lunedì 28 luglio 2014
Dal mio libro E giustizia infine fu fatta (pp.457)
Forse
il cappellano non aveva riflettuto prima di dare questa risposta.
Infatti fu facile al prof. Petix controbattergli: se non ha senso
usare il termine "prima" prima della creazione, allora
non è possibile nemmeno la creazione dal nulla. Infatti la
creazione sarebbe avvenuta dall'eternità, quella di Dio. E
torniamo alla difficoltà di prima. Se la creazione è
avvenuta dall'eternità di Dio allora il mondo è
coeterno con Dio. E se è coeterno Dio diventa del tutto
inutile non avendo il mondo bisogno di essere creato dal nulla. E'
più logico pensare che Dio si identifichi con il Logos,
con una razionalità immanente alla natura. Il Dio di Spinoza,
per esempio, o quello di Giordano Bruno. E le ho già detto che
il panteismo è una sorta di ateismo mascherato.
Il
cappellano rimase ammutolito. Poi, non volendo arrendersi, non trovò
di meglio che ripetere l'argomento del Big Bang. Riconosco, disse,
che questa è una difficoltà logicamente insormontabile.
Ma la si può aggirare da un altro punto di vista. Lei non può
negare che vi sia stato un inizio assoluto dell'universo, che postula
una causa. L'universo non può essersi formato da solo se ha
avuto un inizio assoluto con il Big Bang. Si ricordi che fu proprio
un prete, il famoso scienziato cosmologo belga Georges Lemaître a
riconoscere che l'universo è in espansione e fu lui a coniare
per primo l'espressione Big Bang. E lo scoprì prima che il
famoso Edwin Hubble nel 1929 lo verificasse sperimentalmente, ponendo
in crisi Einstein, che credeva che l'universo fosse stazionario e non
in espansione.
Ancora una volta il cappellano si sentì
vincitore, pur evitando anche questa volta di manifestare la gioia di
una vittoria finale.
Il prof. Petix, rimanendo
imperturbabile, si limitò a dire inizialmente: ha mai studiato
Kant?
Certamente, rispose il cappellano. Il suo pensiero filosofico
rientra anche nel campo della teologia.
E allora dovrebbe
sapere che lei ha usato il termine "causa" impropriamente
riferendolo a Dio. Dovrebbe sapere che la causa è una delle
dodici categorie kantiane che riguardano la spiegazione dei fenomeni
naturali. Usare il termine "causa" fuori della natura non
ha senso. Altrimenti, aggiungo io, bisognerebbe domandarsi chi abbia
creato Dio. Ma lasciamo perdere quest'uso improprio del termine "causa"
riferito a Dio. E veniamo piuttosto alla scienza.
Ha mai sentito parlare di pluriverso o universi paralleli?
Sa che ormai è superata la teoria del Big Bang? Esso sarebbe
solo l'inizio dell'universo visibile, oltre il quale esisterebbero
altri universi, come sembra dimostrato dal fatto che tra le
galassie esiste un grande vuoto che indicherebbe che l'universo
visibile sarebbe stato attraversato da un altro universo. Il Big Bang
sarebbe dunque solo un episodio marginale e casuale all'interno del
pluriverso, dove casualmente si formano bolle o concentrazioni
massime di energia, che esplodono dando origine all'espansione.
Dunque alla sua domanda "e prima del Big Bang" si può
oggi rispondere che non vi era il nulla da cui Dio avrebbe derivato
la creazione. Vi era il pluriverso. E Dio diventa nuovamente
per la scienza un inutile orpello. Le suggerisco di leggere su questo
tema il libro di Alexander Vilenkin intitolato Un
solo mondo o infiniti? D'altra
parte, mi sono sempre domandato, è mai possibile che un Dio
creatore dell'universo e incarnatosi in Gesù non abbia mai
tradito la sua presenza divina tra gli uomini facendo riferimento a
cognizioni che contrastassero con quelle del suo tempo? Gli uomini
credevano in un universo finito rappresentato da un sistema
geocentrico. E invece Gesù appare un individuo abbastanza
ignorante. Forse non conosceva nemmeno l'ebraico perché
parlava in aramaico. Se fosse stato veramente figlio di Dio che gli
sarebbe costato dire che le conoscenze scientifiche del suo tempo
erano tutte sbagliate? Forse l'incarnazione gli aveva fatto perdere
le conoscenze divine?
Non era questo il suo compito, lo
interruppe il cappellano. Venne su questa Terra per altri motivi. Per
lasciare un messaggio morale e per dimostrare con i suoi miracoli e
con la sua resurrezione che la vita umana aveva un destino
ultraterreno. E se avesse detto qualcosa che riguardasse l'universo
non sarebbe stato capito. Si ricordi che il famoso astronomo greco
Aristarco dovette fuggire per scampare alla morte perché
accusato di eresia nel suo sostenere che era la Terra che girava
intorno al sole. E per questo è ritenuto oggi il Copernico
dell'antichità. Se Gesù avesse detto una cosa simile
sarebbe stato accusato anch'egli di eresia. Gli sarebbe stata
aggiunta l'accusa di un'ulteriore bestemmia oltre a quella ingiusta
di essersi proclamato re dei giudei. Egli doveva attenersi alle
conoscenze che gli uomini avevano della natura.
