Aru l'ha utilizzato scrivendo, ripeto, che la revoca della nomina del liquidatore era valida perché il decreto di revoca non comportava la nullità della nomina. Solo un giudice ignorante o corrotto poteva scrivere che bastava l'art. 742 C.P.C. che rendeva inutile la richiesta di nullità della nomina del liquidatore. Una sentenza deve concludersi sempre dando luogo ad un giudicato. L'art. 742 C.P.C. esclude il giudicato, se, come ho detto, il provvedimento camerale può essere sempre rimosso senza termini di tempo (salvi i diritti del terzo in buona fede). A che servirebbe un ricorso al ministro della giustizia e al CSM se il CSM è una Corporazione di Stampo Mafioso?  

Avevo ereditato la causa da mio padre, che aveva costituito una società con altri due gruppi per la costruzione di un cinema per cui mio padre aveva ottenuto la licenza dal ministero dello spettacolo. Mio padre e mia madre conferivano alla società, chiamata Cinecorallo, il terreno e i locali che sarebbero divenuti proprietà del cinema. Gli altri soci avrebbero finanziato la costruzione del cinema. A costruzione ultimata si sarebbero fatti i dovuti conguagli perché ciascuno dei tre gruppi avesse la proprietà di un terzo. Ma mio padre, che era anche ingegnere, capì che era stato gonfiato il costo della costruzione rispetto al suo preventivo per mettere i miei genitori in stato recesso e non aderì pertanto all'aumento del capitale che doveva essere pari al valore del terreno, dei locali e del costo della costruzione. Pertanto i miei genitori rimasero fermi alla loro quota  del capitale iniziale, cioè al 34% di un milione, mentre il capitale era stato portato al valore complessivo di 95 milioni. Per avere riconosciuto il loro 34% i miei genitori avrebbero dovuto pagare circa 10 milioni di lire. Mio padre chiese l'annullamento del conferimento del terreno e dei locali per indampimento della Cinecorallo. Perse in tribunale e in Corte d'appello perché i giudici non controllarono i bilanci e conclusero che il terreno e i locali risultavano conferiti nella società Cinecorallo, allora S.p.A. perché allora bastava un milione per costituire una S.p.A. Era falso. Mio padre non ne vide la fine perché morì tra i dispaceri nel 1977. Era stato vittima anche di un avvocataccio suo vecchio amico di Roma. Fu sostituito dall'avv. Beniamino Piras, uno dei migliori ricordi della mia vita. Egli disse a me e ai due fratelli che il prosieguo della causa, vertente sulla richiesta dei danni, doveva ritenersi anch'esso perso date le sentenze negative in tribunale e in Corte d'Appello nel 1974 sulla prima domanda: annullamento della vendita del terreno e dei locali a favore della Cinecorallo. E ci consigliò di metterci d'accordo con gli altri soci per uscire dalla società. I fratelli a questo punto preferirono rinunciare all'eredità di mio padre visto che egli aveva attribuito a mia madre la proprietà di tutti gli immobili, e fecero fare anche a mia madre. Io invece decisi di volerci vedere chiaro prima di prendere una decisione. E mi buttai su una montagna di fascicoli. Mio padre aveva fatto in tempo a contrastare il costo della costruzione ritenendolo gonfiato e si rivolse ad un suo collega, l'ing. Cellesi, perché dimostrasse che era falso il costo della costruzione.  Messo da me sulla strada giusta perché capisse che il costo della costruzione era stato gonfiato, e con esso il capitale sociale, la causa dopo la morte di mio padre proseguì sulla domanda di risarcimento dei danni. Fortunatamente in Corte d'Appello trovai un giudice, Oliviero Mighela, che, convinto che il costo della costruzione era stato gonfiato, demolì la perizia di ufficio sulla base della perizia di parte ritenendo che il capitale era stato gonfiato di 25 milioni di lire. Pertanto venne giustificato il rifiuto dei miei genitori di aderire all'aumento del capitale. Con l'avv. Piras vinsi anche in Cassazione. A questo punto tornai in tribunale perché venisse quantificato il danno, consistente nei 25 milioni, valore del terreno e dei locali conferiti dai miei genitori, rivalutati e con l'aggiunta degli interessi. I 25 milioni del 1961 divennero nel 1991 circa un miliardo di lire. A questo punto i vecchi soci di mio padre preferirono rinunciare a tutte le quote della Cinecorallo a compensazione del miliardo di lire. I due fratelli, avendo fatto rinuncia all'eredità di mio padre, e avendola fatta fare anche a mia madre credendo che la causa fosse persa anche nel suo prosieguo, divennero titolari del 34% delle quote della Cinecorallo avendo ereditato ciascuno dei due un terzo da parte di mia madre. Dai due "fratelli" non ebbi mai un aiuto economico per portare avanti la causa dopo la morte di mio padre.       

