giovedì 11 settembre 2025

SENZA TITOLO...

 ...perché stranamente non ricordo quale argomento avevo in mente e mi proponevo di scrivere dopo perché ero stato distratto da altro argomento 

martedì 9 settembre 2025

LA NOTA IRONIA DI STEFANO BENNI DEFUNTO OGGI

Nella mia libreria (di cui ho scritto in un articolo precedente) non vi sono libri che non siano di contenuto scientifico e filosofico. La lettura di un romanzo significava per me una sottrazione di tempo da dedicare a libri che mi ampliassero la conoscenza scientifica. Nella mia libreria non vi è mai stato spazio per la letteratura, a parte un certo numero di libri (anche classici) che lessi da bambino e da adolescente, libri per lo più di avventure. Riconosco di essere un ignorante in fatto di letteratura. E non me ne vergogno. Quanti libri hanno letto coloro che si fanno riprendere con una libreria alle spalle? E poi di quale contenuto? Ho una conoscenza solo indiretta o parziale di autori come Kafka (Metamorfosi), Dostoevskji (I fratelli Karamazov, Louis Ferdinand Celine (Viaggio al termine della notte), Italo Svevo (La coscienza di Zeno), Pirandello (di cui da studente del primo anno del corso di filosofia feci una scorpacciata delle sue mirabilI Novelle per un anno, Robert Musil (L'uomo senza qualità), etc. Chi legge romanzi rimane ignorante. Kafka era ebreo, Celine antisemita, ma ciò non gli impedì di essere considerato un grande scrittore. Da studente I promessi sposi (libro di testo nel programma di esame di letteratura italiana) mi apparvero un romanzo palloso. Sbagliavo. Manzoni scrisse un solo romanzo. Un capolavoro. Storie che si celinintrecciano mirabilmente tra loro. Romanzi in un solo romanzo.  Manzoni impiegò ben 20 anni per passare da una prima stesura (con il titolo Fermo e Lucia) all'ultima stesura. Alla faccia di coloro che sfornano romanzi in catena di montaggio. Confesso di non aver letto alcunché di Stefano Benni.  Ma molti anni fa mi fu detto che è di Benni la frase che dice: "a me mi hanno rovinato le donne. Troppo poche". Se esiste un aldilà è questo che mi rattrista maggiormente: non poter più il Benni aumentare il numero delle donne.   

sabato 6 settembre 2025

IMPOSSIBILITA' DI UN DIALOGO CON L'ISLAM

Ricevo e volentieri pubblico un articolo di un mio corrispondente. Lascio il mio commento dopo tale articolo.  

