sabato 28 maggio 2011

UN UOMO PUO' VALERE MENO DI UN CANE. NON VI E' INFATTI ALCUN LIMITE ALLA SUA CRUDELTA'

NON VI E' BISOGNO DI COMMENTI. BASTA IL TITOLO

La causa potrebbe essere una sostanza tossica che agisce anche per inalazione

Serial killer di cani a San Marino,
stop all'esposizione internazionale

Manifestazione sospesa dopo la morte di altri 2 animali, che si aggiungono a quelli uccisi negli ultimi mesi

La causa potrebbe essere una sostanza tossica che agisce anche per inalazione

Serial killer di cani a San Marino,
stop all'esposizione internazionale

Manifestazione sospesa dopo la morte di altri 2 animali, che si aggiungono a quelli uccisi negli ultimi mesi

L'annuncio dello stop alla gara internazionale sul sito del Kennell Club di San Marino
L'annuncio dello stop alla gara internazionale sul sito del Kennell Club di San Marino
SAN MARINO - È stata sospesa, a causa del'avvelenamento di tre cani, di cui due sono morti, la 29esima Esposizione internazionale canina organizzata a San Marino dal Kennell Club e in programma nel weekend nella piccola città stato. Lo hanno deciso gli organizzatori, anche per le forti proteste dei partecipanti internazionali. Da più di un mese a San Marino vengono denunciati casi di avvelenamenti di animali da compagnia, ad opera di quello che oggi viene chiamato il serial killer dei bocconi avvelenati. Dei tre cani avvelenati, tra l'altra notte e le prime ore di oggi, uno è sotto osservazione veterinaria. Per gli altri due, di proprietà di un milanese e di un tedesco, non c'è stato nulla da fare.

LA RICOSTRUZIONE - Secondo una prima ricostruzione fatta dalla gendarmeria e dalla guardia forestale, che lavora in queste ore per bonificare gran parte della zona boschiva intorno alla sede della manifestazione, i due cani sarebbero stati vittime dell' avvelenamento mentre erano al guinzaglio durante una breve passeggiata per i bisogni, prima di sfilare per la competizione. In pochi minuti hanno manifestato i primi sintomi, e sono morti in poco meno di mezz'ora. Un particolare che fa pensare ad una tossina velenosa estremamente potente; le autorità hanno deciso di procedere alla bonifica per scongiurare ogni pericolo per la salute umana. Su uno dei due cani è stata disposta l'autopsia proprio per scoprire il veleno usato e risalire a chi possa aver lasciato le esche.

CACCIA AL VELENO - Forte tensione per l'accaduto tra gli espositori: tra questi un gruppo di Bologna che ha manifestato l'intenzione di sporgere denuncia, una volta rientrato in sede, alle autorità italiane, mentre i proprietari dei due cani avvelenati hanno già provveduto a farlo al comando della gendarmeria. Nei giorni scorsi i militari avevano infatti trovato bocconi - fatti di carne e lardo - con un forte veleno. Molte le carcasse di cane ritrovate nelle ultime settimane, ma quello che è accaduto alla mostra canina, con animali addestrati a non mangiare cibo trovato per strada, fa supporre ad un avvelenamento per inalazione più che da ingestione. I cani possono essersi avvelenati anche solo annusando la sostanza killer. (Fonte: Ansa)


28 maggio 2011


DI PRECARIO EQUILIBRIO PSICHICO E' LA MUSULMANA

La donna che gridava "Sei una schiava" può avere ecceduto cercando di togliere il velo da quella testa senza cervello che crede in un libro per pazzi scritto da un pazzo e chiamato Corano. Ma è certo che la mancanza di equilibrio psichico è da attribuirsi alle donne musulmane, che plagiate dagli uomini musulmani, sono ridotte in stato di schiavitù mentale, quando non anche fisico. E ciò in conformità al Corano dove si dice che la donna è un essere inferiore rispetto all'uomo, che ha il diritto di bastonarle se non obbediscono, e persino di murarle vive in casa lasciandole morire "se commettono atti indecenti" (testuale). E questi sindacati hanno la faccia tosta di difendere questa barbarie. Ma vadano a leggersi quel testo di merda che è il Corano prima di costituirsi (anche impropriamente in quanto non sono parte lesa) come parte civile. Siamo arrivati ormai all'assurdo.



PADOVA

Donna tenta di strapparle il velo
per strada. «Urlava: sei una schiava»

Mediatrice culturale di origine marocchine offesa presenta denuncia alla polizia. La Cisl dove fa la volontaria si costituirà parte civile

La 22enne Hind Talibi, studentessa padovana di origini marocchine (Foto Bergamaschi)

La 22enne Hind Talibi, studentessa padovana di origini marocchine (Foto Bergamaschi)

PADOVA — «L’hijab è parte della mia identità. Il tentativo di strapparmelo per me è quasi paragonabile a una violenza fisica. A molti, che non conoscono il significato di questo velo, potrà sembrare una cosa non grave, ma per me lo è. Io sono quel che sono con il mio hijab». Neppure un filo di rabbia, nelle parole con cui Hind Talibi descrive quanto le è accaduto due sere prima in via Santa Maria Assunta, a Padova. Fasciata nel velo della tradizione islamica, la 22enne studentessa di origini marocchine sembra una bambina, mentre racconta quello che ha appena definito «uno choc». Rincasava in bicicletta dopo una serata trascorsa in un cinema di quartiere Guizza, quando ha incrociato «una donna, che poteva avere circa cinquant’anni». «Si è rivolta a me e mi ha gridato contro: "Schifosa, togliti quel coso... Che te ne fai con questo caldo?"». A quel punto Hind, che a Padova studia Relazioni internazionali dei diritti umani ed è volontaria del gruppo giovani di seconda generazione nell’Associazione nazionale oltre le frontiere (costola di Cisl), è scesa dalla bici e ha avvicinato la sconosciuta che l’aveva appena coperta d’offese.

