giovedì 19 agosto 2010

UN CERTO DAVIDE: ESEMPIO DI SUBANIMALITA' UMANA

UN SUBANIMALE DALLE SEMBIANZE UMANE HA LASCIATO IL SEGUENTE COMMENTO AL MIO POST SUL POVERO TORO CHE VOLEVA SOTTRARSI ALLA CRUDELTA' DEI SUBANIMALI UMANI

Davide ha detto...

Il suo simpatico augurio di morte ai feriti (tra i quali vi è anche un bambino), assieme ad altre attrettanto gradevoli esternazioni, fra cui il definire i fedeli islamici (tutti quanti!) "un miliardo e 200 milioni di individui soltanto biologicamente appartenenti alla specie umana", rafforzano sempre di più una convinzione maturata da tanto tempo: ossia che i taleban-animalisti come lei sono essenzialmente dei misantropi fondamentalmente incapaci di avere un contatto empatico con i propri simili, dunque degna compagnia di quei nazisti che gasavano ebrei e tornati a casa facevano le coccole al proprio cane.

Si diverta nel mondo delle bestie, personalmente preferisco ancora la compagnia degli esseri umani.

MIO COMMENTO
Io vorrei che, nonostante questo individuo sia un essere incapace di ragionare (oltre alla sua scontata ignoranza) fosse capace quasi per miracolo di immaginare di essere al posto del toro prima di dire le stronzate che ha detto. Uso il termine "stronzate" sempre nel senso che gli ha dato il filosofo americano Harry G. Frankfurt (Stronzate, Rizzoli 2005). Si tratta di luoghi comuni, di frasi senza senso anche dal punto di vista di un'analisi linguistica. Che c'entrano i lager nazisti con la crudeltà sugli animali offerta come spettacolo? Uno che usa un esempio simile non è normale di testa. E pretenderebbe di dare lezioni a me? Di che cosa? Della merda che ha in testa? Egli da autentico stronzo crede che l'uomo sia padrone della Terra e possa disporre della vita degli animali anche per farne oggetto di crudeltà e della crudeltà uno spettacolo. Costui non è normale di testa. E ha la pretesa di rappresentare un ideale di umanità. Povera umanità se fosse composta tutta da stronzi come lui. Fortunatamente non è così. E' vero che quasi tutta l'umanità è ipocrita perché mangia carne ma non avrebbe il coraggio almeno una volta nella vita di ricavarsi da sé la bistecca in un mattatoio uccidendo, dissanguando, spellando e squartando l'animale. Ma costui, se non è anche ipocrita, è peggiore anche dell'umanità ipocrita. Infatti gli ipocriti che non avrebbero il coraggio di ricavarsi da sé la bistecca almeno una volta nella vita dimostrano almeno di avere una certa sensibilità e probabilmente diverrebbero vegetariani se fossero sottoposti ad una prova simile. Costui dunque non può nemmeno far parte dell'umanità ipocrita perché, altrimenti, sarebbe migliore. Per questo stronzo l'umanità è tutta eguale. Dunque non esiste differenza tra vittime e carnefici, tra onesti e disonesti. Basta far parte BIOLOGICAMENTE della specie umana per meritare rispetto. Più stronzo di così! Notare l'uso del termine dispregiativo "bestia". Fosse costui almeno una "bestia". Sarebbe migliore. Non si rende nemmeno conto di essere peggiore di una "bestia".
Ma non sono solo. In Italia vi sono ormai 7 milioni di vegetariani, che rappresentano l'umanità migliore. Costoro non saprebbero, o non vorrebbero, usare il linguaggio forte che io uso perché condizionati dalla cultura del buonismo, che fa strame della giustizia. Il suddetto stronzo si rivolga anche a loro, che certamente la pensano come me per quanto riguarda una certa fetida umanità, anche se non hanno il coraggio di dire che la vita di un subanimale che gode della sofferenza di un toro vale meno della vita di un toro. Non può invocare per sé alcuna sensibilità chi non è capace di provare alcuna sensibilità per la vita (umana e non umana) di un innocente sottoposto a sofferenze. E gli animali non umani sono tutti innocenti, anche i predatori e gli insetti "nocivi" perché agiscono per motivi di sopravvivenza non per crudeltà. Questo non significa che non si abbia il diritto (naturale) di usare il principio della legittima difesa da forme di vita nocive per altre forme di vita, altrimenti non dovremmo difenderci da zanzare, per esempio, né dovremmo usare antiparassitari e antibiotici. Ma solo l'uomo è un animale crudele (per cultura e non per natura). Come può infatti giustificarsi la corrida se non per motivi culturali, cioè per una delle tante stupide o crudeli tradizioni, religiose e non, che costellano la nefanda storia umana?