Giudici che non hanno tenuto conto che da tutta la vicenda risultava che i due "fratelli" soci di minoranza volevano costringermi a vendere per sanare i loro debiti personali. Uno, più piccolo di me di 5 anni, aveva un debito di 180 milioni di lire con la banca Cariplo.E' morto nel 2003. L'altro, più grande di me di tre anni, ancora vivente, doveva pagare ancora 100 milioni di lire alla BNL per avere acquistato una casa per l'amante, senza mai dividersi dalla moglie, che per quieto vivere, soprattutto a beneficio del figlio ancora bambino, si arrese a vivere in un triangolo. Non si può chiedere lo scioglimento di una società da sempre in attivo che conseguiva il suo oggetto sociale. La causa verteva sulla vendita tramite liquidatore di un grande locale, un cinema  di circa 700 posti divisi tra platea e galleria. Il locale era stato sempre affittato ad una società che pagava regolarmente l'affitto. Essendo la proprietà distinta dall'affitto non poteva esistere alcun dissidio tra i soci. Per di più io ero stato sempre proprietario nella misura del 66%. I soci di minoranza potevano solo richiedere la liquidazione della loro quota, pari al 17% per ciascuno dei due. Tre anni prima avevo rifiutato un'offerta di un miliardo e 800 milioni di lire da parte di un tale proprietario oggi di una catena di supermarket chiamata GF, iniziali di Gesuino Fenu, che voleva ristrutturare il locale del cinema trasformandolo in un supermarket. Come potevo dunque essere favorevole ad una vendita tramite liquidatore che vendette per un miliardo e mezzo meno l'esosa parcella di 166 milioni di lire del liquidatore? Tutto ciò è stato ignorato dalla Aru, la maggiore responsabile essendo in Corte d'Appello, dove avrebbe dovuto porre riparo alle sentenze del tribunale e soprattutto all'ordinanza di mero rito della M(C)arogna che scrisse che mi sarei dovuto rivolgere direttamente alla Cassazione e non a lei in Tribunale. La M(C)arogna fece riferimento ad una giurisprudenza minoritaria della Cassazione, ignorando del tutto la giurisprudenza maggioritaria che richiedeva il ricorso al tribunale. E l'ultima sentenza della Cassazione su questo argomento, a ridosso dell'ordinanza, apparteneva alla giurisprudenza maggioritaria. La Aru in Corte d'Appello ha citato la sentenza della Cassazione a Sezioni Unite del 2002 che, per risolvere il diverbio tra le due giurisprudenze, annullò la giurispudenza minoritaria lasciando in vita quella maggioritaria che richiedeva il ricorso al Tribunale e non alla Cassazione. Ma incredibilmente la Aru non ne ha voluto tener conto ritenendo pertanto valida l'ordinanza della M(C)arogna. Un giudice che cita contro di me una sentenza della Cassazione a Sezioni Unite, favorevole invece a me, meriterebbe di essere licenziata perché una delle due: o è incapace di cogliere una grave contraddizione oppure ha voluto salvare il liquidatore dando luogo al sospetto, che è più di un sospetto, di collusione con il liquidatore.Non basta: la Aru ha ritenuto che la nomina del liqudatore fosse giustificata anche dal fatto che la M(C)arogna con la sua ordinanza e il Tribunale con la sua sentenza giustificassero anch'esse la nomina del liquidatore. Trasformando così sia l'ordinanza che la sentenza del Tribunale in due sentenze passate in giudicato, mentre esse risultarono poi errate in proseguo di giudizio. Dopo la tremenda falsità del presidente del Tribunale (morto quando era andato in pensione) che nominò il liquidatore dandomi come consenziente, mentre risultavio contrario, vi fu il successivo errore della Aru che convalidò l'ordinanza della M(C)arogna, finita in Corte d'Appello e nello stesso Collegio della Aru, per cui si verificò un ulteriore errore giacché la M(C)arogna non avrebbe dovuto far parte dello stesso Collegio, avendo già trattato la vicenda in Tribunale. In Cassazione la presidente del Collegio impedì al mio avvocato di leggere le 5 pagine che si era preparato dicendo che non era necessario perché il Collegio conosceva già la vicenda. FALSO! FALSO! Ero presente anch'io perché volevo assistere all'udienza, che di fatto non esistette nemmeno. Anche in Cassazione la causa viene conosciuta soltanto dal giudice relatore perché gli altri non vogliono occuparsi di cause per cui non sono relatori. Il giudice relatore Luca Varrone si limitò a ripetere l'intervento di un minuto del P.M. saltando completamente tutti i motivi di nullità che erano stati affacciati nel Ricorso in Cassazione e nella Memoria, ignorando anche una sentenza della Corte d'Appello di Cagliari che dava ragione a me ritenendo che fosse NULLA la sentenza del Tribunale che mi aveva sospeso dalla carica di amministratore. Ma se era nulla la sentenza del Tribunale era chiaro che veniva a mancare l'unico motivo per cui i due soci di minoranza avevano chiesto la nomina di un liquidatore. Si ricavava da ciò che io ero stato sempre amministratore e che pertanto anche per questo motivo non si poteva giustificare la nomina di un liquidatore, non potendo coesistere insieme l'amministratore e il liquidatore, che richiedeva il venir meno dell'amministrazione. Tutto ciò è stato ignorato anche in Cassazione, dove il relatore Luca Varrone ha ripetuto l'anormità della Aru che aveva scritto che io non potevo ostacolare l'operato del liquidatore, e nonostante io fossi socio di maggioranza. Anche in Cassazione si possono trovare giudici fuori di testa. IN CONCLUSIONE, si rende necessaria una alta Corte di giustizia che ponga riparo a gravi sentenze dei giudici, non potendo ritenersi che siano infallibili i giudici della Cassazione, che vi arrivano senza alcun concorso che valuti il loro merito. Anche per questo dovrebbe esistere in casi gravi una alta Corte di giustizia che ponga rimedio ai gravi errori che possono essere commessi anche in Cassazione. Una alta Corte di giustizia che sia costituita da giuristi e non da giudici, che, giudicandosi tra essi stessi, cane non mangia cane, rimarrebbero dipendenti dalla loro appartenenza ad una casta, da cui sarebbero indipendenti i giuristi che costituissero questa alta Corte di giustizia. 

  Ecco perché ritengo che la riforma di Nordio sia del tutto insufficiente, giacché lascia pur sempre alla casta la decisione sull'operato dei giudici togati.                                


Pietro Melis alle 22:12 2 commenti:
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