«L’ho salutata, gentilmente, e ho cercato di parlarle: "Signora, vorrei informarla che il velo è una mia scelta"». L’altra donna, però, risponde urlando: «"Fai schifo", mi ha gridato... "Sei solo una stupida schiava ignorante"... "Quelli come te dovrebbero prenderli a bastonate" ». E’ allora che la donna alza le mani e tenta di strappare il velo alla giovane islamica. Lei però riesce a sottrarsi e decide che è meglio allontanarsi, anche per non reagire. «Tremavo tutta, mi sentivo mancare, allora ho chiamato al telefono mio padre (Ahmed Talibi, responsabile della comunità islamica di via Anelli, ndr)», conclude la giovane Hind. Segue la decisione di denunciare (ingiurie il reato ipotizzato) quanto accaduto alla polizia. «Considero Padova una parte di me - dirà poi la ragazza - Mi sento cittadina di questo Paese, penso che legalità e giustizia siano le giuste vie da seguire e credo che sarò tutelata nei miei diritti». Nel tentativo di inquadrare portata e gravità dell’episodio, il senegalese Pap Fall, segretario confederale della Cisl padovana con delega alle politiche per l’immigrazione, aggiunge: «Per fortuna tutto questo è accaduto alla nostra Hind, che ha grande forza ed equilibrio. Il nostro gruppo sostiene il confronto e lavora per l’integrazione e per costruire una società che includa... Altri, temo, avrebbero reagito in modo diverso ».

Il sindacato, in ogni caso, sarà dalla parte della studentessa anche in sede legale. «Ci costituiremo parte civile in un eventuale procedimento contro la persona denunciata da Hind - dice Adriano Pozzato, segretario generale della Cisl di Padova -. Quel che è accaduto è un fatto gravissimo, che non vogliamo nella nostra città. Per questo rivolgiamo un appello a chi ha visto, perché contribuisca a identificare la responsabile». La denuncia è contro ignoti. Ma, valutati gli elementi forniti da Hind Talibi, la Digos sarebbe già in grado di indicare nome e cognome della responsabile delle offese. Si tratterebbe di una donna con precario equilibrio psichico, conosciuta in città per fatti simili all’ultimo: offese urlate di rabbia, senza limiti e riguardi. Fosse così, quanto accaduto in via Santa Maria Assunta sarebbe forse meno grave. Non certo meno spiacevole per chi l’ha subito, tanto più di fronte agli sguardi distratti di tanti passanti.

R.Piv
27 maggio 2011

franco_f
28.05|10:41
franco_f

Riporto quanto leggo sull'articolo: "Si tratterebbe di una donna con precario equilibrio psichico, conosciuta in citta per fatti simili alla'™ultimo" ... Se cosi fosse la studentessa e il sindacato farebbero bene a ritirare la denuncia e a chiedere scusa ai padovani per aver connotato la citta come razzista e intollerante.

Forse i passanti...
28.05|10:41
RockyMontana

erano ciechi o non hanno fatto niente, perchè, in fin dei conti erano d'accordo con quanto stava acccadendo.

Ma perchè?
28.05|10:41
Lettore_1880356

Ma perchè Dio ha inventato le religioni?

La falsa tolleranza dei musulmani
28.05|10:41
Lanerossi13

Un grande giornalista ex musulmano come Magdi Allam, che ha abbracciato pubblicamente il Cristianesimo, viene visto dai musulmani come un traditore, viene dileggiato, offeso, denigrato, accusato di finta conversione ed è costretto a vivere sotto scorta, perché c'è sempre qualche pazzo idolatra disposto a fare il kamikaze in nome di allah. Nei Paesi islamici ci sono migliaia di musulmani che si sono segretamente convertiti al Cristianesimo e non possono gridarlo al mondo, perché verrebbero uccisi dai loro stessi famigliari. Nei confronti di queste persone, definite apostati, il Corano prevede addirittura la morte. Ecco la tolleranza dell'islam, ecco la religione di pace. Provate ad andare a leggere qui che fine fanno coloro che scappano dall'islam: http://www.italian.faithfreedom.org/comment.php?t=1354

mercoledì 25 maggio 2011

ECCO PERCHE' I MUSULMANI SONO DEI FUORILEGGE

Ho ricopiato una pagina dell'UCOII (Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche. Notare come si dica che essi rifiutano l'integrazione dovendo prevalere l'estraneità all'Occidente. E i pazzi della politica in Occidente non ne tengono conto. I musulmani si autodefiniscono dei corpi estranei all'Occidente. E allora perché non sbatterli fuori a calci in culo. Altro che libertà religiosa con costruzione di moschee. Bisogna attivare degli anticorpi per espellere la virulenza della malattia mentale islamica

PRIMA O DOPO BRUCERO' IL CORANO IN PUBBLICO. CAPITI QUEL CHE CAPITI

Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia (UCOII) - ONLUS
Via Quattro Fontane, 109
00184 Roma
Tel. (presidenza): 0731-814779
Fax (presidenza): 0731-817658: (segreteria nazionale): 0183-764735
E-mail: ucoii@uno.it
URL: www.islam-ucoii.it/