L’INTESA IMPOSSIBILE
I rapporti fra lo Stato e le confessioni religiose diverse dalla cattolica devono essere “regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze” (articolo 8, comma 3, della Costituzione italiana). La prima legge sulla base di una intesa è stata emanata nel 1984. Da quell’anno, a fasi alterne, sono via via state emanate altre leggi sulla base di altrettante intese con molte confessioni religiose. Restano finora esclusi i Sikh, gli Shintoisti, i Testimoni di Geova (che solo hanno sottoscritto un’intesa non approvata dal Parlamento) e vari altri gruppi minoritari..., ma soprattutto l’intero “mondo islamico”.
Quest’ultima esclusione esprime nodi irrisolti di enorme rilievo. Qualcuno ha ritenuto che la mancanza di una rappresentanza islamica unitaria impedisse l’avvio di trattative con lo Stato. In realtà il decantato (presunto) pluralismo islamico non costituirebbe in sé un problema siccome ad esempio col Cristianesimo sono state sottoscritte ben otto diverse intese (oltre al ben noto Concordato) e con il Buddhismo due.
Tuttavia il dialogo con l’islàm “italiano” (posto che tale aggettivo -spesso reiterato- abbia giammai senso) ha seguito una strada diversa. Specifiche (e discutibili) ragioni geopolitiche hanno fatto prevalere sulla questione religiosa i temi connessi alla immigrazione straniera e ancor più alla -giustificata-paura del terrorismo islamico. Per questi motivi già nel 2005, imitando e ripetendo scelte adottate da altri Stati europei, il Ministro dell’Interno Pisanu aprì un “tavolo di dialogo” istituendo una prima “consulta per l’islàm italiano”, poi ripresa dal Ministro Amato, che patrocinò nel 2007 anche l’adozione di una discussa “carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione” (Decreto Ministero dell'Interno 23.04.2007 in Gazzetta Ufficiale del 15.06.2007 N°137), nonché una “dichiarazione di intenti per una federazione dell’islàm italiano”. In questo breve scritto [ fonti tratte dalla Rete Informatica ] desidero esporre sinteticamente quanto fatto finora da vari Governi [ circa dal 2004 ad oggi ] per tentare di formare/mantenere una relazione istituzionale con la scomoda presenza islamica, nel quadro di iniziative controverse e discutibili poiché assunte fuori dal canale costituzionalmente più proprio (ossia quello delle leggi sulla base di preventiva intesa ovviamente condotta entro i necessari limiti di rispetto dello Ordinamento Giuridico). Questa linea politico- amministrativa è stata confermata da vari Governi che si sono succeduti nel tempo. Dopo Pisanu e Amato, anche il Ministro Maroni nel 2010 costituì un “comitato per l’Islàm italiano” e, sotto il Governo Monti, venne promossa una più larga “conferenza permanente ‘Regioni, cultura, integrazione’”, che trattava anche la questione islamica. Queste esperienze sono state riprese anche dal Ministro Alfano, che nel 2016 costituì un “consiglio per le relazioni con l’islàm italiano”. L’eccezione islamica (giuridicamente inammissibile) quindi si è purtroppo oramai quasi consolidata secondo una cattiva prassi che coinvolge - significativamente- il Ministero dell’Interno. Nel mese di luglio del 2016 proprio al Viminale si tenne un incontro fra il predetto “consiglio” e un “tavolo di confronto con i rappresentanti delle maggiori comunità e associazioni islamiche presenti nel Paese” (soggetti, questi ultimi, non ben definiti sotto il profilo formale) nel corso del quale si discusse un documento noto come “ruolo pubblico, riconoscimento e formazione degli imàm”. Un tema a sua volta molto controverso. Un esperimento di formazione degli “imàm”era stato già condotto in Italia nel 2011. Si trattò di un progetto molto discutibile, poiché assegnare a soggetti pubblici la formazione religiosa dei ministri di un culto assume caratteri incompatibili con la non-negoziabile laicità dello Stato, il quale certamente non ha -e non deve avere- competenze “teologiche”. Va visto quindi con favore il fatto che il Ministero dell’Interno abbia poi deciso di correggere il tiro e avviare un generico corso di informazione sulla normativa italiana in materia di libertà religiosa rivolto a “leader- religiosi” non cittadini euro-comunitari, di recente ingresso in Italia, appartenenti a tutte le confessioni religiose ancora senza intesa. Il 5 novembre 2015 è stato poi sottoscritto dall’unione delle comunità islamiche in Italia (una delle associazioni ovviamente private dell’Islàm italiano) con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, un interessante protocollo volto a favorire l’accesso di mediatori culturali e ministri di culto negli Istituti Penitenziari, anche al fine di guidare momenti collettivi di preghiera (adesso, pare, per lo più presieduti da detenuti che svolgono impropriamente la funzione di “imàm”). Infine, il 1 febbraio 2017 nove soggetti sedicenti rappresentativi dell’islàm italiano hanno sottoscritto un “patto nazionale per un islàm italiano”.
Un documento redatto con l’ausilio del consiglio per i rapporti con l’islàm italiano [ lo stesso soggetto altrove denominato “consiglio per le relazioni con l’islàm italiano” e recepito dal Ministero dell’Interno]. Quest’ultimo atto prosegue il cammino avviato e vede in sostanza il coinvolgimento dello Stato nella promozione di un soggetto islamico nazionale, che a sua volta cerca di raccogliersi intorno a punti di incontro ben definiti e -in un certo senso- sostenuti dallo Stato. A questo riguardo non si possono non esprimere alcune perplessità di carattere tecnico-giuridico. Innanzitutto per la deplorevole tendenza consolidata a gestire quelle relazioni con l’islàm in un contesto eccezionale e diverso da quello riservato a tutte le altre Confessioni religiose [si veda le proposte di legge Santanchè-e-altri, del ~2017 poi giustamente respinte/ritirate]; e poi per l’improprio richiamo alla legge 1159 del 1929 –nota come “legge sui culti ammessi”– quale fonte di riferimento (?) per il “riconoscimento” dei soggetti religiosi di ispirazione islamica. Si prende atto con soddisfazione che il Governo attualmente in carica non ha manifestato alcun interesse ad avere rapporti particolari con gli islamici che vivono in Italia, determinando di fatto la estinzione dei vari -criticabilissimi e inutili- "carte", "consigli", "consulte", "patti", "protocolli", "tavoli", ... .Qualcuno in proposito ha osservato che: “[…] in mancanza di una buona normativa che stabilizzi e chiarifichi definitivamente le relazioni tra le parti (al di là di lodevoli promulgazioni di manifesti-culturali e carte-di-intenti-e-valori) non si potrà impedire che carsicamente i diritti negati o affievoliti, sostenuti dalla forza dei numeri, cerchino comunque percorsi possibili per la loro affermazione nella vita di ogni giorno. [...]Ma quelle sono solo ciance fifo-islamiche. La “buona-normativa” già esiste = è la Costituzione (e sottostanti codici, pre-leggi e leggi applicabili); quanto al “carsicamente” e alla “forza-dei-numeri” si può solo osservare che il principale prezzo per la difesa della Civiltà è la vigilanza. E che l’islàm ( “italiano” ?! ) non può in Italia rivendicare di occupare un posto che non ha e non può avere.  
La pratica osservanza dell’ ISLÀM ( inteso nelle sue due declinazioni principali = "islàm-sunnita" ed "islàm-sci'ita" che rappresentano il 98 % circa della popolazione islamica mondiale) non è compatibile con l’ Ordinamento Giuridico italiano, siccome detta pratica osservanza implica prevalentemente di commettere atti illeciti (riferimento al Codice Penale e norme sottostanti), o per lo meno atti contrari e in contrasto con molti regolamenti amministrativi (riferimento al Codice Civile e norme sottostanti) [*].
Il dialogo istituzionale con l’islàm “italiano” non deve svolgersi in sedi eccezionali e diverse da quelle previste dalla Costituzione, e deve su di questa basarsi. Non sono possibili alternative serie. All’islàm -attesa la sua totale incompatibilità col nostro Ordinamento
Giuridico- non si possono e non si devono concedere privilegi. La sicurezza si ottiene e mantiene anche vigilando ed agendo severamente, garantendo libertà e trattamenti eguali per tutti, nel rigoroso rispetto del principio fondamentale di laicità dello Stato e del vigente Ordinamento Giuridico. La conclusione (equivalente al titolo del presente scritto) , pertanto , è agevole.

GianCarlo MATTA IL POLEMISTA POLEMOLOGO
[*] CONFRONTO SINOTTICO DI FLORILEGIO CORANICO CON NORME ITALIANE RIFERIBILI.  

Mio commento, tratto dalla prefazione ad un mio prossimo libro intitolato Il mondo al oicsevor (rovescio)

La superiorità storica dell’Europa consiste - anzi, purtroppo, consistette - nell’aver fatto della non identità della conoscenza scientifica e del diritto naturale la sua identità come identità negata, cioè universale, subordinando ad essa ogni identità culturale. La comunità degli scienziati ha sempre sovrastato le divisioni e le continue guerre tra Stati europei”. Alla luce di questa non identità europea si deve affrontare il male che maggiormente oggi affligge l’Europa, e più in generale il mondo occidentale, cioè la presenza invadente dell’islamismo. Aspetto del tutto trascurato da Vannacci. Un islamico proveniente da Stati islamici, come pure un islamico nato etnicamente italiano ma convertitosi all’Islam, con ciò rinunciante al suo essere etnicamente italiano e, più largamente, al suo essere europoide o caucasoide, deve giurare, come minimo, sulla Costituzione italiana perché ritenuta superiore a tutte le norme contenute nel Corano, contenente frasi che istigano alla violenza contro gli infedeli, sino a giustificare l’omicidio di massa, in grave contrasto, e perciò non conciliabile, con la Costituzione.

 

Gustavo Zagrebelsky, professore emerito di diritto costituzionale all’Università di Torino, ex presidente della Corte Costituzionale, opinionista del quotidiano La Repubblica, è stato relatore (il 20 novembre 2000) di una sentenza pazzesca.