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Che molti animalisti, più che amare gli animali, odiano le persone, anche secondo me in parte è vero, e non ci vedo nulla di male ad ammetterlo!
Poi ho dato un'occhiata al suo blog, e devo costatare che lei ha anche uno spiccato disprezzo per gli omosessuali, arrivando addirittura a definire l'omosessualità una malattia genetica (io credo che il DNA c'entri poco con la sessualità umana, l'uomo è uno degli animali più condizionati dall'ambiente e dalla cultura che esistano, quindi io credo che l'omosessualità sia un fatto di imprinting), ma soprattutto ho trovato molto omofobo, molto violento nei confronti dei gay, il suo giustificare la violenza, perchè 2 omosessuali che si baciano in pubblico fanno schifo.

Ammesso che a lei faccia schifo vedere per strada 2 uomini che si abbracciano o si baciano, o vanno per mano, è solo un problema suo, lei ha tutto il diritto di provare tutto lo schifo che vuole, ha anche il diritto se proprio vuole di manifestarlo a parole, le concedo anche l'insulto, ma l'aggressione fisica non è assolutamente giustificabile!
Se a qualcuno danno fastidio le effusioni tra persone dello stesso sesso, è un problema suo, non può pretendere che il mondo si datti ai suoi sentimenti di schifo, se proprio la cosa gli da tanto fastidio, che si tappi gli occhi, e se ne vada da un'altra parte!

Altrimenti anche chi maltratta o uccide gli animali, potrebbe giustificarsi col sentimento soggettivo di schifo, e disprezzo.

Saluti
Michele

Pietro Melis ha detto...

A MICHELE

visto che, nonostante tutto, non ha usato nei miei confronti, termini offensivi, sono in obbligo di non usarne a mia volta. Sono offensivo solo con chi mi offende.
Io chiedo soltanto che chi ha daobiettare contro di me rispetti due condizioni: che sia informato e che rispetti la logica. Nella sua risposta non ha rispettato le due condizioni. Che l'omosessualità non dipenda da un imprinting ma dal DNA e dal metabolismo non me lo sono inventato io, essendo confermato da quanto ha scrittoil biologo francese Jean Didier-Vincent nel libro "Che cos'è l'uomo" (Garzanti 2002), scritto con il filosofo Luc Ferry. Per questo ho anche scritto che la Chiesa, piuttosto che colpevolizzare gli omosessuali (come ha fatto specialmente Giovanni Paolo II, ma anche Benedetto XVI) dicendo che essi vanno contro natura, dovrebbero colpevolizzare Dio stesso se sono convinti che la natura sia stata creata da Dio. Infatti io non ho mai scritto che l'omosessualità sia una malattia né che gli omosessuali vadano contro natura, ma che sono ERRORI della natura. Premesso ciò, io non ho nemmeno giustificato la violenza nei loro confronti (me ne sono sempre ben guardato dal pensarlo e dallo scriverlo).Mi sono limitato a scrivere che essi non possono ritenersi normali giacché in natura non esiste la distinzione tra omosessualità ed eterosessualità, ma la distinzione tra maschio e femmina. Questi individui facciano ciò che vogliono in privato ma non pretendano di essere considerati normali pretendendo di cancellare la distinzione tra l'ano e la vagina, pretendendo di manifestare in pubblico la loro anormalità spacciandola come anormalità e violentando in pubblico con arrogaganza il comune senso di schifo che può provare un normale di fronte alle loro PROVOCATORIE (ripeto: PROVOCATORIE) esibizioni in pubblico, quando possono esibirsi in privato o in locali che esistono solo per essi.
E mi stupisco che abbia mancato anche di logica nel suo paragone veramente sconcertante facendo l'esempio di uno che maltratti un animale qualsiasi perché gli fa schifo. Uno che dicesse che gli fa piacere maltrattare gli animali senza nemmeno fare distinzione (per cui gli dovrebbero fare schifo anche cani, gatti, cavalli, buoi, pecore, cervi, conigli, etc., etc., etc.) sarebbe un individuo da ricoverare in manicomio. Gli dovrebbero, piuttosto, se fosse normale, fare schifo molti uomini.

fabio fontana ha detto...