L'UCOII nasce sulla scia dell'USMI quando l'Islam sunnita "delle moschee" in Italia, a causa del boom dell'immigrazione, non si presta più a essere rappresentato da un organismo dichiaratamente studentesco. Per iniziativa di membri del Centro culturale islamico di Milano e Lombardia (nato a sua volta nel solco dell'USMI e attivo anche su scala nazionale, con la pubblicazione de Il messaggero dell'Islam e con una sua richiesta di Intesa allo Stato italiano), l'UCOII è costituita ad Ancona nel 1990. Dopo avere "ereditato" le strutture dell'USMI, emerge come la realtà musulmana italiana più diffusa e radicata sul territorio, con una forte influenza dei Fratelli Musulmani, e si candida subito a essere interlocutore dello Stato italiano in vista dell'Intesa. Nel 1993 l'UCOII inizia la pubblicazione de Il musulmano, che cessa però per difficoltà economiche nel 1994. L'UCOII ha patrocinato la traduzione in italiano del Corano (quattro edizioni, oltre cinquantamila copie) e di altra letteratura religiosa islamica. All'UCOII fanno capo 122 associazioni, orizzontali (territoriali) e verticali (nazionali di settore), che svolgono attività di ordine sociale, assistenziale, di informazione e mediazione istituzionale, cui fanno capo a loro volta un'ottantina di moschee dove si svolgono pratiche rituali e una più ridotta attività di carattere culturale; vi sono inoltre quasi trecento luoghi di preghiera che non hanno ancora lo status di moschea e talora sono ubicati in appartamenti privati. Attraverso congressi, campeggi, attività culturali, rapporti con le autorità politiche, l'UCOII persegue il suo scopo della costruzione di un Islam italiano.

Il modello dell'UCOII prevede la creazione di spazi islamizzati "puri" e la negoziazione di uno statuto collettivo che diffida dell'integrazione individuale che porterebbe invece alla occidentalizzazione del singolo immigrato. Felice Dassetto parla di "integrazione esternalizzata": si persegue l'integrazione economica e sociale, ma non quella culturale, difendendo invece l'esistenza di spazi caratterizzati da una certa separatezza e dalla consapevolezza della propria diversità rispetto al costume occidentale. Fra le moschee che fanno capo all'UCOII, alcuni studiosi hanno notato che "numerose sono quelle i cui dirigenti in qualche modo si ispirano all'ideologia dei Fratelli Musulmani" (così Andrea Pacini, "I musulmani in Italia. Dinamiche organizzative e processi di interazione con la società e le istituzioni italiane", in S. Ferrari [a cura di], Musulmani in Italia. La condizione giuridica delle comunità islamiche, il Mulino, Bologna 2000, pp. 21-52 [p.44]).

Autonoma rispetto all'UCOII, i cui centri normalmente ne diffondono le pubblicazioni, è la casa editrice Al-Hikma, fondata dal segretario dell'Unione, Hamza Roberto Piccardo, cui si ricollega anche il portale islamico italiano islam-online.it. Collegate all'UCOII sono invece l'associazione educativa e culturale ACEII (Associazione Cultura e Educazione Islamica in Italia), dal 2005 denominata “Alleanza dei Musulmani in Italia”, l'ADMI (Associazione Donne Musulmane in Italia), i GMI (Giovani Musulmani d'Italia) e l'ente di gestione dei beni islamici al Waqf al Islami in Italia. Tutta una serie di istituzioni locali - come il già citato Centro Islamico di Milano e Lombardia di Segrate, animato dal convertito italiano ‘Abdur-Rahman Rosario Pasquini, che gestisce le Edizioni del Càlamo e continua pubblicare la menzionata rivista Il Messaggero dell'Islam - sono articolazioni dell'UCOII sul territorio e non sono dunque oggetto di trattazione separata in questa sede. Si può anche menzionare che alcuni dirigenti storici hanno lasciato l'UCOII per dissensi con la linea dell'attuale presidenza e operano come attivisti islamici indipendenti: così Federico Alì Schuetz, che per anni aveva animato a Milano il Fondaco dei Mori, oggi non più esistente.

B.: Il Corano, traduzione a cura di Hamza Roberto Piccardo, Newton Compton, Milano 1996. Si vedano inoltre: Abu Bakr Djeber Al Djazairi, La via del musulmano, trad. it., UCOII - USMI - Centro Islamico di Milano, Perugia 1990; Muhammad Sulaiman Al-Ashqar, Il cammino verso l'Islàm, trad. it., Al Hikma-UCOII, Imperia 1995; e Sadik Mohammed Sharaf, Il Ricordo e l'Invocazione di Allah, Al Hikma-UCOII, Imperia 1995.

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domenica 22 maggio 2011

IL MONDO E' PIENO DI PAZZI RITENUTI NORMALI

Come può uno essere convinto di avere portato la figlia all'asilo mentre l'aveva dimenticata chiusa in macchina sotto il sole?SIAMO FORI DELLA REALTA'. E la madre afferma che il marito non ha alcuna colpa. Chi dei due è il più pazzo?

la madre in tv: «Mio marito non ha colpe, è un genitore esemplare»

Lasciata in auto, la piccola Elena è morta
La mamma: mio marito è innocente

Deceduta dopo tre giorni di ricovero la piccola di 22 mesi dimenticata dal papà in un parcheggio per 5 ore

la madre in tv: «Mio marito non ha colpe, è un genitore esemplare»

Lasciata in auto, la piccola Elena è morta
La mamma: mio marito è innocente

Deceduta dopo tre giorni di ricovero la piccola di 22 mesi dimenticata dal papà in un parcheggio per 5 ore

MILANO - La piccola Elena Petrizzi è morta. A comunicarlo, intorno alla mezzanotte, è stata la Direzione sanitaria del presidio materno-infantile Salesi di Ancona. La morte cerebrale della bambina di 22 mesi è stata dichiarata alle 17. Subito dopo è scattato il periodo di osservazione di sei ore, seguito dalla competente commissione medico legale, che alle 23 ha accertato il decesso. Il 18 maggio scorso Elena era stata dimenticata per cinque ore in auto dal padre, a Teramo. L'uomo era andato a lavorare convinto di aver già accompagnato la piccola alla scuola materna. La bambina di 22 mesi non ha mai superato lo stato di coma, nonostante un intervento chirurgico cui è stata sottoposta nelle ultime ore per ridurre un vasto edema cerebrale.