Egli, partendo “dai principi fondamentali di eguaglianza di tutti i cittadini senza distinzione (art.3 Costituzione) e di eguale libertà davanti alla legge di tutte le confessioni religiose – ma i costituenti, ignoranti, avrebbero dovuto scrivere “religioni” perché le confessioni sono interne ad una religione – aggiungendo che “non può assumere alcuna rilevanza il dato quantitativo della adesione più o meno diffusa a questa o a quella confessione, religiosa”, e precisando che “la posizione di equidistanza e imparzialità è il principio di laicità” dello Stato, “caratterizzato in senso pluralistico”, ha concluso assurdamente, in contrasto con il principio della laicità dello Stato – e senza percepire minimamente la contraddizione – che “il ripristino dell’eguaglianza violata (con l’art.402 del Codice Penale) possa avvenire non solo abolendo del tutto la norma che determina quella violazione, ma anche estendendone la portata per ricomprendervi i casi discriminati”, convinto che “il principio di laicità non implichi indifferenza e astensione dello Stato dinanzi alle religioni, ma legittimi interventi legislativi a favore della libertà di religione”.

Sulla base di questa scriteriata sentenza firmata da 15 idioti, Dio, anche se per gli atei non esiste, è stato trasformato in una pluralità di soggetti giuridici, diversi per ogni religione, e i seguaci di ogni religione sono stati riconosciuti, per dirla con Montesquieu, avvocati di Dio, che in tal modo, nella sua pluralità giuridica, avrebbe bisogno degli uomini per difendersi con denunce. “Il male in questo caso è venuto dall’idea che bisogna vendicare la divinità”, scrive Montesquieu (Lo spirito delle leggi, XII, 4). E ancor prima il giusnaturalista cristiano Samuel Pufendorf separando il diritto naturale dalla teologia morale della religione rivelata, rivendicava il diritto di essere atei e di bestemmiare (De habitu religionis christianae ad vitam civilem, 1686, par. 7).

Zagrebelsky e gli altri 14 deficienti della Corte Costituzionale non hanno capito che con la loro sentenza anche la setta religiosa più pazza avrebbe diritto ad una tutela penale. Come i seguaci della sanguinaria dea Kalì. D’altra parte i 15 hanno mancato di citare il II comma dell’art. 8 della Costituzione che recita: “Le confessioni religiose diverse da quella cattolica hanno il diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano”. Prescindo dall’errore di definire “confessione” una religione, stando la confessione all’interno di una religione.

Si evince che l’islamismo, non potendo non trarre un suo statuto dai comandamenti del Corano compresi quelli che sono una patente istigazione a delinquere ( in contrasto con l'art.414 Codice Penale) in quanto predicano la violenza contro gli infedeli sino all’omicidio di massa - avrebbe uno statuto contrario all’ordinamento giuridico italiano. Hanno mai letto il Corano i 15 scriteriati che hanno firmato la sentenza? Se non l’ hanno letto sono degli ignoranti che hanno preteso di giudicare su ciò che ignorano. Se l’hanno letto hanno riconosciuto pari dignità ad una religione il cui libro giustifica il terrorismo islamico. Il terribile pasticcio a cui sono pervenuti i 15 scriteriati è causato da due motivi: 1) l’avere contraddetto il principio della laicità dello Stato attribuendo una tutela penale ad ogni religione, mentre avrebbero dovuto ignorarle tutte per quanto riguarda le credenze religiose in senso stretto, non potendo esistere il reato di vilipendio di una religione, anche perché il termine “sacro” non può far parte del linguaggio della politica in uno Stato laico e liberale; 2) l’avere ignorato che ogni religione nei suoi statuti, cioè in quei principi che riguardano, non i dogmi religiosi in senso stretto, ma l’esercizio del culto esterno nell’opera di proselitismo, non deve essere in contrasto con l’ordinamento giuridico. 

 

giovedì 4 settembre 2025

QUALI REALI MERITI PUO' AVERE CHI DISEGNA ABITI CHE NON SI INDOSSANO?

Abiti che vengono visti solo nelle passerelle? Si è arricchito con tre miliardi (di euro) facendo valere un marchio. Chi compera un vestito con il marchio del cosiddetto stilista non sta pagando solo la stoffa e il lavoro fatto per l'abito. Sta pagando ciò che sta completamente fuori del reale costo dell'abito che si possono permettere solo pochi. Immaginiamo che un comune sarto copi per richiesta un modello del famoso stilista. Che differenza vi è tra l'abito copiato e quello originale? Nessuna. La differenza consiste nel marchio. In nient'altro. Ma poi in quali occasioni può essere sfoggiato l'abito? Come mai nelle passerelle si vedono solo donne? Pensavo che almeno lui non appartenesse al mondo degli anormali, perché sembra che per essere famosi stilisti sia necessario essere sessualmente anormali. Domanda: dove vengono confezionati gli abiti? Perché il minore costo della confezione in Paesi dove è sfruttata la mano d'opera per il minore costo del lavoro, persino in Paesi europei ex comunisti, getta una luce sinistra anche nel mondo parassitario della moda.            