Vorrei dire a Michele, che le sue affermazioni sugli animalisti sono totalmente gratuite. Evidentemente le fa comodo pensare e diffondere una sua convinzione che però, mi dispiace per lei, non corrisponde a verità. Gli animalisti non devono ammettere nulla, perché non odiano le persone, ma amano gli animali e tutti coloro che li sanno rispettare così come è richiesto fare verso i propri simili. Il rispetto per i propri simili viene meno, nel momento in cui manca il rispetto per gli animali, ovvero gli esseri più usati e abusati dall’uomo, il quale anziché proteggerli, li oltraggia nei modi più barbari. Le faccio notare che un gay, nel caso in cui si ritenga offeso verbalmente o in forma scritta, ha modo di replicare così come chiunque altro si senta chiamato in causa per qualche ragione; un animale, che non possiede facoltà di parola, non è in grado di opporsi alla prepotenza umana, e deve accettare suo malgrado ogni tipo di sopruso, fin'anche il suo suo ammazzamento stabilito per legge. Noto peraltro che ha espresso un suo parere su un tema che non è attinente l'argomento del giorno, ovvero la bestialità umana nei confronti dei tori utilizzati nelle corride e il commento di un certo Davide. Poteva esprimere il suo pensiero sugli omosessuali in altra occasione, o perlomeno spendere anche qualche parola di riflessione in merito alla corrida, facendoci capire se lei ne è un simpatizzante oppure no.

Anonimo ha detto...

x Pietro Melis da Michele:

Ok la ringrazio moltissimo per la risposta esauriente.
Allora per quanto riguarda omosessualità e DNA o imprinting, non lo so chi ha ragione, la tesi "biologica" sostenuta dal Jean Didier-Vincent, e anche da altri, o comunque altre teorie biologiche o darwiniste(lei dice che è un errore di natura, ma per alcuni biologi è causato da un gene, che è molto utile nella perpetuazione della specie, quando ereditato da donne, ma manifesta l'effetto "collaterale" quando viene ereditato da un maschio), comunque la scienza ufficiale non è unanimamente d'accordo sul fatto che sia genetica o meno.
Comunque sul piano umano, morale,m legale, che sia imprinting (cioè condizionato da esperienze infantili e adolescenziali, come sostengono molti psicoanalisti, o DNA, cambia poco,anche l'imprinting non è una scelta, non lo scegliamo noi in che famiglia nascere, e quali esperienze fare nell'infanzia.

Comuqnue chiusa questa parentesi, probabilmente sul fatto che lei giustificasse le aggressioni fisiche, con lo schifo che molte persone provano nel vedere tenere effusioni tra 2 uomini, avrò interpretato male io.

Ma in un suo vecchio articolo, mi corregga se sbaglio, mi sembra che dicesse proprio chiaramente che secondo lei, chi aggredisce gli "errori di natura", dovrebbe ricevere un'attenuante per legittima difesa dalla visione particolarmente disgustosa.
Le parole non erano queste, ma grosso modo il concetto era questo!
Magari sarà stata una provocazione, contro una legge (quella sull'omofobia che alcuni gay chiedono), che lei trova ingiusta.

Anche io pur essendo un io stesso un felice "errore di natura" trovo in parte discriminatoria quella legge, per 2 motivi:
1) Uno stato giusto, dovrebbe difendere TUTTI allo stesso modo contro violenze e aggressioni simili, senza alcuna distinzione di orientamento sessuale, appartenenza etnica, religione, ecc..ecc..

2) Sarebbe anche una misura che viola la privacy e la sfera intima delle persone, perchè per punire maggiormente chi mi aggredisce, mi costringe a mettere nella denuncia anche tutta la situazione precisa in cui è avvenuta l'aggressione, in modo da inquadrarla nell'omofobia.
E quindi è ingiusto che poi nei fatti una eventuale legge antiomofobia, non avrebbe alcun effetto per chi vuole mantenere un certa riservatezza, con familiari, parenti, amici, sulla propria vita sessuale e sentimentale.


Per quanto riguarda l'aver mancato di logica facendo il paragone con i maltrattamenti animali, non credo, se non avessi equivocato le sue parole, e lei avesse davvero giustificato la violenza contro delle persone, per il semplice motivo che i loro comportamenti fanno schifo, beh a questo punto mi pare logico che si può anche giustificare chi picchia i cani perchè li detesta e gli fanno ribrezzo

Ovvimente non sto giustificando chi picchia gli animali, sia chiaro, il mio era solo un paragone

casomai mi fanno molto più schifo tanti padroni di cani, che la paletta per pulire i marciapiedi non sanno manco cosa sia...ma quello è un'altro discorso...