EDEMA CEREBRALE- Le condizioni della piccola Elena erano apparse disperate sin da subito. «L'elettroencefalogramma della bambina non è normale, ma non è piatto», aveva spiegato sabato pomeriggio la Direzione sanitaria del Salesi di Ancona. «L'intervento di decompressione cerebrale effettuato venerdì nel tardo pomeriggio - spiegava un bollettino medico emesso in mattinata - ha evidenziato un imponente edema cerebrale. Questo si inserisce in una situazione di insufficienza renale». Le condizioni della bambina erano pertanto definite «gravissime».

LA MADRE SCAGIONA IL MARITO - «Mio marito è un buon padre, non ha nessuna colpa». Lo ha detto, leggendo un messaggio, Chiara Sciarrini, la madre della bimba. La donna, in lacrime, ha letto un messaggio alle telecamere dei giornali: «Non c'entra nulla. Non ho mai accusato Lucio e mai lo farò perché lui non è colpevole».

Redazione online
21 maggio 2011(ultima modifica: 22 maggio 2011)

sabato 21 maggio 2011

L'ORRORE DEI MACELLI

L’ORRORE DEI MACELLI


Un attivista per i diritti degli animali del Gruppo di Inchiesta di "Igualdad Animal - Uguaglianza Animale" si è infiltrato, nel 2007 e 2008, in diversi macelli europei per accedere ai segreti che essi nascondono.
Invitiamo chi ancora "non sa" a vedere e a leggere, e a scegliere di porre fine a tutta questa violenza e morte smettendo di mangiare animali; invitiamo chi sa e già non mangia animali a diffondere questa documentazione.

http://tv.saicosamangi.info/video/allevamenti-macelli/macelli-europa/

La vertità nei macelli d'europa: Ecco cosa comporta il nostro egoismo.
www.youtube.com

Breve video di presentazione dell'investigazione nei macelli europei compiuta dall'associazione spagnola Igualdad Animal nel 2007-2008.