martedì 2 settembre 2025

ESIBIZIONE DI LIBRERIE IN CASA DEGLI INTERVISTATI

Non avevo mai misurato la lunghezza della stanza ove si trova la mia libreria. Vi sono 18 mattonelle in marmo port'oro e ogni mattonella è un quadrato di 40 cm per lato. Ciò significa che la parete è lunga un po' più di 7 metri. Questa parete è coperta da scaffali aperti fatti su misura da un falegname. Tutta la parete si divide in cinque colonne aventi ciascuna 5 piani, e ogni  piano di divide in due ripiani aventi un'altezza di 30 cm. Le cinque colonne hanno delle basi aventi anch'esse due ripiani. Queste basi sono chiuse da scorrevoli di compensato, dove ho raccolto cose che non fossero strettamente libri. Vi è poi a sinistra della porta una parete coperta da scaffali divisi su due colonne per una larghezza di circa 2 metri e formano un angolo retto venendo a contatto con gli scaffali lungo la parete di 7 metri. Questa parete contiene per circa la metà anche libri non letti, divisi da quelli letti, anzi studiati. Ma a destra e a sinistra della scrivania vi sono due mobili contenenti anch'essi libri vi sono studiati. Questi due mobili, comprati insieme con la scrivania, contengono i primi libri comprati da quando ero studente universitario. Poi mi rivolsi ad un falegname perché provvedesse a costruirmi tutti gli scaffali come sopra descritti. Qualcuno penserà che abbia voluto fare sfoggio dei libri descrivendo l'ampiezza della libreria. NO. Secondo me non sono molti, anche considerando che i libri studiati sono stati le armi della mia professione e mi hanno dato, e continuano a darmi,  da mangiare.Non penso che siano molti i libri da me comprati da quando ero studente. Fatta questa lunga premessa, ho notato che ogni volta che vedo alla TV individui intervistati con collegamento con la loro casa mi domando se essi vogliano farsi vedere con una libreria alle spalle per fare bella figura. Ma quanti libri hanno letto costoro? Una parete coperta da una libreria è il migliore arredamento. Perciò gli intervistati hanno pensato di utilizzare questo arredamento per apparire persone colte. A pensar male si fa peccato, ma quanti libri hanno letto costoro? Anche perché più spesso gli intervistati non sono studiosi per professione. La mia libreria, che è nata circa sessant'anni fa, dovrebbe contenere una quantità maggiore di libri. Si prenda un libro qualsiasi della mia libreria e si scopre che esso ha delle frasi sottolineate con la matita usando una cartolina per far scorrere la matita lungo la frase sottolineata evitando così che la matita provochi delle sbavature nella linea di sottolineatura. La fatica profusa non poteva permettermi di avere un numero maggiore di libri. Per studiare, per esempio, l'Enciclopedia delle scienze filosofiche  di Hegel mi sono occorse alcune settimane. Ma mi domando che cosa ne abbia guadagnato. Molto, ma solo per dimostrare che filosofi come Hegel meriterebbero di essere posti alla berlina. La filosofia non migliorerà mai la mente umana se continuerà a proporre una concezione dell'uomo prescindendo dalle conoscenze scientifiche. Ho dovuto sudare per capire testi riguardanti la cosmologia e l'evoluzione biologica, senza le quali la filosofia continuerà a blaterare e i filosofi continueranno a bisticciare tra loro ma solo per mettersi in mostra, mentre la storia passa sopra le loro teste. Continueranno nella loro negativa opera di propagazione di idee che non potranno migliorare la vita sulla Terra se insisteranno in una concezione antropocentrica, e perciò antiscientica, della natura, o continueranno a propagare concezionioni morali che sono sempre culturali perché bisogna uscire dal relativismo delle concezioni morali per arrivare scientificamente a concepire il diritto fondamentale come diritto naturale, che fa franare tutta la filosofia. Bisogna uscire dalle concezioni morali perché sono sempre culturali, e perciò possono solo portare avanti quella che Max Weber aveva definito "lotta mortale tra valori morali", che dipendono da tradizioni da cui si può uscire solo con il diritto naturale.                          

domenica 31 agosto 2025

EVITARE LA STRETTA DI MANO SE NON E' VIETABILE PER LEGGE

E' un pericoloso scambio di batteri. Nessuno lo dice. L'evitarla sollevando un braccio non deve essere concepito un saluto fascista.    

lunedì 25 agosto 2025

SILVIO GARATTINI: IL VINO E' CANCEROGENO

Meno male che, senza nemmeno accorgermene, ho smesso di bere vino. E ogni tanto bevevo anche un sorso di whisky. Ho sempre saputo che il vino ha un effetto positivo (in piccole quantità e a pasto) in quanto dilata le arterie evitando un possibile infarto al miocardio dovuto al restringimento delle arterie. Mai avevo sentito dire da altri medici che il vino è cancerogeno prima che lo dicesse Silvio Garattini, fondadatore ed ex presidente del noto Istituto  Mario Negri. Due volte recentemente l'ho sentire dire nella trasmissione Elisir condotta da Michele Mirabella che il vino è cancerogeno. Ma Garattini, oggi arrivato a 96 anni (gli auguro di superare i 100 anni), non ha spiegato quali ricerche farmacologiche hanno dimostrato ciò. Sapevo che il vino ha effetti negativi soprattutto sul fegato, ma non in piccole dosi. Come mai Bruno Vespa, convinto assertore delle bontà del vino preso in quantità moderate, ed egli stesso proprietario di un terreno coltivato ad uva, non ha mai invitato Garattini nella sua nota trasmissione Porta a Porta? Come mai l'uva fa bene e invece è persino cancerogeno il vino che è prodotto dalla fermentazione dell'uva?                     

Leggo su internet: L'uva fa bene a diversi organi e apparati del corpo umano. In particolare, è benefica per il cuore, il fegato, l'intestino e la pelle, grazie alle sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e depurative.  

martedì 19 agosto 2025

PUTIN COME HITLER

Se insiste nell'avere tutto il Donbass, la Crimea, il russo come lingua nazionale allora non vi può essere accordo. Ho scritto un'altra volta che le pretese di Putin ricordano la pretesa di Hitler di avere quella parte della Cecoslovacchia, chiamata dei Sudeti, avente una maggioranza di tedeschi. A Monaco nel 1938 gli ingenui governi antinazisti credettero che dopo tale concessione la guerra sarebbe stata evitata. E il primo ministro inglese Chamberlain tornò in Inghilterra vantandosi di essere stato il salvatore della pace, e sceso dall'aereo sventolò il foglio che conteneva il trattato di pace. L'illusione fu infranta subito dopo con l'invasione della Polonia l'1 settembre 1939 e con l'occupazione di tutta la Cecoslovacchia. Dopo l'invasione della Polonia fu dichiarata guerra alla Germania dalla Francia e dall'Inghilterra. Mussolini, mediatore a Monaco tra Hitler e l'Inghilterra, certamente rimase sorpreso da tale rapidità. Ingenuamente credette che la guerra sarebbe terminata con l'occupazione della Francia. Hitler volle che il Trattato di pace fosse firmato nello stesso vagone dove era stato firmato il Trattato di pace dopo la sconfitta della Germania e dell'Impero austro-ungarico nella prima guerra mondiale. Hitler volle vendicare anche le dure sanzioni economiche imposte dalla Francia (non dall'Inghilerra) alla Germania. Bisogna riconoscere che la Francia cooperò a creare i motivi che resero ancora più umiliante la sconfitta della Germania. L'allievo Hitler ingannò anche il maestro Mussolini, a cui era stato nascosto il disegno di una successiva guerra lampo (Blitzcrieg) che portò all'occupazione del Belgio, dell'Olanda, della Danimarca e della Francia. Il governo francese confidava nella linea Maginot fatta costruire per contrastare facilmente una possibile altra invasione della Francia. Ma la linea Maginot servì a nulla perché l'esercito tedesco invase la Francia passando per il Belgio e l'Olanda. Tutto questo avvenne tra il 1939 e il 1940. Mussolini era stato alla finestra aspettando lo svolgimento della guerra in Francia. Illuso che la guerra fosse finita con la Francia e la Polonia occupate (con la spartizione della Polonia tra Germania e Unione Sovietica di Stalin) Mussolini pomposamente, da vero imbecille, il 10 giugno 1940 dichiarò anche lui guerra alla Francia e all'Inghilterra. E come se non bastasse la dichiarò anche contro gli USA. Disse che gli occorreva un migliaio di morti per sedersi al tavolo delle trattative di pace. E per questo invase di poco il confine con la Francia, con un'azione che fu poi definita "una pugnalata alle spalle".  Ma pare che sia stato lo stesso Churchill a chiedere a Mussolini la dichiarazione di guerra perché solo Mussolini poteva moderare le richieste di Hitler contro la Francia. 