PS. non credo che Melis odi le persone, o comunque da quello che ho capito odia solo le persone che maltrattano gli animali.
Ma in alcuni gruppi animalisti un po' estremisti come 100% animalisti, secondo me c'è anche un certo disprezzo-odio verso chiunque non la pensi esattamente come loro

fabio fontana ha detto...

Caro Michele,

per me l'estremismo più estremista che c'è, rimane sempre quello nei confronti degli animali, e che corrisponde a macelli, torture, vivisezione, circhi, zoo, allevamenti, caccia, pesca, foie-gras, pellicce, maltrattamenti di ogni tipo eccetera, ovvero tutte le peggiori nefandezze di cui l'uomo si sia macchiato sino ad oggi. Non ho avuto modo di valutare la posizione di 100% animalisti, ma sono certo che qualunque concetto abbiano espresso, è il nulla in confronto alla immane tragedia animale che si perpetua da secoli. Provi ad andare sul sito "laverabestia.org", si soffermi un paio di minuti davanti al contatore degli animali uccisi negli allevamenti, e poi mi saprà dire chi è il vero estremista a questo mondo. Io sinceramente comincio ad essere un po’ stufo di dovermi preoccupare di ciò che dico, mentre gli altri – i carnefici – fanno, ventiquattr'ore su ventiquattro, sabato e festivi compresi.

Pietro Melis ha detto...

A MICHELE
avevo già un dubbio ed ora ho la certezza. Dopo la spiegazione scientifica che riporto riassumendola per me il discorso è chiuso. Per il resto le ha risposto con seri argomenti Fabio Fontana che partecipa al forum Animali del Corriere e al forum La Zampa de LA STAMPA.
Io ho appreso che il sesso femminile si forma in assenza del gene maschile SRY. che nterviene sui geni del cromosoma maschile SOX3 e SOX9.Ma non basta. La femmina si forma quando SOX3 inibisce SOX9, mentre il maschio si forma quando SRY inibisce SOX3 perché questo non inibisca SOX9 e si formino così i testicoli. Ma non basta ancora. Il comportamento maschile si manifesta quando l'ormone maschile del testosterone si trasforma nell'ormone femminile dell'estradiolo. In mancanza diquesta trasormazione si formano dei circuiti cerebrali anomali. Il comportamento femminile deriva anche dal progesterone, che ha un effetto inibitore sul comportamento maschile. Da tutto ciò si deduce che l'omosessualità consegue da un errato funzionamento del DNA e del processo ormonale. Il fetodegliomosessuali maschi è stato esposto ad una dose maggiore di ormoni femminili, mentre il feto delle esbiche è stato esposto ad una dose anormale di testosterone. Ciò è stato confermato sperimentalmente da una ricerca americana del 1991 che ha dimostrato che gli omosessuali maschi hanno un cervello più simile a quello delle donne eterosssuali. L'indice e l'anulare delle donne eterosessuali hanno generalmente la stessa lunghezza, mentre ciò non vale per le donne omosessuali in cui il rapporto tra indice e anulare sta tra quello dei maschi eterosessuali e quello delle donne eterosessuali.
La natura è il risultato della casulalità e della selezione naturale.Possono dunque avvenire degli errori pur nella direzione fondamentale della distinzione tra maschio e femmina, senza la quale nessuna specie vivente (tranne alcuni batteri che possono riprodursi per gemmazione).
Mi dispiace per chi è risultato di errori della natura e che essendo strutturalmente maschi non conoscono il piacere di una bella fica.

michele ha detto...

Ok grazie x la risposta anche se questa spiegazione freddamente biologica, e genetica non mi convince moltissimo, secondo me la sessualità umana, i gusti sessuali, sono enormemente condizionati anche dalle esperienze dell'infanzia, e non è una mia opinione, ma si tratta di studiare un po' la psicanalisi.

Basterebbe anche leggere "L'anello di re Salomone" di Conrad Lorenz per rendersi conto di quanto l'imprinting condizioni il comportamento non solo umano, ma possa persino condizionare gli istinti animali.