La sua risposta
non mi convince affatto, rispose il prof. Petix. E' vecchia come
quella di Galileo, che cercò di salvare capra e cavoli, fede e
scienza, nel suo inutile tentativo di salvarsi dalla condanna. Visto
che Gesù è per lei Dio incarnato quale maggiore
miracolo, maggiore anche della resurrezione, sarebbe stato per i
posteri il suo dire la verità sull'universo? Si immagini un
Gesù che avesse detto: tutto ciò che sinora avete
pensato sulla natura è sbagliato. La Terra non è al
centro del mondo. Adamo ed Eva non sono mai esistiti. L'uomo è
il risultato di un'evoluzione durata milioni di anni. Sarebbe stata
una vera rivoluzione, anche morale. Che cosa aveva da perdere dicendo
ciò? Nulla. Sarebbe stato accusato anche per questo di eresia?
E che doveva importargliene se già sapeva che sarebbe stato
condannato a morte e che, anzi, doveva essere condannato a morte
comunque perché si realizzasse la sua missione di salvezza
dell'uomo dal peccato? Vede. Lei non ha capito che non è
l'asserito miracolo della resurrezione che può indurre i non
credenti a credere. Oggi tutti sarebbero credenti nel Dio cristiano
se Gesù, ammesso che fosse figlio di Dio, avesse detto cose
che sarebbero state un miracolo maggiore: l'avere detto delle verità
sull'universo, oggi verificabili, dimostrando che solo una mente di
origine divina avrebbe potuto dirle. Questa sarebbe stata la migliore
testimonianza della sua divinità perché nessuno avrebbe
potuto negarla. Infatti sarebbe stata verificabile. Mentre pochi
credono nella sua resurrezione, non essendo verificabile. E se Gesù
non è risorto, tutto è stato inutile perché in
tal caso "la vostra fede è vana" ha scritto S. Paolo
(Lettera 1 ai Corinzi,
15 17). Io mi immagino un Gesù che, essendo figlio di Dio,
avesse scritto su una pietra, per lasciarla ai posteri, la formula di
Newton sulla gravitazione universale. Magari questa formula non
avrebbe corrisposto esattamente alla realtà, vista la
successiva relatività generale di Einstein, che l'ha ritenuta
parzialmente valida inglobandola in essa, e non falsificandola, come
credono gli ignoranti. Ma anche qualche filosofo della scienza come
Karl Popper.
Ma si rende conto che l'avrebbero preso per
pazzo? osservò il cappellano.
Già, rispose il
prof. Petix. Come se non l'avessero già preso per pazzo per
altri motivi. Pazzia in più o pazzia in meno, tanto valeva far
valere una falsa pazzia che sarebbe stata benefica per tutta la
storia dell'umanità. E poi se lo immagina un Jahweh creatore
dell'universo che dice che gli piace soprattutto l'odore del grasso
di animale bruciato, per lui "soave odore"? E questo
sarebbe lo stesso Dio che avrebbe creato dal nulla l'universo in
conformità con la teoria delle stringhe che vibrano producendo
i quark quali componenti delle particelle subatomiche? Non la fa
ridere tutto ciò?
Tra i diritti riproduttivi sanciti dall'ONU c'è la libertà di mettere al mondo il numero di figli che si vuole. Che deve poi ovviamente mantenere la collettività offrendo servizi e sovvenzioni. Gli italiani però, brava gente, si sono limitati nella riproduzione nel dopoguerra, 1 - 2 figli al massimo, tanto che sono il fanalino di coda del mondo nonostante la presenza ingombrante del papa - che ci invita oggi ad accogliere anche mezza Africa ... Certo l'ONU non può dire: ogni coppia deve avere al massimo due figli. Non siamo in Cina! Però la Cina è l'unico paese che si è posto seriamente il problema dello sviluppo demografico ed è riuscita a contenere l'incremento - con immenso dolore del papista Giuliano Ferrara, ateo devoto e senza figli pur essendo sposato con una cattolica (ma come farà a non far figli lui che piange sui cinesi non nati?).
Piccola consolazione. In novembre gli Svizzeri - una prima mondiale - voteranno sul contenimento della popolazione nel loro paese. Nella costituzione ci sarebbe un nuovo paragrafo: la popolazione non può crescere che dello 0,2% all'anno. Tutto il parlamento - tutto! - si è espresso contro l'iniziativa accusando gli iniziativisti di oscurantismo e mentalità gretta e colonialista (perché l'iniziativa prevede anche di devolvere il 10% degli aiuti allo sviluppo - 180 mln di franchi - per favorire la pianificazione familiare FACOLTATIVA nei paesi sottosviluppati). Un parlamentare molto originale ha definito gli iniziativisti “razzisti con i birkenstock”.