mercoledì 18 maggio 2011

ALLA LESBICA DEPUTATA PAOLA CONCIA: LETTERA LASCIATA NEL SUO SITO E INVIATA ANCHE AL SUO INDIRIZZO ALLA CAMERA

Lei prima si è sposata. Perché l'ha fatto sentendosi già lesbica? Se l'ha fatto è stata un'ipocrita che voleva salvare la faccia in pubblico ed apparire normale. Ma in effetti non lo era. E lasciando il marito (suppongo) lei ha ingannato un uomo facendogli credere che lei fosse normale. Dunque una disonesta come lei non ha alcuna credenzialità per fare prediche agli altri. Ciò premesso, poiché non sono un ignorante come lei (che ha fatto l'ISEF e si è dedicata allo sport, mentre io ho dedicato la mia vita allo studio insegnando per quasi 50 anni storia della filosofia all'Università e ho fatto anche studi di storia della scienza, studiando in particolare la cosmologia e la biologia evoluzionistica) sono anche in grado di affermare, sulla base delle mie letture, che l'omosessuallità ha un'origine prevalenteente genetica, ma dovuta anche a disfunzioni ormomali. Legga per esempio del biologo Jean Didier-Vincent (autore con il filosofo Luc Ferry) il libro CHE COS'E' L'UOMO (Garzanti). Dunque non è colpa dell'omosessuale di essere nato ANORMALE. Sì, perché i pederasti e le lesbiche sono degli ANORMALI, pur non avendo colpa della loro ANORMALITA'. Di ciò dovrebbe tener conto la Chiesa, che considera l'omosessualità un peccato. Se fosse un peccato la causa di esso dovrebbe essere attribuita a Dio, visto che la Chiesa crede che la natura sia stata creata da Dio. Il fatto è che la natura è molto imperfetta, essendo sin dall'origine la vita nata dalla fomazione casuale dei protorganismi sulla cui evoluzione ha agito la selezione naturale, la quale però non è così potente da poter eliminare tutte le anomalie, altrimenti non esisterebbero nemmeno le malattie, come quelle generate da virus e da batteri, ed essa spesso genera anche dei mostri, sfuggiti alla selezione naturale, come vi è sfuggita anche l'omosessualità, che contrasta con la tendenza di ogni organismo ad autoriprodursi. I pederasti e le lesbiche sono dunque delle anomalie perché in contrasto con la legge naturale che vede la biforcazione tra maschio e femmina.Non esiste infatti in natura la distinzione NATURALE tra omosessuale e eterosessuale. In natura esiste come legge naturale solo la distinzione tra maschio e femmina, nonostante le anomalie che essa contiene. Lei è dunque il risultato di una anomalia della natura, e non della sua normalità. Gli omosessuali non vogliono riconoscere ciò e pretendono di essere considerati normali. E'questo che non si può ammettere.Se si limitassero a riconoscere anormali non avrebbero l'arroganza di manifestare IN PUBBLICO la loro anormalità, che assume una forma di provocazione, nonostante lei, disonestamente, lo abbia negato anche poco fa a RAINEWS24ore. Vedere due ragazze che camminano in pubblico tenendosi per mano non mi scandalizza tanto, perché anche le donne normali (eterosessuali) talvolta manifestano la loro amicizia in tal modo. Ciò che non è sopportabile in pubblico è che gli omosessuali in pubblico vadano ben oltre, anche baciandosi, quando non fanno di peggio. Questo atteggiamento, che sa di provocatorio, può giustamente generare una reazione di schifo. Dove è andato a finire il reato di offesa al comune senso del pudore? Immagini un bambino che domandi ai genitori: perché quei ragazzi si abbracciano e si baciano sulla bocca? Immagini l'imbarazzo dei genitori nel dare una risposta.Il reato di omofobia che si vorrebbe introdurre sarebbe il frutto dell'arroganza omosessuale, che non ha rispetto per i normali, che HANNO IL DIRITTO DI NON ESSERE PROVOCATI PUBBLICAMENTE con certi atteggiamenti che generano reazioni psicologiche per il senso di schifo a cui sono costretti, dovendo andare oltre gli atteggiamenti pubblici perché costretti ad immaginare due individui che si inculano o due lesbiche che usano protesi per fare l'una la parte del maschio. Per lei, che è ANORMALE, che due si inculino o lei usi delle protesi per farsi scopare o inculare o per scopare o inculare la sua compagna è normale. Ma proprio perché è anormale. Queste schifezze non sono certamente un reato. Ma rimangono schifezze. Che uno che sia normale è costretto ad immaginare vedendo in pubblico due che con atteggiamenti anormali costringono i normali a subire nell'immaginazione le vostre schifezze. Voi anormali dovreste dimostrare che la natura ci ha dato il culo anche per altro oltre che per defecare. E poiché non potete dimostrarlo siete dei disonesti, oltre che schifosi. Voi ANORMALI in privato avete il diritto di fare tutte le schifezze che volete. Ma senza provocare in pubblico il senso di schifo che i normali hanno il diritto di provare. E voi pretendereste di abolire anche il diritto di provare schifo per voi a causa di certi vostri atteggiamentei in pubblico. Il mondo alla rovescia. Piuttosto che aggiungere l'aggravente di omofobia bisognerebbe riconoscere le attenuanti a coloro che sono costretti a subire in pubblico la vostra arroganza omosessuale contrabbandata come normalità. La violenza fisica è un reato. Su questo non si discute. Ma esiste anche la provocazione che dovrebe servire da attenuante invece che da aggravante. Purtroppo viviamo in un mondo occidentale corrotto dal relativismo, dal multiculturalismo, che giunge a confondere la differenza di razza con la differenza tra eterosesuale ed omosessuale. Uno di razza diversa è comunque una persona normale. Mentre un omosessuale non è normale. Ma la vostra disonestà porta a confondere la differenza di razza con la differenza tra omosessuale ed eterosessuale. Io antislamico sono costretto a riconoscere che gli islamici hanno ragione quando dicono che l'Occidente è corrotto. E lei è immagine di questa corruzione che pervade l'Occidente favorendo l'invasione islamica.

Non so se il commento di Andrea stia a difesa anche della sua causa. Esiste un vecchio art. del Codice Penale che prevede il reato dioffesa al COMUNE SENSO DEL PUDORE. E qui non si tratta soltanto di pudore ma di schifo. Aggiungerò allora le conseguenze negative psicologiche che ho subito per il resto della vita da quando avevo vent'anni e subii le avances schifose di due pederasti, il cui ricordo rimane incancellabile. Uno di questi due divenne poi preside nella Facoltà dove io stesso insegnai.Quando ero ancora studente del II anno si avvicinava al mio tavolo in biblioteca facendomi strani discorsi circa le mie fisime religiose postemi nella testa dai salesiani, dove studiai 8 anni. Ero ancora credente per inerzia. Mi diceva che non esisteva la differenza tra omosessuale ed eterosessuale. Sino a quando un giorno brutalmente mi domandò, uscendo dalla biblioteca:"me lo dai il cazzo?". Gli risposi di stare lontano per sempre da me e di far finta che non ci conoscevamo. Costui divenne poi molti anni dopo preside nella Facoltà dove anch'io ero diventato docente. Ed ogni volta che lo vedevo non riuscivo a rimuovere psicanaliticamente la frase "me lo dai il cazzo?". I pederasti hanno il diritto di fare queste proposte senza ritenere che uno normale non debba sentirsi offeso e schifato? E se uno reagisse prendendo il pederasta a calci nei coglioni non avrebbe ragione? L'altro pederasta era uno studente diplomando in organo e composizione organistica (io studiavo anche al Conservatorio composizione e pianoforte). Un giorno, senza sospettare alcunché, gli chiesi se avesse un certo corale di Bach , che mi piaceva moltissimo, trascritto per pianoforte. Mi disse di sì e mi invitò nella sua pensione. E qui scoprii subito con schifo che mi aveva invitato con ben altre intenzioni. Naturalmente lo apostrofai con i termini che meritava e lo ignorai per sempre rivedendolo con schifo al Conservatorio.

domenica 15 maggio 2011

PARTITO DEI NON VOTANTI.: SE NON VI SENTITE RAPPRESENTATI DA ALCUN PARTITO NON VOTATE. A ME FANNO TUTTI SCHIFO NELLA RICERCA DEL POTERE PER IL POTERE

Dal mio Libro IO NON VOLEVO NASCERE. UN MONDO SENZA CERTEZZE E SENZA GIUSTIZIA. FILOSOFI ODIERNI ALLA BERLINA( Bastogi Editrice Italiana 2010)