Torniamo ora a Putin-Hitler. Eguali le giustificazioni per invadere un altro Stato. De Gaulle, visitando il Canada se ne uscì con le parole Quebec francese, Perché in quella regione era prevalente il francese sull'inglese. Trump, tra il serio e il faceto, ha detto che il Canada e la Groenlandia dovevano considerarsi appartenenti agli USA. Il Canada perché l'inglese era la lingua maggioritaria. Ma la Groenlandia perché se è stato sempre territorio sotto tutela danese? 

Si sente la mancanza di Berlusconi, che fu grande amico di Putin, a tal punto che Berlusconi a Pratica di Mare accolse con favore la richiesta di Putin che la Russia entrasse nella NATO. Che cosa è capitato dopo? Non lo si capisce. Certamente i russi del Donbass non si erano mai sentiti ucraini ma russi. E nel Donbass i russi del Donbass subirono la persecuzione da parte del governo che aveva sconfitto il governo filorusso. All'origine dell'invasione dell'Ucraina certamente vi fu l'appoggio dei russi del Donbass. Ma se bastassero l'appartenenza ad una determinata etnia e la comunanza con la stessa lingua per giusificare l'unione con lo Stato dove vivono la stessa etnia e la stessa lingua, allora bisognerebbe rivedere molti confini in Europa. Come giustificare l'appartenenza alla Russia di un territorio che fu sempre germanico essendo culla storica del regno di Prussia? Mi riferisco a quel piccolo territorio che è russo pur non avendo alcun collegamento territoriale con la Russia. Questo piccolo territorio anche dopo la prima guerra mondiale fu riconosciuto come territorio tedesco con capitale Konisberg (oggi Kalinigrado), dove nacque e visse il grande filosofo tedesco Immanuel Kant, che mai si spostò dalla sua città, dove fu professore universitario. Esiste una via di mezzo per evitare di cambiare oggi i confini? Può esistere. Di esempio è l'Alto Adige, tale per l'Italia ma non per l'Austria che la considera giustamente Sudtirolo, dove lingua nazionale è il tedesco e non l'italiano, che anche nelle scuole risulta lingua straniera. L'Italia da molti mesi si fa vanto di avere un italiano come numero 1 (se non lo perderà tra poco) un certo tennista di cognome austriaco, Sinner. Errato. Costui non è italiano ma è austriaco. Se il Donbass fosse stato riconosciuto come regione dotata di ampia autonomia e di particolari vantaggi economici, tali da far  preferire ai russi che vi abitano lo stare nominalmente dentro i confini ucraini del Donbass i russi di tale regione non avrebbero avuto interesse a far parte della Russia. Bisognava che l'Unione Europea aiutasse economicamente la regione del Donbass per togliere l'erba sotto i piedi alla dittatura di Putin. E' il danaro che fa preferire l'appartenenza ad uno Stato piuttosto che ad un altro.                              

lunedì 18 agosto 2025

E l'HANNO PAGATO ANCHE MOLTO

Senza che abbia avuto reali meriti. E' stato un boss della TV. E di quella più scadente. Nulla di più. 

domenica 17 agosto 2025

17 AGOSTO: UN ANNO IN PIU' E UN ALTRO IN MENO

Uno in più per averne vissuto un altro, uno in meno per riduzione del tempo rimastomi da vivere. E' sbagliato domandare: quanti anni hai? Gli anni che si hanno sono quelli che si spera di poter ancora vivere. Ma nessuno lo può dire con certezza. Bisognerebbe domandare: quanti anni non hai? Per sapere gli anni vissuti e che non si hanno più da vivere.  