"Mi dispiace per chi è risultato di errori della natura e che essendo strutturalmente maschi non conoscono il piacere di una bella fica."
Le garantisco che non c'è proprio nulla di cui dispiacersi, chi è risultato di "errori di natura" (secondo lei, e secondo alcuni illustri biologi, ma il mondo scientifico non è ancora del tutto concorde sulle teorie biologiche)invece di conoscere il piacere di una bella fica, conoscerà il piacere di un bel cazzo!:-)

Il mondo è bello anche perchè è vario, sa che noia se fossimo tutti fatti con lo stampino!

Comunque errore di natura o meno, spero che concordi con me sul fatto che la violenza fisica non è mai giustificabile, e che 2 omosessuali hanno lo stesso identico diritto di manifestare anche pubblicamente attrazione reciproca nei limiti del codice civile, e del pudore, insomma senza sconfinare in "atti osceni in luogo pubblico".
Un abbraccio, o un bacio, non hanno mai danneggiato nessuno!

Per quanto riguarda la corrida o le torture sugli animali la penso più o meno come lei(anche se non sono vegano), soprattutto i maltrattamenti gratuiti non hanno alcun senso.

Saluti

Michele

Pietro Melis ha detto...

La psicanalisi è tutta un imbroglio. Lo stesso oltimo Freud disse che un giorno la psicanaisi sarebbe stata superata quando si fosse giunti alla conoscenza del cervello.Ho letto qusi tutte le opere di Lorenz e perciò anche "L'anello di re Salomone" (ed.Adelphi), che è di lettura divulgativa. Lorenz introduce l'imprinting studiando il comportamento delle oche selvatiche che erano nate in incubatrice senza la presenza della madre per dimostrare che i pulcini riconoscevano lui come madre, cioè chiunque di cui per primo avessero conosciuto la presenza appena usciti dall'uovo. Non c'entra nulla con l'omosessualità.Se così fosse responsabili sarebbero prima di tutto i genitori. Ma non è così. Omosessuali si nasce, non si diventa. Ed è meglio che sia così, altrimenti la Chiesa non cadrebbe in contraddizione nel condannare l'omosessualità come peccato, come se questa fosse una scelta libera e non dovuta a quella stessa imperfezione della natura che essa dice sia stata creata da Dio, per cui Dio stesso sarebbe responsabile del peccato.
E basta con il detto comune (stronzata) "il mondo è bello perché vario". Il più famoso genetista sperimentale del XX secolo Theodosius Dobshansky (L'evolizione della specie umana, Einaudi 1965) scrisse che preferiva una umanità omologata nell'intelligenza piuttosto che un'umanità diversificata nella stupidità, aggiungendo che la stupidità è destinata ad aumentare sulla Terra perché normalmente sono gli stupidi che fanno più figli. Almeno per questo hanno un qualche merito gli omosessuali, nel non fare aumentare la popolazione sulla Terra, che si salverebbe oggi, paradossalmente, dalla sua antropizzazione se almeno metà della popolazione fosse rigorosamente omosessuale. E ora non ho altro da aggiungere.

michele ha detto...

"E basta con il detto comune (stronzata) "il mondo è bello perché vario". Il più famoso genetista sperimentale del XX secolo Theodosius Dobshansky (L'evolizione della specie umana, Einaudi 1965) scrisse che preferiva una umanità omologata nell'intelligenza piuttosto che un'umanità diversificata nella stupidità"

E su questo sono d'accordissimo con lei, ma per fortuna non c'è alcuna relazione tra orientamento sessuale e intelligenza, e stento anche a credere che l'intelligenza sia una questione di genetica.

Certo Lorenz non parla di omosessualità, ma se il comportamento sessuale e affettivo di un'oca (mi pare che sempre nello studio di Lorenz, le oche svezzate da lui, poi da adulte si innamoravano e tentavano di accoppiarsi con lui)può essere influenzato dall'imprinting, pensi un po' il potere che può avere l'imprinting sulla mente umana, che ha uno sviluppo molto più lento della mente di un'oca, e quindi anche il "periodo finestra" dell'imprinting è molto molto più ampio.

Non vorrei distruggere per forza le sue certezze e la sua "fede" nella biologia, e nel DNA, mi sembra davvero strano che un'uomo di cultura, e col suo spessore intellettuale sottovaluti così tanto l'enorme potere dell'ambiente sulla mente umana.
Ha mai sentito parlare del Selvaggio dell'Aveyron?
Si tratta di un ragazzo di circa 12 anni ritrovato nei boschi della Francia intorno alla fine del '700, probabilmente abbandonato da piccolo dai genitori, e cresciuto non si sa come, insieme agli animali. Questo ragazzo cresciuto lontano dalla civiltà, deprivato da tutti gli stimoli ambientali umani, non imparò mai a parlare, leggere, scrivere, rimaso allo stato animale, la sua intelligenza e le sue capacità erano più o meno quelle di una scimmia, non divenne mai un'uomo.