Sono le solite facce che appaiono alla TV. Non vi è uno tra essi che abbia la statura di vero uomo di Stato, libero dalle beghe di partito e considerante la politica un servizio piuttosto che manifestazione di potere. Per questo ormai dal 1994 appartengo al partito dei non votanti. Bisognerebbe diminuire il numero degli eletti in proporzione al numero dei non votanti, fatta salva una fascia fisiologica (20%) di non votanti. Bastano 50.000 firme per una legge di iniziativa popolare ( art.71 della Costituzione). Ma poi dovrebbe essere il parlamento ad approvarla. E i raccattatori di voti si opporrebbero all'approvazione di una legge che minacciasse il loro potere. In alternativa bisognerebbe mutare la Costituzione per permettere che una legge di iniziativa popolare fosse approvata direttamente dagli elettori con un referendum propositivo, che si aggiungesse a quello abrogativo di una legge votata dal parlamento. Ma per mutare la Costituzione si dovrebbe trovare un gruppo di parlamentari, anche minoritario, capace di formulare un disegno di riforma costituzionale da sottoporre all'approvazione della maggioranza degli elettori. Allora i parassiti (se non anche delinquenti) della politica verrebbero messi con le spalle al muro e non non avrebbero più l'arroganza di chi sa di avere la poltrona assicurata indipendentemente dal numero dei votanti. Senza questa riforma non vi potrà essere mai vera democrazia. Rousseau (Contratto sociale)l'ha insegnato concependo una volontà popolare che si possa esprimere direttamente senza passare attraverso le strettoie e le pastoie di una democrazia cosiddetta rappresentativa, dove l'eletto non ha alcun vincolo di mandato.





NE' A DESTRA NE' A SINISTRA. PARTITO DEI NON VOTANTI 1

Che deve fare uno come me e come tanti (milioni)? NON VOTARE. Battersi per istituzionalizzare il partito dei non votanti facendo scendere il numero delle poltrone in proporzione al numero dei non votanti. Ho già spiegato come si dovrebbe operare per arrivare a ciò. Io ho smesso di votare dal 1994. Non si può pretendere che uno accetti in blocco tutto ciò che vuole la destra o la sinistra. Io sono di anima socialista. Sono contrario al capitalismo inteso come libertà di sfruttare il lavoro al solo fine del profitto usando la mano d'opera come merce. Sono contrario alla globalizzazione dell'economia che comandi sulla politica. L'economia deve essere funzionale al lavoro, e non il lavoro funzionale all'economia. (cioè al maggiore profitto). Sono contrario alle ingerenze della Chiesa nella politica nell'ambito delle questioni di bioetica (che bisognerebbe chiamare biogiuridica).La Chiesa non si accorge di essere antievangelica, contraria alle stesse parole di Gesù, che disse che il bene non deve essere fatto "al cospetto degli uomini" (Matteo, 6, 1-4). Voleva dire che il bene non può essere imposto con le leggi, ma deve essere dettato dalla coscienza individuale, altrimenti non si ha alcun merito di fronte a Dio. Perciò la Chiesa, quando chiede che sia impedito per legge un certo comportamento che essa ritiene contrario alla dottrina cristiana diventa antievangelica. Dal momento in cui venisse proibito per legge il divorzio o l'aborto, chi non divorziasse e non abortisse perderebbe qualsiasi merito di fronte a Dio. Ma fallo capire al papa. Non lo capirà mai. Non capisce di essere un antievangelico. Sono contrario alla destra anche perché nella maggioranza insensibile (ancor più della sinistra) al tema dei diritti degli animali. Mi ha profondamente deluso la Lega Nord sul tema della caccia, dimostrando di essere fiancheggiatrice della schifosa genia dei cacciatori (benché sia stata unicamente la Lega Nord a presentare due interrogazioni nel 2002 (con Davide Ercoli) e nel 2004 (con Luigino Vascon) e a presentare ultimamente (con Angelo Alessandri) un disegno di legge inteso ad eliminare finalmente la barbarie della maggiore crudeltà della macellazione ebraico-islamica). Ma non posso votare nemmeno a sinistra perché in questo secondo caso dovrei accettare in blocco anche la politica dell'accoglienza e delle porte aperte in fatto di immigrazione, cavallo di Troia dell'invasione islamica che stiamo subendo. Votando a sinistra dovrei accettare anche la follia dell'asserita normalità di pederasti e di lesbiche, che pretendono il riconoscimento degli asseriti diritti di coppia con l'aggiunta della pensione di reversibilità. Insomma, mi trovo nell'assoluta impossibilità di votare. APPARTENGO AL PARTITO DEI NON VOTANTI per colpa della degradazione di un clima di decadenza che alimenta la confusione tra morale e diritto, mentre vado affermando che in natura esiste solo il diritto naturale, come diritto all'autoconservazione, da cui discende il diritto alla vita e alla libertà, essendo il diritto naturale di uno il limite del diritto naturale di un altro, come nella stessa catena preda-predatore, dove il predatore uccide solo per motivi di sopravvivenza, e non come l'uomo, che per motivi culturali, che corrompono la natura, uccide per crudeltà.


sabato 14 maggio 2011

I CRIMINALI DELLA NATO CRIMINALIZZANO GHEDDAFI. ORA MI AUGURO UNA SERIE DI ATTENTATI TREMENDI DELLA FOLLIA ISLAMICA CONTRO LA FOLLIA DELLA NATO