Disse un tale: non ho mai dato una soddisfazione a mio padre, tranne una volta, nove mesi prima di nascere. Ho deluso il suo desiderio che divenissi famoso al suo posto, non essendolo diventato lui. Gli dissi una volta: come ti sei permesso di costringermi a nascere per tua sola soddisfazione? Io non volevo nascere  (è il titolo di un mio libro, per metà autobiografico, pubblicato nel 2010). Non volevo nascere per non essere costretto a fare l’esperienza della morte. Da morti è come se non fossimo mai nati. La vita è la più grave malattia perché ha il 100% dei decessi. Stasera si sta commemorando Pippo Baudo, che in una delle interviste disse: spero che la morte sia un sonno profondo. Errore. Durante il sonno si rimane vivi perché si sogna. Avrebbe dovuto dire invece: spero che sia come uno stato di anestesia totale, che, come è noto, non è  accompagnato da sogni essendo uno sonno artificiale.  Sin da ragazzo avevo il terrore del tempo fuggente che per tutti ha come traguardo la fine della vita. Moriamo tutti senza sapere con certezza se vi sia qualcosa dopo la morte. Se è unica l'origine di tutte le forme di vita, come dimostrato dagli studi che per buona parte della vita dedicai alla biologia evoluzionistica, allora dovrebbero avere una vita immortale anche tutti gli insetti, le pulci, i pidocchi, le schifose zecche, le zanzare etc., etc.? Nel 1999 pubblicai un libro di 527 pagine intitolato Biologia e filosofia. Origine della vita ed evoluzione biologica. Casualità e necessità. Purtroppo è rimasto sepolto come quaderno n. 43 negli Annali delle Facoltà di Lettere e di Magistero di Cagliari, e perciò non commerciabile. Ne posseggono per legge una copia la Biblioteca Nazionale d Firenze e la Biblioteca Nazionale di Roma. Ho utilizzato ampiamente il suo contenuto in altri libri. E ultimamente l'ho utilizzato nel mio prossimo libro intitolato Il mondo al oicsevor (rovescio), ad imitazione del noto libro di Roberto Vannacci Il mondo al oirartnoc (contrario). Nella prefazione rimprovero a Vannacci la sua mancanza di conoscenze scientifiche che lo hanno costretto a rimanere entro una concezione antropocentrica e perciò antiscientifica della natura. Non è lo stato di minoranza che sta a fondamento della anormalità, come ha scritto Vannacci, forse timoroso di accuse di razzismo. La sua spiegazione è una cretinata. Perché allora sarebbero stati anormali Giordano Bruno e Galilei a causa del loro negare che la Terra fosse al centro dell'Universo. La spiegazione deve essere scientifica, come ho spiegato, e ripetuto, nel mio prossimo libro, altrimenti la spiegazione rimane falsa, priva di senso. Il mio libro tuttavia funge da supporto di alcune conclusioni a cui giunge Vannacci, pur non potendo condividere la sua spiegazione. Per questo, imitando una famosa frase di Indro Montanelli (turatevi il naso e votare DC) ho scritto che mi ero turato il naso per votare Vannacci alle elezioni europee. Spero che questo libro di circa 200 pagine - che raccoglie, come fosse un mio testamento, le mie conoscenze scientifiche, cosmologiche, biologiche, economiche, giuridiche e morali - valga a suscitare una forte reazione pubblica contro di me per avere avuto il coraggio di esporre scientificamente determinati argomenti che andranno a ferire la dittatura del pensiero unico anche nell'uso di determinati termini che tale dittatura ha voluto espungere anche dal linguaggio comune. E' da tutta la vita che cerco di far capire che senza il diritto naturale, che, in quanto naturale, non può essere della sola natura umana, tutto diventa convenzionale e tutto viene giustificato in base al diritto del più forte. Di ciò non hanno capito filosofi come Benedetto Croce o giuristi come il tanto lodato Norberto Bobbio, ritenuto, ma immeritatamente, un maestro per molti giuristi. Come può essere considerato un grande giurista uno che, in Giusnaturalismo e positivismo giuridico, ha scritto una grossa cretinata dicendo che in natura esiste solo la legge del più forte, come sarebbe dimostrato dal fatto che il pesce grande mangia il pesce piccolo? Che cretinaggine! Come fondare allora le norme che, per esempio, proibiscono l'omicidio? Il pesce grande mangia il pesce piccolo rispettando il diritto naturale, perché altrimenti il pesce grande morirebbe di fame.  Solo l'uomo pone il diritto del più forte al servizio della sopraffazione oltre la necessità di sopravvivere. Un giurista che non capisce ciò non merita nemmeno di essere considerato un giurista. Suo allievo si ritiene il noto Gustavo Zagrebelsky, di cui demolisco una sua pazzesca sentenza riguardo alle libertà religiose, di quando era presidente della Corte Costituzionale, senza nemmeno accorgersi delle cretinate che ha scritto per le sue gravi conseguenze. Se si dovesse riconoscere pari dignità ad ogni religione allora bisognerebbe riconoscere pari dignità anche alla predicazione del Corano, nonostante le sue numerose frasi che incitano alla violenza armata contro gli infedeli. E perché allora non riconoscere pari dignità anche ai seguaci della sanguinaria dea Kalì? E tratto anche dell'euro dimostrando che esso è una moneta straniera essendo il vecchio marco tedesco travestito da euro. Mi si spieghi perché molti Stati della cosiddetta Unione Europea hanno preferito tenersi la moneta nazionale, come la Danimarca, la Svezia, la Repubblica ceca, l'Ungheria, l'Inghilterra prima che uscisse anche dall'Unione Europea. La Norvegia e la Svizzera hanno preferito stare fuori anche dall'UE. L'euro fu introdotto in Italia falsando i bilanci del governo Prodi in modo da dimostrare che l'Italia non superava il 3% nella differenza tra debito pubblico e prodotto interno lordo (PIL). Vi era da prevedere che tutti i costi sarebbero aumentati perché per legge naturale tutti i prezzi si sarebbero spostati verso l'alto, cioè verso i suoi valori più alti. L'euro è stato una sciagura. Una nuova lira, che verrebbe chiamata lira pesante per il suo avere un valore di 1936,26 vecchie lire, subirebbe una svalutazione, è stato calcolato, non superiore al 20%, e porrebbe in crisi persino la Germania perché i prodotti italiani verrebbero a costare molto meno. Per quanto riguarda il mercato interno nulla cambierebbe perché le tutte le imprese sarebbero costrette ad adeguare i prezzi al minore valore della nuova lira, pena la chiusura dell'impresa. 

Anche se non sono riuscito a diventare famoso, perché per diventarlo bisogna accedere alla TV, tuttavia non ho mai scritto le cretinate scritte da famosi personaggi. I loro libri non serviranno certamente a migliorare l'umanità. 

Ma a che serve la fama se dopo morti non si può godere della propria fama? Lascerò un mondo che mi fa schifo perché vive nell'impostura, nell'ipocrisia e nella crudeltà. Alla fine del libro distinguo tra vari gradi di umanità, che sono quasi tutti da buttar via. I miei punti di riferimento sono Pitagora, Anassimandro, Eraclito, solo per molti versi Platone, ma soprattutto Plutarco, Apollonio di Tiana (che rifiutò di farsi convertire da S. Paolo) e Porfirio (allievo di Plotino, il più grande filosofo neoplatonico). Sono i lumi di una vita vissuta senza uccidere animali. Sono vegetariano da quando avevo 10 anni, essendo rimasto scioccato vedendo dei buoi correre impazziti per una strada centrale di Cagliari dopo essere fuggiti dal mattatoio. Poi i mattatoi sono stati spostati fuori delle città per non impressionare gli ipocriti mangiatori di cadaveri, che non avrebbero il coraggio, una volta nella vita, di uccidere, dissanguare, spellare e squartare il cadavere dell'animale di cui si cibano.    

Ho invidia per quelli che, oggi non ancor nati, assisteranno allo stato in cui si troverà la Terra tra un migliaio di anni. Si nasce sempre troppo presto.   

sabato 16 agosto 2025

PERCHE' L'ESSERE PIUTTOSTO CHE IL NULLA?

QUAL' E' LA MALATTIA PIU' GRAVE?

