Dal mio Libro IO NON VOLEVO NASCERE. UN MONDO SENZA CERTEZZE E SENZA GIUSTIZIA. FILOSOFI ODIERNI ALLA BERLINA( Bastogi Editrice Italiana 2010)
Sono le solite facce che appaiono alla TV. Non vi è uno tra essi che abbia la statura di vero uomo di Stato, libero dalle beghe di partito e considerante la politica un servizio piuttosto che manifestazione di potere. Per questo ormai dal 1994 appartengo al partito dei non votanti. Bisognerebbe diminuire il numero degli eletti in proporzione al numero dei non votanti, fatta salva una fascia fisiologica (20%) di non votanti. Bastano 50.000 firme per una legge di iniziativa popolare ( art.71 della Costituzione). Ma poi dovrebbe essere il parlamento ad approvarla. E i raccattatori di voti si opporrebbero all'approvazione di una legge che minacciasse il loro potere. In alternativa bisognerebbe mutare la Costituzione per permettere che una legge di iniziativa popolare fosse approvata direttamente dagli elettori con un referendum propositivo, che si aggiungesse a quello abrogativo di una legge votata dal parlamento. Ma per mutare la Costituzione si dovrebbe trovare un gruppo di parlamentari, anche minoritario, capace di formulare un disegno di riforma costituzionale da sottoporre all'approvazione della maggioranza degli elettori. Allora i parassiti (se non anche delinquenti) della politica verrebbero messi con le spalle al muro e non non avrebbero più l'arroganza di chi sa di avere la poltrona assicurata indipendentemente dal numero dei votanti. Senza questa riforma non vi potrà essere mai vera democrazia. Rousseau (Contratto sociale)l'ha insegnato concependo una volontà popolare che si possa esprimere direttamente senza passare attraverso le strettoie e le pastoie di una democrazia cosiddetta rappresentativa, dove l'eletto non ha alcun vincolo di mandato.
NE' A DESTRA NE' A SINISTRA. PARTITO DEI NON VOTANTI 1
Che deve fare uno come me e come tanti (milioni)? NON VOTARE. Battersi per istituzionalizzare il partito dei non votanti facendo scendere il numero delle poltrone in proporzione al numero dei non votanti. Ho già spiegato come si dovrebbe operare per arrivare a ciò. Io ho smesso di votare dal 1994. Non si può pretendere che uno accetti in blocco tutto ciò che vuole la destra o la sinistra. Io sono di anima socialista. Sono contrario al capitalismo inteso come libertà di sfruttare il lavoro al solo fine del profitto usando la mano d'opera come merce. Sono contrario alla globalizzazione dell'economia che comandi sulla politica. L'economia deve essere funzionale al lavoro, e non il lavoro funzionale all'economia. (cioè al maggiore profitto). Sono contrario alle ingerenze della Chiesa nella politica nell'ambito delle questioni di bioetica (che bisognerebbe chiamare biogiuridica).La Chiesa non si accorge di essere antievangelica, contraria alle stesse parole di Gesù, che disse che il bene non deve essere fatto "al cospetto degli uomini" (Matteo, 6, 1-4). Voleva dire che il bene non può essere imposto con le leggi, ma deve essere dettato dalla coscienza individuale, altrimenti non si ha alcun merito di fronte a Dio. Perciò la Chiesa, quando chiede che sia impedito per legge un certo comportamento che essa ritiene contrario alla dottrina cristiana diventa antievangelica. Dal momento in cui venisse proibito per legge il divorzio o l'aborto, chi non divorziasse e non abortisse perderebbe qualsiasi merito di fronte a Dio. Ma fallo capire al papa. Non lo capirà mai. Non capisce di essere un antievangelico. Sono contrario alla destra anche perché nella maggioranza insensibile (ancor più della sinistra) al tema dei diritti degli animali. Mi ha profondamente deluso la Lega Nord sul tema della caccia, dimostrando di essere fiancheggiatrice della schifosa genia dei cacciatori (benché sia stata unicamente la Lega Nord a presentare due interrogazioni nel 2002 (con Davide Ercoli) e nel 2004 (con Luigino Vascon) e a presentare ultimamente (con Angelo Alessandri) un disegno di legge inteso ad eliminare finalmente la barbarie della maggiore crudeltà della macellazione ebraico-islamica). Ma non posso votare nemmeno a sinistra perché in questo secondo caso dovrei accettare in blocco anche la politica dell'accoglienza e delle porte aperte in fatto di immigrazione, cavallo di Troia dell'invasione islamica che stiamo subendo. Votando a sinistra dovrei accettare anche la follia dell'asserita normalità di pederasti e di lesbiche, che pretendono il riconoscimento degli asseriti diritti di coppia con l'aggiunta della pensione di reversibilità. Insomma, mi trovo nell'assoluta impossibilità di votare. APPARTENGO AL PARTITO DEI NON VOTANTI per colpa della degradazione di un clima di decadenza che alimenta la confusione tra morale e diritto, mentre vado affermando che in natura esiste solo il diritto naturale, come diritto all'autoconservazione, da cui discende il diritto alla vita e alla libertà, essendo il diritto naturale di uno il limite del diritto naturale di un altro, come nella stessa catena preda-predatore, dove il predatore uccide solo per motivi di sopravvivenza, e non come l'uomo, che per motivi culturali, che corrompono la natura, uccide per crudeltà.
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