Insomma mi sembra evidente che per svilupparsi al meglio l'intelligenza umana ha bisogno di crescere in un'ambiente ricco di stimoli, e anche i più grandi geni dell'umanità, hanno avuto tutti la fortuna anche di crescere anche in un buon ambiente.
Ovviamente non nego che abbiano un ruolo anche i geni, ma secondo me tutto il comportamento umano, sia emotivo-sessuale, che intellettivo, è un incrocio tra ambiente e geni, in cui anche l'ambiente ha un ruolo tutt'altro che secondario!

Non ho nessuna intenzione di cambiare la sua opinione molto negativa nei confronti dell'omosessualità, ma la invito almeno a riflettere sui suoi "punti fermi" della genetica.

Cari saluti

Michele

michele ha detto...

Ah per quanto riguarda la Chiesa delle stronzate che dicono i preti non me ne può fregà di meno.

Ma anche prendendoli in considerazione, e ammettendo che abbiano ragione quegli studiosi che pensano che sessualità umana è pesantemente influenzata dall'imprinting, più che dalla genetica, l'omosessuale non avrebbe comunque una colpa, o una vera e propria responsabilità di essere tale.
Come le oche quando escono dal guscio, non scelgono da solo chi gli farà da mamma, così gli esseri umani non scelgono chi saranno i loro genitori, non scelgono in quale ambiente nascere, non hanno alcu potere nelle dinamiche affettive che si verranno a creare nei primissimi anni di vita all'interno della propria famiglia.
Fino a pochi anni l'essere umano è costretto a subire toralmente e passivamente l'ambiente, ed è proprio in quegli anni vissuti totalmente in balia degli adulti, che si inizia a sviluppare l'identità anche sessuale!

Scusi se mi sono dilungato molto

Saluti
Michele

Pietro Melis ha detto...

Come potrei ignorare il selvaggio dell'Aveyron? Qul bambino non visse a lungo e mori giovane. Ma la filosofia dell'Illuminismo lo portò ad esempio dell'importanza culturale (ambientale)sullo sviluppo della mente. Oggi sappiamo tramite, per esempio, il grande biologo neodarwiniano Conrad H. Waddington che l'ambiente agisce come stimolo sulla mente perché agisce anche come stimolo delle capacità genetiche. Con ciò Waddington non volle rinnegare Darwin (che riteneva responsabile del fenotipo solo quelli che in futuro sarebbero stati scoperti come geni). Secondo Waddington (Evoluzione di un evoluzionista, ed. Armando) responsabile è anche l'ambiente, ma sino ad un certo punto, perché l'ambiente può incidere sui geni modificandoli solo se i mutamenti non sono in contrasto con la struttura genetica d'insieme dell'organismo inteso come fenotipo, altrimenti i mutamenti sono respinti. Come si vede, sono sempre i geni che in ultima istanza comandano. Il selvaggio dell'Aveyron non riuscì mai a recuperare totalmente le sue capacità perché i suoi geni non erano stati messi in funzione sin dall'inizio nelle loro potenzialità. Si erano, per così dire atrofizzati, come qualsiasi organo che non venga impiegato per molto tempo.
E ora, per favore, ho altro da fare. Non posso impiegare il tempo continuando ad inseguire ciò che mi scrive. La ringrazio per avere interloquito civilmente.

Anonimo ha detto...

Ok grazie per i chiarimenti.

io non nego totalmente il ruolo dei geni, ma secondo me non hanno un ruolo dominante, ma propenderei più per un grosso modo 50% genetica e 50% ambiente.

Certo se la natura non ci ha dotato di certe capacità, di certe attitudini, l'ambiente stimolante non potrà fare miracoli.
Ma se l'ambiente è molto povero di stimoli, è la stessa cosa, si può anche nascere con lo stesso identico DNA di Albert Einstein, ma non si diventerebbe intelligenti come lui!


Così anche la sessualità probabilmente non è dominata solo dai geni, ma influezata fortemente anche dall'ambiente.

Comunque grazie per gli spunti interessanti sulla genetica, l'argomento è interessante e forse approfondirò.

Scusi se le ho fatto perdere un po' di tempo prezioso.
Saluti
Michele