Si è perso il concetto di justus hostis che è stato trattato dalgrande giurista e storico del diritto Carl Schmitt, che capì che le guerre cosiddette umanitarie sono le guerre peggiori perché calpestano il diritto internazionale criminalizzando il nemico, senza alcun rispetto. Il risultato della criminalizzazione di Gheddafi è l'invasione da lui promessa di tutti quelli che scappano dall'Africa subsahariana e che secondo la Convenzione internazionale di Ginevra non hanno diritto d'asilo, non avendolo nemmeno i profughi di guerra, altrimenti uno Stato avrebbe il dovere di mantenere tutti i profughi del mondo. Queste cose bisogna dirle a quell'igorante ministro dell'interno Maroni, il quale distingue tra profughi di guerra e profughi economici. Non esiste distinzione tra essi secondo la Convenzione di Ginevra. Ha diritto d'asilo solo colui che scappa da un Paese che non sia in Stato di guerra e sia personalmente perseguitato. Riporto quanto ho tratto da un altro blog a proposito di Gheddafi e di quei criminati che stanno nella Nato. LA NATO FU CREATA SOLO E SOLTANTO IN DIFESA DI UNO STATO CHE NE FACCIA PARTE E CHE VENGA ATTACCATO DA UNO STATO CHE NON NE FACCIA PARTE. CHIARO? DUNQUE E' STATA UNA FOLLIA L'INTERVENTO CONTRO LA LIBIA, CHE NON HA ATTACCATO ALCUNO DEGLI STATI CHE LA STANNO VIGLIACCAMENTE BOMBARDANDO? PERCHE' ALLORA NON BOMBARDAANCHE LA SIRIA? LA SIRIA NO.TROPPO PERICOLOSO PERCHE' ALLEATA DELL'IRAN E TROPPO VICINA A ISRAELE.


Però, qualcuno mi dovrebbe spiegare cosa c’entra il Comando del popolo, con bombe lanciate sul mondo come se piovesse. Gli alleati della seconda guerra mondiale (America, Inghilterra e Francia) intervengono come gli pare e dove gli pare e i nemici sono sempre criminali. Carl Schmitt, nel Nomos della terra, asserisce che la limitazione della guerra si ottiene meglio considerando il nemico uno justus hostis che con i trattati che limitano l’uso delle armi più letali. Se il nemico, però, non è posto su un piede di parità, ma è un volgare criminale, allora tutto viene giustificato. Se Saddam era un assassino la sua impiccagione fu una cosa santa e giusta e se Gheddafi è un massacratore di poveri innocenti è sacrosanto dargli la caccia come ad un selvatico.

Ma perché raccontare queste barzellette? Perché la NATO, che è una organizzazione difensiva interviene quando nessuno ha attaccato i suoi stati membri?

La solfa è sempre la stessa: “Io sono il lupo e tu l’agnello e perciò ti mangio”; però nella favola, anche migliaia di anni orsono, il lupo si preoccupava di asserire che era l’agnello il cattivo poiché sporcava l’acqua, anche se fisicamente non poteva. È inutile insistere sul punto: è troppo ovvio, è troppo banale.

Oggi voglio solo lanciare una pietra nello stagno e fare riflettere qualcuno sul vecchio e deprecato colonialismo. Voi pensate che se i popoli africani fossero stati ancora colonie della vecchia Europa sarebbero successi tanti guai? Ci sarebbero stati continui combattimenti tra etnie locali, ci sarebbe stata tanta fame e così pochi ospedali?

Gli antichi romani conquistavano sì, ma portavano la civiltà e, con il tempo, anche quelli che erano stati occupati acquisivano lo status di cittadino romano ed i relativi diritti.

Forse si era più civili duemila anni orsono.

Di falletti.over-blog.it

BRUXELLES: le forze nato hanno BOMBARDATo una «postazione di comando e controllo»

Brega, imam lancia fatwa contro l'Italia:
Faremo 11 mila morti

Dopo gli 11 religiosi uccisi durante il raid sulla città libica. La condanna contro Francia, Danimarca, Gran Bretagna, Qatar ed Emirati Arabi Uniti

BRUXELLES: le forze nato hanno BOMBARDATo una «postazione di comando e controllo»

Brega, imam lancia fatwa contro l'Italia:
Faremo 11 mila morti

Dopo gli 11 religiosi uccisi durante il raid sulla città libica. La condanna contro Francia, Danimarca, Gran Bretagna, Qatar ed Emirati Arabi Uniti


MILANO - Mentre a Marsa el-Brega si vanno completando i preparativi per i solenni funerali degli undici imam rimasti uccisi all'alba di venerdì in un bombardamento aereo della Nato sulla città della Cirenaica, da Tripoli un altro imam, identificato come Noureddin al-Mijrah, ha lanciato una fatwa, un editto di condanna, nei confronti dei cittadini di alcuni dei Paesi che partecipano alla campagna militare sotto comando atlantico contro il regime di Muammar Gheddafi.

DENUNCIA - Il religioso ha infatti rivolto un appello ai «musulmani nel mondo intero» affinchè, per ogni vittima del raid a Brega, siano uccise un migliaio di persone appartenenti a Paesi quali «Francia, Italia, Danimarca, Gran Bretagna, Qatar ed Emirati Arabi Uniti», tutti egualmente indicati come legittimi obiettivi. Per vendicare 11 imam libici i musulmani dovrebbero uccidere «1000 persone per ogni imam morto». La fatwa è stata lanciata durante la conferenza stampa del portavoce del governo di Tripoli, Mussa Ibrahim, in cui il regime ha denunciato il ferimento di 50 persone e la morte degli 11 religiosi.

L'OBIETTIVO - Fonti alleate da Bruxelles hanno replicato ribadendo che non sono stati presi di mira bersagli civili, bensì un «bunker» che costituiva una «postazione di comando e controllo», e che quest'ultimo è stato colpito.