La vita! Ha il 100% di decessi. Per non ammalarsi bisogna non nascere

giovedì 14 agosto 2025

PALESTINA: PROPOSTA CHE METTE IL CARRO DAVANTI AI BUOI

Non si può far nascere uno Stato privo di territorio perché i palestinesi non hanno mai avuto uno Stato e non vi sarebbe una concordanza internazionale sui confini che questo Stato dovrebbe avere. E in ogni caso sarebbe necessario come premessa il riconoscimento di uno Stato di Israele da parte degli arabi della Palestina, che mai si sono dichiarati disposti ad accettare l'esistenza dello Stato di Israele. Senza questo previo riconoscimento è come mettere i buoi davanti al carro.       

lunedì 11 agosto 2025

HO SOSTENUTO ESAMI GIA' SOSTENUTI ALL'INIZIO DEGLI ANNI '60

Ho riguadagnato la patente dopo che mi fu revocata perché la patente era scaduta da + di 5 anni. Ma non era vero. Era scaduta da poco più di 3 anni. E pertanto la Motorizzzazione errò gravemente dicendo che dovevo fare tutto da capo. Non tenne conto della successiva Circolare che richiedeva l'esperimento di guida a chi aveva la patente scaduta da più di 5 anni. Io non avevo superato i 5 anni. E pertanto non ero tenuto a sostenere l'esperimento di guida. Colui che mi bocciò all'esperimento di guida dovrebbe essere condannato per falso in atto pubblico. Ho pronta la denuncia da un anno ma ho desistito dopo avere superato l'esame di guida. Dovetti rifare tutto da capo. Iscrivermi ad un'auto scuola, superare l'esame orale con 30 quiz a cui dovevo rispondere in 20 minuti, essendo concessi 3 errori. Ne commisi solo uno. I quiz arrivano da Roma e sono scelti tra 7200 quiz, molti a trabocchetto. E alla fine ho riguadagnato la patente che ebbi dal 1963. Pensate un po' quanti anni sono passati per colpa di un esaminatore fuori di testa che riempì il verbale di un cumulo di falsità tremende ricavabili anche da tutte le contraddizioni comprese nel verbale. Dovetti rifare tutto da capo, come se avessi 18 anni e chiedessi la patente per la prima volta. Un esaminatore che soffre di turbe psichiche. Sono stati 2 anni di tribolazioni. Ma ce l'ho fatta pur alla mia tarda età. In tutta la vita non ho commesso alcuna infrazione. Le assicurazioni con me ci hanno sempre guadagnato. Posso finalmente riprendere a guidare l'Alfa Romeo Giulietta T.I. 1300 II serie del 1961 con le marce al volante e sedile unico anche davanti, e la Giulia 1300  T.I. del 1966. Mi servivano solo per diporto perché preferisco usare il taxi per qualche rara commissione in città. Basta vedere vecchi film per accorgersi che la Giulia (nel modello di cilindrata 1600 e non 1300) era l'auto della polizia se di colore bleu e la stessa Giulia di color verde dei carabinieri. Stranamente suscita maggiori curiosità la Giulia e non la Giulietta. Sono dispensate dall'uso delle cinture di sicurezza, anche perché sono nate senza che si potessero    aggiungere le cinture. Se non avessi trovato una esaminatrice consapevole del fatto che avevo una guida sicura sarei caduto in un grave stato di depressione. Anche dal verbale un giudice avrebbe p, che avrebbero dovuto testimoniare otuto trarre la convinzione di tutte le contraddizioni. Ma sarebbero bastate anche solo le testimonianze degli esaminandi che aspettavano il loro turno. Avrebbero detto sotto giuramento che era falso che io avessi trovato difficoltà nel fare l'inversione di marcia e non mi ero girato con la testa durante l'inversione. Non vi fu alcuna inversione di marcia. La Circolare Ministeriale dice che l'esperimento di guida (come pure l'esame di guida per coloro che richiedono la patente per la prima volta) deve durare ALMENO 20 minuti e nel traffico. Il mio esperimento di guida durò solo pochi secondi. Ritenne errore l'avere avviato il motore  prima di essermi posto la cintura. Obbligo del tutto inese l'auto è ancora ferma in parcheggio. Aggiunse che mi era stato detto di dirigermi a sinistra verso la via Is Cornalias e che io, al contrario, mi sarei diretto verso destra. Ma a destra vi era una grande cancellata che chiudeva la via Serantini, strada a vicolo cieco. Dunque io fui considerato del tutto deficiente per essermi diretto verso la cancellata che chiudeva la via Serantina, strada, ripeto, a vicolo cieco.per rilevare i miei errori. Non basta. Secondo questo fuori di testa, accortomi dell'errore, avrei invertito la direzione per dirigermi verso la via Is Cornalias. Tutta questa manovra sarebbe durata nello spazio di "una ventina di metri" (sic) che io avrei percorso nel tempo di alcuni minuti. Solo un deficiente totale si sarebbe diretto verso la chiusura della via Serantini, strada a vicolo cieco. Nel verbale scrisse che mi aveva dato le dovute spiegazioni. FALSO! Scese subito dalla Fiat Panda in totale mutismo e, avvicinatosi  alle auto degli altri esaminandi, anch'essi a pochi metri dalla cancellata, fu sentito dire da essi dopo essersi allontanato dalla Panda: "no, no, per me l'esame è finito. avanti un altro". Pertanto mi venne revocata la patente. Trascorsi due anni terribili per essere stato costretto a rifare tutto da capo iscrivendomi ad una autoscuola per seguire per qualche mese le lezioni riguardanti le regole del traffico con tutte le indicazioni relative alla segnaletica stradale. Con l'umiliazione di dovermi trovare insieme a dei ragazzi chiedenti la patente per la prima volta.              

domenica 10 agosto 2025

NON ESISTE L'EBRAISMO COME NEMICO

Come può esistere un nemico che non fa proselitismo? La religione ebraica è una religione che non fa proselitismo, al contrario del cristianesimo e dell'islamismo. Il cristianesimo si diffuse all'inizio per libera conversione contro "gli dèi falsi e bugiardi" (sono parole che Dante mette in bocca a Virgilio, che lo accompagnerà sino al limite del Purgatorio). Solo quando il cristianesimo diventò religione di maggioranza, anche se non di maggioranza assoluta ma relativa, il cristianesimo si espanse con le armi. Si pensi ad un Carlo Magno che partecipò all'uccisione di 800 sassoni che fece passare per le armi perché rifiutavano di convertirsi. Diverso è l'islamismo, che si diffuse con le armi sin dall'inizio, appena dopo la morte di Maometto. L'ebraismo non si diffuse affatto perché non poteva definirsi di religione ebraica uno che non fosse etnicamente ebreo per discendenza da almeno un genitore ebreo. L'ebraismo alla fine dell'800 passò attraverso un processo di laicizzazione. Tutti gli ebrei che emersero nella storia per alti meriti nel campo della scienza e della letteratura, più in generale delle arti, non erano ebrei anche per religione. Erano quasi tutti atei. Il più noto esempio ci è dato da Einstein, che a chi gli domandò se credesse in Dio, rispose che credeva nel Dio di Spinoza, cioè nel Dio identificato con la natura. La grande coglionaggine di Hitler consistette nella persecuzione degli ebrei. Se non fosse stato un paranoico nella persecuzione degli ebrei e, invece di perseguitarli, avesse richiesto o imposto una alleanza con l'ebraismo mondiale, non avrebbe dovuto difendersi dall'ebraismo che veniva accusato di dirigere l'economia mondiale. Sconfiggendo la dittatura di Stalin Hitler sarebbe passato alla storia con il merito di avere sconfitto il comunismo, vero nemico dell'Europa anche dopo la fine della guerra. "Una cortina di ferro è calata sull'Europa" disse Churchill riferendosi all'occupazione di tutta l'Europa orientale da parte dell'Unione Sovietica.  E' incredibile che tra le truppe sovietiche vi fosse anche una divisione di islamici, il vero nemico dell'Europa. In Italia gli ebrei rappresentavano un piccola minoranza di circa 20.000 individui. Che senso poteva avere allora la legge chiamata "Difesa della razza" da parte del fascismo? L'imbecillità totale di Mussolini portò l'Italia a fare a meno di grandi scienziati, come quelli che facevano parte delle ricerche riguardanti la fisica atomica. Enrico Fermi, non ebreo ma marito di una ebrea, dopo avere ricevuto il Nobel  per la fisica non rientrò in Italia ma entrò negli USA per partecipare alle ricerche che approdarono alla bomba atomica. Von Braun fu portato negli USA dopo che aveva portato avanti l'impresa della costruzione dei missili V2 a lunga gittata.  Il fascismo e il nazismo persero la guerra perché vollero perderla a causa della loro insipenza. Hitler e Mussolini si rovinarono a vicenda. Il fascismo fu una palla al piede per il nazismo. Mussolini sapeva che l'Italia non era nelle condizioni di supportare la guerra voluta da Hitler. Ma pensava che la guerra fosse già finita con la sconfitta della Francia nella "guerra lampo". Soltanto il 10 giugno 1940 Mussolini nel famoso e scriteriato discorso dal balcone di piazza Venezia dichiarò pomposamente guerra alla Francia e all'Inghilterra. Ai suoi collaboratori aveva detto che gli serviva un migliaio di morti per attaccare proditoriamente la Francia e assidersi anche lui al tavolo delle trattative di pace dopo la sconfitta della Francia. Ma costrinse Hitler ad intevenire in Grecia e in Africa inviandovi l'Afrikacorps per salvare il fascismo non rendendosi conto che alla Germania conveniva abbandonare l'alleanza con il fascismo per non dovere impegnare le divisioni tedesche in una guerra non voluta dal nazismo in Grecia e in Africa. Le successive vittorie di Rommel in Africa furono annullate quando gli americani si aggiunsero in Africa alle truppe inglesi al comando di Montgomery. E Hitler continuò scelleratamente a difendere il fascismo quando nel mese di luglio del 1943 il fascismo fu sconfitto, non in guerra ma nella seduta del Gran Consiglio del fascismo dove Mussolini fu posto in minoranza. Non basta. A questo punto Hitler avrebbe dovuto abbandonare il fascismo. E invece, altro grave e imperdonabile errore, con una spericolata azione usando anche alianti per irrompere silenziosamente fece rapire Mussolini dalla falsa prigionia di Campo Imperatore perché costituisse la Republica Sociale.  Proprio negli stessi mesi in cui sul fronte russo i generali tedeschi chiedevano rinforzi per portare avanti la vittoria nella seconda battaglia di Kursk. Perché non era stata determinante la pur grave sconfitta di Stalingrado. E invece alcune divisioni furono dirottate dal fronte russo in Italia per contrastare l'avanzata degli angloamericani lungo il sud d'Italia ed arrivare sino a Roma. Poi, abbandonata per dividere l'Italia in due, con a nord la Repubblica Sociale avente un governo fantoccio fascista. Giunto Mussolini in Germania dopo il suo rapimento da Campo Imperatore Hitler anticipò la riunione nella tana del lupo dovendo spostarsi in Baviera per accogliere Mussolini e dargli le sue scellerate direttive. L'anticipazione della riunione fu purtroppo la salvezza del nazismo perché il colonnello von Stauffenberg - a cui era stato assegnato da parte di un alto comando di  ufficiali nazisti, ma divenuti antinazisti, meglio antihitleriani, per evitare il peggio di una più grave sconfitta -  improvvisamente si trovò privato di quel maggiore tempo che gli sarebbe stato necessario per innescare una seconda bomba. Solo von Stauffenberg aveva avuto dei documenti da consegnare a Hitler, che si fidava di lui ciecamente. Ma von Stauffenberg dovette operare in condizioni tremende perché in guerra aveva perso la mano destra e gli erano rimasti due dita della mano sinistra. Come se un demonio proteggesse Hitler, la prima bomba, chiusa in una valigetta, fu posta sotto il tavolo a poca distanza dalle gambe di Hitler. Piazzata la bomba sotto il tavolo, di legno assai spesso, von Stauffenberg tirò fuori una scusa per allontanarsi dalla stanza della riunione. Von Stauffenberg fu troppo ottimista perché fece circolare subito telefonicamente la voce che Hitler era rimasto vittima di un attentato. Ma chi sedeva a fianco di Hitler, senza nemmeno sapere che cosa contenesse quella valigetta, la spostò con una gamba perché la intralciava. Vi furono quattro morti, ma Hitler si salvò avendo avuto soltanto delle bruciature in un braccio. Che cosa dire? Mussolini fu la salvezza di Hitler arrivando in Germania perché il suo arrivo comportò l'anticipazione della riunione. Bastarono poche ore perché si scovassero gli organizzatori dell'attentato a Hitler. Mi domando come mai vi fossero ancora giudici disposti a condannare a morte gli organizzatori dell'attentato, ben sapendo che la guerra fosse già persa e che di ciò avrebbero dovuto subire le conseguenze. Non fu risparmiato nemmeno Rommel, che, benché fosse a conoscenza della preparazione dell'attentato, nulla disse a Hitler e ai suoi  più vicini collaboratori. A Rommel fu imposta una alternativa: o essere anche lui accusato di essere attentatore alla vita di Hitler o suicidarsi per avere poi funerali di Stato vista la fama di cui godeva come militare anche nella popolazione tedesca. La causa della sua morte fu addebitata alle ferite riportate quando esplose una bomba vicino all'auto con cui stava attraversando la Francia. Nella guerra da lui condotta in Africa e in Francia nessun crimine di guerra poteva essergli addebitato, ed ebbe in Africa l'onore delle armi da parte degli inglesi comandati da Montgomery. Scelse il suicidio anche perché non voleva che ne subissero le conseguenze la moglie e il figlio. Ma questi criminali come potevano essere anche tanto imbecilli da credere che non si sarebbe conosciuta la verità sulla morte di Rommel?