Redazione online
14 maggio 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA



domenica 8 maggio 2011

ZAGREBELSKY PESSIMO MAESTRO DI PENSIERO: NON SI ACCORGE SI ESSERE UN TOTALE SRAGIONANTE

QUESTO SACCENTE E PRESUNTUOSO INDIVIDUO CREDE DI ESSERE UN MAESTRO DI PENSIERO NON ACCORGENDOSI DI DIRE SOLO IMBECILLITA' . E' STATO PERSINO PRESIDENTE DELLA CORTE COSTITUZIONALE. NEL 2000 FU RELATORE DI UNA SENTENZA PAZZESCA CON CUI RITENEVA NON COSTITIZIONALE L'ART. 404 DEL CODICE PENALE CHE PREVEDEVA IL REATO DI VILIPENDIO DELLA RELIGIONE CATTOLICA. EBBENE, SAPPIATE TUTTI CHE COSA HA SCRITTO QUESTO PAZZO, NON ACCORGENDOSI AFFATTO DELLE PAZZESCHE CONSEGUENZE. HA SCRITTO CHE IN BASE ALLA COSTITUZIONE NON POTEVANO ESSERE FATTE DISCRIMINAZIONI TRA RELIGONI. PERTANTO INVECE DEPENALIZZARE IL VILIPENDIO DI QUALSIASI RELIGIONE GIACCHE' IN UN STATO LAICO LO STATO NON DEVE FARSI AVVOCATO DI DIO (COME AVEVA SCRITTO L'ILLUMINISTA MONTESQUIEU) GIACCHE' NON PUO' ESISTERE IL REATO DI BESTEMMIA, QUESTO SCELLERATO INDIVIDUO HA AFFERMATO CHE DOVEVASI ESTENDERE LA TUTELA AD OGNI RELIGIONE. SOLTANTO UNO SCRITERIATO POTEVA SCRIVERE UNA COSA SIMILE. SUPPONIAMO CHE QUALCUNO SI DICHIARI SEGUACE DELLA SANGUINARIA DEA KALI'. ALLORA CHI BESTEMMIASSE CONTRO LA DEA KALI' (O CONTRO ZEUS SE UNO ANCHE IN MALAFEDE DICHIARASSE DI CREDERE NELLE DIVINITA' PAGANE ) POTREBBE DENUNCIARE CHIUNQUE BESTEMMIASSE CONTRO QUALSIASI DIVINITA'? MA SI RENDE CONTO QUESTO INDIVIDUO DI CIO' CHE HA SCRITTO? CHE NELLA CORTE COSTITUZIONALE ARRIVINO ANCHE INDIVIDUI COME ZAGREBELSKY, CHE FA L'OPINIONISTA SUL QUOTIDIANO LA REPUBBLICA (IL CHE E' TUTTO DIRE) E SOFFRE DI DIARREA DI CONFERENZE A DESTRA E A MANCA, SIGNIFICA CHE LA GIUSTIZIA E' RAPPRESENTATA ANCHE DA PAZZI. CHI VOGLIA SENTIRE LE SCARICHE DIARROICHE CHE ESCONO DALLA BOCCA DI QUESTO INDIVIDUO CLICCHI SU ZAGREBELSKY E ASCOLTI LE SCEMPIAGGINI CHE HA DETTO ALLA FAZIOSA TRASMISSIONE CHE TEMPO CHE FA DEL 7 MAGGIO 2011 DOVE ERA IN COMPAGNIA DEL SUO DEGNO COMPARE EZIO MAURO, DIRETTORE DE LA REPUBBLICA. QUESTA MIA CRITICA E' STATA SVOLTA AMPIAMENTE E DOCUMENTATAMENTE PER MOLTE PAGINE NEL MIO TESTO "SCONTRO TRA CULTURE E METACULTURA SCIENTIFICA". QUESTA E' LA SINISTRA DI OGGI, CAVALLO DI TROIA DEL MULTICULTURALISMO, DEL RELATIVISMO, DELLA POLITICA DI ACCOGLIENZA IN COMBUTTA CON IL VATICANO, E NEMICA DELLA CLASSE OPERAIA CON LA COSTITUZIONE DI UN ENORME "ESERCITO DI RISERVA" (KAR MARX) DI IMMIGRATI (CHE IO CHIAMO INVASORI) CHE SERVE A MANTENERE BASSI I SALARI E ALTA LA DISOCCUPAZIONE. UNA SINISTRA TRADITRICE DI MARX, ANTIMARXISTA

Gustavo Zagrebelsky e Ezio Mauro - Che Tempo Che Fa 07 05 2011 1/2

Ezio Mauro e Gustavo Zagrebelsky, il direttore de la Repubblica e il Presidente emerito della Corte Costituzionale parlano del loro libro La Felicità della democrazia, in libreria dal 5 maggio; un fitto dialogo lungo 240 pagine dense di riflessioni che spaziano dall'attualità più stretta per giungere al pensiero filosofico che ha generato il nostro -- e gli altri -- sistemi di governo, calandolo però nella quotidianità di ogni giorno e di ogni cittadino per giungere alla domanda finale: Che cosa c'entra, la democrazia, con la felicità? Ezio Mauro è da quattordici anni al timone de la Repubblica, succedendo a Eugenio Scalfari che l'aveva fondata nel 1976; proviene da una lunga gavetta iniziata a 24 anni a la Gazzetta del Popolo di Torino ed in seguito a la Stampa dove, negli anni, ha ricoperto diversi incarichi, da cronista politico a Roma ad inviato negli Stati Uniti fino ad esserne nominato direttore nel 1992; Gustavo Zagrebelsky è Presidente della Biennale Democrazia, docente di Giustizia costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Torino e Presidente onorario dell'associazione Libertà e Giustizia.

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